Contrattazione Integrativa d’Istituto e Fondo MOF: Tutte le Novità del 2025/26 Alla Luce del Nuovo CCNL 2019-2021
L’autunno 2025 porta con sé una serie di cambiamenti significativi per il mondo della scuola pubblica italiana. L’introduzione delle ultime modifiche derivanti dal CCNL scuola 2019-2021 genera infatti importanti novità per la contrattazione integrativa d’istituto e per la gestione del fondo MOF (Miglioramento dell’Offerta Formativa). L'obiettivo di questo approfondimento è offrire una panoramica esaustiva e puntuale sulle modifiche normative, i nuovi importi previsti, il ruolo dei diversi attori - con particolare attenzione al DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) - e le casistiche risolte nella pratica quotidiana.
Indice dei Contenuti
- Introduzione e contesto normativo
- Le principali modifiche introdotte dal CCNL scuola 2019-2021
- Fondo MOF: cosa cambia nella scuola dal 2025/26
- Il ruolo del DSGA nella contrattazione integrativa d’istituto
- Revisori dei conti: nuovi vincoli e controlli
- Casistiche operative e soluzioni adottate
- Guida pratica al fondo MOF 2025
- Sintesi finale e prospettive future
Introduzione e contesto normativo
Con la ratifica definitiva del CCNL scuola 2019-2021, sono state introdotte una serie di innovazioni volte a ottimizzare la gestione amministrativa e finanziaria delle istituzioni scolastiche. In particolare, l’anno scolastico 2025/26 si preannuncia strategico per comprendere e mettere a regime questi cambiamenti, soprattutto quelli relativi alla contrattazione integrativa d’istituto e al fondo MOF, strumenti fondamentali per finanziare progetti didattici e organizzativi a beneficio dell’intera comunità scolastica.
Il quadro normativo di riferimento, aggiornato grazie anche alle circolari applicative e alle note ministeriali degli ultimi mesi, ha reso necessario ripensare le procedure di contrattazione e la gestione delle risorse economiche destinate al personale e alle progettualità.
Le principali modifiche introdotte dal CCNL scuola 2019-2021
Il CCNL scuola 2019-2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e oggetto di ampia analisi da parte degli addetti ai lavori, introduce rilevanti cambiamenti che impattano direttamente sulla materia della contrattazione integrativa d’istituto 2025/26.
Tra le principali innovazioni segnaliamo:
- Ridefinizione degli ambiti di destinazione del fondo MOF.
- Nuove modalità di partecipazione e ruolo potenziato del DSGA.
- Aggiornamento dei criteri di attribuzione dei compensi accessori.
- Incremento (seppur limitato) delle risorse stanziate.
- Vincoli più stringenti per la rendicontazione e trasparenza.
Queste modifiche sono mirate a rafforzare l’equità, la trasparenza e la coerenza dell’azione amministrativa e contrattuale a livello di singolo istituto scolastico.
Fondo MOF: cosa cambia nella scuola dal 2025/26
Il fondo MOF rappresenta da anni uno strumento essenziale per finanziare tutte quelle attività che concorrono alla realizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). L’operatività del fondo, però, è stata oggetto di ripetuti aggiustamenti e, ora, nel 2025, si appresta a essere nuovamente ridefinita.
Gli importi previsti per il 2025/26
Secondo quanto stabilito dal CCNL scuola, il fondo MOF 2025 dispone di:
- Un incremento percentuale rispetto all’anno precedente, legato alle poste di bilancio statale.
- Un’allocazione più chiara e dettagliata delle diverse voci: compensi per attività aggiuntive, progetti specifici, funzioni strumentali, incarichi extra.
Gli importi variano a seconda della tipologia di scuola (infanzia, primaria, secondaria di primo o secondo grado) e del numero di personale coinvolto. Per esempio, le scuole con maggior numero di iscritti percepiranno una quota proporzionalmente più elevata, al fine di garantire una distribuzione equa tra le necessità educative.
Come si utilizza il fondo MOF
Le risorse del fondo MOF sono destinate a:
- Compensi accessori per docenti e personale ATA per attività progettuali.
- Retribuzioni per incarichi aggiuntivi (es. tutoraggio, orientamento, supporto organizzativo).
- Sostegno alla progettazione curricolare e extracurricolare.
Inoltre, la nuova normativa accentua l’importanza di una programmazione condivisa tra DS, DSGA e rappresentanza sindacale unitaria (RSU), incentivando una cultura della progettualità diffusa all’interno della scuola.
Il ruolo del DSGA nella contrattazione integrativa d’istituto
Se già negli anni precedenti il DSGA aveva visto accrescere la propria importanza, con il CCNL 2019-2021 il suo ruolo nella contrattazione integrativa d’istituto diventa centrale e formalmente definito.
