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Nuovi corsi ATA: formazione online tra luglio e settembre
Formazione

Nuovi corsi ATA: formazione online tra luglio e settembre

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Dal 30 luglio il Ministero attiva corsi di aggiornamento e nuove posizioni economiche per assistenti, collaboratori e operatori scolastici

Nuovi corsi ATA: formazione online tra luglio e settembre

Indice dei paragrafi

  • Il contesto normativo e la nota ministeriale 34744/2025
  • Le novità introdotte dal DM 140/2024 per il personale ATA
  • Calendario dei corsi e modalità di svolgimento
  • Destinatari e requisiti per l’iscrizione: chi può accedere
  • La piattaforma Scuola Futura: innovazione nella formazione del personale scolastico
  • Obiettivi formativi: competenze e valorizzazione delle professionalità ATA
  • Il ruolo degli assistenti, collaboratori e operatori scolastici nella scuola italiana
  • Impatto delle nuove posizioni economiche su carriera e retribuzioni
  • Reazioni dei sindacati e del personale ATA
  • Criticità, opportunità e prospettive future
  • Conclusioni e sintesi finale

Il contesto normativo e la nota ministeriale 34744/2025

Con la nota n. 34744 del 15 luglio 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato una nuova fase di aggiornamento e formazione rivolta al personale ATA, nell’ambito della complessa riforma della valorizzazione degli operatori scolastici prevista dal DM 140/2024. L’atto ministeriale richiama l’esigenza di adeguare le professionalità alle sfide organizzative e gestionali della scuola moderna, rispondendo a una domanda di formazione in linea con le più recenti direttive europee in materia di amministrazione scolastica e innovazione tecnologica.

Il Ministero, ormai sempre più orientato verso la digitalizzazione delle procedure e dei servizi, ha riconosciuto la necessità di investire nel capitale umano, favorendo la crescita professionale di tutto il comparto scolastico, con particolare attenzione ai profili ATA (Assistenti Tecnici Amministrativi) che, con i loro molteplici ruoli, rappresentano l’ossatura gestionale delle scuole italiane.

Le novità introdotte dal DM 140/2024 per il personale ATA

Il Decreto Ministeriale 140/2024 è stato emanato con l’obiettivo di ridefinire il sistema delle posizioni economiche per il personale ATA, superando le rigidità dei precedenti modelli e introducendo criteri di valorizzazione basati su formazione continua, aggiornamento professionale e raggiungimento di specifiche competenze tecnico-operative.

Questo DM si inserisce in un quadro di riforme per favorire il riconoscimento del lavoro svolto da queste figure, spesso relegato in secondo piano rispetto al personale docente, pur essendo essenziale per il funzionamento quotidiano delle scuole e la qualità dell’offerta didattica. Il Decreto prevede corsi di formazione online, modulari e accessibili da tutta Italia, con momenti di valutazione intermedi e finali, pensati per permettere a ciascun partecipante di acquisire conoscenze specifiche e poter avanzare di posizione economica previa verifica del superamento delle attività formative previste.

Calendario dei corsi e modalità di svolgimento

Il calendario appena diffuso stabilisce che i corsi per gli assistenti ATA avranno inizio il 30 luglio 2025, con termine previsto per il 12 settembre 2025. Per quanto riguarda invece i collaboratori e operatori scolastici, i corsi termineranno il 28 agosto 2025. Questa tempistica consente di strutturare il percorso in modo flessibile, tenendo conto delle diverse tipologie di lavoro e delle esigenze dei partecipanti che, spesso, devono conciliare i ritmi degli impegni scolastici con l’aggiornamento professionale.

Una delle innovazioni principali è la modalità online asincrona: i partecipanti potranno seguire le lezioni quando preferiscono nell’arco delle date stabilite, senza l’obbligo di collegarsi in orari precisi. Questo rappresenta un vantaggio organizzativo, soprattutto per chi lavora a tempo pieno. L’intera offerta formativa è ospitata sulla piattaforma Scuola Futura, creata dal Ministero per incentivare la digitalizzazione dell’aggiornamento professionale nella scuola italiana.

