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Emergenza reggenze nelle scuole italiane: le richieste dei vincitori del concorso dirigenti scolastici

Emergenza reggenze nelle scuole italiane: le richieste dei vincitori del concorso dirigenti scolastici

Disponibile in formato audio

Lettera al Ministero dell’Istruzione: soluzioni concrete per garantire stabilità nelle scuole senza preside nel 2025-2026

Emergenza reggenze nelle scuole italiane: le richieste dei vincitori del concorso dirigenti scolastici

Indice dei paragrafi

  • Premessa: il problema delle scuole senza dirigente
  • Radiografia dell’emergenza reggenze scolastiche
  • La voce dei vincitori del concorso riservato dirigenti scolastici
  • Proposte operative per superare la crisi
  • Nomina dei dirigenti scolastici: iter, criticità e soluzioni
  • Gli incarichi annuali di presidenza: ritorno al passato o reale soluzione?
  • La situazione dei posti sottratti al concorso ordinario
  • Implicazioni organizzative e pedagogiche dell’emergenza reggenze
  • Analisi della risposta delle istituzioni
  • Confronto con altri modelli europei
  • Sintesi e prospettive future

Premessa: il problema delle scuole senza dirigente

Nell’anno scolastico 2025-2026 oltre 1.000 scuole italiane rischiano di rimanere senza dirigente scolastico titolare, scatenando un’emergenza nazionale relativa alle cosiddette *reggenze scolastiche*. Questo fenomeno non rappresenta un’eccezione circoscritta, ma una tendenza accentuata dal progressivo pensionamento della dirigenza storica, dalla carenza di nuove immissioni in ruolo e dalle problematiche legate al reclutamento. L’assenza di una figura stabile di riferimento – fondamento per ogni istituto – mette a rischio la qualità dell’offerta formativa, la continuità educativa e la gestione amministrativa delle scuole di tutto il territorio italiano.

Radiografia dell’emergenza reggenze scolastiche

L’emergenza reggenze scolastiche si manifesta ogni anno con numeri crescenti. Secondo le ultime stime, per il biennio 2025-2026 saranno più di 1.000 le istituzioni scolastiche senza un preside nominato a titolo definitivo. Questa situazione costringe molti dirigenti già in servizio ad assumere la guida provvisoria (reggenza) di una seconda, talvolta terza, scuola. Un carico insostenibile che mette a repentaglio la qualità della dirigenza e la serenità dell’intero personale scolastico.

I fattori all’origine dell’emergenza sono molteplici:

  • Calo delle immissioni in ruolo dovuto a scarsi posti a concorso e lentezza delle procedure.
  • Pensionamenti massicci dei dirigenti della generazione precedente.
  • Stop ai concorsi ordinari in alcune regioni e mancata copertura dei posti.
  • Gestione centralizzata e poca flessibilità normativa.

La voce dei vincitori del concorso riservato dirigenti scolastici

In questo scenario critico sono intervenuti i vincitori del *concorso riservato dirigenti scolastici*, attualmente ancora in attesa di nomina. Attraverso una lettera ufficiale inviata al Ministro dell’Istruzione, i rappresentanti dei vincitori hanno chiesto un intervento d’urgenza per garantire la nomina in ruolo di circa 900 nuovi dirigenti scolastici. Tale proposta nasce dalla presa di coscienza dell’enorme fabbisogno di personale dirigenziale e dalla volontà di offrire una soluzione concreta e immediata per coprire i vuoti che si stanno creando.

A sostegno delle proprie rivendicazioni, i vincitori del concorso scuola hanno evidenziato i seguenti punti fondamentali:

  • La necessità di stabilizzare le reggenze attraverso nuove nomine, e non ulteriori incarichi provvisori.
  • Il rischio di discontinuità didattica e amministrativa per le scuole senza preside.
  • La competenza acquisita grazie a un lungo iter concorsuale.

Proposte operative per superare la crisi

Nella lettera indirizzata al Ministero, i vincitori del concorso riservato hanno articolato tre richieste principali rivolte a risolvere l’emergenza delle scuole senza preside in Italia:

  1. Immissione in ruolo di 900 nuovi dirigenti scolastici: una misura che, se attuata, ridurrebbe in modo netto il fenomeno delle reggenze, garantendo una presenza stabile e qualificata alla guida degli istituti scolastici.
  2. Reintroduzione degli incarichi annuali di presidenza a tempo determinato: una soluzione tampone già sperimentata in passato, che consentirebbe di affidare temporaneamente la conduzione di una scuola a docenti con esperienza gestionale in attesa della nomina dei dirigenti titolari.
  3. Restituzione graduale di 308 posti tolti ai vincitori ordinari: questa richiesta mira a riequilibrare la distribuzione dei posti tra le diverse procedure concorsuali, tutelando il diritto degli idonei a essere immessi in ruolo secondo le graduatorie di merito.

Queste proposte sono state formulate per dare risposta immediata all’emergenza, ma anche per introdurre elementi di stabilità e trasparenza nel meccanismo di nomina dei dirigenti.

Nomina dei dirigenti scolastici: iter, criticità e soluzioni

Il processo di nomina dei dirigenti scolastici in Italia prevede una serie articolata di passaggi. Dopo il superamento di un concorso pubblico, i candidati entrano in graduatoria da cui vengono chiamati secondo la disponibilità di posti.

