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Esami di maturità 2025, parte ufficialmente la sessione con la riunione preliminare: insediamento delle commissioni e compensi sotto la lente

Esami di maturità 2025, parte ufficialmente la sessione con la riunione preliminare: insediamento delle commissioni e compensi sotto la lente

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Al via il 16 giugno la maturità 2025, ma permangono criticità sui compensi di presidenti e commissari. Ecco iter, aggiornamenti e riflessioni

Esami di maturità 2025, parte ufficialmente la sessione con la riunione preliminare: insediamento delle commissioni e compensi sotto la lente

Al via il 16 giugno la maturità 2025: le commissioni insediate affrontano la sfida della burocrazia e dei compensi ritenuti inadeguati. Ecco una panoramica dettagliata sull’avvio degli esami di stato, le problematiche e il ruolo centrale dei commissari.

Indice

  1. Premessa: gli esami di maturità 2025 al via
  2. La giornata del 16 giugno: insediamento e funzioni della riunione preliminare
  3. Struttura delle commissioni maturità 2025: ruoli e responsabilità
  4. Compensi dei commissari e dei presidenti: questione irrisolta
  5. Burocrazia e carichi di lavoro: tra normativa e realtà scolastica
  6. Le tappe degli esami di stato 2025: date e svolgimento delle prove
  7. Opinioni dal mondo della scuola: testimonianze e criticità
  8. Prospettive di riforma e richieste al Ministero
  9. Sintesi finale: tra dovere istituzionale e mancate tutele

Premessa: gli esami di maturità 2025 al via

La giornata di lunedì 16 giugno 2025 ha segnato l'inizio ufficiale degli esami di maturità 2025, un momento centrale nel calendario scolastico nazionale. Ogni anno l’esame di stato rappresenta un passaggio cruciale non solo per gli studenti, ma anche per tutto il corpo docente coinvolto nelle commissioni maturità. L’avvio dei lavori coincide tradizionalmente con la riunione preliminare e plenaria, durante la quale i commissari e il presidente della commissione prendono formalmente possesso degli atti, si confrontano sulle norme di riferimento, sviscerano procedure e adempimenti burocratici.

A fronte della crescente complessità dell’esame e delle aspettative del sistema scuola, tornano alla ribalta anche quest'anno i temi legati ai compensi dei presidenti e dei commissari di maturità, ritenuti ormai non più congrui rispetto all’attuale costo della vita.

La giornata del 16 giugno: insediamento e funzioni della riunione preliminare

La mattina del 16 giugno ha visto gli edifici scolastici animarsi nuovamente, questa volta non per le lezioni, ma per l’ingresso delle commissioni per gli esami di maturità 2025. La riunione preliminare rappresenta un punto fermo della procedura d’esame, essendo il momento istituzionale fondamentale dove prende avvio l’intero iter.

Durante tale riunione:

  • Si effettua l’insediamento formale delle commissioni, ciascuna presieduta da un presidente esterno alla scuola e composta da commissari interni ed esterni;
  • Viene effettuata una ricognizione degli atti e della documentazione necessaria (elenco candidati, verbali, prove, documenti scolastici);
  • Si definiscono le modalità organizzative e il calendario delle prove;
  • Si affrontano eventuali problematiche specifiche legate ai candidati o alla gestione;
  • Viene discusso il ruolo di ciascun commissario e la divisione dei compiti, specialmente per le materie oggetto d’esame.

In questa fase emerge già un primo elemento di criticità: la mole di adempimenti che le commissioni si trovano a gestire in tempi molto ristretti.

Struttura delle commissioni maturità 2025: ruoli e responsabilità

Le commissioni degli esami di maturità 2025 sono composte da un presidente, tre commissari interni e tre commissari esterni, con una presenza formale e operativa in ciascun istituto dove si svolge l’esame. Ogni componente della commissione ha responsabilità specifiche:

  • Il presidente: garante della regolarità degli atti, facilitatore del dialogo tra membri e rappresentante del Ministero;
  • I commissari interni: docenti appartenenti all’organico della scuola, conoscono studenti e percorso svolto;
  • I commissari esterni: provenienti da altri istituti, assicurano una valutazione il più possibile imparziale.

Ciascuno di essi partecipa alle riunioni plenarie, alla valutazione delle prove scritte e orali, oltre che alla compilazione di atti, verbali, relazioni e a tutte le attività propedeutiche all’attribuzione del punteggio finale.

Ruoli chiave e funzioni

La varietà delle discipline coinvolte e la crescente interdisciplinarità dell’esame richiedono un impegno costante, aggiornato rispetto alle novità normative. A ciò si aggiunge il peso delle responsabilità legate alla correttezza della procedura. In questo quadro, la figura del presidente è centrale ma sottoposta, come vedremo, a una retribuzione spesso considerata inadeguata.

Compensi dei commissari e dei presidenti: questione irrisolta

Uno dei punti maggiormente critici, emerso anche quest’anno durante la riunione preliminare maturità 2025, riguarda i compensi per presidenti e commissari di maturità. Secondo numerosi rappresentanti sindacali e docenti, la remunerazione riconosciuta ai membri delle commissioni non rispecchia né il lavoro effettivamente richiesto, né l’aumento del carico burocratico e della pressione psicologica correlati all’esame.

Compenso commissari maturità e presidente: le cifre

Le cifre sono note: a titolo orientativo, al presidente di commissione spettano circa 1.250 euro lordi per l’intero periodo d’esame, mentre ai commissari sono riconosciuti poco più di 900 euro lordi. Tutto ciò al lordo di eventuali trattenute e senza contare i costi di spostamento, vitto e alloggio per chi si trova a operare fuori dal proprio comune di residenza.

