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Pellizza da Volpedo: oltre il Quarto Stato, la spiritualità del reale. Una mostra a Milano tra luce e mistero
Cultura

Pellizza da Volpedo: oltre il Quarto Stato, la spiritualità del reale. Una mostra a Milano tra luce e mistero

Alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, una grande esposizione approfondisce l’opera e la ricerca di Pellizza da Volpedo, maestro della luce e interprete del mistero della natura. Curata da Aurora Scotti e Paola Zatti, la mostra offre un viaggio tra quaranta capolavori fino al 25 gennaio 2026.

Pellizza da Volpedo: oltre il Quarto Stato, la spiritualità del reale. Una mostra a Milano tra luce e mistero

Indice

  • Introduzione
  • La figura di Giuseppe Pellizza da Volpedo
  • L’allestimento alla Galleria d’Arte Moderna di Milano
  • La centralità della luce nell’opera di Pellizza da Volpedo
  • Natura e spiritualità: il senso del mistero
  • Le opere in mostra: dipinti, disegni, capolavori
  • Pellizza da Volpedo e la modernità
  • Gli aspetti innovativi della mostra e il lavoro curatoriale
  • Un ponte tra otto e Novecento: riflettendo sul Quarto Stato
  • Eventi collaterali e approfondimenti
  • Conclusioni e riflessioni finali

Introduzione

Milano, capitale italiana della cultura e dell’arte, si conferma ancora una volta vetrina d’eccellenza per i grandi nomi della pittura con una mostra evento che celebra Giuseppe Pellizza da Volpedo, artista simbolo del divisionismo e autore di uno dei quadri più celebri dell’arte italiana, “Il Quarto Stato”. La Galleria d’Arte Moderna di Milano ospita fino al 25 gennaio 2026 una rassegna monografica di straordinario rilievo, curata da Aurora Scotti e Paola Zatti, che propone di indagare con uno sguardo nuovo non solo la stagione del “Quarto Stato”, ma l’intera ricerca pittorica di Pellizza, in particolare la capacità di sondare il mistero della realtà attraverso l’uso della luce e la rappresentazione della natura.

La mostra Pellizza da Volpedo Milano si presenta come evento di assoluto spessore nel panorama delle mostre d’arte Milano 2025, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi nell’universo di uno degli artisti più ammirati della modernità. Oltre quaranta opere tra dipinti e disegni sono esposte con un criterio scientifico e poetico insieme, offrendo chiavi di lettura inedite e coinvolgenti per un pubblico ampio e diversificato.

La figura di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Giuseppe Pellizza da Volpedo nasce nel 1868 a Volpedo, un piccolo borgo nel cuore del Piemonte. Formatasi tra l’Accademia di Brera e importanti studi italiani ed europei, la sua parabola artistica è segnata da una costante tensione tra sperimentazione tecnica, sensibilità sociale e una profonda spiritualità.

Pellizza fu uno degli esponenti più autorevoli del divisionismo, movimento che segnò la pittura italiana tra Otto e Novecento attribuendo alla luce un ruolo cardine e scomponendola in minuscole pennellate cromatiche. Tuttavia, a differenza di altri interpreti, il suo sguardo supera il dato formale per caricare le sue scene – dalle celebri rappresentazioni di massa, come “Il Quarto Stato”, ai paesaggi indagati con delicatezza – di valenze filosofiche ed esistenziali. L’artista si interrogò infatti sul mistero della vita e sulla possibilità di comunicare attraverso il colore e la luce una dimensione ulteriore, oltre l’apparenza delle cose.

Nel clima di fermento culturale e politico della fine del XIX secolo, Pellizza sperimenta sulle sue tele una pittura di testimonianza e meditazione: i campi, i contadini, i lavoratori, la natura stessa diventano occasioni di riflessione universale.

