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761 milioni di euro dall’UE per i giovani ricercatori: Italia protagonista con 55 premiati
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761 milioni di euro dall’UE per i giovani ricercatori: Italia protagonista con 55 premiati

Analisi degli 'starting grant' del Consiglio Europeo della Ricerca: tendenze, opportunità e il ruolo delle donne nella scienza

761 milioni di euro dall’UE per i giovani ricercatori: Italia protagonista con 55 premiati

Indice dei paragrafi

  • Introduzione al finanziamento europeo per la ricerca scientifica
  • Cos’è il Consiglio Europeo della Ricerca e quali sono gli 'starting grant'
  • I numeri del 2025: 761 milioni per 478 giovani scienziati
  • Il ruolo dell’Italia e degli italiani finanziati
  • Performance e impatto dei progetti italiani
  • Il ruolo delle donne nella ricerca europea
  • Le sfide e le prospettive secondo Maria Leptin
  • I criteri di selezione dei progetti finanziati
  • Impatto degli starting grant sulla carriera dei ricercatori
  • Il sostegno dell’Unione Europea all’eccellenza scientifica
  • Opinioni internazionali: confronto tra Paesi europei
  • I prossimi passi della ricerca scientifica europea
  • Sintesi e conclusioni

Introduzione al finanziamento europeo per la ricerca scientifica

Il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC, European Research Council) continua a rappresentare uno degli strumenti cardine dell’Unione Europea per la promozione della ricerca scientifica di frontiera. Nel 2025, l’ERC ha annunciato l’assegnazione di 761 milioni di euro a favore di 478 giovani ricercatori emergenti attraverso gli 'starting grant', confermando quanto la competitività e il merito costituiscano il fulcro dei finanziamenti ricerca europea. Si tratta di un passo importante verso il rafforzamento dell’ecosistema scientifico continentale e globale, come sottolineato da Maria Leptin, presidente dell’ERC.

I finanziamenti concedono ai giovani ricercatori Europa una piattaforma per consolidare la propria indipendenza scientifica, accelerare i risultati, e contribuire all’innovazione in settori strategici. Ben 55 dei ricercatori premiati sono di nazionalità italiana, rendendo l’Italia la seconda nazione per numero di scienziati coinvolti, sebbene sia solo settima per progetti finanziati Unione Europea nel contesto di questa tornata. In questo scenario, la promozione della parità di genere risalta tra le best practice: il 42% dei grant è stato assegnato a donne ricercatrici Europa.

Cos’è il Consiglio Europeo della Ricerca e quali sono gli 'starting grant'

Il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) è un organo indipendente istituito dalla Commissione Europea nel 2007 e inserito nel programma quadro Horizon Europe, con il compito di sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza tramite finanziamenti competitivi. L’ERC agisce con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, l’avanzamento della conoscenza e la formazione di una nuova leadership accademica nel Vecchio Continente.

Gli 'starting grant ricercatori' sono uno degli strumenti più ambiti messi a disposizione dall’ERC e sono rivolti a giovani studiosi con un’esperienza di ricerca compresa tra i 2 e i 7 anni dopo il conseguimento del dottorato. Questi finanziamenti, generalmente dell’ordine di 1,5 milioni di euro per ciascun vincitore, consentono ai giovani scienziati di sviluppare progetti indipendenti e innovativi in tutti gli ambiti disciplinari: scienze fisiche, ingegneria, scienze della vita, scienze sociali e umane.

Il compito di attribuire gli starting grant si basa su procedure rigorose e trasparenti, che prevedono la valutazione da parte di commissioni internazionali composte di esperti del settore. Questo garantisce che solo i progetti di massima qualità, con grande potenziale di impatto scientifico e sociale, ricevano il sostegno UE alla ricerca.

I numeri del 2025: 761 milioni per 478 giovani scienziati

Nel 2025, il Consiglio Europeo della Ricerca ha fatto registrare un nuovo record nel supporto ai giovani ricercatori Europa, assegnando complessivamente 761 milioni di euro. Il finanziamento mira a rafforzare la competitività globale delle università e dei centri di ricerca europei, offrendo ai talenti emergenti la possibilità di realizzare progetti di punta in autonomia.

*Ecco alcuni dati salienti del bando 2025 per gli starting grant dell’ERC:*

  • 761 milioni di euro stanziati complessivamente
  • 478 giovani ricercatori finanziati
  • 55 italiani premiati (secondi solo ai tedeschi con 87)
  • 30 progetti ospitati in Italia, che pone il nostro Paese al settimo posto per numero di progetti finanziati Unione Europea
  • 42% di donne vincitrici, a testimonianza di una crescente attenzione alla parità di genere

L’assegnazione dei fondi è avvenuta a seguito di una competizione estremamente selettiva, con un tasso di successo medio intorno al 14% sui migliaia di progetti sottoposti.

