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Riforma del Linguaggio: Treccani Chiede di Rimuovere 'Minorato' dalla Costituzione
Cultura

Riforma del Linguaggio: Treccani Chiede di Rimuovere 'Minorato' dalla Costituzione

Disponibile in formato audio

Iniziativa per un linguaggio più inclusivo e moderno, sostenuta dalla ministra per le Disabilità.

L'Accademia della Crusca, attraverso la celebre enciclopedia Treccani, ha lanciato un invito importante: eliminare il termine "minorato" dall'articolo 38 della Costituzione italiana. Questo appello è parte di un'iniziativa più ampia che sottolinea l'importanza di un linguaggio che si evolve con i tempi e che possa riflettere una società più inclusiva e consapevole delle proprie diversità.

La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha espresso il suo sostegno a quest'iniziativa, evidenziando che la lingua deve non solo descrivere la realtà, ma anche contribuire a plasmarla. La proposta è stata accolta con favore da diversi esperti e intellettuali, tra cui Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia, il quale ha dichiarato che "il linguaggio deve evolversi con i tempi". Parole e termini superati possono perpetuare stigmi e visioni distorte rispetto alle persone che vivono con disabilità.

In un contesto in cui la società sta diventando sempre più attenta ai temi della diversità e dell'inclusione, Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio, ha rimarcato che l'articolo 38 è "prigioniero della cultura del suo tempo". Questo riconoscimento è fondamentale per incoraggiare una riflessione collettiva sull'opportunità di modernizzare il linguaggio giuridico, in modo tale da non alimentare discriminazioni o pregiudizi.

Andrea Simoncini, docente di diritto costituzionale, ha aggiunto che "le parole possono stigmatizzare le differenze", mettendo in evidenza il potere del linguaggio nel creare o distruggere l'inclusività. La voce "Disabilità" della nuova Appendice XI della Treccani rappresenta un passo significativo nella direzione giusta, in quanto promuove un lessico che non solo sia privo di termini discriminatori, ma che rispecchi l'evoluzione culturale della nostra società.

Questa iniziativa si inserisce in un dibattito più ampio riguardante il linguaggio inclusivo e la necessità di rimuovere espressioni lessicali che possano risultare offensive per alcune categorie. La speranza è che la richiesta di Treccani venga ascoltata e che si giunga a una revisione dei testi legislativi, rendendoli più attuali e rispettosi delle sensibilità di tutti i cittadini.

Pubblicato il: 10 marzo 2025 alle ore 13:03

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