Nonostante le complessità dello scenario geopolitico internazionale, le aziende familiari italiane continuano a dimostrare una notevole capacità di crescita, secondo il recente report di EY. Nel 2025, i ricavi combinati delle aziende familiari italiane sono aumentati del 12%, contraddicendo le aspettative di stagnazione in un contesto globale pieno di incertezze.
L'analisi mette in luce che l'Italia conta 22 aziende nella prestigiosa classifica delle 500 aziende principali a livello mondiale, rappresentando il 4,4% del totale. Questo risultato pone il nostro paese al quarto posto a livello globale per numero di aziende incluse in questa elitaria lista, attestando così dimostrandone l'importanza economica e la competitività.
Tuttavia, in un confronto con i dati medi europei e globali, i ricavi medi delle aziende italiane si attestano a 8,1 miliardi di dollari, cifra che risulta inferiore rispetto a quella delle controparti europee e globali. Questo dato suggerisce che, sebbene le aziende familiari italiane stiano crescendo, ci sia ancora spazio per miglioramenti in termini di scala e di competitività sui mercati internazionali.
Un altro elemento significativo emerso dal report è che il 36% delle aziende familiari italiane ha più di un secolo di storia. Questo risultato non solo evidenzia la solidità e la resilienza di queste imprese, ma mette anche in risalto l'importanza del patrimonio familare e delle tradizioni imprenditoriali che caratterizzano il tessuto economico italiano.
Inoltre, la Lombardia spicca con ben 8 aziende presenti nella top 500, a conferma della sua centralità economico-industriale nel panorama nazionale. Questi dati fanno seguito ad una crescente consapevolezza che le aziende familiari, forti delle loro radici locali e della loro struttura gestionale, possono affrontare e superare le difficoltà, rappresentando così un fulcro fondamentale per la ripresa economica e la stabilità del paese.
In sintesi, il report di EY offre una luce di ottimismo riguardo al futuro delle aziende familiari italiane, suggerendo che, nonostante le avversità geopolitiche, la tradizione e l'innovazione possano coesistere e contribuire a un futuro prospero sull'asse globale.