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Diete yo-yo e salute intestinale: rischi sul microbiota
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Diete yo-yo e salute intestinale: rischi sul microbiota

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Uno studio delle Università di Rennes e Paris-Saclay svela come la restrizione alimentare intermittente modifichi a lungo termine il microbiota, con impatti sulla regolazione dell’appetito e sul comportamento alimentare.

Diete yo-yo e salute intestinale: rischi sul microbiota

Indice dei paragrafi

  • Introduzione: il fenomeno delle diete yo-yo e la salute intestinale
  • Cos’è il microbiota intestinale e perché è importante
  • Le diete yo-yo: definizione, diffusione ed effetti noti
  • Il nuovo studio delle Università di Rennes e Paris-Saclay
  • Metodologia della ricerca: topi, dieta e analisi del microbiota
  • I risultati dello studio: alterazioni durature e trasferibili
  • Come le diete yo-yo alterano il comportamento alimentare
  • Effetti delle diete yo-yo sulla salute umana: riflessioni e ipotesi
  • Microbiota, appetito e ricadute: quale legame?
  • Conseguenze a lungo termine sul mantenimento del peso
  • Implicazioni per chi vuole mantenere un peso sano
  • Limiti dello studio e prospettive future
  • Prevenzione e strategie per un’alimentazione equilibrata
  • Sintesi e conclusioni

Introduzione: il fenomeno delle diete yo-yo e la salute intestinale

Le diete yo-yo, termine con cui si definiscono i cicli ripetuti di perdita e riacquisto di peso dovuti a regimi alimentari intermittenti e restrittivi, sono da tempo oggetto di preoccupazione tra i professionisti della salute. Sebbene molte persone ricorrano a queste strategie nella speranza di ottenere risultati rapidi, le ricerche scientifiche più recenti suggeriscono che tali oscillazioni non solo sono inefficaci sul lungo termine, ma possono anche rappresentare una minaccia per la salute intestinale e metabolica. In particolare, uno studio pubblicato nel 2025 da ricercatori delle Università di Rennes e Paris-Saclay ha chiarito come le diete yo-yo abbiano un impatto prolungato e potenzialmente dannoso sui batteri intestinali, alterando il delicato equilibrio del microbiota e influenzando comportamenti come l’appetito edonistico e la tendenza alle abbuffate.

Cos’è il microbiota intestinale e perché è importante

Il microbiota intestinale è l’insieme di trilioni di batteri e microorganismi che abitano il nostro tratto digerente. Questi microrganismi svolgono ruoli fondamentali per la salute: contribuiscono alla digestione, modulano il sistema immunitario, producono vitamine e regolano la produzione di alcune molecole chiave per il benessere corporeo. Uno microbiota sano e variegato è essenziale per il corretto assorbimento dei nutrienti e la prevenzione di patologie metaboliche e infiammatorie. Pertanto, qualsiasi alterazione significativa del suo equilibrio può avere ripercussioni su numerose funzioni dell’organismo, compresa la gestione del peso.

Negli ultimi anni, il legame tra microbiota, metabolismo e comportamento alimentare è stato oggetto di intense ricerche. Si è scoperto, ad esempio, che determinati profili batterici favoriscono una regolazione ottimale dell’appetito e riducono il rischio di obesità. Viceversa, un microbiota perturbato – per esempio da cattive abitudini alimentari o da diete estreme – può compromettere la salute a vari livelli, contribuendo a infiammazione cronica, disturbi dell’umore, difficoltà nel controllo del peso corporeo e aumento dell’appetito.

Le diete yo-yo: definizione, diffusione ed effetti noti

Il termine yo-yo dieting (dieta yo-yo) si riferisce a quel comportamento alimentare caratterizzato da periodi alternati di restrizione calorica (spesso severa) e fasi di riacquisto del peso precedentemente perso. Questa pratica, che accomuna milioni di persone nel mondo occidentale, trova la sua ragion d’essere nella speranza – spesso ingenua – di poter ottenere e mantenere un peso forma rapidamente. Tuttavia, negli ultimi decenni la letteratura scientifica ha sottolineato come questi cicli non solo siano inefficaci per mantenere il peso corporeo a lungo termine, ma provochino anche effetti collaterali sul metabolismo, sull’equilibrio ormonale e ora – come si scopre – anche sul microbiota intestinale.

