L’Archivio di Stato di Matera: una nuova casa definitiva per la memoria storica lucana
Indice
- Introduzione: l’importanza dell’Archivio di Stato di Matera
- L’acquisizione da parte del Ministero della Cultura
- Il valore della sede storica: continuità ed evitare il trasferimento
- I benefici economici: risparmio sul canone di affitto
- Un patrimonio documentario di oltre 70.000 unità archivistiche
- L’importanza della valorizzazione degli archivi pubblici lucani
- L’atto ufficiale: i protagonisti della firma
- Impatto sulla comunità e la storia della Basilicata
- Prospettive future per la cultura lucana
- Sintesi e conclusioni
Introduzione: l’importanza dell’Archivio di Stato di Matera
L’Archivio di Stato di Matera rappresenta uno dei principali custodi della memoria collettiva della Basilicata. Situato nel cuore di Matera, città patrimonio UNESCO e simbolo della cultura italiana, questo luogo conserva la storia e l’identità di una regione ricca di tradizioni e vicende popolari, istituzionali e amministrative. La presenza di un archivio statale efficiente, sicuro e stabile è fondamentale per assicurare che la documentazione storica rimanga accessibile non solo agli studiosi, ma anche alle generazioni future, garantendo continuità e tutela al patrimonio archivistico della Basilicata.
L’acquisizione dell’immobile che ospita la sede dell’Archivio di Stato di Matera da parte del Ministero della Cultura (MiC) si inserisce in una strategia più ampia di tutela e valorizzazione dei beni culturali italiani e, in particolare, di quei siti che rappresentano veri e propri scrigni di storia, come nel caso dell’Archivio di Stato lucano.
L’acquisizione da parte del Ministero della Cultura
Il Ministero della Cultura ha ufficialmente acquisito la sede dell’Archivio di Stato di Matera, con un investimento di 4,1 milioni di euro. L’operazione era attesa da tempo e porta con sé numerosi vantaggi, sia dal punto di vista economico che culturale. Grazie a questa scelta strategica, la sede diventa finalmente patrimonio dello Stato, mettendo definitivamente fine al regime d’affitto che caratterizzava finora la permanenza dell’Archivio nell’immobile.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione da istituzioni, studiosi, cittadini e operatori culturali: essa evita il rischio di dover trasferire altrove l’enorme mole di documentazione custodita, tutelando il lavoro di classificazione, ordinamento e conservazione svolto nel corso dei decenni. Tale acquisizione, risultata dalle firme del Direttore generale Archivi Vincenzo Mario Lombardi e del proprietario Antonio Ottavio Ficchi, segna un punto di svolta nella gestione degli archivi pubblici lucani.
Il valore della sede storica: continuità ed evitare il trasferimento
Uno dei problemi più sentiti per gli archivi storici è la minaccia di dover trasferirsi a seguito della scadenza dei contratti d’affitto o di mutate esigenze logistiche. Spostare decine di migliaia di unità archivistiche, delicate e spesso irripetibili, rappresenta un’operazione rischiosa e onerosa sotto molti punti di vista, sia dal lato economico che da quello della sicurezza e dell’integrità dei documenti.
Con l’acquisizione dell’immobile dell’Archivio di Stato di Matera, il MiC assicura continuità e stabilità alla sede, evitando rischi di danneggiamento della documentazione e delle strutture di conservazione già ottimizzate per rispondere alle specifiche esigenze di tutela archivistica. Questo passaggio rafforza anche il senso di appartenenza dell’Archivio al territorio lucano, consolidando il suo ruolo di presidio per la documentazione archivistica di Matera e della regione.
I benefici economici: risparmio sul canone di affitto
Dal punto di vista economico, l’operazione produce un risparmio concreto e sostenibile per le casse dello Stato. Fino all’acquisizione, il Ministero della Cultura versava un canone annuo di oltre 70.000 euro per l’affitto della struttura. L’acquisto, quindi, non rappresenta solo un investimento patrimoniale, ma una scelta finanziaria lungimirante, in grado di alleggerire nel tempo la spesa corrente dell’amministrazione pubblica e di consentire una migliore pianificazione degli interventi di manutenzione, valorizzazione ed ampliamento degli spazi.
L’esempio dell’Archivio di Stato di Matera può fungere da modello per altre realtà italiane in cui la permanenza in sedi in affitto rappresenta una criticità sia per le risorse economiche sia per la tutela del patrimonio documentario: la trasformazione in proprietà pubblica permette di destinare risorse precedentemente utilizzate per i fitti al potenziamento dei servizi al pubblico, all’innovazione digitale degli archivi e alla cura della struttura stessa.
Un patrimonio documentario di oltre 70.000 unità archivistiche
Uno degli aspetti di maggiore rilievo riguarda la quantità e la qualità della documentazione conservata all’interno dell’Archivio di Stato di Matera. Con più di 70.000 unità archivistiche censite, l’istituto rappresenta una delle principali fonti informative per chi si occupa di storia, diritto, genealogia, amministrazione pubblica e cultura locale.