Il DSGA è chiamato a:
- Partecipare attivamente alle riunioni di contrattazione.
- Fornire supporto tecnico-amministrativo nella redazione dei testi di accordo.
- Gestire e monitorare l’applicazione dei criteri di ripartizione del fondo MOF.
- Curare la rendicontazione delle attività finanziate, predisponendo la documentazione necessaria ai fini dei controlli.
La presenza di un DSGA professionalmente preparato è diventata dunque prerequisito essenziale per il buon esito della contrattazione.
Formazione e aggiornamento professionale
Il rinnovato quadro normativo impone che i DSGA si formino costantemente sulle novità di settore, partecipando a corsi online, seminari e workshop promossi da enti accreditati e associazioni professionali.
Revisori dei conti: nuovi vincoli e controlli
Altro pilastro della riforma attuativa del CCNL scuola è rappresentato dalle modalità di controllo dei revisori dei conti. Il loro contributo alla correttezza e legittimità delle procedure contrattuali è stato rafforzato, con nuovi vincoli e responsabilità precise.
Tipi di controllo introdotti nel 2025/26
I revisori dei conti oggi:
- Eseguono verifiche preventive sugli atti di programmazione e sulle bozze di contratto integrativo.
- Effettuano controlli a campione sulla corretta attribuzione delle risorse.
- Accompagnano la scuola nella gestione delle anomalie amministrative, suggerendo soluzioni rapide per casi dubbi.
Questa maggiore incisività richiama all’importanza della tracciabilità dei processi e della costruzione di una documentazione puntuale.
Casistiche operative e soluzioni adottate
L’implementazione delle nuove norme ha, come sempre, suscitato dubbi applicativi e richiesto risposte operative puntuali. Nel corso delle prime settimane dell’anno scolastico 2025/26 sono state affrontate e risolte numerose casistiche di contrattazione integrativa, illustrate di seguito per offrire una guida pratica al personale scolastico.
Esempi concreti
- Attribuzione compensi extra: In presenza di più richieste rispetto alle risorse disponibili, la soluzione adottata ha previsto una rigorosa applicazione dei criteri previsti nel contratto d’istituto, con priorità alle attività ad alto impatto didattico.
- Gestione dei residui MOF: I fondi residui dell’a.s. precedente sono stati destinati a progetti di recupero e inclusione individuati dal Collegio Docenti.
- Controlli revisori e regolarità: Subito dopo la stipula del contratto integrativo, i revisori hanno chiesto l’invio della documentazione in formato digitale, evidenziando criticità e proponendo, laddove necessario, correttivi immediati.
Guida pratica al fondo MOF 2025
Alla luce delle novità introdotte, riepiloghiamo qui una guida operativa per i dirigenti scolastici, DSGA e RSU:
Fasi principali della gestione del fondo MOF
- Analisi delle risorse disponibili: Stimare, attraverso strumenti di bilancio e controllo, le reali risorse a disposizione dell’istituto.
- Progettazione e proposta: Coinvolgere tutti gli attori (docenti, ATA, RSU) nella formulazione condivisa delle priorità e dei progetti finanziabili tramite MOF.
- Stesura e approvazione del contratto integrativo: Redazione di un testo chiaro, che disciplini criteri di attribuzione e modalità operative.
- Rendicontazione e verifica: Curare la tracciabilità delle spese, archiviando ogni atto e documentazione richiesta per i successivi controlli.
Suggerimenti utili
- Predisporre incontri interni periodici tra DS, DSGA e RSU per monitorare l’attuazione del contratto integrativo.
- Utilizzare modelli e check-list proposti dalle associazioni di categoria e dagli uffici scolastici regionali.
- Mantenere un dialogo costante con i revisori dei conti per prevenire errori e criticità.
Sintesi finale e prospettive future
Alla luce di quanto esposto, l’anno scolastico 2025/26 rappresenta snodo fondamentale per l’attuazione delle innovazioni previste dal CCNL scuola 2019-2021, in particolare su tema chiave come contrattazione integrativa d’istituto, fondo MOF, ruoli e responsabilità del DSGA, e sistemi di controllo revisori.
Le scuole che colgono appieno le opportunità di formazione e confronto sono quelle che meglio riescono ad affrontare le sfide operative dei nuovi assetti normativi, offrendo risposte efficaci a bisogni sempre più articolati.
Per il futuro, si auspica un’ulteriore semplificazione delle procedure, unitamente a una crescita delle risorse stanziate e a una digitalizzazione più spinta dei processi di rendicontazione e monitoraggio. Un passo avanti verso una scuola più trasparente, inclusiva e orientata all’innovazione.