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Premio allevamento al femminile 2025: Donne, innovazione e inclusione per una nuova zootecnia
Lavoro

Premio allevamento al femminile 2025: Donne, innovazione e inclusione per una nuova zootecnia

All’Università di Bologna il riconoscimento alle eccellenze femminili nel settore zootecnico, per una filiera sempre più sostenibile e inclusiva

Premio allevamento al femminile 2025: Donne, innovazione e inclusione per una nuova zootecnia

Il ruolo delle donne nel settore zootecnico è sempre più centrale e strategico, come dimostra il "Premio allevamento al femminile 2025", promosso da Zoetis Italia in collaborazione con prestigiose associazioni di settore. L'evento, ospitato presso l'Università di Bologna, ha sottolineato l'importanza di valorizzare le figure femminili che coniugano innovazione, inclusione, sostenibilità e tradizione nella zootecnia italiana. In questo quadro è emersa la necessità di dare nuovo slancio alla rappresentanza femminile e di sviluppare pratiche sempre più innovative e responsabili, in linea con le sfide del futuro.

Indice dei paragrafi

  1. Il contesto del Premio allevamento al femminile 2025
  2. La cerimonia presso l’Università di Bologna
  3. Le donne premiate: Rossella Pedicone, Emanuela Sorgia e Alberta Rabitti
  4. La partecipazione delle associazioni di settore
  5. Le riflessioni di Carmelo Lombardo e Alessia Floris
  6. L’innovazione e la sostenibilità nella zootecnia moderna
  7. Il valore dell’inclusione di genere nel settore agricolo
  8. Le strategie per valorizzare le donne in zootecnia
  9. Prospettive future per il ruolo femminile in allevamento
  10. Sintesi finale: una filiera zootecnica più equa e sostenibile

Il contesto del Premio allevamento al femminile 2025

Il "Premio allevamento al femminile 2025" nasce con l'obiettivo di mettere sotto i riflettori l'impegno, la professionalità e l'innovazione portati avanti dalle donne nella zootecnia italiana. L’iniziativa, promossa da Zoetis Italia, vuole costruire un ponte tra tradizione e modernità, premiando le figure femminili che hanno saputo distinguersi nella conduzione di allevamenti e nella promozione della sostenibilità.

La zootecnia, infatti, rappresenta uno dei pilastri dell’agroalimentare italiano e il contributo delle donne in questo settore ha assunto negli ultimi anni un valore sempre più determinante. L'autorevolezza delle donne in zootecnia si traduce non solo in risultati produttivi di eccellenza, ma anche nella promozione di modelli imprenditoriali fondati su inclusione, attenzione all’ambiente e benessere animale.

La cerimonia presso l’Università di Bologna

Presso l’Università di Bologna si è svolta la cerimonia di conferimento del Premio allevamento al femminile 2025. Questa sede, tra le più prestigiose e antiche d’Europa, è stata scelta non solo per l’alto valore simbolico ma anche per il ruolo centrale che l’ateneo svolge nella formazione delle nuove generazioni di professionisti della zootecnia e dell’agroalimentare.

Durante l’evento, le partecipanti e il pubblico hanno potuto confrontarsi sulle sfide attuali del settore e sulle prospettive di rinnovamento. Il contesto universitario ha offerto un'occasione unica per valorizzare la ricerca, la formazione e l'innovazione come strumenti fondamentali per una zootecnia all’avanguardia e più aperta all’inclusione.

Particolare attenzione è stata rivolta alla capacità delle donne di proporre soluzioni innovative e di improntare i processi aziendali alla qualità e alla sostenibilità. L’incontro presso l’ateneo bolognese si è così trasformato in un laboratorio di idee e di proposte concrete per traghettare la zootecnia italiana verso nuovi orizzonti.

Le donne premiate: Rossella Pedicone, Emanuela Sorgia e Alberta Rabitti

Protagoniste indiscusse della giornata sono state le vincitrici del "Premio allevamento al femminile 2025": Rossella Pedicone, Emanuela Sorgia e Alberta Rabitti. Queste tre professioniste rappresentano esempi eccellenti di leadership, innovazione e gestione sostenibile degli allevamenti.

