Il 7 aprile 2025, a Treviso, un episodio insolito ha scatenato l'intervento dei Carabinieri in una scuola, dopo che un bambino di soli quattro anni ha inavvertitamente effettuato ben 70 chiamate di emergenza in un'ora. Il bimbo, ignaro di cosa stesse facendo, ha utilizzato il suo smartwatch per contattare i servizi di emergenza, provocando una serie di eventi che hanno colto di sorpresa sia il personale scolastico che le forze dell'ordine.
Le chiamate, ricevute dagli operatori, non hanno mai connesso con alcun adulto; infatti, dall'altro capo della linea si udivano solo il vociare di altri bambini, creando confusione e preoccupazione tra gli addetti ai servizi di emergenza. In seguito a 40 chiamate dirette ai Carabinieri e 30 al numero di emergenza 118, è stata avviata un'indagine per capire l'origine di tali contatti ripetuti.
Dopo aver individuato la scuola, i Carabinieri si sono precipitati in aula, sorprendendo la maestra e gli studenti. L'incidente ha destato molta curiosità e incredulità, dati i numeri impressionanti delle chiamate effettuate in così breve tempo. Al termine dell'episodio, gli agenti hanno deciso di sequestrare lo smartwatch del bambino, per evitare ulteriori incidenti, prima di restituirlo ai genitori.
Questo curioso episodio mette in evidenza non solo l'innocenza dei bambini piccoli e la loro capacità di esplorare la tecnologia, ma anche l'importanza della vigilanza su strumenti che, sebbene utili, possono generarne situazioni di emergenza non volute. L'episodio si è concluso senza conseguenze gravi, ma ha messo in luce un aspetto interessante della vita scolastica moderna, dove la tecnologia può, in modo inaspettato, far scattare allarmi che richiamano l'attenzione delle forze dell'ordine.