L’ampio patrimonio include:
- documenti antichi prodotti da enti civili, religiosi e giudiziari
- atti notarili, catastali e anagrafici
- archivi privati di famiglie, personalità e associazioni locali
- fondi fotografici e cartografici
- raccolte di giornali e periodici storici
Questa mole di dati e testimonianze rappresenta una ricchezza unica per la storia della Basilicata, testimoniando l’evoluzione sociale, economica e politica del territorio dal Medioevo ai giorni nostri.
L’importanza della valorizzazione degli archivi pubblici lucani
La valorizzazione degli archivi pubblici lucani, di cui l’Archivio di Stato di Matera è fulcro insostituibile, è una priorità strategica sia a livello locale sia nazionale. La Basilicata, tradizionalmente considerata terra di passaggio ma anche di resistenza e di innovazione, custodisce nei suoi archivi una memoria storica che va oltre i confini geografici, intrecciando vicende locali e nazionali.
La riscoperta, la catalogazione e la digitalizzazione di questi fondi sono operazioni che richiedono stabilità logistica, risorse professionali e investimenti mirati. L’acquisizione dell’immobile garantisce proprio quella sicurezza di medio-lungo termine indispensabile per attivare progetti innovativi di formazione, divulgazione e cooperazione scientifica con scuole, università, enti di ricerca e soggetti privati.
Numerose iniziative didattiche e culturali, infatti, ruotano intorno all’Archivio di Stato di Matera, portando a una conoscenza diffusa del patrimonio archivistico e al coinvolgimento di giovani studenti e studiosi nella tutela attiva della memoria regionale.
L’atto ufficiale: i protagonisti della firma
L’acquisizione dell’immobile dell’Archivio di Stato di Matera è stata resa possibile grazie all’impegno e alla determinazione di diverse figure istituzionali. L’atto è stato firmato da Vincenzo Mario Lombardi, Direttore generale Archivi presso il Ministero della Cultura, e da Antonio Ottavio Ficchi, proprietario dell’immobile.
La collaborazione tra ministero e privati ha permesso di favorire una soluzione condivisa che ha come unico fine l’interesse collettivo: garantire un destino stabile all’archivio e, di conseguenza, alle storie racchiuse nelle oltre 70.000 unità archivistiche conservate.
La firma dell’accordo rappresenta dunque un passo concreto verso una pubblica amministrazione più attenta, efficiente e sensibile alla protezione del proprio patrimonio storico.
Impatto sulla comunità e la storia della Basilicata
Le ricadute dell’acquisizione sono molteplici e positive, sia dal punto di vista culturale che sociale.
- Gli studiosi potranno contare su una sede sicura e costante per le proprie ricerche
- Gli studenti potranno svolgere attività di formazione, laboratori e percorsi interdisciplinari, avvicinandosi al mondo dell’archivistica e della ricerca storica
- Le associazioni culturali potranno trovare nell’archivio uno spazio di confronto e approfondimento
- I cittadini avranno più facilità nel ricostruire storie familiari o approfondire tematiche relative al proprio territorio
La storia della Basilicata trova così una casa stabile, pronta a dialogare con il presente e a progettare il futuro, creando ponti tra tradizione e innovazione e rafforzando l’identità della comunità lucana sul piano nazionale ed europeo.
Prospettive future per la cultura lucana
L’acquisizione dell’Archivio di Stato di Matera rappresenta il punto di partenza per nuovi progetti di valorizzazione e promozione della cultura materana e lucana. Tra le prospettive che si aprono possiamo segnalare:
- Potenziale digitalizzazione dei fondi, per rendere il materiale accessibile anche a distanza e favorire la ricerca internazionale
- Rilancio di mostre, eventi e seminari, che mettano in dialogo la storia documentale con le altre arti e discipline
- Collaborazioni con le scuole per la promozione dell’educazione civica e alla memoria
- Progetti di valorizzazione turistica, integrando la visita agli archivi con percorsi culturali nel territorio
- Sviluppo di percorsi multimediali e interattivi, in linea con le migliori pratiche europee
In un’epoca di profonde trasformazioni tecnologiche, il radicamento territoriale e la sicurezza logistica consentiranno all’archivio di mantenere viva la sua funzione di luogo d’incontro, conoscenza e innovazione.
Sintesi e conclusioni
L’acquisizione da parte del Ministero della Cultura dell’immobile che ospita l’Archivio di Stato di Matera è molto più di una semplice operazione immobiliare: si tratta di una scelta strategica, che assicura continuità, risparmio economico e valorizzazione del patrimonio archivistico pubblico lucano.
Questa iniziativa consolida Matera – città simbolo dei Sassi, ma anche capitale della cultura e della memoria – come punto di riferimento per tutta la regione e non solo. Proteggere, promuovere e innovare la gestione degli archivi pubblici rappresenta un investimento per il futuro, capace di generare valore sociale, economico e culturale.
Grazie a questa acquisizione, la documentazione archivistica di Matera e della Basilicata sarà preservata e valorizzata, offrendo nuove opportunità a studiosi, studenti, cittadini e turisti. La memoria della Basilicata, radicata nel suo passato ma proiettata verso nuove forme di fruizione e conoscenza, ha finalmente una casa sicura e definitiva.