  • Rossella Pedicone si distingue per l’integrazione di tecnologie digitali nella gestione zootecnica, finalizzata a ottimizzare il benessere animale e la produttività in chiave green.
  • Emanuela Sorgia è esempio di un allevamento aperto all’inclusione sociale, improntato a collaborazioni con il territorio e reti di imprese femminili.
  • Alberta Rabitti ha promosso pratiche di economia circolare applicata alla zootecnia, sperimentando nuovi modelli organizzativi e soluzioni eco-friendly.

Le tre premiate hanno messo in luce, attraverso le proprie esperienze, i vantaggi concreti della presenza femminile nel settore zootecnico e la capacità delle donne di fungere da agente di cambiamento.

La partecipazione delle associazioni di settore

Il valore e il prestigio dell’evento sono stati garantiti dalla partecipazione di alcune delle principali associazioni di filiera: Assocarni, UnaItalia, Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e Quelle del Latte. Queste realtà rappresentano punti di riferimento imprescindibili per la promozione delle migliori pratiche in zootecnia e per il supporto alle professionalità femminili.

La collaborazione tra associazioni, aziende leader come Zoetis Italia ed enti accademici consente di lavorare sinergicamente per:

  • Promuovere una visione inclusiva e moderna del settore
  • Diffondere modelli di gestione responsabile
  • Sostenere la formazione e l’aggiornamento professionale delle donne

La presenza delle associazioni ha garantito inoltre un confronto plurale e ricco di esperienze, grazie al quale sono state individuate nuove strategie per l’effettivo empowerment delle donne nella zootecnia italiana.

Le riflessioni di Carmelo Lombardo e Alessia Floris

Due interventi significativi hanno punteggiato la cerimonia di premiazione. Carmelo Lombardo, attento osservatore delle dinamiche zootecniche, ha sottolineato l'importanza di dare visibilità a chi opera con passione nel settore. Questa riflessione evidenzia una questione cardine: le donne che lavorano nell’allevamento non sono solo numeri, ma tessitrici di storie, competenze e innovazioni che meritano una narrazione e un riconoscimento pubblico.

Alessia Floris, da parte sua, ha posto l’accento sulla necessità di un’innovazione continua. La modernizzazione della zootecnia può passare solo attraverso una partecipazione sempre più attiva e qualificata delle donne, portatrici di una visione nuova e flessibile, capace di rispondere con rapidità a nuove esigenze di mercato e di sostenibilità.

L’innovazione e la sostenibilità nella zootecnia moderna

Il futuro della zootecnia è indissolubilmente legato alla capacità di innovare e di integrare prassi sostenibili nei processi produttivi. Anche la presenza femminile contribuisce in modo decisivo:

  • Introduzione di tecnologie avanzate nella gestione degli allevamenti
  • Ottimizzazione delle risorse e riduzione dell’impatto ambientale
  • Attenzione al benessere animale come parametro qualitativo

Le donne in zootecnia dimostrano di saper coniugare l’innovazione tecnologica con uno sguardo etico e responsabile.

Sono sempre di più, infatti, le imprenditrici che riescono a guidare le proprie aziende verso modelli produttivi integrati, puntando su tracciabilità, sicurezza alimentare e risparmio di risorse naturali. In aggiunta, la sostenibilità sociale si concretizza nella valorizzazione dei lavoratori e nelle pratiche volte a garantire pari opportunità di crescita e sviluppo professionale.

Il valore dell’inclusione di genere nel settore agricolo

Parlare di inclusione nel settore zootecnico significa andare oltre i confini della mera parità di genere. L’inclusione si traduce nel riconoscimento effettivo delle capacità distintive delle donne, nella promozione della leadership femminile e nella creazione di ambienti lavorativi realmente aperti e accoglienti.

Il "Premio allevamento al femminile 2025" ha mostrato come la diversità di genere sia una risorsa imprescindibile. In particolare, l’aumento della presenza di donne tra proprietarie, tecniche e responsabili di allevamenti introduce nuove competenze e stimola una competitività sana, basata sull'innovazione e la collaborazione.