Il ruolo dell’Italia e degli italiani finanziati

Il posizionamento dell’Italia nel panorama dei finanziamenti ERC è articolato. Sebbene il nostro paese sia soltanto al settimo posto nella speciale classifica delle istituzioni ospitanti i progetti, la nazionalità italiana resta tra le più rappresentate. Con 55 ricercatori italiani premiati, il nostro Paese si posiziona appena dietro la Germania, confermando che la formazione e la preparazione dei nostri accademici è di altissimo livello.

Tuttavia, va sottolineato che solo 30 progetti su 478 saranno effettivamente sviluppati su territorio nazionale. Molti italiani “volano” all’estero, scegliendo le università e i centri di ricerca più attrezzati per portare avanti i propri studi. Questo dato evidenzia due tendenze: da un lato la solidità della componente umana della ricerca italiana; dall’altro la necessità di rafforzare la capacità attrattiva degli enti di ricerca e delle università italiane, per trattenere i talenti in patria e massimizzare l’impatto del finanziamento.

Performance e impatto dei progetti italiani

La presenza degli italiani tra i ricercatori premiati dal Consiglio Europeo della Ricerca è un segnale positivo della qualità della formazione superiore e della competitività della comunità scientifica del nostro paese. I progetti che ottengono uno starting grant ERC abbracciano un’ampia gamma di discipline, dalla fisica quantistica alle scienze della vita, passando per le scienze sociali e l’ingegneria applicata.

In particolare, le università italiane che si sono distinte maggiormente sono quelle con una forte vocazione internazionale e una solida infrastruttura per la ricerca. Tra queste, figurano politecnici e atenei storici i cui laboratori sono spesso in rete con centri di eccellenza internazionali.

*Le principali ricadute positive dei progetti finanziati sono:*

  • Creazione di nuovi posti di lavoro qualificati
  • Rafforzamento del network di collaborazione tra atenei europei
  • Ritorno di conoscenze e valorizzazione dei giovani talenti
  • Piena integrazione dell’Italia nei grandi circuiti scientifici globali

Il ruolo delle donne nella ricerca europea

Il dato del 42% di donne tra i vincitori degli starting grant rappresenta una svolta importante per la scienza europea, tradizionalmente caratterizzata da una significativa presenza maschile nelle posizioni apicali e nei finanziamenti di grande portata. L’ERC ha da tempo istituito misure di monitoraggio per promuovere la partecipazione femminile ai principali bandi di finanziamento ricerca europea.

Nonostante persistano differenze e barriere di accesso in alcuni settori STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), i dati ERC evidenziano che la qualità delle candidature femminili cresce costantemente e che la rete accademica si sta attrezzando per sostenere la parità anche nelle fasi più competitive delle carriere accademiche.

*Gli effetti positivi della parità di genere nei finanziamenti della ricerca sono molteplici:*

  • Aumento della diversità delle prospettive scientifiche
  • Crescita dell’innovazione e miglioramento dell’ambiente collaborativo
  • Stimolo per nuove generazioni di donne ricercatrici Europa
  • Modelli virtuosi che contribuiscono a ridurre il gender gap in tutte le discipline

Le sfide e le prospettive secondo Maria Leptin

Maria Leptin, presidente dell’ERC, ha sottolineato che nonostante i risultati incoraggianti, "l’Europa deve fare di più per sostenere la ricerca". Leptin richiama l’attenzione sulla necessità di:

  • Accrescere gli investimenti nella ricerca di base
  • Rendere più stabile e attrattivo il percorso accademico dei giovani
  • Potenziare le sinergie tra pubblico e privato
  • Favorire la mobilità e l’integrazione dei ricercatori in tutto il continente

Inoltre, Leptin sostiene l’urgenza di aumentare la visibilità pubblica della ricerca, affinché sia percepita come motore essenziale di sviluppo, e di promuovere politiche di lungo termine, capaci di generare un impatto duraturo nel tempo.

I criteri di selezione dei progetti finanziati

I progetti presentati all’ERC vengono selezionati secondo criteri molto stringenti, che pongono al centro il cosiddetto "excellence is the sole criterion":

  • Originalità della proposta scientifica
  • Potenziale di innovazione e impatto interdisciplinare
  • Credenziali e curriculum del Principal Investigator (PI)
  • Solidità metodologica e pianificazione realistica

Una particolare attenzione viene riservata all’indipendenza scientifica del giovane ricercatore, alla sua capacità di guidare e motivare un gruppo di lavoro, e alla sostenibilità delle attività progettuali per tutta la durata del grant (fino a 5 anni). Questo modello di valutazione riduce i rischi di finanziamento "a pioggia" e consente di concentrare le risorse su progetti di assoluta eccellenza, in linea con gli scopi del Consiglio Europeo della Ricerca.

