Loading...
Crisi della Siderurgia Europea: Lombardia e Regioni UE a Strasburgo chiedono interventi urgenti alla Commissione Europea
Lavoro

Crisi della Siderurgia Europea: Lombardia e Regioni UE a Strasburgo chiedono interventi urgenti alla Commissione Europea

Settore siderurgico lombardo in crisi. Richieste misure concrete per tutelare le imprese e lavoratori.

Crisi della Siderurgia Europea: Lombardia e Regioni UE a Strasburgo chiedono interventi urgenti alla Commissione Europea

Indice dei Paragrafi

  • Premessa: Uno scenario critico per la siderurgia
  • L'incontro di Strasburgo: le regioni fanno fronte comune
  • Guidesi in prima linea: la posizione della Lombardia
  • Le richieste delle aziende: riduzione dei costi energetici
  • Concorrenza sleale: la lettera alla Commissione Europea
  • Il ruolo della Commissione Europea e il futuro del settore
  • Siderurgia Lombardia: centralità e numeri della crisi
  • La voce delle altre regioni siderurgiche europee
  • Impatto sociale ed economico: lavoratori e territori a rischio
  • Misure di tutela per il settore siderurgico: cosa chiedono le imprese
  • Opportunità e sfide per un nuovo rilancio industriale
  • Sintesi e considerazioni finali

Premessa: Uno scenario critico per la siderurgia

Il settore siderurgico europeo sta attraversando una crisi senza precedenti, acuita nell’ultimo biennio da una combinazione di fattori economici, geopolitici e normativi. I paesi dell’Unione Europea con una rilevante presenza di industrie dell’acciaio, tra cui l’Italia, e in particolare la Lombardia, hanno visto peggiorare la situazione a causa dell’aumento dei costi energetici, della concorrenza internazionale – spesso considerata sleale – e di una normativa europea che, secondo molti operatori, rischia di penalizzare ulteriormente la competitività delle imprese.

La siderurgia Lombardia è un pilastro strategico dell’economia regionale e nazionale ma anche del tessuto industriale europeo: se la crisi non verrà gestita con misure tempestive, si rischiano ripercussioni gravi non solo sugli equilibri produttivi ma anche sul piano occupazionale e sociale.

L'incontro di Strasburgo: le regioni fanno fronte comune

A Strasburgo, lo scorso 26 novembre 2025, rappresentanti istituzionali e tecnici di Lombardia, assieme a esponenti di altre regioni europee dalla storica vocazione siderurgica, si sono riuniti per un incontro siderurgico cruciale. L’obiettivo era quello di fare il punto sulla crisi in atto, individuare le necessità più urgenti e concordare una linea comune da sottoporre all’attenzione delle istituzioni comunitarie, in particolare la Commissione Europea.

Le discussioni hanno visto la partecipazione attiva di Guido Guidesi, assessore lombardo allo sviluppo economico, oltre a delegazioni da Francia, Germania, Belgio, Spagna e Polonia, paesi accomunati dalla presenza di distretti siderurgici di primaria importanza.

Guidesi in prima linea: la posizione della Lombardia

Nel corso dell’incontro, Guido Guidesi si è fatto portavoce delle esigenze delle imprese lombarde e di tutto il settore siderurgico europeo in crisi.

Le sue parole chiave sono state chiarezza, unità e rapidità.

La proposta di Guidesi si basa su una strategia integrata, che preveda contemporaneamente interventi sui costi energetici, la difesa della concorrenza leale e il sostegno a politiche di innovazione e transizione ecologica realmente compatibili con la situazione industriale attuale.

Le richieste delle aziende: riduzione dei costi energetici

Uno dei principali punti emersi dai lavori di Strasburgo riguarda la riduzione dei costi energetici siderurgia. Da tempo, infatti, le aziende lamentano un forte svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti extraeuropei a causa di prezzi dell’energia superiori anche del 40-50%.