I rischi di queste pratiche includono non solo il cosiddetto effetto rebound, ovvero la tendenza del corpo a riguadagnare il peso perso una volta interrotto il regime restrittivo, ma anche una maggiore predisposizione alle abbuffate e ai disturbi del comportamento alimentare. A tutto ciò si aggiunge l’evidenza, recentemente confermata dalle università francesi, che tali diete incidano profondamente sulla flora batterica intestinale, stimolando meccanismi difficili da invertire nel tempo.

Il nuovo studio delle Università di Rennes e Paris-Saclay

Nell’estate del 2025 è stato pubblicato uno studio che ha fatto luce sui rapporti tra diete intermittenti, microbiota intestinale e comportamenti alimentari. Finanziato dalle Università di Rennes e di Paris-Saclay, il progetto ha coinvolto un team di ricercatori specializzati in biologia, nutrizione e microbiologia, con l’obiettivo di analizzare gli effetti a lungo termine delle diete yo-yo sul microbiota di modelli animali, per poi esplorare l’impatto sul comportamento alimentare e sulle future strategie per la regolazione del peso corporeo.

Questo studio ha permesso di documentare in modo sistematico che l’alternanza tra restrizione e rialimentazione sconvolge profondamente l’ecosistema intestinale, provocando alterazioni che separano in modo significativo i soggetti sottoposti a diete yo-yo rispetto a quelli alimentati normalmente.

Metodologia della ricerca: topi, dieta e analisi del microbiota

La metodologia adottata dai ricercatori si basa su uno dei modelli più utilizzati nelle scienze della nutrizione: il topo da laboratorio, il cui microbiota e regolazione dell’appetito sono sorprendentemente simili, per vari aspetti, a quelli umani. In questa sperimentazione, i topi sono stati suddivisi in due gruppi principali: uno sottoposto a cicli alternati di dieta restrittiva e periodo di riacquisto di peso, l’altro alimentato secondo una dieta standard.

I ricercatori hanno analizzato lo stato del microbiota in entrambe le fasi dei cicli di dieta e hanno raccolto dati sul comportamento alimentare, la quantità di cibo consumata e la tendenza alle abbuffate durante la rialimentazione. In particolare, sono stati osservati segni di quello che gli studiosi definiscono “appetito edonistico”, ovvero il desiderio di cibi ricchi e calorici che dà gratificazione immediata. L’obiettivo era anche valutare se le modifiche del microbiota fossero reversibili o se persistessero nel tempo nonostante il ritorno ad un’alimentazione normale.

I risultati dello studio: alterazioni durature e trasferibili

I risultati sono stati sorprendenti per la loro chiarezza e gravità. I topi sottoposti a cicli di dieta yo-yo hanno mostrato alterazioni profonde e durature nel loro microbiota intestinale, indipendentemente dal ritorno successivo ad una dieta bilanciata. Le popolazioni batteriche che si erano selezionate durante le fasi di restrizione e di ripresa risultavano profondamente diverse rispetto a quelle dei topi sempre alimentati normalmente. Ma ciò che ha destato maggiore scalpore è stato osservare come il semplice trasferimento dei batteri intestinali «alterati» ad altri topi sani fosse sufficiente per riprodurre lo stesso comportamento disordinato: aumento dell’appetito, propensione alle abbuffate e difficoltà nel controllo del peso.

Questi dati suggeriscono dunque che il microbiota – e non solo i fattori genetici o ambientali esterni – giochi un ruolo cardine nel determinare la capacità di regolazione dell’appetito e del comportamento alimentare. In sostanza, la disbiosi indotta dalla dieta yo-yo può essere così potente da modificare la biologia del soggetto e perfino essere trasmessa tra individui.

Come le diete yo-yo alterano il comportamento alimentare

L’aumento dell’appetito edonistico osservato nei topi da laboratorio, unito alla tendenza ad abbuffarsi dopo la restrizione, appare come la diretta conseguenza della perturbazione del microbiota. I ricercatori delle università francesi hanno identificato specifici gruppi batterici che, ridotti o aumentati in conseguenza della dieta yo-yo, influenzano la produzione di molecole implicate nella gratificazione alimentare e nel controllo della fame.

