Scuola e disagio mentale negli adolescenti: il ruolo cruciale dell’educazione secondo Stefano Vicari
Indice
- Introduzione: Un’emergenza in crescita
- Il saggio 'Adolescenti interrotti': una panoramica
- Numeri e tendenze del disagio mentale tra i giovani
- Le radici del malessere: cause biologiche e sociali
- Ansia e depressione: le patologie emergenti
- Dipendenze da sostanze e internet: nuove sfide
- Il ruolo della scuola nella salute mentale degli adolescenti
- Strategie scolastiche per accendere la curiosità e la voglia di imparare
- Psicologia scolastica: Italia a confronto con l’Europa
- L’importanza dell’intervento precoce
- Le raccomandazioni di Stefano Vicari: una nuova alleanza educativo-sanitaria
- Conclusioni: Ripensare la scuola per il benessere psichico
Introduzione: Un’emergenza in crescita
Negli ultimi dieci anni, il disagio mentale tra bambini e adolescenti è diventato una vera priorità sociale e sanitaria in Italia. I dati allarmanti rivelano un aumento consistente degli accessi al pronto soccorso per motivi psichici tra i più giovani. Secondo recenti statistiche, ben un adolescente su sette convive oggi con un disturbo mentale diagnosticato, mentre ansia e depressione rappresentano addirittura il 40% dei casi. Questa situazione pone urgenti domande sul ruolo della scuola e sui possibili interventi per prevenire e affrontare con efficacia il malessere psichico nelle nuove generazioni.
Il saggio 'Adolescenti interrotti': una panoramica
Adolescenti interrotti, l’ultimo saggio del pediatra e psichiatra Stefano Vicari, pubblicato nel 2025, esamina in modo approfondito il fenomeno del disagio mentale nei bambini e negli adolescenti. Attraverso dati aggiornati, riflessioni scientifiche e testimonianze dirette, Vicari offre una guida chiara e autorevole per genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari. Il volume si sofferma sull’importanza dell’intervento precoce e mette in luce il ruolo chiave che la scuola dovrebbe ricoprire non solo come luogo di istruzione, ma soprattutto come presidio di salute psichica.
I temi portanti del libro sono: la crescita delle forme di disagio mentale tra i giovani, la correlazione con le nuove dipendenze da sostanze e internet, le responsabilità della società e soprattutto l’urgenza di ripensare la scuola come leva per la prevenzione e la cura.
Numeri e tendenze del disagio mentale tra i giovani
I dati riportati da Stefano Vicari sono inequivocabili:
- Negli ultimi dieci anni, gli accessi al pronto soccorso per ragioni psichiche sono aumentati
- Oggi 1 adolescente su 7 soffre di un disturbo mentale diagnosticato
- Ansia e depressione costituiscono il 40% delle diagnosi psichiatriche in età evolutiva
- Le segnalazioni di disagio nelle scuole sono in costante crescita
- Aumentano tra i giovani i tentativi di suicidio e le autolesioni
Questi numeri fotografano una crisi persistente, che colpisce trasversalmente le diverse fasce sociali e territoriali del nostro Paese. Il disagio mentale adolescenziale è ormai riconosciuto come problema strutturale della società italiana, con serie ripercussioni sulla qualità della vita, sul percorso scolastico e sulle prospettive occupazionali future.
Focus sull’Italia: una nazione in ritardo
In Italia, gli investimenti in salute mentale di bambini e adolescenti sono storicamente insufficienti rispetto agli altri Paesi europei. Il numero di psicologi e psichiatri scolastici, ad esempio, è molto basso, e i servizi di sostegno sono spesso frammentari o inadeguati nelle scuole pubbliche. La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, accentuando isolamento, ansia e depressione nel tratto evolutivo.
