Investire nella Prevenzione: Il Congresso Nazionale degli Ingegneri e la Fragilità del Territorio Marchigiano
Indice
- Introduzione: Il Congresso Nazionale degli Ingegneri ad Ancona
- Il Territorio delle Marche: Una Vulnerabilità da Affrontare
- Romagnoli (CNI): Le Dichiarazioni Chiave
- L'Impatto degli Eventi Sismici 2016
- Alluvioni e Emergenze Recenti nelle Marche
- La Prevenzione come Priorità: Investimenti Necessari
- Strategie per la Resilienza del Territorio
- Le Infrastrutture e la Sicurezza nelle Marche
- Ruolo degli Ingegneri nella Prevenzione dei Disastri
- Conclusioni e Prospettive Future
1. Introduzione: Il Congresso Nazionale degli Ingegneri ad Ancona
Il Congresso Nazionale degli Ingegneri 2025 si svolge quest'anno ad Ancona, cuore geografico e simbolico della regione Marche, un territorio segnato da profonde fragilità geologiche e idrogeologiche. All'evento partecipano professionisti, rappresentanti istituzionali, tecnici e studiosi, accendendo i riflettori su una tematica di urgente attualità: la necessità di consolidare la sicurezza del territorio attraverso investimenti mirati, prevenzione strutturale e una nuova cultura della resilienza.
Nell'attuale contesto, segnato da eventi estremi come il terremoto del 2016 e la recente alluvione nelle Marche del 2024, il Congresso rappresenta una piattaforma di confronto imprescindibile per chiunque si occupi di gestione del territorio, rischi ambientali e sviluppo sostenibile. La presenza di figure autorevoli come il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), Romagnoli, offre un punto di vista privilegiato sulle strategie attuali e future di fronte a un territorio vulnerabile come quello marchigiano.
2. Il Territorio delle Marche: Una Vulnerabilità da Affrontare
L'Italia, e in particolare la regione Marche, si trovano da decenni ad affrontare una condizione di fragilità del territorio strutturale. Fattori geologici, urbanizzazione poco pianificata, mutamenti climatici e deforestazione contribuiscono a rendere la regione particolarmente esposta a fenomeni sismici, frane, esondazioni e altri rischi naturali.
Il continuo ripetersi di eventi sismici nelle Marche e le ripetute esondazioni dei principali corsi d'acqua sono la prova di una vulnerabilità che non può più essere sottovalutata o affrontata in modo sporadico. La densità degli abitati, la presenza di infrastrutture storiche e la conformazione orografica complessa aggravano ulteriormente il quadro, richiedendo un approccio sistemico alla prevenzione.
È fondamentale, pertanto, che occasioni come il congresso siano orientate a produrre risposte politiche, tecniche e finanziarie adeguate rispetto all'evidenza dei rischi.
3. Romagnoli (CNI): Le Dichiarazioni Chiave
Nel corso del congresso ad Ancona, le parole del presidente del CNI Romagnoli hanno catturato l'attenzione di operatori e istituzioni riflettendo la consapevolezza che la prevenzione non può più essere considerata una voce residuale nei bilanci pubblici, ma deve diventare il fulcro delle politiche di sviluppo territoriale, soprattutto in aree ad alto rischio come le Marche.
4. L'Impatto degli Eventi Sismici 2016
Il sisma del 2016 ha segnato profondamente la storia recente delle Marche. L’area colpita non solo ha sperimentato danni ingenti alle infrastrutture, ma ha anche visto mutare radicalmente la propria percezione di sicurezza e stabilità. Case, scuole, ospedali e ponti sono stati danneggiati o distrutti, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni e innescando un lungo processo di ricostruzione, tuttora in corso.
L’evento ha inoltre portato alla luce una serie di criticità cui era necessario far fronte:
- Inadeguatezza sismica di numerosi edifici pubblici e privati
- Necessità di una mappatura aggiornata del rischio sul territorio
- Carenza di fondi per interventi di adeguamento strutturale
Questi aspetti, evidenziati dagli ingegneri e tecnici presenti al congresso, dimostrano come la memoria degli eventi sismici continui a influenzare le scelte politiche e tecniche attuali.
5. Alluvioni e Emergenze Recenti nelle Marche
Il fenomeno ha messo ulteriormente in luce l’esposizione del territorio a rischi idrogeologici e climatici, aggravati dall’espansione urbana non sempre controllata e dalla riduzione delle aree boschive.
Le conseguenze dell’alluvione sono state drammatiche:
- Distruzione di infrastrutture viarie
- Danni a centri urbani e rurali
- Interruzione di servizi essenziali
- Vittime e sfollati
L’emergenza ha richiesto uno sforzo straordinario di coordinamento tra istituzioni, volontari, protezione civile e professionisti. Tuttavia, come emerso al congresso, la risposta di emergenza deve essere solo l’inizio di un percorso più ampio che punti alla prevenzione del rischio idrogeologico.