*Aspetti fondamentali dell’inclusione di genere in zootecnia:*

  • Supporto alla maternità e alla conciliazione vita-lavoro
  • Accesso alle cariche direttive nei consorzi e nelle associazioni
  • Investimento nella formazione tecnica e manageriale delle lavoratrici

La piena inclusione femminile si rivela dunque fattore di crescita non solo personale, ma anche economica e culturale per l’intero comparto.

Le strategie per valorizzare le donne in zootecnia

Per promuovere la presenza femminile in zootecnia le strategie sono molteplici e integrate. Dalla formazione di nuove generazioni di tecniche zootecniche all’accesso agevolato al credito e ai bandi per l’imprenditoria femminile, dal networking professionale all’adozione di buone pratiche aziendali.

_Ecco alcune azioni concrete per la valorizzazione delle donne in zootecnia:

_

  1. Rafforzare la collaborazione tra università, associazioni di categoria e aziende per progetti di mentoring e inserimento lavorativo
  2. Creare bandi ad hoc per l’innovazione zootecnica condotta da imprese femminili
  3. Promuovere campagne di sensibilizzazione sulla parità di genere nel settore agricolo
  4. Sostenere iniziative di formazione continua, anche attraverso la digitalizzazione dell’agricoltura
  5. Incentivare la diffusione di testimonianze e storie di successo delle donne leader nella zootecnia

Ogni passo in questa direzione rappresenta un tassello fondamentale per costruire un settore zootecnico vibrante, moderno e inclusivo.

Prospettive future per il ruolo femminile in allevamento

Guardando al futuro, il ruolo delle donne nella zootecnia italiana appare destinato ad ampliarsi ulteriormente. Il settore si configura come uno spazio in cui la componente femminile può esprimere pienamente le proprie competenze, portando valori di cura, innovazione, resilienza e capacità di gestione delle complessità.

Le nuove sfide legate alla sostenibilità ambientale, al cambiamento climatico e alle esigenze dei mercati globalizzati richiedono risposte creative e multidisciplinari, in cui l’apporto delle donne sarà sempre più irrinunciabile. L’apertura alle nuove leve, la valorizzazione delle soft skills e l’investimento nella formazione sono le direttrici principali che orientano il rinnovamento in atto.

La speranza e la sfida, come emerso nel Premio allevamento al femminile 2025 presso l’Università di Bologna, è che la filiera zootecnica scelga con decisione la strada dell’inclusione e della sostenibilità, considerandole non come semplici slogan ma come elementi strutturali della propria identità futura.

Sintesi finale: una filiera zootecnica più equa e sostenibile

In conclusione, il "Premio allevamento al femminile 2025" rappresenta un passo fondamentale verso una valorizzazione concreta del ruolo delle donne in zootecnia. Dalla cerimonia all’Università di Bologna, che ha visto la partecipazione attiva delle principali associazioni di settore e delle istituzioni accademiche, è emersa una visione corale fatta di innovazione, inclusione e sostenibilità.

Il riconoscimento a Rossella Pedicone, Emanuela Sorgia e Alberta Rabitti è solo l’inizio di un percorso che vede la componente femminile protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale e produttiva nel mondo dell’allevamento italiano. Garantire opportunità, visibilità e pari diritti alle donne significa costruire un futuro in cui la zootecnia possa essere non solo competitiva sul mercato globale, ma anche rispettosa delle persone, degli animali e dell’ambiente.

La speranza è che alle parole seguano i fatti: occorrono politiche di sostegno, incentivi, formazione e investimenti che permettano a tutte le donne di esprimersi pienamente e contribuire a un'agricoltura e una zootecnia più moderne, responsabili e inclusive. Il cammino avviato da Zoetis Italia con questo premio, forte della collaborazione tra pubblico, privato e associazioni, segna una tappa fondamentale nella costruzione di una vera equità di genere nell’allevamento italiano e, più in generale, nel sistema agroalimentare nazionale.

Pubblicato il: 6 novembre 2025 alle ore 17:18

Redazione EduNews24

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