Destinatari e requisiti per l’iscrizione: chi può accedere

I corsi per le nuove posizioni economiche ATA sono riservati esclusivamente al personale di ruolo che abbia presentato domanda entro il 13 dicembre 2024. Questa selezione è avvenuta seguendo criteri oggettivi e trasparenti, al fine di garantire omogeneità e pari opportunità tra tutti i lavoratori del comparto scuola.

Il Ministero ha sottolineato che la partecipazione ai corsi è obbligatoria per chi vuole accedere alle nuove fasce di posizione economica, che si traducono in progressioni di carriera e, di conseguenza, in miglioramenti retributivi. All’interno delle piattaforme di iscrizione, sono messi a disposizione tutti i materiali informativi necessari, compresi i dettagli su come ripartire il monte ore formativo e sulle modalità di verifica delle competenze acquisite.

La piattaforma Scuola Futura: innovazione nella formazione del personale scolastico

Dal punto di vista tecnologico, l’adozione della piattaforma Scuola Futura segna un salto di qualità nell’erogazione di percorsi formativi per il settore pubblico. Grazie alle sue funzionalità, è possibile accedere ai corsi tramite computer, tablet o smartphone, rendendo la formazione più accessibile, democratica e personalizzabile.

Ogni corsista può accedere ai moduli formativi, scaricare materiali di approfondimento, interagire con tutor e colleghi attraverso forum e chat dedicati, monitorare i propri progressi in tempo reale e svolgere test intermedi e finali per certificare le competenze apprese. Scuola Futura si inserisce nell’ambito del piano nazionale di formazione digitale del personale scolastico, rendendo trasparente e tracciabile l’iter di aggiornamento.

Obiettivi formativi: competenze e valorizzazione delle professionalità ATA

Il principale obiettivo dei corsi riguarda il rafforzamento delle competenze amministrative, organizzative, informatiche e relazionali dei lavoratori ATA. In particolare, vengono proposte attività mirate a:

  • Approfondire la normativa scolastica vigente e le responsabilità connesse ai ruoli coperti;
  • Incrementare le competenze digitali per l’utilizzo di software gestionali e piattaforme ministeriali;
  • Migliorare le capacità relazionali con studenti, personale docente e famiglie;
  • Potenziare l’efficacia degli interventi di supporto alla didattica e alla sicurezza degli ambienti scolastici.

Il completamento del percorso formativo consente al personale ATA di candidarsi con maggiori chance alle nuove posizioni economiche, differenziate per profili e repentini avanzamenti, con un ritorno concreto anche sul piano della motivazione personale e del senso di appartenenza alla comunità scolastica.

Il ruolo degli assistenti, collaboratori e operatori scolastici nella scuola italiana

Gli assistenti amministrativi e tecnici, i collaboratori scolastici e gli operatori scolastici costituiscono una parte essenziale della comunità educativa. Mentre spesso l’attenzione mediatica si concentra sulle dinamiche che riguardano dirigenti e docenti, la scuola italiana non potrebbe funzionare senza il supporto di queste figure silenziose ma fondamentali.

L’introduzione di percorsi formativi ad hoc ha una doppia valenza: da un lato, eleva il livello qualitativo delle competenze interne alle scuole; dall’altro, restituisce dignità e valore a professioni che richiedono aggiornamento continuo, adattamento alle tecnologie e alle normative, ma anche grande senso pratico e impegno quotidiano.

Il personale ATA si occupa infatti di funzioni decisive: gestione delle segreterie, cura delle infrastrutture scolastiche, assistenza agli studenti con bisogni speciali, supporto logistico durante tutte le fasi dell’anno scolastico. Investire nella loro formazione equivale a mettere al centro la qualità del servizio scolastico complessivo.

Impatto delle nuove posizioni economiche su carriera e retribuzioni

L’attribuzione delle nuove posizioni economiche rappresenta una delle più rilevanti innovazioni per il personale ATA degli ultimi anni. I corsi predisposti dal Ministero sono infatti finalizzati a riconoscere maggiore merito e a differenziare la retribuzione in base alle competenze effettivamente acquisite, superando la mera anzianità di servizio come unico criterio di avanzamento.

