Il mercato del lavoro italiano nel 2025: numeri, criticità e settori in sofferenza secondo il rapporto Excelsior
Indice dei paragrafi
- Panoramica sui dati Excelsior: il quadro generale del lavoro in Italia nel 2025
- Assunzioni previste: i numeri tra agosto e ottobre
- La difficile ricerca di candidati: le aziende italiane in affanno
- Settori in cerca di personale: focus su alimentare ed edilizio
- Origine della carenza di candidati: cause e tendenze del mercato del lavoro
- Le statistiche del mercato del lavoro italiano: confronto con il passato
- Analisi delle disoccupazione e dei posti vacanti nelle aziende italiane
- Le prospettive occupazionali e le strategie delle aziende
- Il ruolo delle politiche attive e della formazione
- Sintesi, prospettive future e raccomandazioni
Panoramica sui dati Excelsior: il quadro generale del lavoro in Italia nel 2025
Il mercato del lavoro italiano si trova nel 2025 ad affrontare una delle fasi più complesse degli ultimi anni, secondo quanto emerge dai dati aggiornati del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL. Il rapporto fotografa una situazione in cui la richiesta di lavoratori da parte delle imprese supera, in molti casi, l’offerta di candidati disponibili, generando una crescente difficoltà nel coprire i posti vacanti. La tematica dei "posti di lavoro difficili da coprire Italia" diventa centrale nel dibattito pubblico e alimenta discussioni tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali.
Le statistiche di Excelsior sono ormai uno strumento imprescindibile per comprendere le difficoltà strutturali del mercato occupazionale italiano. In particolare, il fenomeno della mancanza di candidati lavoro Italia appare trasversale a diversi comparti, ma con picchi evidenti nell’industria, nell’edilizia e nel settore alimentare. Il 2025 sembra dunque caratterizzato dall’incontro problematico tra domanda e offerta, che si riflette nei posti vacanti aziende italiane, sempre più numerosi.
Assunzioni previste: i numeri tra agosto e ottobre
Secondo il rapporto Excelsior, nel solo mese di agosto sono previste circa 335 mila assunzioni da parte delle imprese italiane. Questa cifra, già di per sé significativa, assume maggior rilievo se ampliata all’intervallo temporale che include anche settembre e ottobre: in questo arco, le previsioni parlano di ben 1,4 milioni di assunzioni nel complesso. Un dato in crescita rispetto agli anni precedenti, che testimonia una domanda di lavoro forte e diffusa su tutto il territorio nazionale.
Queste assunzioni attese costituiscono il cuore delle statistiche mercato del lavoro italiano, e offrono una panoramica chiara della direzione che le aziende stanno prendendo per rispondere alla ripresa produttiva e alle trasformazioni digitali in atto. È importante sottolineare che tali numeri rappresentano una opportunità significativa per chi cerca lavoro, ma anche una sfida per il sistema formativo e per le politiche di collocamento.
Nonostante la crescita delle offerte e la ripresa della domanda, il gap tra imprese e candidati si traduce in numeri impressionanti: il 46% delle aziende ha difficoltà a trovare i profili richiesti. Questo dato è considerato allarmante dagli addetti ai lavori: significa che quasi una posizione su due resta scoperta, non per mancanza di lavoro, ma per l’assenza di persone in possesso delle competenze adeguate.
La difficile ricerca di candidati: le aziende italiane in affanno
Il dato cruciale che emerge è proprio la difficoltà rilevata dalle imprese nella selezione del personale. Secondo le stime, quasi la metà delle aziende (46%) segnala serie difficoltà nel reperire candidati idonei alle mansioni proposte. Questo scenario di mancata corrispondenza rappresenta una delle problematiche più gravi del mercato del lavoro italiano: le imprese sono pronte ad assumere ma non riescono a trovare personale qualificato e motivato.