Rispetto all’effettivo impegno, che può arrivare a oltre un mese di lavoro tra preparazione, correzione, riunioni e colloqui orali, la quota è largamente insufficiente. Non solo: negli ultimi anni questi importi sono rimasti praticamente invariati, nonostante l’inflazione, il maggior numero di adempimenti e le responsabilità legate alla gestione delle situazioni particolari (es. BES, DSA, candidati con bisogni educativi speciali).

Molti docenti e presidenti ribadiscono una questione di equità: con la crescita del costo della vita, occorrerebbe una seria rivalutazione dei compensi, anche al fine di non scoraggiare la partecipazione di figure qualificate.

Burocrazia e carichi di lavoro: tra normativa e realtà scolastica

Parallelamente alla questione retributiva persiste il cronico problema della burocrazia esami di stato. Gli adempimenti richiesti alle commissioni coprono una vasta gamma di attività:

  • presa visione e verifica di tutta la documentazione amministrativa;
  • organizzazione delle prove scritte e orali nei tempi stabiliti;
  • compilazione di moduli, verbali, attestati;
  • custodia dei fascicoli degli studenti, gestione delle prove suppletive, risoluzione di imprevisti.

Tutto ciò spesso si somma a requisiti formali estremamente vincolanti e a controlli rigorosi da parte dell’Amministrazione scolastica. Il rischio concreto è che la pressione burocratica e la mancata valorizzazione economica trasformino un compito istituzionale fondamentale in un ulteriore onere poco incentivante.

Gli effetti sulla partecipazione

Non è raro che presidenti o commissari rinuncino all’incarico, in alcuni territori, a causa della scarsità di risorse e del percepito disinteresse da parte delle istituzioni per le esigenze del personale scolastico.

Le tappe degli esami di stato 2025: date e svolgimento delle prove

Dopo l’insediamento e la riunione preliminare del 16 giugno 2025, il percorso degli esami di maturità 2025 si articola in una serie di tappe fondamentali:

  1. Prima prova scritta: solitamente italiano, somministrata a livello nazionale;
  2. Seconda prova scritta: materia caratterizzante l’indirizzo di studi, decisa annualmente dal Ministero;
  3. Terza prova scritta (eventuale): nei casi previsti dalle specificità dell’istituto;
  4. Colloquio orale: multidisciplinare, con spazio sia per riflessioni personali degli studenti che per l’approfondimento delle discipline.

Tutto avviene secondo un calendario serrato, che vede impegnati tutti i componenti della commissione anche in sessioni aggiuntive in caso di candidati assenti per motivi documentati.

Opinioni dal mondo della scuola: testimonianze e criticità

Negli ultimi anni, numerosi docenti e presidenti hanno sottolineato la necessità di una maggiore attenzione ai problemi compensi scuola, con richieste puntuali rivolte sia al Ministero che all’opinione pubblica. Alcune testimonianze raccolte dagli addetti ai lavori:

“La maturità è un passaggio fondamentale non solo per gli studenti ma per tutto il Paese. Pretendiamo un riconoscimento economico e professionale all’altezza di queste aspettative.”

“Non siamo nuovi alle difficoltà: affrontiamo l’esame ogni anno con dedizione. Ma la sensazione è quella di lavorare in una crescente precarietà, senza tutele e adeguata valorizzazione.”

Alcuni sindacati di categoria hanno già lanciato appelli per una rapida revisione delle tabelle degli emolumenti, sottolineando che il rischio maggiore è quello di vedere impoverita la qualità complessiva delle commissioni per mancanza di attrattiva.

Prospettive di riforma e richieste al Ministero

La questione dei compensi degli esami di stato resta dunque aperta anche per la maturità 2025. Le proposte di riforma più citate prevedono:

  • Rivalutazione delle indennità, indicizzate periodicamente rispetto all’inflazione;
  • Maggiore rimborso per spese di viaggio, vitto, alloggio fuori sede;
  • Riduzione della burocrazia, investendo di più sui processi digitalizzati e sulla formazione del personale;
  • Introduzione di benefit accessori, come riduzione del carico di ore didattiche annue per chi si assume l’incarico.

L’auspicio di molti operatori scolastici e rappresentanti sindacali è che il nuovo Governo dia un segnale concreto già dall'anno prossimo, rispondendo anche alle richieste di aggiornamenti sui problemi compensi scuola che si sommano alle sfide organizzative della maturità.

Sintesi finale: tra dovere istituzionale e mancate tutele

Gli esami di maturità 2025, inaugurati con la riunione preliminare del 16 giugno e l’insediamento delle commissioni, ripropongono con forza una serie di criticità ormai croniche per la scuola italiana: adempimenti burocratici, responsabilità elevate e compensi non adeguati alle reali esigenze e al costo della vita. In questa cornice, il personale impegnato nella maturità continua a rappresentare un presidio di serietà, competenza e senso civico, pur in assenza di risposte soddisfacenti sul piano del riconoscimento economico e professionale.

Il rilancio del sistema scolastico passa anche dalla capacità di valorizzare chi, ogni anno, mette competenza e dedizione al servizio degli studenti, assicurando lo svolgimento corretto e imparziale di un passaggio cruciale per le nuove generazioni.

Pubblicato il: 16 giugno 2025 alle ore 16:26

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