Le posizioni economiche, articolate in fasce, saranno assegnate in base al superamento dei percorsi di formazione e al conseguente ottenimento delle certificazioni di competenza. Questo nuovo sistema incentiva la partecipazione attiva agli aggiornamenti e motiva il personale a migliorare le proprie performance, con un impatto positivo non solo sul piano individuale, ma anche sull’efficienza organizzativa delle scuole.

Per accedere alle fasce più alte, occorrerà quindi possedere una formazione più approfondita e aggiornata, garantendo una corrispondenza tra salario e responsabilità effettivamente svolte. Si tratta di un passo importante verso il riconoscimento professionale e sociale di tutto il personale amministrativo e tecnico, troppo spesso trascurato nei quadri riformistici.

Reazioni dei sindacati e del personale ATA

Le principali sigle sindacali, tra cui FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS, hanno espresso un cauto ottimismo rispetto alle novità introdotte dal Ministero. Da un lato, viene riconosciuto lo sforzo di modernizzazione e il passo avanti sul piano della valorizzazione economica e professionale dei lavoratori ATA; dall’altro, restano alcune perplessità circa le modalità di implementazione e la necessità di garantire la massima equità nell’assegnazione delle nuove posizioni, soprattutto in relazione ai carichi di lavoro e ai diversi contesti territoriali.

Alcuni rappresentanti del personale hanno manifestato apprezzamento per la possibilità di accedere a una formazione organica e gratuita, ma ricordano che la qualità della scuola passa anche dal riconoscimento concreto di tutto il personale, con investimenti adeguati sugli organici e sulle strutture. La messa a regime di questo nuovo sistema rappresenta, per molti lavoratori, sia un’opportunità di crescita sia una responsabilità aggiuntiva da gestire con impegno e consapevolezza.

Criticità, opportunità e prospettive future

Come ogni riforma, anche questa sui corsi di formazione ATA 2025 e sulle nuove posizioni economiche non è priva di criticità. Restano da monitorare alcune questioni centrali:

  • L’effettiva qualità dei moduli formativi e la loro aderenza alle reali esigenze operative delle scuole;
  • Le tempistiche di attribuzione delle nuove fasce economiche, che in passato hanno talvolta risentito di rallentamenti burocratici;
  • La capacità della piattaforma Scuola Futura di sostenere un’utenza così vasta senza problemi tecnici;
  • Il rischio che, in assenza di adeguati riconoscimenti economici a regime, l’aggiornamento professionale possa risultare percepito come un obbligo formale più che come una reale opportunità di crescita.

Sul fronte delle opportunità, va sottolineato che l’estensione della formazione digitale può costituire il primo vero passo verso una scuola più efficiente, innovativa e attenta allo sviluppo del capitale umano. Nel medio periodo, i risultati di questa iniziativa potranno essere misurati non solo in termini di avanzamenti di carriera e stipendi, ma soprattutto nella qualità del servizio offerto agli studenti e alle famiglie.

Conclusioni e sintesi finale

In conclusione, la partenza dei corsi di formazione online per il personale ATA rappresenta un segnale importante di rinnovamento all’interno della scuola italiana. L’impianto normativo delineato dal DM 140/2024 e dettagliato dalla nota ministeriale 34744/2025 risponde a esigenze concrete e diffuse, introducendo criteri di valorizzazione delle professionalità che guardano al futuro e al modello delle moderne amministrazioni pubbliche europee.

Il successo di questa riforma dipenderà non solo dall’efficacia dei corsi e dalla prontezza delle piattaforme tecnologiche, ma anche dal coinvolgimento attivo di tutto il personale ATA e dal supporto costante delle istituzioni centrali e periferiche. Se ben gestita, questa stagione di formazione continua e differenziazione retributiva può rappresentare una svolta sia per la dignità dei lavoratori sia per la qualità generale della scuola italiana, in una fase storica di grandi sfide ma anche di nuove opportunità.

Pubblicato il: 30 luglio 2025 alle ore 09:40

Redazione EduNews24

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