Tra le principali motivazioni della mancanza di candidati lavoro Italia emergono fattori come:
- Insufficiente formazione tecnico-professionale
- Disallineamento tra competenze richieste e competenze offerte
- Scarsa attrattività di alcuni lavori considerati usuranti o poco retribuiti
- Migrazione giovanile verso l’estero
- Invecchiamento della forza lavoro disponibile
Questa situazione comporta per le aziende significative ripercussioni sull’organizzazione interna e sulla produttività. Molti imprenditori, in particolare nei settori tecnici e produttivi, lamentano il rischio di frenare piani di crescita o di dover rinunciare a commesse per l’impossibilità di coprire tempestivamente i posti vacanti.
Settori in cerca di personale: focus su alimentare ed edilizio
Alcuni settori risultano più colpiti dalla difficoltà di reperimento dei lavoratori. Secondo le statistiche mercato del lavoro italiano, le criticità maggiori si registrano nell’edilizia e nel settore alimentare, che risultano tra i comparti con il più alto numero di offerte di lavoro non coperte.
Nel mese di agosto 2025, il settore alimentare cerca 17 mila addetti: operai, tecnici di produzione, addetti alla logistica e personale di supporto alla filiera alimentare. Si tratta di ruoli chiave per garantire la continuità produttiva e la qualità del made in Italy, ma spesso difficili da coprire per la natura stagionale del lavoro e le competenze richieste.
Ancora più evidente è la situazione nell’edilizia: le imprese del comparto dichiarano di avere bisogno di 27 mila addetti nel solo mese di agosto. Le problematiche nel reperimento toccano figure quali muratori specializzati, carpentieri, installatori, idraulici e tecnici di cantiere.
L’analisi delle settore edilizio offerte lavoro mette in luce come l’espansione dei cantieri e l’attuazione dei piani di rilancio infrastrutturale portino a una domanda di manodopera che spesso non trova risposta nel mercato interno. Questo problema rischia di rallentare il completamento delle opere pubbliche e private, oltre che penalizzare la competitività del settore.
Origine della carenza di candidati: cause e tendenze del mercato del lavoro
Le ragioni che portano ai posti di lavoro difficili da coprire Italia sono molteplici e, sempre più spesso, intrecciate. Oltre alla mancanza di profili adeguati, pesa il disallineamento tra il sistema scolastico e formativo e le esigenze concrete delle imprese.
Tra le cause principali figurano:
- La sfiducia nei confronti di lavori ritenuti faticosi o poco gratificanti, tipica soprattutto tra i giovani;
- Le retribuzioni non sempre in linea con le aspettative, in particolare per le occupazioni manuali;
- La diffusione del fenomeno NEET (giovani che non studiano e non lavorano);
- La crescente domanda di profili digitali e specializzati, non soddisfatta dall’offerta locale;
- Gli effetti di una demografia sfavorevole, con una popolazione attiva in calo.
In parallelo, la globalizzazione e la trasformazione tecnologica contribuiscono a modificare costantemente il quadro delle competenze richieste. Per rispondere alle attese delle imprese, diventa indispensabile una maggiore integrazione tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro, così da ridurre tempi e costi di inserimento.
Le statistiche del mercato del lavoro italiano: confronto con il passato
L’analisi dei dati mercato del lavoro Excelsior si rivela particolarmente utile nel confronto storico. Rispetto ai dati degli anni precedenti, il trend delle assunzioni previste Italia 2025 appare in crescita, mentre si assiste ad una diminuzione della disoccupazione “classica” ma a una crescita della disoccupazione “frizionale” legata al matching scorretto tra domanda e offerta.
Alcuni dati chiave:
- Nel 2023, il tasso di posti vacanti nelle aziende italiane era intorno al 3,1%. Nel 2025 si è arrivati a sfiorare il 4%.
- Nel settore edilizio, il numero di offerte non coperte è aumentato del 20% rispetto al biennio post-pandemico.
- Gli operatori dei servizi e i tecnici specializzati rappresentano le figure più ricercate, insieme a manovali, operai e tecnici informatici.
Questi numeri evidenziano la trasformazione in corso del mercato del lavoro italiano, che appare sempre più orientato verso la specializzazione e la flessibilità, ma che fatica a tradurre le opportunità teoriche in occupazione effettiva.
