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Gemelli ciechi dirigenti scolastici: la svolta di Catania

Gemelli ciechi dirigenti scolastici: la svolta di Catania

Disponibile in formato audio

La storia straordinaria di Emanuele e Gianluca Rapisarda, simboli di inclusione e coraggio nella scuola italiana

Gemelli ciechi dirigenti scolastici: la svolta di Catania

Indice

  • Introduzione
  • Retinite pigmentosa e percorsi di vita
  • La sfida del concorso per dirigenti scolastici
  • L’inclusione scolastica a Catania: i due gemelli presidi
  • Il ruolo dell’Ufficio Scolastico Regionale
  • Le barriere architettoniche e culturali nella scuola italiana
  • La gestione quotidiana di una scuola da preside cieco
  • La reazione degli studenti e della comunità scolastica
  • L’esempio di Gianluca ed Emanuele a livello nazionale
  • Storie ispiratrici e prospettive future
  • Sintesi finale

Introduzione

La città di Catania è divenuta, negli ultimi anni, un eloquente esempio di scuola inclusiva, grazie a una storia singolare che ha suscitato dibattito e ammirazione non solo in Sicilia, ma in tutta Italia. Emanuele e Gianluca Rapisarda, gemelli catanesi affetti da retinite pigmentosa, sono riusciti a infrangere uno dei più radicati pregiudizi nel mondo scolastico: quello relativo alle possibilità di carriera per le persone con disabilità. Dal 2022, Emanuele è preside del liceo scientifico “Galileo Galilei”, mentre dal settembre 2025 Gianluca guiderà l’istituto “Lombardo Radice”. La loro parabola personale e professionale rappresenta oggi un faro di speranza e un modello di inclusione scolastica disabilità.

Retinite pigmentosa e percorsi di vita

La retinite pigmentosa è una malattia genetica rara e degenerativa che porta progressivamente alla perdita della vista. Nel caso di Emanuele e Gianluca, la diagnosi è arrivata in giovane età e ha subito imposto una serie di scelte e adattamenti radicali. Ciononostante, il percorso scolastico dei gemelli Rapisarda non si è mai interrotto dinanzi agli ostacoli materiali e psicologici che troppo spesso spingono gli studenti con disabilità fuori dai percorsi ordinari.

Si tratta di una storia che rompe gli schemi: se da un lato il deficit visivo avrebbe potuto rappresentare una barriera insuperabile, dall’altro i due fratelli hanno dimostrato che, con una solida rete di supporto familiare, scolastico e istituzionale, anche la parola "disabilità e carriera scolastica" può cambiare significato. Quel senso di sfida ha alimentato il desiderio di contribuire attivamente al mondo scolastico non solo come docenti, ma come veri e propri leader della comunità educativa.

La sfida del concorso per dirigenti scolastici

La selezione per dirigente scolastico è tra le più impegnative che il Ministero dell’Istruzione pubblica. Richiede conoscenze giuridiche, amministrative e pedagogiche non indifferenti. Quando entrambi i fratelli Rapisarda hanno deciso di misurarsi con il concorso, in molti hanno sottovalutato la portata simbolica di questa scelta. "Siamo ciechi visionari!", hanno detto ironicamente i gemelli, sottolineando come fosse necessario puntare oltre i limiti imposti dal loro status per immaginare un futuro diverso anche nella scuola pubblica italiana.

La procedura concorsuale non è stata priva di ostacoli. I supporti per persone cieche, come testi in braille e l’utilizzo di tecnologie assistive, sono previsti dalla legge ma nella pratica la loro efficacia dipende spesso dalla sensibilità delle commissioni e dalla funzionalità delle strutture coinvolte. Emanuele e Gianluca hanno vinto il concorso per dirigenti scolastici nel 2021, grazie anche a un supporto mirato fornito dall’Ufficio Scolastico Regionale. Questa vittoria ha aperto la strada, nella stessa area geografica, a due casi di "preside cieco Catania" nello stesso nucleo familiare, un risultato senza precedenti nella storia della scuola italiana.

L’inclusione scolastica a Catania: i due gemelli presidi

Dal 2022, Emanuele Rapisarda è ufficialmente dirigente scolastico al liceo scientifico "Galileo Galilei" di Catania. Nel settembre 2025, anche Gianluca assumerà la guida dell’istituto comprensivo "Lombardo Radice". Le loro nomine sono un chiaro segnale di cambiamento e rafforzano il concetto di "scuola inclusiva esempi Italia". Non si tratta solo di assegnazioni simboliche: le prove di gestione, organizzazione e leadership sono state superate con successo, tanto che i due gemelli hanno saputo coinvolgere collegi docenti, studenti e famiglie in un cammino unitario verso l’inclusione.

Nei loro istituti, la diversità è percepita come risorsa, non come deficit. In entrambi i casi, i plessi hanno avviato progetti pilota sull’accessibilità, migliorando strumenti, ambienti e processi a favore di tutti gli alunni con disabilità. "Ciò che facciamo oggi sarà prassi domani", afferma Gianluca, ricordando che il futuro della scuola italiana passa anche dalla capacità di includere "dirigenti scolastici disabili" e valorizzare figure lontane dai classici stereotipi di potere.

Il ruolo dell’Ufficio Scolastico Regionale

Il successo di Emanuele e Gianluca Rapisarda è sicuramente legato anche al contributo dell’Ufficio Scolastico Regionale, che ha accompagnato i due gemelli durante la preparazione e lo svolgimento del concorso. Dal supporto tecnico-didattico alle sessioni di simulazione fino alla sensibilizzazione delle commissioni, l’intervento degli uffici scolastici siciliani ha rappresentato un elemento chiave per la buona riuscita del percorso.