Questa scoperta sottolinea quanto sia pericoloso sottoporsi a restrizioni drastiche seguite da periodi di abbuffata, contribuendo non solo all’instaurarsi di un circolo vizioso di perdita e recupero di peso, ma anche ad una progressiva perdita del controllo sul comportamento alimentare. Di fatto, gli effetti osservati nei topi confermano le esperienze cliniche raccolte negli anni tra chi segue diete yo-yo, spesso caratterizzati da ricadute e aumentato desiderio di cibi calorici.

Effetti delle diete yo-yo sulla salute umana: riflessioni e ipotesi

Benché la ricerca sia stata condotta su modelli animali, i risultati sono fortemente indicativi anche per l’uomo. Numerosi dati epidemiologici suggeriscono che chi pratica il yo-yo dieting sperimenta una maggiore difficoltà nel mantenere il peso forma e sviluppa più facilmente fame compulsiva, stanchezza, disturbi dell’umore e problemi intestinali. La possibile spiegazione di tali fenomeni, sempre più condivisa dalla comunità scientifica, risiede proprio nella persistente alterazione del microbiota e nella sua influenza sul cervello e sulla regolazione dell’appetito.

Microbiota, appetito e ricadute: quale legame?

La relazione tra microbiota alterato, ricadute nel peso e aumento dell’appetito emerge con forza dallo studio francese. I ricercatori hanno dimostrato che alcuni batteri, selezionati dalla dieta yo-yo, producono sostanze che stimolano l’appetito edonistico, spingendo l’organismo verso cibi più calorici e abbuffate più frequenti. Queste modifiche persistono anche dopo mesi di dieta normale, rendendo arduo regolare l’alimentazione senza adeguati interventi.

Conseguenze a lungo termine sul mantenimento del peso

Una delle conclusioni più scoraggianti dello studio riguarda la difficoltà – se non l’impossibilità – di invertire completamente le alterazioni indotte dalle diete yo-yo con semplici ritorni a un’alimentazione sana. Il microbiota «ricorderebbe» le oscillazioni subite, predisponendo così l’individuo a future ricadute e impendendo il mantenimento di un peso sano e stabile. Questo dato rappresenta una sfida per professionisti e pazienti che cercano soluzioni durature nella lotta contro il sovrappeso: sarà necessario, secondo molte evidenze, progettare interventi mirati sia a livello dietetico che probiotico per ristabilire la flora intestinale.

Implicazioni per chi vuole mantenere un peso sano

Per chi desidera evitare il circolo vizioso delle diete yo-yo e mantenere un peso sano, è fondamentale comprendere l’importanza di un approccio graduale e sostenibile sia alla perdita che al mantenimento del peso corporeo. Strategie basate su una rieducazione alimentare, sull’attività fisica costante e, laddove necessario, sull’aiuto di specialisti, appaiono oggi le uniche sostenibili per proteggere il microbiota intestinale e promuovere la salute complessiva.

Limiti dello studio e prospettive future

Pur essendo estremamente significativo, lo studio presenta alcuni limiti, tra cui l’applicazione su modello animale e la necessità di verificare i risultati su vasta scala nell’uomo. Tuttavia, apre la strada a nuove ricerche dedicate allo sviluppo di interventi probiotici o prebiotici capaci di «resettare» gli effetti nocivi delle oscillazioni di peso e favorire il recupero di una flora batterica equilibrata.

Prevenzione e strategie per un’alimentazione equilibrata

Prevenire i danni delle diete yo-yo significa promuovere stili di vita e alimentazioni più stabili e meno soggette a oscillazioni estreme. La dieta mediterranea, per esempio, ricca in fibre, verdure, legumi e acidi grassi insaturi, si è mostrata capace di proteggere e rafforzare il microbiota, contrastando numerosi dei danni associati alle diete restrittive.

Sintesi e conclusioni

Le diete yo-yo non solo si rivelano inefficaci a lungo termine per la gestione del peso, ma producono effetti profondi e duraturi sul microbiota intestinale, compromettendo il controllo dell’appetito e predisponendo a ricadute nel peso. I risultati degli studi delle Università di Rennes e Paris-Saclay rafforzano la necessità di abbandonare approcci estremi in favore di soluzioni più graduali e sostenibili, con particolare attenzione alla salute dell’intestino e al sostegno di una flora batterica equilibrata. La prevenzione e la consapevolezza rimangono quindi gli strumenti principali per promuovere benessere duraturo e difendere la salute intestinale anche in chi lotta da anni con la bilancia.

Pubblicato il: 22 luglio 2025 alle ore 08:24

Redazione EduNews24

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