Allarme Posti Vacanti Dopo la Mobilità: 24mila Cattedre Senza Insegnanti in Infanzia e Primaria
Indice dei contenuti
- Introduzione
- La Magna Quota dei Posti Vacanti: Numeri e Dati Ufficiali
- Il Dettaglio: Scuola dell’Infanzia e Primaria
- L’allarme Sostegno: 10mila Cattedre Scoperte
- Lombardia e Milano: Un Epicentro della Carenza
- Radici della Questione: Le Cause Strutturali dei Posti Vacanti
- Impatti su Studenti, Famiglie e Personale Scolastico
- Strategie e Prospettive per il Reclutamento
- Il Ruolo dei Sindacati e della Cisl Scuola
- Conclusione: La Scuola Italiana Davanti a una Svolta Necessaria
Introduzione
Il termine della mobilità degli insegnanti per l’a.s. 2025/2026 ha lasciato dietro di sé un quadro allarmante sulle cattedre vacanti nelle scuole dell’infanzia e primaria. Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Cisl Scuola, sono ben 24mila i posti vacanti rimasti in organico di diritto dopo la chiusura delle procedure. Questo dato, che ogni anno si ripresenta con numeri diversi ma sempre significativi, accende i riflettori su alcune delle più profonde criticità strutturali del sistema scolastico italiano.
L’anno scolastico prossimo si appresta a partire con una significativa “carenza insegnanti Italia”, un problema che ormai non può più essere definito emergenziale, bensì sistemico. L’attenzione in particolare si focalizza su alcune aree geografiche e specificità didattiche, come dimostrano le analisi approfondite sui “posti vacanti scuola 2025”.
La Magna Quota dei Posti Vacanti: Numeri e Dati Ufficiali
Focalizzandosi sui dati forniti dalla Cisl Scuola, il quadro risulta chiaro ma inquietante: 24mila posti vacanti in organico di diritto dopo la mobilità insegnanti 2025, suddivisi fra infanzia e primaria.
Distribuzione dei posti vacanti
- 3.412 posti vacanti nell’infanzia
- 20.579 posti vacanti nella primaria
Tale suddivisione evidenzia la maggior pressione sulla scuola primaria, dove la storica difficoltà di trovare e confermare personale si acuisce.
Oltre ai numeri assoluti, va sottolineato che i dati fanno riferimento ai cosiddetti "posti vacanti scuola 2025" sull'organico di diritto: si tratta delle cattedre effettive e non di quelle stabilizzate solo temporaneamente tramite l’organico di fatto o supplenze brevi. Questo elemento è chiave per comprendere la gravità della questione.
Il Dettaglio: Scuola dell’Infanzia e Primaria
La lettura dei dati deve procedere non solo in senso quantitativo, ma anche qualitativo. La differenza tra scuola dell’infanzia e primaria evidenzia specificità proprie di ogni segmento scolastico.
Scuola dell’Infanzia
Nella scuola dell’infanzia si registrano 3.412 posti vacanti nel 2025. Questi posti scoperti sono particolarmente critici poiché spesso riguardano territori periferici e difficili da raggiungere, dove l’attrattività delle cattedre risulta limitata.
Scuola Primaria
La primaria conta oltre 20mila posti vacanti in Italia. Questo dato riflette una crisi di sistema dovuta a vari fattori:
- Età media elevata del corpo docente, con un crescente numero di pensionamenti
- Vincoli di mobilità interregionale
- Insufficiente sostituzione del turn over
A ciò si aggiunge una distribuzione territoriale molto disomogenea. Ad esempio, il “nord Italia”, e in particolare alcune regioni come la Lombardia, si trovano a vivere la sfida più acuta.
L’allarme Sostegno: 10mila Cattedre Scoperte
Un capitolo a parte va riservato ai “posti scoperti sostegno scuola”. Secondo quanto riportato, 10mila posti di sostegno sono rimasti senza titolare dopo la mobilità.
Questo tema si fa ogni anno più urgente:
- Aumenta il numero di alunni con disabilità o bisogni educativi speciali
- Restano inevase molte richieste familiari
- Si aggrava il ricorso alle nomine annuali e alle MAD (messe a disposizione) senza la dovuta formazione
Le difficoltà di copertura dei posti di sostegno sono distribuite in modo non uniforme. Il Nord resta ancora una volta la zona più esposta, come confermato dai dati della Cisl Scuola posti vacanti.
Lombardia e Milano: Un Epicentro della Carenza
Focus Lombardia
La Lombardia si conferma, anche nel 2025, la regione con il maggior numero di “posti vacanti insegnanti”. Questo dato non sorprende chi conosce la storia recente della distribuzione degli organici nel nostro paese. I punti principali sono:
- Dimensioni demografiche elevate
- Territorio vasto e differenziato, con molte aree metropolitane che attirano flussi migratori, e zone rurali meno coperte
Il Caso di Milano
Nella sola Milano, secondo i dati aggiornati, si contano 2.644 posti vacanti (tra infanzia e primaria), un autentico record nazionale. Qui la situazione è aggravata da:
- Costo della vita molto alto, che scoraggia la permanenza degli insegnanti fuori sede
- Mobilità residenziale accentuata
- Carenza di alloggi per docenti
Per chi si occupa di “posti vacanti Milano scuola”, il tema della continuità didattica è particolarmente pressante. I cambiamenti di insegnante durante l’anno sono frequenti, con tutte le conseguenze negative sul percorso educativo degli alunni.
