Il 13 marzo 2025, alle ore 1:25, un terremoto di magnitudo 4,4 ha colpito i Campi Flegrei, un'area geologicamente attiva situata nei pressi di Pozzuoli, nel Golfo di Napoli. Secondo gli esperti, questo evento è direttamente legato al recente incremento della velocità di sollevamento del suolo, che è triplicata negli ultimi mesi, passando da 1 a 3 centimetri al mese.
L'epicentro del sisma è stato localizzato precisamente nella zona di Pozzuoli, dove la preoccupazione per l'attività vulcanica e sismica è sempre alta. Francesca Bianco, ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha dichiarato che, sebbene l'evento non sembri essere collegato alla presenza di magma a bassa profondità, è difficile prevedere quando un altro terremoto potrebbe verificarsi e quale sarà la sua intensità.
L'aumento della velocità di sollevamento del suolo è un fenomeno allarmante che potrebbe essere indicativo di processi geologici in corso. Gli scienziati monitorano costantemente la situazione, ma al momento non ci sono evidenze di attività magmatica imminente. È fondamentale continuare a studiare il rapporto tra il sollevamento del suolo e l’attività sismica, al fine di fornire informazioni più accurate e tempestive alla popolazione.
La regione dei Campi Flegrei ha una storia complessa di attività vulcanica, e gli eventi sismici come quello del 13 marzo incrementano le preoccupazioni tra i residenti e le autorità locali. In questo contesto, è essenziale mantenere un dialogo aperto tra scienziati, governanti e comunità locali per garantire che tutti siano informati sui potenziali rischi e sulle misure di sicurezza da adottare.
In conclusione, la situazione nei Campi Flegrei rimane sotto stretto monitoraggio, con un focus particolare sul rapido sollevamento del suolo che continua a generare interrogativi e preoccupazioni sia nella comunità scientifica che tra i cittadini.