{/* Extracted from Header.astro - Use appropriate classes/styles if animations needed */}

Viaggi d’istruzione solo ai meritevoli? Polemica a Ferrara sull’esclusione degli studenti con media inferiore a 7

Riduzione dei fondi, criteri controversi e dibattito nazionale: il caso dell’IIS Einaudi scuote il sistema scolastico italiano

Viaggi d’istruzione solo ai meritevoli? Polemica a Ferrara sull’esclusione degli studenti con media inferiore a 7

Indice

* Introduzione: Il caso di Ferrara e la scintilla della polemica * Gite scolastiche Ferrara: la decisione del consiglio d’istituto * I criteri di selezione dei viaggi di istruzione: dalla teoria alla pratica * La media del sette: un criterio discusso * Le ragioni del budget e il Codice degli appalti * La reazione dei genitori e della comunità scolastica * Il ruolo dei presidi e delle istituzioni scolastiche * Le opinioni degli esperti e dei sindacati * Pnrr e le prospettive per il futuro delle gite scolastiche * Riforma delle gite scolastiche in Italia: quale equilibrio tra merito, inclusione e risorse? * Conclusione: il caso Ferrara come specchio della scuola italiana

---

Introduzione: Il caso di Ferrara e la scintilla della polemica

A Ferrara una decisione presa dal consiglio di istituto dell’IIS Einaudi ha generato un’ondata di polemiche a livello nazionale, diventando un vero e proprio caso emblematico per tutto il sistema scolastico italiano. L’esclusione dagli annuali viaggi di istruzione di tutti gli studenti con media inferiore al 7 ha scuotendo non solo le famiglie e gli alunni direttamente coinvolti, ma anche l’opinione pubblica, sollevando interrogativi urgenti sui criteri di selezione nei viaggi di istruzione e sulla sostenibilità economica di queste attività. Il dibattito si è acceso ulteriormente alla luce delle risorse sempre più scarse a disposizione degli istituti e del ritorno a logiche restrittive dopo il periodo più ricco di investimenti legato al Pnrr scuola Italia.

Gite scolastiche Ferrara: la decisione del consiglio d’istituto

La polemica nasce dal recente pronunciamento del consiglio di istituto dell’IIS Einaudi di Ferrara, che ha ufficialmente deliberato di adottare come criterio di selezione la media dei voti annuali, ammettendo alla gita solo gli studenti che hanno ottenuto almeno una media del 7. Tale orientamento, diventato oggetto di una circolare interna, è stato motivato dalla dirigente scolastica, Marianna Fornasiero, che ha sottolineato le difficoltà di bilancio e la necessità di limitare il numero dei partecipanti per ragioni economiche e organizzative. La situazione di Ferrara si è così rapidamente trasformata in un caso scuola a livello nazionale.

I criteri di selezione dei viaggi di istruzione: dalla teoria alla pratica

Da decenni, la partecipazione alle gite scolastiche rappresenta uno degli aspetti più attesi e formativi della vita studentesca. Tuttavia, la scelta dei criteri di selezione per i viaggi di istruzione non è mai stata semplice. La normativa italiana, così come i regolamenti interni delle scuole, prevedono di norma che la partecipazione sia aperta a tutti, fatte salve condizioni particolari e previa adesione alle regole di comportamento. L’adozione del criterio della media scolastica, pur prevista in alcune realtà, risulta un’eccezione e presenta molteplici criticità. Il caso di Ferrara riapre quindi il dibattito sulle modalità più giuste ed eque di selezione, con la necessità di trovare un difficile equilibrio tra merito, inclusione sociale e limiti delle risorse.

La media del sette: un criterio discusso

La scelta della media del 7 come requisito per accedere al viaggio di istruzione ha diviso l’opinione pubblica e i rappresentanti del mondo scolastico. Da un lato, c’è chi vede in questo strumento un incentivo al merito, capace di premiare l’impegno scolastico degli studenti. Dall’altra parte, molti genitori e pedagogisti sottolineano il rischio di esclusione e di ulteriore svantaggio per alunni già in difficoltà, che potrebbero così sentirsi doppiamente penalizzati.

Il criterio della media rischia di accentuare le disparità e va contro quei principi di inclusività che hanno guidato la riforma della scuola negli ultimi decenni. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, lo definisce "un approccio che non accontenta nessuno", mentre Mario Rusconi, dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, ricorda che "il servizio deve essere erogato a tutti", senza discriminazioni. Si inserisce così, con forza, la questione della meritocrazia vs. diritto allo studio e alle pari opportunità.

Le ragioni del budget e il Codice degli appalti

Fondamentale per capire le scelte dell’istituto ferrarese è il tema dei fondi. Secondo la dirigente Fornasiero, il problema è di natura economica: il budget annuale si è assottigliato e molte spese sono aumentate, dal trasporto alle strutture ricettive. A pesare, per la verità, sono anche gli oneri burocratici legati al Codice degli appalti gite scolastiche: un insieme di regole molto restrittivo che le scuole sono obbligate a seguire per l’organizzazione delle gite, con gare pubbliche e vincoli che spesso rallentano e complicano tutto il processo.

Si tratta di un quadro ormai comune in molte regioni d'Italia, aggravato dal termine delle risorse straordinarie iniettate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr scuola Italia), che negli scorsi due anni avevano consentito una maggiore accessibilità di queste attività extrascolastiche, ora nuovamente a rischio per molti istituti.