Le criticità emerse negli ultimi anni riguardano:

  • Lentezza delle procedure amministrative.
  • Ritardi nella pubblicazione delle graduatorie definitive.
  • Disparità territoriali nella distribuzione dei posti.

La richiesta di una più rapida *immissione in ruolo dirigenti scolastici* viene quindi incontro a esigenze di efficienza e trasparenza, elementi fondamentali per assicurare la piena funzionalità delle scuole italiane.

Gli incarichi annuali di presidenza: ritorno al passato o reale soluzione?

Uno degli aspetti più discussi nella lettera dei vincitori del concorso dirigenti scolastici riguarda la richiesta di reintrodurre gli incarichi annuali di presidenza a tempo determinato. Questa misura, in vigore molti anni fa, consentiva di affidare la gestione temporanea di una scuola a insegnanti con competenze gestionali e amministrative ma non ancora in ruolo come dirigenti.

I vantaggi di questa proposta:

  • Copertura immediata dei posti vacanti.
  • Valorizzazione delle professionalità interne.
  • Maggiore stabilità nella gestione scolastica.

Gli aspetti critici:

  • Possibile riduzione delle tutele e dei diritti rispetto ai dirigenti di ruolo.
  • Necessità di una formazione ad hoc per i neo-presidenti.

Se ben regolamentata, questa soluzione potrebbe rivelarsi utile nel breve periodo, fino alla copertura definitiva tramite concorsi e nomine.

La situazione dei posti sottratti al concorso ordinario

Uno dei nodi più controversi riguarda la restituzione dei 308 posti tolti al concorso ordinario per dirigenti scolastici. Tale misura, introdotta per rispondere all’emergenza, ha però creato malcontento e tensioni tra gli idonei del concorso ordinario, che si sono visti private di opportunità già previste.

I vincitori del concorso riservato chiedono una redistribuzione graduale, che consenta di:

  • Svuotare progressivamente le graduatorie sia ordinaria che riservata.
  • Assicurare il rispetto delle sentenze amministrative e delle normative vigenti.
  • Prevenire ricorsi che rallenterebbero ulteriormente il sistema di nomina dei dirigenti scolastici.

Implicazioni organizzative e pedagogiche dell’emergenza reggenze

La presenza di oltre 1.000 scuole senza dirigente titolare ha ricadute evidenti su:

  • Organizzazione scolastica: la reggenza moltiplica il carico amministrativo e rallenta i processi decisionali.
  • Qualità della didattica: senza un riferimento stabile, i progetti didattici rischiano discontinuità e minore efficacia.
  • Coesione del personale: l’alternanza dei presidi compromette il clima interno e la capacità di risolvere rapidamente i conflitti.

Inoltre, la precarietà nella *nomina dei dirigenti scolastici* riduce la capacità della scuola di rapportarsi con enti locali, famiglie e territorio, impoverendo l’offerta formativa e la funzione istituzionale della scuola pubblica.

Analisi della risposta delle istituzioni

Il Ministero dell’Istruzione è chiamato a trovare soluzioni rapide, equilibrate e percorribili. Recentemente, alcune aperture sono arrivate sulle seguenti direttrici:

  • Aumento delle sessioni concorsuali per la *nomina dirigenti scolastici*.
  • Immissioni in ruolo straordinarie su base annuale.
  • Interventi per semplificare e velocizzare la presa di servizio dei vincitori concorso dirigenti scolastici.

È però necessario un confronto sistematico tra amministrazione, sindacati e rappresentanze dei vincitori per costruire misure condivise che rispondano sia all’emergenza sia alla necessità di stabilità a lungo termine.

Confronto con altri modelli europei

L’emergenza reggenze scolastiche non è un fenomeno esclusivamente italiano. Anche in altri paesi europei sono evidenti difficoltà nel reclutamento e nella stabilizzazione della dirigenza scolastica. Ad esempio:

  • In Francia si punta su forti incentivi economici per le aree disagiate.
  • In Germania si sono introdotte procedure rapide per nomine provvisorie.
  • Nel Regno Unito esistono percorsi differenziati per incentivare insegnanti esperti a passare alla dirigenza.

L’Italia può trarre spunto da questi modelli per rendere più attrattiva la professione di preside e più flessibile il sistema di reclutamento, favorendo al contempo qualità e continuità.

Sintesi e prospettive future

La lettura della crisi delle *scuole senza preside in Italia* nell’anno 2025-2026 evidenzia una situazione critica, ma non priva di soluzioni praticabili. La lettera inviata dai vincitori del concorso riservato dirigenti scolastici al Ministero ha il merito di proporre interventi immediati e di segnalare la necessità di un riordino complessivo della materia.

Le richieste principali – immissione di nuovi dirigenti scolastici, ritorno agli incarichi annuali e restituzione graduale dei posti sottratti – rispondono a esigenze concrete del sistema scolastico. Se ascoltate e trasformate in provvedimenti rapidi, potrebbero invertire la tendenza delle reggenze e restituire stabilità alle scuole italiane. Al contempo, occorre una programmazione di lungo periodo, che preveda concorsi regolari, formazione specifica e incentivi alla funzione dirigenziale.

Il compito spetta ora alle istituzioni: scegliere se rispondere con scelte strutturate e inclusive o se lasciare che l’onda delle emergenze ingestite continui a travolgere una delle colonne portanti della società, la scuola.

Pubblicato il: 22 maggio 2025 alle ore 14:33

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