Le aziende chiedono interventi sui seguenti aspetti:

  • Abbattimento delle tasse e delle accise sull’energia utilizzata in attività produttive di base come l’acciaio;
  • Introduzione di tariffe energetiche agevolate per i siti industriali strategici;
  • Sostegno agli investimenti in fonti energetiche rinnovabili e in tecnologie per l’efficienza energetica;
  • Coordinamento europeo per garantire approvvigionamenti stabili e prezzi concorrenziali.

Senza interventi su questi fronti, secondo le aziende, l’industria dell’acciaio europea rischia di soccombere alla pressione della concorrenza di paesi dove energia e materie prime sono meno costose e la regolamentazione meno stringente.

Concorrenza sleale: la lettera alla Commissione Europea

Un tema caldo dell’incontro è stato quello della concorrenza sleale acciaio, in particolare da parte di aziende asiatiche e di altri paesi non soggetti agli stessi vincoli ambientali ed economici dell’UE.

Le regioni rappresentate a Strasburgo hanno concordato l'invio di una lettera alla Commissione Europea -- lettera già formalizzata -- per denunciare questo stato di cose e chiedere un intervento rapido e concreto.

La lettera, fortemente sostenuta da Lombardia e Guidesi, richiama la necessità di:

  1. Rafforzare le misure antidumping e di sorveglianza sui prodotti importati;
  2. Promuovere una politica commerciale europea forte e unitaria;
  3. Attivare strumenti di compensazione per le imprese colpite da dumping e concorrenza irregolare;
  4. Lavorare a regole comuni che garantiscano stessa qualità, stesse regole e stessi obblighi a produttori europei e non europei.

La questione della tutela aziende siderurgiche UE diventa quindi centrale e imprescindibile per la sopravvivenza stessa del settore.

Il ruolo della Commissione Europea e il futuro del settore

La Commissione Europea è chiamata a una scelta decisiva: l’inerzia rischia di condannare il settore siderurgico a una lenta agonia, aggravando la perdita di competitività industriale dell’intero continente.

Secondo i presenti a Strasburgo, la Commissione non può più limitarsi a dichiarazioni d’intenti: servono azioni, decreti operativi, fondi, strumenti di protezione sociale e industriale.

L’auspicio è che nelle prossime settimane sia istituito un tavolo tecnico e politico permanente che lavori a una “roadmap europea per la siderurgia”, con risorse finanziarie dedicate e tempi certi di attuazione, in modo da contrastare la crisi e, contemporaneamente, guidare il settore verso tecnologie più pulite e innovative senza rischiare il fallimento delle imprese esistenti.

Siderurgia Lombardia: centralità e numeri della crisi

Siderurgia Lombardia rappresenta oggi una delle realtà più significative in Europa nel comparto della produzione e trasformazione dell’acciaio. Secondo dati di Confindustria Lombardia, la regione conta oltre 200 imprese siderurgiche per un totale di circa 18.000 addetti diretti e migliaia di lavoratori dell’indotto.

Negli ultimi cinque anni:

  • La produzione media annua è calata del 13%;
  • Gli investimenti in innovazione sono rallentati;
  • Decine di aziende hanno già chiuso o ridotto la loro attività;
  • Il saldo commerciale è peggiorato anche per la crescita delle importazioni da paesi extra UE.

Sono dati che fotografano una situazione di crisi strutturale, aggravata da costi di produzione (energia, trasporti, materie prime) fuori controllo e dall’assenza di una politica industriale europea di medio-lungo termine.

La voce delle altre regioni siderurgiche europee

Oltre alla Lombardia, all’incontro hanno preso parte regioni dalla tradizione siderurgica consolidata come il Nord della Francia, la Renania tedesca, la Vallonia belga, la Comunità Valenciana spagnola e la Slesia polacca.

Tutti i rappresentanti hanno denunciato:

  • Una crescente perdita di posti di lavoro qualificati;
  • Deindustrializzazione progressiva dei distretti storici;
  • Difficoltà a garantire formazione e ricambio generazionale;
  • Compressione dei margini a causa dei prezzi dei prodotti importati.