Radici della Questione: Le Cause Strutturali dei Posti Vacanti
Perché in Italia si registra una “carenza insegnanti” così diffusa? Le cause sono molteplici e stratificate nel tempo. Alcune delle principali sono:
- Pensionamenti e Invecchiamento del Corpo Docente
- L’età media dei docenti italiani supera i 50 anni
- Ogni anno escono dal sistema scolastico migliaia di docenti senza che siano rimpiazzati da egual numero di nuovi insegnanti stabilizzati
- Blocco del Turn Over e Ritardo nei Concorsi
- Le procedure concorsuali si sono spesso rivelate troppo lente
- I bandi troppo distanti fra loro e la complicazione delle prove
- Vincoli di Mobilità
- La difficoltà di trasferimento fra nord e sud costringe molti insegnanti a restare lontani dalle regioni d’origine
- Le regole sui trasferimenti lasciano scoperti numerosi posti soprattutto nel Nord
- Scarsa Attrattività della Professione
- L’insegnante è una delle figure professionali meno retribuite in Europa
- Il carico burocratico e la crescente complessità del lavoro scolastico hanno reso poco attrattiva la professione
- Problematiche Legate al Sostegno
- Mancano docenti specializzati, specie sull’inclusione
- Il riconoscimento del ruolo resta spesso parziale
Questo scenario genera una situazione in cui ai “posti vacanti infanzia 2025” e ai “posti vacanti primaria 2025” si aggiungono carenze strutturali che paiono difficili da colmare rapidamente.
Impatti su Studenti, Famiglie e Personale Scolastico
La carenza di personale non è solo un problema amministrativo, ma si riflette concretamente sulla qualità della scuola.
Effetti principali:
- Calo della continuità didattica per gli alunni
- Difficoltà nella costruzione di rapporti di fiducia tra scuola e famiglia
- Carico di lavoro aggravato per i colleghi già in servizio
- Riduzione della possibilità di attivare progetti e innovazioni
- Ricorso massiccio a supplenti con esperienza o formazione talvolta inadeguata
La situazione di “posti vacanti scuola 2025” dunque, produce effetti a cascata che coinvolgono l’intera filiera formativa e rischiano di compromettere non solo la qualità dell’insegnamento, ma più in generale la fiducia degli utenti nel sistema-scuola.
Strategie e Prospettive per il Reclutamento
Come è possibile invertire la rotta? Diversi esperti e analisti convergono su alcuni punti chiave:
- Concorsi più rapidi e regolari
Lo sblocco delle procedure concorsuali deve essere accompagno da una calendarizzazione regolare per evitare che i posti rimangano scoperti troppo a lungo.
- Maggior attenzione alla formazione iniziale
L’università deve potenziare e rendere più attraente l’offerta formativa per i futuri docenti, prevedendo percorsi di accompagnamento più solidi.
- Incentivi economici e professionali
Soprattutto nelle aree più difficili e costose, sono necessari incentivi per attrarre e trattenere i docenti. Bonus alloggio, contributi, e riconoscimento delle scuole come presidio fondamentale sul territorio.
- Riconoscimento dell’esperienza e della professionalità
Superare il precariato valorizzando chi da anni lavora come supplente.
- Interventi mirati sul sostegno
Investire su specializzazioni e tempo pieno anche per il personale di sostegno.
Questi elementi dovrebbero essere alla base di una seria politica di governo sui “posti vacanti insegnanti Lombardia” e a livello nazionale.
Il Ruolo dei Sindacati e della Cisl Scuola
I sindacati, e in particolare la Cisl Scuola, giocano un ruolo decisivo sia nell’analisi che nella proposta di soluzione del problema.
Cosa fa la Cisl Scuola?
- Pubblicazione trasparente e tempestiva dei dati (come le tabelle analitiche dei posti vacanti)
- Intermediazione con il MIUR per l’apertura rapida di bandi e l’eliminazione dei vincoli troppo stringenti
- Proposte sulle politiche salariali e sugli incentivi per i territori svantaggiati
Questo lavoro di monitoraggio e proposta è essenziale per garantire che il problema dei “posti vacanti scuola 2025” rimanga al centro dell’agenda pubblica e istituzionale.
Conclusione: La Scuola Italiana Davanti a una Svolta Necessaria
Il panorama che emerge dai dati sulla mobilità insegnanti e sui posti vacanti non lascia spazio all’ottimismo di facciata. La scuola italiana si trova di fronte a una gravissima emergenza strutturale, che coinvolge direttamente bambini, famiglie e l’intera comunità.
La questione dei “posti vacanti scuola 2025” e in particolare quella della primaria e dell’infanzia – con Lombardia e Milano come casi emblematici – impone un cambio radicale di passo nelle politiche di reclutamento, nella gestione territoriale degli organici e nel riconoscimento sociale del ruolo docente.
Senza interventi decisivi e mirati, il rischio è quello di vedere compromessa la qualità dell’istruzione e – di riflesso – il futuro dell’intero paese.
Solo grazie alla collaborazione tra Stato, sindacati e comunità scolastica si potrà invertire la rotta e garantire finalmente una scuola stabile, accogliente e di qualità per tutti.