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Oceani sotto attacco: la conferenza Onu di Nizza 2025 al centro della difesa di biodiversità e fondali
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Oceani sotto attacco: la conferenza Onu di Nizza 2025 al centro della difesa di biodiversità e fondali

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A Nizza dal 9 al 13 giugno si discute il futuro degli ecosistemi marini: focus su protezione, mappature e impegno internazionale

Introduzione: Un momento cruciale per la protezione degli oceani

Gli oceani rappresentano uno dei sistemi più complessi e vitali per la sopravvivenza del pianeta Terra. Tuttavia, la loro salute è oggi più che mai a rischio, minacciata da fenomeni globali come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita progressiva della biodiversità marina. In questo scenario di grande incertezza, la conferenza internazionale Onu sugli oceani, prevista a Nizza dal 9 al 13 giugno 2025, assume un’importanza strategica per il futuro degli ecosistemi marini.

La conferenza Onu a Nizza: contesto e rilevanza internazionale

La conferenza Onu sugli oceani di Nizza 2025 si preannuncia come uno degli appuntamenti più rilevanti dell’anno nell’agenda globale dedicata alla protezione della biodiversità degli oceani. L’ambasciatore di Francia, durante la presentazione ufficiale, ha sottolineato come questa conferenza rappresenti un vero crocevia per la sorte del pianeta, evidenziando la centralità delle tematiche legate ai fondali oceanici, alla biodiversità marina, alla lotta contro l’inquinamento e alla collaborazione internazionale.

Tra gli obiettivi principali dell’evento ci sono:

  • La creazione di strategie efficaci per la difesa della biodiversità marina;
  • L’ampliamento della mappatura dei fondali oceanici, oggi ancora estremamente limitata;
  • La promozione di una cooperazione transnazionale tra governi, enti di ricerca e società civile;
  • La definizione di impegni vincolanti contro le principali minacce, dal riscaldamento globale al rilascio di sostanze inquinanti nei mari.

La scelta di Nizza come luogo rappresenta la volontà di porre l’accento non solo sulle questioni globali, ma anche sulle specificità delle aree mediterranee, spesso trascurate nei grandi documenti programmatici delle Nazioni Unite.

Il ruolo dell’Italia nel dibattito globale

Fra i protagonisti della conferenza internazionale sugli oceani 2025 c’è anche l’Italia, il cui coinvolgimento è stato ribadito dalle autorità nazionali. L’Italia parteciperà attivamente ai lavori, per sottolineare il suo impegno nella protezione della biodiversità oceanica e nella difesa dei fondali profondi.

Non si tratta di una partecipazione simbolica: la posizione geografica del nostro paese, al centro del Mediterraneo, rende l’Italia un attore chiave nella tutela degli ecosistemi marini e nella gestione sostenibile delle risorse ittiche. Le politiche di ricerca e monitoraggio condotte da enti italiani vengono regolarmente riconosciute dalle principali organizzazioni internazionali e, anche grazie al supporto della comunità scientifica, l’Italia mira a proporre nuove strategie contro il degrado degli oceani.

Incidenti e urgenze: riscaldamento globale e inquinamento minacciano gli oceani

Il focus centrale della conferenza Onu oceani Nizza è la risposta alla pressione antropica che sta alterando radicalmente gli habitat marini. Riscaldamento globale, acidificazione delle acque e inquinamento marino rappresentano le minacce più gravi che, senza soluzioni immediate e condivise, rischiano di compromettere irreversibilmente la salute degli oceani.

Tra i principali problemi affrontati figurano:

  • L’innalzamento delle temperature medie degli oceani, con gravi ripercussioni sugli ecosistemi costieri e profondi;
  • L’espansione delle "zone morte" (aree prive di ossigeno) dovuta all’eccessivo apporto di sostanze nutrienti di origine antropica;
  • L’aumento della plastica e delle microplastiche nei mari, che mettono a rischio specie animali e catene alimentari intere;
  • L’introduzione di sostanze chimiche altamente tossiche, come pesticidi, idrocarburi e metalli pesanti.

L’urgenza della questione è tale da richiedere, secondo gli organizzatori della conferenza, un cambio di paradigma nelle politiche internazionali, rafforzando il controllo sulle attività industriali e promuovendo pratiche di pesca sostenibile.

Il mistero dei fondali profondi: perché la mappatura è fondamentale

Uno dei dati più sorprendenti forniti in vista della conferenza è relativo alla fondali oceanici mappatura: ad oggi, solo lo 0,001% dei fondali oceanici oltre i 2.000 metri di profondità è stato accuratamente mappato. Questo significa che la quasi totalità dei fondali resta un vero e proprio mistero, una "frontiera inesplorata" nei nostri mari.

La mappatura dei fondali profondi degli oceani è essenziale per diversi motivi:

  1. Permette di identificare habitat sensibili e aree ad alta biodiversità che necessitano protezione;
  2. Aiuta a individuare zone soggette a pressioni da pesca, estrazione mineraria o inquinamento;
  3. Contribuisce alla comprensione dei processi geologici, climatici e biologici che avvengono negli abissi;
  4. Fornisce informazioni fondamentali per prevenire incidenti ambientali come perdite di petrolio o sversamenti tossici.

Le nuove tecnologie di mappatura dei fondali marini, tra cui sonar multibeam e veicoli robotici teleguidati, aprono oggi scenari interessanti ma richiedono investimenti e una forte cooperazione tra paesi. La conferenza di Nizza punta proprio a incentivare progetti comuni e a condividere i dati raccolti a livello globale.

Pubblicato il: 16 maggio 2025 alle ore 10:37

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