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Affidamenti diretti: la rotazione parte dalla decisione a contrarre
Lavoro

Affidamenti diretti: la rotazione parte dalla decisione a contrarre

Disponibile in formato audio

Chiarimenti del MIT sull’applicazione della rotazione negli affidamenti diretti secondo l’articolo 49 del D.lgs. 36/2023

Affidamenti diretti: la rotazione parte dalla decisione a contrarre

Indice dei contenuti

  1. Introduzione agli affidamenti diretti e principio di rotazione
  2. Il nuovo scenario normativo: il D.lgs. 36/2023 e l’articolo 49
  3. Il parere del MIT: questione interpretativa e impatto operativo
  4. Decisione a contrarre e stipula del contratto: le differenze sostanziali
  5. Applicazione pratica del principio di rotazione negli affidamenti diretti
  6. Implicazioni per le stazioni appaltanti e consigli operativi
  7. Normativa lavori pubblici 2025: le prospettive e le criticità
  8. Conclusioni e sintesi finale

Introduzione agli affidamenti diretti e principio di rotazione

Nel panorama degli appalti pubblici italiani, gli affidamenti diretti rappresentano uno strumento ampiamente utilizzato per l’acquisizione di lavori, forniture e servizi da parte delle stazioni appaltanti. L’evoluzione normativa degli ultimi anni ha però introdotto elementi di maggiore trasparenza e imparzialità, in particolare attraverso il cosiddetto principio di rotazione negli affidamenti diretti. L’obiettivo principale di questo principio è quello di evitare prassi discriminatorie e favorire l’accesso al mercato dei diversi operatori economici, contrastando la consolidazione di rapporti privilegiati tra enti pubblici e fornitori abituali.

Il principio di rotazione ha suscitato numerosi interrogativi applicativi, specialmente in relazione al concreto momento da assumere come riferimento per la sua applicazione. Secondo il quadro regolamentare attuale, la corretta attuazione del principio di rotazione risulta imprescindibile per assicurare un sistema di affidamenti diretto trasparente, competitivo ed equo.

Il nuovo scenario normativo: il D.lgs. 36/2023 e l’articolo 49

Il decreto legislativo 36/2023, che disciplina il nuovo Codice dei contratti pubblici, ha introdotto alcuni rilevanti cambiamenti in materia di affidamenti diretti. Tra i principi cardine del nuovo assetto normativo si trova quello della rotazione, la cui disciplina si ritrova in maniera esplicita all’articolo 49 affidamenti. Qui sono descritti sia i criteri che le modalità con cui deve essere garantita un’alternanza tra gli operatori economici destinatari di affidamenti diretti, evitando che lo stesso soggetto benefici più volte consecutive di incarichi analoghi dalla medesima stazione appaltante.

La ratio della normativa lavori pubblici 2025 è quella di promuovere l’apertura del mercato, la meritocrazia e il progresso degli standard di qualità nelle forniture pubbliche, tramite meccanismi concreti che impediscano rendite di posizione e favoriscano, invece, la concorrenza effettiva. L’applicazione del principio di rotazione diviene così uno degli strumenti centrali per l’attuazione di questi obiettivi.

Il parere del MIT: questione interpretativa e impatto operativo

Nel 2025 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato un importante parere sulla rotazione negli affidamenti diretti. Uno degli aspetti più dibattuti nella pratica amministrativa riguardava la corretta individuazione del momento rilevante per l’applicazione della rotazione. Difatti, molti operatori si chiedevano se fosse necessario prendere come riferimento la data della decisione a contrarre oppure quella della stipula del contratto affidamenti diretti per calcolare il periodo di esclusione e autorizzare eventuali deroghe.

Il parere MIT rotazione, in una prospettiva di chiarezza e semplificazione amministrativa, stabilisce che il momento determinante è rappresentato dalla decisione a contrarre. Tale atto, definito come unico e ricognitivo di tutte le attività propedeutiche funzionali all’affidamento, costituisce infatti il vero discrimine temporale.

Esempio concreto:

  • Se un affidamento diretto è stato deciso il 10 gennaio 2024 ma il contratto viene stipulato il 4 febbraio 2024, ai fini della rotazione occorre far riferimento al 10 gennaio 2024.

Questa interpretazione, autorevolmente sancita dal MIT, evita incertezze interpretative e armonizza le procedure sull’intero territorio nazionale.

Decisione a contrarre e stipula del contratto: le differenze sostanziali

È opportuno soffermarsi brevemente sulle differenze concettuali e pratiche tra decisione a contrarre e stipula del contratto negli affidamenti diretti:

  • Decisione a contrarre: rappresenta l’atto amministrativo con cui la stazione appaltante, sulla base delle valutazioni effettuate in fase istruttoria, decide di acquisire un determinato bene, servizio o lavoro rivolgendosi ad un operatore economico scelto con affidamento diretto.
  • Stipula del contratto: è l’atto formale (sottoscrizione) con cui si perfeziona il rapporto giuridico ed economico tra ente pubblico e operatore.

La scelta del MIT di assumere come riferimento la data della decisione a contrarre è coerente con la natura di questa fase, che rappresenta il vero momento nel quale la stazione appaltante individua il contraente, conclude la fase istruttoria ed esprime la volontà di procedere all’affidamento.