Le radici del malessere: cause biologiche e sociali
Uno degli aspetti centrali analizzati dal saggio di Vicari riguarda le cause multifattoriali dei disturbi psichici nei giovani. In particolare, l’autore sottolinea come le malattie mentali abbiano una forte base biologica: studi scientifici confermano una predisposizione genetica a soffrire di determinati disturbi come depressione, ansia, disturbi bipolari o schizofrenia. Tuttavia, i fattori socioculturali giocano un ruolo fondamentale nell’innescare o esacerbare situazioni di vulnerabilità:
- Fragilità familiare, povertà relazionale, scarso supporto sociale
- Bullismo, cyberbullismo, esclusione e isolamento
- Pressioni legate al rendimento scolastico e nello sport
- Incapacità diffusa di affrontare la frustrazione o la noia
- Scarsa alfabetizzazione emotiva
Secondo Vicari, è fondamentale analizzare insieme questi elementi per costruire efficaci strategie di prevenzione e intervento precoce del disagio mentale adolescenziale.
Ansia e depressione: le patologie emergenti
Nel panorama dei disturbi psichici giovanili, ansia e depressione in adolescenza rappresentano oggi le emergenze più gravi e diffuse. Queste due condizioni, spesso intrecciate, si manifestano con segnali precoci a volte sottovalutati dagli adulti:
- Calo del rendimento scolastico
- Ritiro sociale, apatia, mancata partecipazione alle attività
- Disturbi del sonno e dell’alimentazione
- Irritabilità, scoppi di rabbia o pianto senza motivo apparente
Il rischio maggiore è quello di una cronicizzazione del disturbo, soprattutto se non trattato con prontezza. Ancora troppo spesso, denuncia Vicari, il malessere psichico dei ragazzi viene minimizzato o frainteso come semplice fragilità caratteriale o normale ‘turbamento adolescenziale’.
Dipendenze da sostanze e internet: nuove sfide
Uno dei tratti più preoccupanti degli ultimi anni è l’accentuarsi delle dipendenze da sostanze e internet tra i giovani. Vicari evidenzia come l’accessibilità a nuove droghe, alla cannabis, agli psicofarmaci senza indicazione medica e soprattutto la dipendenza tecnologica abbiano incrementato quadri di disagio mentale.
La dipendenza da internet negli adolescenti si manifesta attraverso:
- Uso eccessivo di smartphone e social network
- Gaming compulsivo e isolamento
- Difficoltà a gestire il tempo online
- Danni alle relazioni interpersonali
Questi fenomeni, spesso trascurati, contribuiscono a peggiorare ansia, depressione e disturbi della personalità. Inoltre, l’uso scorretto della tecnologia incrementa il rischio di cyberbullismo e interferisce pesantemente con il rendimento scolastico e la qualità del sonno.
Il ruolo della scuola nella salute mentale degli adolescenti
La scuola, sostiene Vicari, deve tornare ad essere un luogo di crescita integrale, capace di “accendere la curiosità e la voglia di imparare” nei giovani. Il sistema scolastico italiano, storicamente centrato sulla trasmissione di conoscenze, rischia di trascurare la dimensione emozionale e relazionale degli studenti. Una scuola orientata solo alla performance può diventare ambiente ansiogeno, causa di frustrazione e fallimento.
Vicari invita a trasformare la scuola in presidio di benessere mentale, investendo su:
- Formazione degli insegnanti in psicologia dell’età evolutiva
- Presenza costante di psicologi scolastici
- Progetti di prevenzione e promozione della salute mentale
- Spazi e tempi per l’espressione creativa e la socializzazione
- Affiancamento alle famiglie
Strategie scolastiche per accendere la curiosità e la voglia di imparare
Rendere la scuola un ambiente stimolante e attento al benessere mentale richiede un cambio di paradigma didattico. Alcuni elementi chiave proposti nel saggio:
- Approccio laboratoriale: privilegiare la sperimentazione e il lavoro di gruppo rispetto alla lezione frontale.
