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Legge sul consenso: approvata alla Camera, ma il  Senato rinvia l'esame
Editoriali

Legge sul consenso: approvata alla Camera, ma il  Senato rinvia l'esame

La Camera approva all'unanimità la legge sul consenso libero nei rapporti sessuali. Il Senato rinvia l'esame, suscitando polemiche e incertezze politiche.

Dopo la legge sul femminicidio cambio di rotta per quella sul  consenso  

L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva e all’unanimità il disegno di legge che  introduce il reato di femminicidio. Il provvedimento, già licenziato dal Senato, diventa così  legge. La nuova norma inserisce nel Codice penale l’articolo 577-bis, che definisce il  delitto di femminicidio e prevede l’ergastolo quando l’omicidio di una donna sia  commesso per motivi di discriminazione di genere, odio o per reprimere la libertà della  vittima.

Diversa la situazione per la proposta di legge che introduce la definizione di violenza  sessuale in assenza di "consenso libero e attuale" che ha recentemente attraversato fasi  significative nel suo iter legislativo. Dopo un'approvazione unanime alla Camera dei  Deputati, il testo ha incontrato ostacoli al Senato, dove l'esame è stato rinviato,  suscitando un acceso dibattito politico.

Approvazione unanime alla Camera

Il 19 novembre 2025, la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la proposta di  legge che modifica l'articolo 609-bis del Codice penale, introducendo la nozione di  "consenso libero e attuale" come elemento determinante per configurare il reato di  violenza sessuale. Con 227 voti favorevoli e nessun contrario, il testo è stato accolto con  favore da tutte le forze politiche, evidenziando un raro momento di unità su un tema di  rilevanza sociale. La proposta è frutto di un accordo bipartisan, con un emendamento  presentato dalle relatrici Carolina Varchi di Fratelli d'Italia e Michela Di Biase del Partito  Democratico, e ha visto il coinvolgimento diretto della Premier Giorgia Meloni e della  Segretaria del PD Elly Schlein.

Rinvio al Senato e reazioni politiche

Nonostante l'approvazione alla Camera, l'iter legislativo ha subito una battuta d'arresto al  Senato. Il 25 novembre 2025, la Commissione Giustizia del Senato ha deciso di avviare  un'istruttoria sull'introduzione dell'obbligo di "consenso libero e attuale" nei rapporti  sessuali, anziché procedere direttamente con l'esame in Aula. Questa decisione ha  scatenato polemiche tra le forze politiche. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein,  ha espresso preoccupazione per il possibile affossamento della norma, sottolineando  l'importanza di rispettare gli accordi precedentemente raggiunti.

Dettagli della proposta di legge

La proposta di legge in questione mira a riscrivere integralmente l'articolo 609-bis del  Codice penale, introducendo la nozione di "consenso libero e attuale" come elemento  essenziale per la configurazione del reato di violenza sessuale. Questo allineamento con  la Convenzione di Istanbul, e con molte altre democrazie europee, rappresenta un passo  significativo nella tutela dei diritti delle donne e nella lotta contro la violenza di genere

Prospettive future e conclusioni

Il rinvio dell'esame al Senato solleva interrogativi sulle tempistiche e sull'effettiva  approvazione della legge. Mentre il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha assicurato  che non vi è alcuna volontà di affossare la norma, le opposizioni restano vigili, temendo  che il rinvio possa compromettere l'approvazione definitiva. La situazione richiede  un'attenta osservazione nei prossimi giorni, con l'auspicio che le forze politiche possano  trovare un accordo per garantire l'approvazione di una legge fondamentale nella lotta  contro la violenza sessuale.

Pubblicato il: 28 novembre 2025 alle ore 20:52

Simona Alba

Articolo creato da

Simona Alba

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