Aspetti procedurali:

  • La decisione a contrarre comporta un’accurata analisi preliminare del mercato, delle necessità dell’ente, delle offerte disponibili e dei fornitori potenzialmente affidabili.
  • Con la stipula del contratto, invece, si ufficializza e si rendono giuridicamente vincolanti le condizioni pattuite, ma la scelta del fornitore era già stata formalizzata nella fase precedente.

Applicazione pratica del principio di rotazione negli affidamenti diretti

L’applicazione del principio di rotazione negli affidamenti diretti implica una pianificazione attenta delle procedure da parte delle stazioni appaltanti. Il parere del MIT specifica che è sulla base della data della decisione a contrarre che va verificata la posizione pregressa dell’operatore economico e la sua eventuale esclusione per periodi successivi.

Modalità operative consigliate:

  1. Tracciamento delle decisioni: le stazioni appaltanti dovranno archiviare in maniera ordinata e consultabile tutte le decisioni a contrarre adottate per ciascun tipo di affidamento.
  2. Verifica dei precedenti affidamenti: prima di procedere a un nuovo affidamento diretto, è necessario controllare se il soggetto proposto sia già stato destinatario di incarichi analoghi, facendo riferimento alla data della decisione a contrarre precedente.
  3. Deroghe motivate: eventuali deroghe devono essere motivate in modo puntuale, evidenziando le ragioni di urgenza, unicità del fornitore o peculiari circostanze di mercato.

Benefici della corretta applicazione:

  • Riduzione del rischio di contenziosi e ricorsi.
  • Maggiore trasparenza delle procedure.
  • Equità nell’accesso agli affidamenti pubblici.

Implicazioni per le stazioni appaltanti e consigli operativi

L’interpretazione fornita dal MIT comporta alcune conseguenze pratiche di rilievo per le stazioni appaltanti:

  • Pianificazione delle gare: si consiglia di programmare con cura il calendario delle decisioni a contrarre, tenendo conto dei vincoli rotazionali e predisponendo una tabella di monitoraggio.
  • Formazione del personale: occorre assicurare un aggiornamento continuo del personale amministrativo sulle ultime novità normative relative agli affidamenti diretti e al principio di rotazione.
  • Strumenti digitali: l’utilizzo di software gestionali avanzati può facilitare la verifica puntuale delle date di decisione a contrarre, evitando errori e dimenticanze che potrebbero compromettere la legittimità degli affidamenti.

Problemi e criticità:

  • Difficoltà nel reperire dati sui precedenti affidamenti in caso di passaggio di consegne all’interno dell’ente.
  • Complessità nella configurazione del principio di rotazione per affidamenti multi-oggetto o con diverse tipologie di merce o servizi.
  • Necessità di modulare le deroghe nel rispetto delle indicazioni del parere MIT, evitando interpretazioni estensive che possano svuotare di significato la rotazione.

Normativa lavori pubblici 2025: le prospettive e le criticità

Il nuovo Codice degli appalti pubblici e la normativa lavori pubblici 2025 pongono la corretta applicazione del principio di rotazione affidamenti tra le priorità per contrastare la concentrazione di incarichi e promuovere una crescita omogenea degli operatori economici, specialmente PMI e microimprese. La disciplina dell’articolo 49 è uno snodo fondamentale, che viene arricchito e concretizzato attraverso pareri interpretativi come quello del MIT.

Aspetti innovativi introdotti:

  • Razionalizzazione delle procedure semplificate e degli affidamenti sotto soglia.
  • Rafforzamento delle regole di pubblicità e trasparenza.
  • Incentivazione dell’alternanza tra operatori per promuovere concorrenza e qualità.

Tuttavia, permangono alcune difficoltà operative, soprattutto per le stazioni appaltanti minori che dispongono di risorse limitate e per le imprese di piccola dimensione che devono continuare ad investire in formazione e aggiornamento.

La costante evoluzione della normativa impone una vigilanza continua e un’attenta lettura dei pareri istituzionali.

Conclusioni e sintesi finale

In conclusione, il recente parere MIT rotazione fornisce un chiarimento fondamentale nella gestione degli affidamenti diretti, stabilendo con precisione che il momento rilevante per l’applicazione del principio di rotazione è la data della decisione a contrarre e non quella di stipula del contratto. Questo approccio garantisce maggiore certezza giuridica, uniformità di comportamento tra diverse amministrazioni pubbliche e contribuisce al rafforzamento dei principi di trasparenza, concorrenza ed efficienza, su cui si fonda il nuovo decreto legislativo 36/2023.

Le stazioni appaltanti sono ora chiamate a organizzarsi adeguatamente, dotandosi di strumenti e procedure che facilitino il rispetto del principio di rotazione, valorizzando al tempo stesso la pianificazione e la tracciabilità delle procedure di affidamento diretto. La normativa lavori pubblici 2025 si conferma, così, un quadro di riferimento all’avanguardia, che richiede però un aggiornamento costante e una grande attenzione ai dettagli, a beneficio dell’intero sistema degli appalti pubblici.

Pubblicato il: 24 giugno 2025 alle ore 09:25

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