- Educazione emotiva: insegnare ai ragazzi a riconoscere, gestire e comunicare emozioni e stati d’animo.
- Didattica personalizzata: adattare i contenuti alle inclinazioni e alle difficoltà di ciascuno, evitando uniformità eccessiva.
- Valorizzazione dei talenti divergenti: riconoscere e premiare le diverse forme di intelligenza e creatività.
- Inclusività e partecipazione: promuovere progetti e attività che favoriscano l’inclusione sociale e la collaborazione tra pari.
La realizzazione di questi punti necessita non solo di risorse finanziarie, ma anche di una forte formazione per tutto il personale scolastico e un patto educativo con le famiglie.
Psicologia scolastica: Italia a confronto con l’Europa
Un altro aspetto affrontato da Vicari riguarda la psicologia scolastica in Italia, ancora poco radicata rispetto ai Paesi del Nord Europa, in particolare Finlandia e Svezia. In questi sistemi, il supporto psicologico a scuola è garantito per tutti gli studenti con figure professionali dedicate e percorsi di educazione alla salute mentale fin dalle prime classi.
Nel nostro Paese, invece, la presenza dello psicologo scolastico è ancora episodica, spesso limitata a sporadici sportelli di ascolto, e manca una vera cultura della prevenzione sistematica dei disturbi psichici nei giovani. Il rischio, sottolinea Vicari, è che la scuola italiana resti indietro rispetto alle reali esigenze dei ragazzi.
L’importanza dell’intervento precoce
Un punto centrale del saggio è l’intervento precoce sul disagio mentale. Prima si riconoscono i segnali di allarme, prima si può attivare una rete di sostegno efficace. Segni precoci di disagio come isolamento, cambiamento improvviso del rendimento, comportamento autolesivo non devono mai essere trascurati.
Vicari suggerisce una rete di comunicazione continua tra scuola, famiglie e servizi territoriali di neuropsichiatria infantile. Un corretto intervento precoce può ridurre il rischio di cronicizzazione del disturbo e favorire un pieno recupero delle capacità relazionali e di apprendimento.
Le raccomandazioni di Stefano Vicari: una nuova alleanza educativo-sanitaria
Nel finale di Adolescenti interrotti, Stefano Vicari offre alcune raccomandazioni operative fondamentali:
- Rafforzare il ruolo della scuola come luogo di prevenzione della salute mentale
- Creare equipe multidisciplinari scolastiche, composte da insegnanti, psicologi, educatori
- Migliorare la formazione del personale su disagio mentale e strumenti per l’inclusione
- Promuovere attività extrascolastiche (arte, sport, volontariato) per accrescere autostima e senso di comunità
- Collaborare con le famiglie valorizzandone il ruolo educativo
Queste indicazioni, se implementate in modo sistematico, potrebbero segnare una svolta nella gestione del malessere psichico in infanzia e adolescenza e offrire ai giovani strumenti efficaci per affrontare con maggior sicurezza le sfide della crescita.
Conclusioni: Ripensare la scuola per il benessere psichico
Il saggio di Stefano Vicari rappresenta un contributo prezioso nel dibattito su scuola e salute mentale. La crescente incidenza dei disturbi psichici tra adolescenti, l’esplosione di ansia, depressione e dipendenze digitali impongono un ripensamento radicale dell’intero sistema scolastico italiano.
Solo una scuola capace di accendere curiosità, sostegno, inclusione e dialogo può davvero arginare il disagio mentale degli adolescenti e offrire un futuro più sereno e realizzabile per le nuove generazioni. Come ricorda Vicari, è attraverso l’attenzione, la tempestività nell’intervento e la costruzione di alleanze tra istituzioni educative e sanitarie che sarà possibile vincere la sfida del malessere psichico giovanile. La scuola diventa così non soltanto luogo di crescita culturale, ma anche presidio essenziale di benessere psicologico, prevenzione e cittadinanza attiva.