L’allestimento alla Galleria d’Arte Moderna di Milano

La esposizione Pellizza da Volpedo 2025 trova uno scenario d’eccezione nelle sale nobiliari della Galleria d’Arte Moderna di Milano, istituzione tra le più prestigiose del capoluogo lombardo. La scelta di questa sede non è casuale: la GAM custodisce già capolavori significativi di divisionisti e rappresenta un crocevia fondamentale per tutti gli amanti dell’arte contemporanea Milano mostre.

L’allestimento, curato da Aurora Scotti e Paola Zatti, si distingue per rigore scientifico, rispetto filologico delle opere e un percorso narrativo capace di appassionare anche i meno avvezzi alla storia dell’arte. Lo spazio espositivo è organizzato secondo una logica tematica e cronologica, alternando le tappe biografiche dell’artista alle trasformazioni più rilevanti della sua cifra stilistica. Ciò permette al visitatore non solo di ammirare la produzione di Pellizza, ma di comprendere il contesto intellettuale e umano che ha accompagnato la sua evoluzione.

Un’esperienza immersiva

A rendere unica la mostra è anche l’apparato multimediale e interattivo: supporti digitali, proiezioni e approfondimenti audiovisivi aiutano a cogliere le sfumature della ricerca di Pellizza, avvicinando all’arte anche un pubblico non specialista. Un’importante sezione educativa arricchisce la proposta, con laboratori e visite guidate rivolte a scuole e famiglie, confermando l'evento come evento culturale Milano 2025 all’avanguardia.

La centralità della luce nell’opera di Pellizza da Volpedo

La vera protagonista di tutta la produzione di Pellizza da Volpedo è la luce. Passione scientifica e tensione mistica si fondono nella sua narrazione visiva: ogni quadro è la testimonianza di una ricerca sul segreto stesso del vedere, sulla possibilità di restituire la complessità del reale attraverso lo sguardo dell’artista.

La mostra arte Milano 2025 pone l’accento su questo nodo fondamentale, illustrando come Pellizza abbia saputo reinventare il paesaggio italiano e la pittura di figura grazie alle innovazioni del divisionismo. Il suo «processo» tecnico consiste in una finissima tessitura di pennellate accostate, ognuna delle quali vibra di cromie autonome che, fissate dallo spettatore, generano una sensazione di luminosità e profondità irripetibili.

La luce come metafora esistenziale

Ma la ricerca di Pellizza non è solo estetica. La luce, che svela e suggerisce, diventa per lui anche metafora della conoscenza, dell’attesa, della speranza ma anche della fatica della condizione umana. In opere come “Lo specchio della vita” o “La processione”, il fascino quasi sacrale della natura indagata in ogni dettaglio si accompagna a un senso di mistero e di rispetto per l’ignoto.

Natura e spiritualità: il senso del mistero

Nella Pellizza da Volpedo Galleria Arte Moderna Milano, uno degli aspetti più profondi indagati dalla mostra è la relazione tra l’artista, la natura e il mistero. Pellizza non dipinge soltanto quello che vede, ma ciò che sente e intuisce: ogni dettaglio botanico, ogni vibrazione atmosferica, è la porta d’accesso a qualcosa che va oltre il visibile.

Pellizza non voleva semplicemente riprodurre il mondo, ma evocare la sua dimensione misteriosa e spirituale. La mostra si sofferma su questa tensione, mettendo in dialogo le celebri tele monumentali con i disegni e gli schizzi preparatori, in cui già si intuisce la ricerca di senso e profondità.

Le opere in mostra: dipinti, disegni, capolavori

Nel percorso espositivo trovano spazio circa quaranta opere – dal patrimonio pubblico e privato – tra cui spiccano alcuni capolavori che segnano la maturità di Pellizza:

  • “Il Quarto Stato” (presente in riproduzione e oggetto di una sezione di approfondimento iconografico), vera e propria icona della modernità, sintesi di impegno civile e tensione collettiva.
  • “Fiumana”, antecedente del Quarto Stato, in cui si delinea la poetica dei lavoratori e il dramma epico delle masse.
  • “Il sole”, punto culminante della ricerca sulla luce pura.
  • “Processione”, esempio di misticismo laico nella rappresentazione del popolo e dei riti contadini.
  • Studi, bozzetti e disegni inediti, che rivelano la complessa genesi delle grandi composizioni e la profondità del pensiero pittorico dell’autore.