Il sostegno non si è limitato alla fornitura di semplici strumenti compensativi, come materiali digitali e assistenza informatica, ma ha investito su una vera e propria cultura inclusiva. Sono state inoltre promosse campagne di sensibilizzazione tra il personale per abbattere stereotipi e paure infondate. Il caso "Emanuele e Gianluca Rapisarda" è oggi studiato come esempio di best practice nell’ambito delle politiche per la "inclusione scolastica disabilità" nelle scuole pubbliche.

Le barriere architettoniche e culturali nella scuola italiana

Se il supporto istituzionale è fondamentale, altrettanto rilevante è la capacità di superare le numerose barriere architettoniche e culturali ancora presenti nel sistema scolastico italiano. Sebbene normative recenti abbiano previsto miglioramenti nell’accessibilità (dai corrimano ai percorsi tattili), molte scuole italiane restano inadeguate, soprattutto dal punto di vista della fruibilità da parte di presidi e studenti non vedenti.

Il pregiudizio resta la vera sfida. La presenza dei gemelli Rapisarda ai vertici di due storici istituti catanesi contraddice ogni falsa credenza e dimostra che la "disabilità e carriera scolastica" non solo sono compatibili, ma possono diventare il motore di un cambiamento diffuso.

La gestione quotidiana di una scuola da preside cieco

Guidare una scuola richiede doti organizzative, capacità di ascolto, fermezza decisionale. Emanuele e Gianluca hanno dovuto sviluppare soluzioni creative per adattare la loro disabilità alle esigenze di una comunità scolastica complessa. Dall’uso quotidiano di screen readers e software dedicati, alla formazione di staff in grado di collaborare in modo efficace, il modello Rapisarda ha reso la gestione non solo possibile, ma in alcuni casi persino più innovativa delle soluzioni tradizionali.

L’esperienza maturata negli anni come docenti e ricercatori ha fornito ai gemelli una visione globale dei processi di apprendimento e inclusione: "La nostra presenza dimostra ai ragazzi che non esistono limiti quando c’è volontà e preparazione", sostengono entrambi, lasciando trasparire un orgoglio non celato di fronte ai risultati raggiunti. I feedback da parte del personale scolastico e degli studenti raccontano di una scuola più inclusiva, pronta ad affrontare le sfide del nuovo millennio.

La reazione degli studenti e della comunità scolastica

Una delle chiavi del successo dei gemelli Rapisarda è stata la capacità di coinvolgere studenti, genitori e personale amministrativo in un progetto condiviso. L’elemento umano è centrale nella storia: i ragazzi hanno accolto i nuovi presidi non come eccezioni bensì come punti di riferimento, alimentando un clima di rispetto, dialogo e curiosità.

Le numerose iniziative dedicate all’accessibilità, dalle giornate di formazione alle attività laboratoriali, contribuiscono a cementare la consapevolezza collettiva che la scuola deve essere un luogo senza barriere.

L’esempio di Gianluca ed Emanuele a livello nazionale

Il caso "gemelli non vedenti Catania" si è rapidamente trasformato in una "storia ispiratrice scuola italiana", citata da media, associazioni e istituzioni educative come prova tangibile dell’evoluzione culturale in atto. Dagli inviti a convegni tematici alle richieste di consulenza da parte di altre scuole, il modello Rapisarda è oggi adottato anche in altre regioni quale best practice per l’inclusione sistemica.

Molti dirigenti scolastici disabili trovano nel percorso di Emanuele e Gianluca una ragione di speranza e uno stimolo a superare condizioni considerate per decenni inamovibili. La narrazione positiva che accompagna la loro esperienza contagia di entusiasmo nuove generazioni di docenti, amministratori e studenti, a dimostrazione che il cambiamento, pur lento, è in corso.

Storie ispiratrici e prospettive future

La vicenda dei due gemelli siciliani non è isolata, ma a conferma che "scuola inclusiva esempi Italia" può diventare il motore per una vera svolta nel rapporto tra disabilità e mondo del lavoro, nonché tra individuo e organizzazione. Nuove tecnologie, formazione continua e reti di supporto rappresentano gli strumenti per abbattere le barriere rimanenti.

La sfida per i prossimi anni sarà consolidare quanto realizzato, estendendo le buone pratiche a tutto il sistema nazionale. Sono già in corso confronti tra ministeri e università per formare nuovi dirigenti scolastici preparati anche sul fronte della diversity management. L’obiettivo ultimo è costruire una scuola pubblica italiana davvero a misura di tutti, dove le "retinite pigmentosa storie" e le vicende di chi combatte ogni giorno contro le difficoltà diventino esempio anziché eccezione.

Sintesi finale

La storia di Emanuele e Gianluca Rapisarda è oggi molto più di una semplice "notizia" di cronaca scolastica: è la dimostrazione che la disabilità non è un ostacolo insormontabile, ma può rappresentare una leva di cambiamento collettivo. Attraverso determinazione, competenza e coraggio, i gemelli non vedenti di Catania sono diventati presidi visionari e punto di riferimento per "presidi ciechi Catania" e per ogni dirigente scolastico italiano che quotidianamente si impegna per una scuola più accessibile, equa e innovativa. La loro storia entra di diritto negli annali delle "storie ispiratrici scuola italiana" e apre la strada a una nuova concezione dell’inclusione, capace di abbattere ogni pregiudizio e di restituire speranza a chi troppo spesso si sente ai margini. L’Italia, da oggi, ha due ragioni in più per credere nella sua scuola.

Fonte: La Tecnica della Scuola

Pubblicato il: 22 luglio 2025 alle ore 13:25

Michele Monaco

Articolo creato da

Michele Monaco

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