Impatto degli starting grant sulla carriera dei ricercatori

Ricevere uno starting grant rappresenta, per un giovane scienziato europeo, un trampolino di lancio unico. Il finanziamento ricerca europea consente ai vincitori di:

  • Costituire team di ricerca autonomi
  • Accedere a strumentazione avanzata e laboratori d’eccellenza
  • Stipulare accordi con enti pubblici e privati
  • Partecipare a network internazionali e ampliare le prospettive di carriera

Statisticamente, i Principal Investigator che hanno beneficiato degli starting grant ERC hanno maggiori probabilità di vincere altri finanziamenti prestigiosi, raggiungere posizioni stabili nelle università e nei centri di ricerca, e contribuire a brevettare nuove tecnologie o a pubblicare articoli ad alto impatto.

Il sostegno dell’Unione Europea all’eccellenza scientifica

Il quadro generale della politica di finanziamenti proposta dall’Unione Europea punta alla costruzione di uno Spazio Europeo della Ricerca forte e competitivo rispetto alle principali aree scientifiche mondiali. Attraverso strumenti come gli 'starting grant ricercatori', vengono indirizzate risorse strategiche verso la ricerca di base e applicata, alimentando l’innovazione e accrescendo il valore aggiunto continentale.

Grazie ai progetti finanziati Unione Europea:

  • Si sviluppano soluzioni innovative per sfide globali (sanità, energia, ambiente)
  • Si rafforza la cooperazione transfrontaliera in ricerca e sviluppo
  • Si argina la "fuga dei cervelli" e si incentiva il rientro dei talenti europei

Opinioni internazionali: confronto tra Paesi europei

Se la Germania si conferma leader sia per numero di ricercatori che per capacità di attrarre progetti, altri Paesi come Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e Svizzera mantengono posizioni di prestigio nell’ambito dei finanziamenti ERC. Il confronto internazionale sul tema dei starting grant ricercatori evidenzia come alcune nazioni abbiano saputo puntare decisamente su programmi di reclutamento, infrastrutture all’avanguardia e forti investimenti pubblici.

L’Italia, con la sua eccellente tradizione accademica, continua a "produrre" ricercatori molto competitivi, ma sconta una relativa debolezza nell’attrazione di progetti finanziati rispetto ad altri grandi Paesi UE. Tuttavia, la qualità della scuola di ricerca italiana e la presenza di numerosi vincitori testimoniano un patrimonio di competenze da valorizzare e rilanciare.

I prossimi passi della ricerca scientifica europea

Guardando al futuro, le istituzioni europee (Consiglio Europeo della Ricerca e Commissione) stanno lavorando su una strategia integrata che combini gli investimenti diretti con il rafforzamento di network regionali, il potenziamento dei centri d’eccellenza e il sostegno alla mobilità internazionale dei ricercatori. Tra le priorità:

  • Digitalizzazione dei processi di presentazione e valutazione progetti
  • Incentivazione delle partnership pubblico-private
  • Valorizzazione dell’impatto sociale della ricerca, oltre a quello puramente accademico

Queste sfide sono fondamentali per rendere ancora più efficace il sostegno UE alla ricerca e assicurare la leadership europea nell’innovazione scientifica e tecnologica nel XXI secolo.

Sintesi e conclusioni

Il risultato del bando 2025 per gli starting grant ricercatori del Consiglio Europeo della Ricerca segna un punto di svolta: 761 milioni di euro distribuiti tra 478 giovani brillanti sono la testimonianza di quanto l’Unione Europea abbia a cuore la crescita dell’eccellenza scientifica e il sostegno ai talenti. L’Italia, con i suoi 55 ricercatori italiani premiati (e 30 progetti ospitati), dimostra ancora una volta la grande vitalità del proprio sistema accademico.

L’attenzione all’inclusione di genere e il costante lavoro per incrementare l’attrattività delle istituzioni sono elementi cruciali per il rilancio della ricerca nel continente. Come affermato da Maria Leptin, presidentessa dell’ERC, la strada da percorrere per rendere il sostegno UE alla ricerca ancora più incisivo è lunga, ma i segnali di progresso sono incoraggianti.

Per i giovani e le giovani che sognano di contribuire all’avanguardia scientifica mondiale, i programmi come gli starting grant rappresentano una straordinaria occasione di crescita personale e professionale. Il futuro della ricerca scientifica Europa passa per l’impegno di istituzioni, atenei, giovani e donne ricercatrici che ogni giorno contribuiscono, con il loro lavoro, a un continente più innovativo, inclusivo e competitivo.

Pubblicato il: 4 settembre 2025 alle ore 13:21

Redazione EduNews24

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