La volontà comune emersa è di costituire una rete stabile tra regioni siderurgiche, in modo da dare maggiore forza alle richieste presentate in sede comunitaria e facilitare lo scambio di buone pratiche tra territori.

Impatto sociale ed economico: lavoratori e territori a rischio

Dietro la crisi della siderurgia Lombardia e delle altre regioni europee non ci sono solo numeri, ma migliaia di storie di famiglie e comunità la cui prosperità è stata storicamente legata al destino dell’acciaio.

Tra i rischi più concreti:

  • Perdita irreversibile di competenze e know-how;
  • Aumento della disoccupazione e delle tensioni sociali nei territori;
  • Erosione del tessuto economico locale, con impatto su commercio, servizi e infrastrutture;
  • Accresciute disuguaglianze tra regioni “centrali” e aree periferiche o industrializzate.

Sindacati e associazioni datoriali sottolineano la necessità di accompagnare ogni transizione industriale con strumenti di sostegno al reddito, formazione professionale e piani di riconversione per i lavoratori.

Misure di tutela per il settore siderurgico: cosa chiedono le imprese

Le industrie acciaio Europa hanno avanzato una serie di richieste chiare:

  • Innalzare i dazi sulle importazioni da paesi che non rispettano standard ambientali e sociali minimi;
  • Prevedere incentivi per investimenti "verdi", senza caricare i costi solo sulle aziende europee;
  • Attivare fondi straordinari per la digitalizzazione e l’automazione dei processi produttivi;
  • Rafforzare la rappresentanza del settore siderurgico nei tavoli di lavoro europei;
  • Favorire cluster e filiere integrate tra diversi paesi membri.

Secondo le imprese, solo un “Patto europeo per l’acciaio” potrà garantire la sopravvivenza e la competitività del comparto anche nel medio-lungo periodo.

Opportunità e sfide per un nuovo rilancio industriale

Nonostante le difficoltà, la crisi della siderurgia Lombardia e delle regioni europee può essere l’occasione per ripensare radicalmente il modello industriale.

Le opportunità attese:

  • Accelerare la transizione verso un’acciaieria a basse emissioni;
  • Sviluppare tecnologie per il riciclo e il riuso dei materiali;
  • Potenziare la formazione ingegneristica e tecnica per i giovani;
  • Creare sinergie pubblico-private su ricerca, sviluppo e infrastrutture;
  • Collocare la produzione europea in settori ad alto valore aggiunto (auto elettrica, energia rinnovabile, edilizia sostenibile).

La sfida più grande resta trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità, innovazione e protezione del lavoro.

Sintesi e considerazioni finali

L’incontro di Strasburgo segna un momento di svolta nella battaglia per la tutela della siderurgia Lombardia e, più in generale, del settore siderurgico europeo in crisi. La compattezza dimostrata dalle regioni partecipanti e la chiarezza delle richieste avanzate a Bruxelles segnalano una nuova consapevolezza politica.

Le imprese e i territori chiedono, ora più che mai, che le parole si trasformino in atti concreti: riduzione dei costi energetici, lotta alla concorrenza sleale, incentivi all’innovazione e protezione del lavoro. Solo così l’Europa potrà continuare a essere protagonista nella produzione e trasformazione dell’acciaio, evitando di perdere un asset industriale strategico per tutta l’economia comunitaria.

La sfida riguarda la sostenibilità del settore nel presente e la sua capacità di reinventarsi nel futuro: le decisioni delle prossime settimane saranno decisive per determinare il destino di decine di migliaia di famiglie, delle filiere industriali e della stessa autonomia strategica europea.

Pubblicato il: 27 novembre 2025 alle ore 01:33

Redazione EduNews24

Articolo creato da

Redazione EduNews24

Hai bisogno di maggiori informazioni?

Compila il form qui sotto e ti risponderemo al più presto.

Articoli Correlati