Analisi delle disoccupazione e dei posti vacanti nelle aziende italiane
La presenza contemporanea di posti vacanti e disoccupazione rappresenta una delle sfide tipiche delle economie avanzate. In Italia, il fenomeno si acuisce in ragione del persistente squilibrio tra settori economici in espansione e settori in contrazione.
Nonostante il numero elevato di assunzioni previste (1,4 milioni entro ottobre), molte persone in cerca di lavoro faticano a trovare un impiego. Le motivazioni principali riguardano:
- Profili formativi non allineati alle esigenze delle aziende;
- Mobilità geografica limitata (scarsa disponibilità a trasferirsi);
- Aspettative salariali e contrattuali elevate rispetto alle offerte;
- Percorsi di inserimento spesso lunghi e burocratici.
Il rischio, già concretizzato in diversi comparti, è quello di un mismatch strutturale a livello nazionale, aggravato anche dal forte ricorso al turn over stagionale e alla precarietà.
Le prospettive occupazionali e le strategie delle aziende
Le aziende italiane, di fronte a questi scenari, sono sempre più impegnate nella ricerca di strategie innovative per l’acquisizione dei talenti. Alcune delle pratiche più diffuse includono:
- Maggiore utilizzo di agenzie di recruiting e piattaforme digitali;
- Collaborazioni sempre più strette con istituti tecnici e scuole professionali;
- Investimenti nella formazione interna e nell’aggiornamento delle competenze;
- Offerte migliorate a livello contrattuale e di welfare aziendale.
A queste politiche si accompagna un crescente ricorso a lavoratori stranieri, soprattutto nei comparti con maggiore carenza di personale. Tuttavia, la sfida resta quella di valorizzare le risorse locali, riducendo il rischio di spopolamento giovanile e di emigrazione intellettuale.
Il ruolo delle politiche attive e della formazione
Nel contesto odierno, le politiche del lavoro e della formazione assumono un ruolo cruciale. Il potenziamento delle politiche attive, come i servizi di orientamento, i tirocini e gli incentivi all’assunzione, è ormai indispensabile per ridurre la forbice tra domanda e offerta.
In particolare, occorre:
- Incentivare la partecipazione a percorsi di formazione tecnica e professionale strettamente collegati ai settori più dinamici;
- Rafforzare il raccordo tra scuole, università e aziende tramite alternanza scuola-lavoro e contratti di apprendistato;
- Investire nell’orientamento alle competenze digitali, green e manageriali, sempre più richieste.
Le regioni italiane più colpite dai posti vacanti aziende italiane stanno già sperimentando misure di inserimento rapido per disoccupati e giovani, con risultati discontinui ma promettenti nelle aree a più alta crescita industriale e artigianale.
Sintesi, prospettive future e raccomandazioni
Il 2025 si conferma come un anno di grandi opportunità e grandi sfide per il mercato del lavoro italiano. I dati Excelsior mettono in luce una disponibilità di posti senza precedenti, ma anche una difficoltà crescente nel coprire le posizioni disponibili, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’alimentare e dell’industria in generale.
Per superare questo mismatch, occorre valorizzare una strategia integrata che coinvolga scuola, imprese e istituzioni, lavorando insieme per:
- Prevedere programmi di aggiornamento e reskilling per lavoratori di ogni età;
- Potenziare le politiche attive di orientamento e inserimento;
- Semplificare le procedure di incontro tra domanda e offerta tramite piattaforme innovative e accessibili;
- Migliorare la qualità e l’attrattività delle offerte di lavoro, agendo su retribuzioni, sicurezza e condizioni contrattuali.
L’obiettivo resta quello di trasformare le criticità attuali in occasioni di rilancio e innovazione per l’intero sistema produttivo, dando risposta sia al bisogno delle aziende di crescere, sia alle aspettative di chi cerca lavoro.
Solo con un intervento coordinato sarà possibile ridurre i posti di lavoro difficili da coprire Italia e assicurare la competitività del Paese nello scenario europeo e globale, dando un nuovo futuro al mercato del lavoro italiano.