Molti di questi lavori – realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primissimi del Novecento – sono accompagnati da apparati didattici e documentali che ne facilitano la comprensione.

Pellizza da Volpedo e la modernità

La mostra pittura Milano gennaio 2026 affronta un tema fondamentale: la modernità di Pellizza da Volpedo. La forza della sua arte risiede nell’essere al tempo stesso profondamente radicata nel suo tempo e dotata di una sensibilità universale, che parla ancora oggi alle generazioni contemporanee.

Pellizza affronta temi cruciali come il lavoro, la giustizia sociale, l’alienazione, la speranza e il mistero della natura. Il suo lascito si riverbera nella modernità come ponte tra l’esperienza storica e il presente. Per questo la sua opera continua a essere studiata, discussa e reinterpretata.

Gli aspetti innovativi della mostra e il lavoro curatoriale

Il valore aggiunto dell’esposizione risiede anche nella cura scientifica e nell’approccio innovativo di Aurora Scotti e Paola Zatti. Le due curatrici hanno proposto una chiave di lettura che intreccia biografia e poetica artistica, mettendo in dialogo i grandi quadri con documenti, lettere e saggi dell’epoca.

  • Tra le novità dell’allestimento:
  • Approfondimenti sulla tecnica divisionista e i suoi antecedenti teorici;
  • Sezioni multimediali che raccontano la formazione di Pellizza e il suo ambiente umano e culturale;
  • Focus sulle relazioni con gli altri artisti e con i grandi movimenti europei.

L’obiettivo è restituire la complessità di un autore che, pur nella dimensione locale del Piemonte rurale, fu in grado di dialogare con le avanguardie internazionali, anticipando molte sensibilità novecentesche.

Un ponte tra otto e Novecento: riflettendo sul Quarto Stato

L’emblematica tela del Quarto Stato – pur non esposta fisicamente, per motivi conservativi – occupa un ruolo centrale nella riflessione della mostra. Grazie a studi preparatori, fotografie storiche e apparati digitali, i visitatori possono approfondire la gestazione di un’immagine che ha plasmato l’immaginario collettivo europeo.

La ricostruzione del contesto storico, le testimonianze dell’epoca e i percorsi paralleli degli altri divisionisti restituiscono la portata innovativa e il carico simbolico di questa opera. Pellizza da Volpedo, con il Quarto Stato, ha saputo rappresentare l’epopea dei lavoratori e la dignità umana come mai prima nella pittura italiana, influenzando generazioni di artisti, scrittori, registi.

Eventi collaterali e approfondimenti

Nell’ambito della mostra sono organizzati una serie di eventi collaterali:

  • Conferenze e tavole rotonde con storici dell’arte e critici;
  • Proiezioni di documentari e video sulla vita e le opere di Pellizza;
  • Laboratori per bambini e incontri guidati per scuole;
  • Percorsi tematici per adulti e famiglie sulle tecniche pittoriche e i temi trattati dall’artista.

La mostra offre inoltre un catalogo oggetto di studio, con testi specialistici e divulgativi scritti dai maggiori esperti.

Conclusioni e riflessioni finali

La mostra Pellizza da Volpedo Milano si configura come una delle proposte di punta tra le esposizioni artistiche Milano Aurora Scotti Paola Zatti: un’occasione irripetibile per riscoprire la profondità di uno dei più grandi maestri italiani e per riflettere sulla luce, sulla natura e sul mistero dell’esistenza.

Oltre alla forza delle sue immagini, Pellizza invita ancora oggi a interrogarsi sul valore della pittura come testimonianza e come traccia di ricerca interiore. Nel panorama degli eventi culturali Milano 2025, questa esposizione rappresenta dunque non solo una vetrina artistica, ma un’esperienza umana, intellettuale ed emotiva di straordinaria ricchezza.

Pubblicato il: 30 settembre 2025 alle ore 10:30

Redazione EduNews24

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