6. La Prevenzione come Priorità: Investimenti Necessari
Uno dei punti cardine affrontati nel congresso riguarda la necessità di investimenti in prevenzione nelle Marche. Romagnoli e i relatori hanno ribadito che senza un cambio di paradigma, con azioni concrete e durature, il territorio continuerà a subire le conseguenze di fenomeni avversi ormai sempre più frequenti e intensi.
A titolo esemplificativo, sono stati proposti diversi ambiti di investimento prioritari:
- Messa in sicurezza degli edifici pubblici, scuole e ospedali
- Rafforzamento delle infrastrutture di protezione idraulica e sismica
- Sistemi di monitoraggio e allerta precoce
- Educazione civica e sensibilizzazione delle comunità
- Incentivi fiscali per la prevenzione privata
Queste iniziative, già avviate in alcune zone pilota, faticano però a trovare risorse stabili e continuità amministrativa. Il congresso sollecita il governo nazionale e regionale ad assumersi la responsabilità di garantire finanziamenti e strumenti tecnici adeguati.
7. Strategie per la Resilienza del Territorio
La resilienza del territorio è stata al centro dei workshop e delle tavole rotonde del congresso. Il termine resilienza, ormai parte integrante del lessico della protezione civile e degli urbanisti, esprime la capacità di un sistema di assorbire uno shock e di ricostruire in modo migliorativo.
Le strategie di prevenzione dei disastri naturali includono, secondo gli esperti, interventi multidisciplinari:
- Pianificazione territoriale basata su una puntuale analisi dei rischi
- Tutela e ripristino delle aree naturali e boschive
- Coordinamento interistituzionale tra enti locali e governo nazionale
- Uso di innovazioni tecnologiche per il monitoraggio
- Coinvolgimento di cittadini, scuole e imprese locali
Sono stati presentati anche alcuni progetti pilota che, attraverso simulazioni digitali e strumenti informatici avanzati, consentono una gestione più efficace delle emergenze e una pianificazione urbanistica mirata alla prevenzione.
8. Le Infrastrutture e la Sicurezza nelle Marche
Le infrastrutture di sicurezza delle Marche, incluse strade, ponti e reti idriche, rappresentano una delle maggiori sfide future, come sottolineato durante il Congresso Nazionale degli Ingegneri. Le analisi presentate mostrano che la vetustà delle strutture, unite a una scarsa manutenzione, costituiscono fattori di rischio significativi.
Emerge quindi l'urgenza di:
- Programmare interventi di manutenzione straordinaria
- Ricorrere a materiali innovativi e tecnologie antisismiche
- Eseguire controlli periodici e censimenti delle infrastrutture a rischio
- Adottare normative stringenti per le nuove costruzioni
Il potenziamento delle infrastrutture di sicurezza nelle Marche può inoltre generare ricadute positive in termini di occupazione, innovazione tecnica e qualità della vita regionale.
9. Ruolo degli Ingegneri nella Prevenzione dei Disastri
Il congresso di Ancona evidenzia ancora una volta il ruolo indispensabile degli ingegneri nelle strategie di prevenzione dei disastri naturali. La categoria degli ingegneri, rappresentata dal CNI, agisce da ponte tra le esigenze della collettività, le istituzioni e il mondo della ricerca.
Gli ingegneri intervenuti sottolineano:
- L’importanza della formazione continua e specializzazione
- L'esigenza di coinvolgere le nuove generazioni nei processi decisionali
- La necessità di aggiornare costantemente le conoscenze scientifiche e tecniche
Attraverso la presenza attiva sul territorio, la progettazione e la direzione dei lavori, gli ingegneri assicurano una risposta efficace e qualificata in ogni fase della prevenzione e della gestione dell’emergenza.
10. Conclusioni e Prospettive Future
Il Congresso Nazionale degli Ingegneri 2025 offre una cornice di assoluta rilevanza per la discussione e la pianificazione di interventi mirati alla sicurezza del territorio delle Marche. Le dichiarazioni di Romagnoli, il richiamo agli eventi sismici ed idrogeologici, e la richiesta di grandi investimenti in prevenzione testimoniano una crescente attenzione pubblica e professionale ad un tema non più rinviabile.
Occasioni come il congresso di Ancona non posso limitarsi ai buoni propositi. La sfida consiste nel trasformare le parole in azioni concrete, capaci di salvare vite e preservare il tessuto produttivo, culturale e sociale delle Marche. L'auspicio, condiviso da tutti i partecipanti, è che le istituzioni sappiano cogliere l'appello lanciato dagli ingegneri, integrare la prevenzione nelle politiche ordinarie e dotarsi di strumenti finanziari, legislativi e amministrativi all’altezza delle sfide future.
Solo così il territorio marchigiano potrà diventare un modello virtuoso di resilienza e sicurezza, non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità europea.