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Dirigenti Scolastici Negano Permessi Retribuiti: Gli IRC Protestano
Scuola

Dirigenti Scolastici Negano Permessi Retribuiti: Gli IRC Protestano

Disponibile in formato audio

Richiesta di intervento al Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara

In un recente sviluppo che sta suscitando l'indignazione tra i membri del settore istruzione, molti Dirigenti Scolastici hanno negato il diritto ai permessi retribuiti per la partecipazione ai concorsi da parte degli Insegnanti di Religione Cattolica (IRC). Questa decisione costringe gli IRC a dover ricorrere a permessi non retribuiti per poter affrontare le prove concorsuali, un'azione che solleva interrogativi sul rispetto delle normative vigenti nel settore dell'istruzione.

Secondo quanto riportato dalla Organizzazione Sindacale (O.S.), la situazione è il risultato di una mancata applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), specificamente dell'articolo 35, comma 1. Questo articolo prevede infatti la possibilità di usufruire di permessi retribuiti per partecipare a concorsi, un diritto che ora sembra essere violato da diverse istituzioni scolastiche. Tale violazione non solo pone gli IRC in una posizione scomoda, ma sembra anche minare la fiducia nei confronti delle istituzioni educative.

A seguito di queste problematiche, è stata avanzata una richiesta formale di intervento al Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. L'auspicio dell'O.S. è che venga ripristinato il rispetto dei diritti dei lavoratori e che vengano fornite linee guida chiare ai Dirigenti Scolastici riguardo alla gestione delle richieste di permesso, onde evitare ulteriori disparità nel trattamento degli insegnanti.

Le conseguenze di questa situazione rischiano di influire negativamente non solo sulla carriera professionale degli IRC, ma anche sulla qualità dell'insegnamento e sull'accesso alle opportunità di crescita professionale per migliaia di docenti nella nostra nazione.

In attesa di una risposta da parte del Ministero, le organizzazioni sindacali e gli insegnanti continuano a monitorare la situazione, pronti a intraprendere ulteriori azioni per tutelare i propri diritti e garantire il buon funzionamento del sistema educativo.

Pubblicato il: 18 aprile 2025 alle ore 13:11

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