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Controversia sui Docenti di Sostegno: Impugnato il Decreto da FLC CGIL e Gilda Unams
Scuola

Controversia sui Docenti di Sostegno: Impugnato il Decreto da FLC CGIL e Gilda Unams

Disponibile in formato audio

Il MIM riceve critiche dalla società civile e dalle organizzazioni sindacali per le nuove disposizioni in materia di conferma dei docenti di sostegno.

La questione dei docenti di sostegno torna al centro del dibattito pubblico dopo che la FLC CGIL e Gilda Unams hanno impugnato il DM n. 32 del 26 febbraio 2025 davanti al Tar Lazio. Il decreto, emesso dal Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM), prevede la possibilità di confermare i docenti di sostegno solo su richiesta delle famiglie, previa approvazione del Dirigente Scolastico. Questa misura ha sollevato diverse reazioni, in particolare da parte delle organizzazioni sindacali che la definiscono lesiva del diritto all'accesso al lavoro pubblico.

Il DM n. 32 introduce un cambio significativo nelle modalità di conferma dei docenti di sostegno specializzati per gli alunni con disabilità. Secondo il decreto, l’affidamento del sostegno educativo è lasciato in gran parte alla volontà delle famiglie, che possono richiedere la conferma del docente già assegnato all'alunno. Questa situazione ha portato le suddette organizzazioni a sollevare un’importante questione di legittimità costituzionale riguardante l’articolo 8 comma 2 del DL 71 del 2024.

Il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha manifestato il proprio disagio riguardo al decreto, sostenendo che l'opposizione da parte delle organizzazioni sindacali alla normativa proposta potrebbe essere dannosa per il benessere degli alunni con disabilità. Secondo il Moige, è fondamentale preservare l'interesse dei bambini, assicurando loro un sostegno continuo e qualificato, e invitando a una riflessione sulle modalità di attuazione delle decisioni relative al personale scolastico.

Il dibattito si è acceso, coinvolgendo non solo i sindacati e le associazioni di genitori, ma anche il mondo della politica. Emerge la necessità di un approccio che contempli le esigenze educative degli alunni con disabilità, senza compromettere i diritti dei docenti. Si attende ora la decisione del Tar Lazio, che potrebbe avere ripercussioni significative sia per i docenti che per gli alunni e le loro famiglie. È un momento cruciale per la didattica di sostegno in Italia e per la definizione dei diritti dei lavoratori nel settore educativo.

Pubblicato il: 10 aprile 2025 alle ore 17:12

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