La reazione dei genitori e della comunità scolastica

Non solo i rappresentanti degli studenti: anche i genitori si sono mobilitati contro la delibera, giudicata discriminatoria e potenzialmente lesiva per il diritto all’educazione. La protesta è esplosa rapidamente sui media locali e sui social network, con richieste di intervento rivolte direttamente all’Ufficio Scolastico Provinciale e al Ministero dell’Istruzione. Numerosi gruppi classe hanno considerato l’ipotesi di ricorsi e azioni legali, sostenendo che una selezione di questo tipo tradisce i valori costituzionali dell’istruzione pubblica.

Gli stessi insegnanti, pur riconoscendo le oggettive difficoltà organizzative, si sono interrogati sull’opportunità educativa di una scelta simile.

Il ruolo dei presidi e delle istituzioni scolastiche

La vicenda di Ferrara porta a riflettere anche sul ruolo dei presidi e degli organi collegiali delle scuole nella gestione, spesso solitaria, di problemi complessi come la penuria di risorse. La dirigente Fornasiero, travolta dalla bufera, ha promesso la revisione dei criteri di selezione, coinvolgendo maggiormente il consiglio di istituto e ascoltando le istanze di famiglie e rappresentanze studentesche. Non sono mancate richieste da parte delle associazioni dei presidi affinché siano date direttive chiare a livello nazionale e si interceda presso il ministero per riallocare urgentemente risorse su queste attività essenziali per la crescita dei giovani.

I presidi sottolineano come, dopo il Pnrr, la situazione sia "tornata indietro" e che la scuola si trovi a dover decidere chi escludere, quando il ruolo dell’istruzione pubblica dovrebbe essere quello di includere e favorire il successo formativo di tutti.

Le opinioni degli esperti e dei sindacati

La scelta di criteri selettivi per i viaggi d’istruzione, specie se basati su una soglia rigida di rendimento scolastico, è stata fortemente criticata anche da pedagogisti, sindacati e associazioni per i diritti dell’infanzia. Secondo molti esperti, la partecipazione alle gite non deve essere usata come premio o punizione, ma riconosciuta come una tappa educativa utile a rafforzare il senso di appartenenza al gruppo classe, il coinvolgimento sociale e la motivazione allo studio.

I sindacati del settore sottolineano inoltre che queste scelte rischiano di alimentare la cosiddetta “polemica esclusione studenti scuola” e di dare adito ad ulteriori differenze tra scuole del Nord e del Sud o tra istituti più e meno finanziati, andando contro lo spirito della riforma scolastica. Diversi docenti propongono piuttosto che il criterio discriminante sia il comportamento o il numero di assenze ingiustificate, evitando così ingiustizie a danno di chi si impegna ma non raggiunge la media richiesta.

Pnrr e le prospettive per il futuro delle gite scolastiche

Secondo un’analisi dei dati recenti, dopo i fondi vicini al miliardo di euro assegnati alle scuole dal Pnrr, il quadro è rapidamente peggiorato: centinaia di istituti hanno dovuto ridurre, sospendere o rinunciare almeno in parte alle gite scolastiche. Questo fenomeno mette a rischio sia la funzione educativa dei viaggi, sia la stessa attrattività della scuola pubblica.

Nell’ultimo biennio con i fondi Pnrr, è stato possibile garantire a molti più studenti la partecipazione gratuita o sostenuta, coprendo maggiormente le fasce deboli. Ma la situazione oggi vede un generale “ritorno indietro”, come lamentano molti presidi. La perdita di queste risorse rende particolarmente stringente il dibattito sulla distribuzione delle opportunità, riportando il sistema scolastico (come avveniva nel passato) a dover fare i conti con tagli, compromessi e contenziosi.

Riforma delle gite scolastiche in Italia: quale equilibrio tra merito, inclusione e risorse?

Il caso Ferrara dimostra l’urgenza di una riforma delle gite scolastiche Italia: servono linee guida chiare, criteri trasparenti e risorse adeguate per evitare che ogni singolo istituto si trovi a dover “inventare” soluzioni spesso percepite come ingiuste. La vera sfida sta nell’equilibrare la spinta alla meritocrazia con la necessità di inclusione e uguaglianza di trattamento tra gli alunni, superando sia i limiti imposti dal Codice degli appalti sia la volatilità dei finanziamenti straordinari.

Tra le proposte emerse nel dibattito, si segnalano:

* l’introduzione di una quota di partecipazione cofinanziata dalle famiglie su base ISEE; * la ricerca di sponsor locali o partnership con enti del territorio per coprire parte dei costi; * il ritorno a gite di breve durata e costi sostenibili, per garantire l’accessibilità a tutti; * la revisione del Codice degli appalti per snellire le procedure senza sacrificare trasparenza e concorrenza; * maggiori investimenti statali e regionali su attività extracurriculari come elemento essenziale contro la dispersione scolastica.

Conclusione: il caso Ferrara come specchio della scuola italiana

La vicenda della “media del 7” per andare in gita all’IIS Einaudi di Ferrara è ormai un “caso nazionale”, diventato simbolo delle contraddizioni e delle difficoltà del sistema educativo italiano. L’obbligo di scegliere chi escludere da un’esperienza formativa così importante pone domande profonde sulla natura della scuola pubblica: solo per i migliori o per tutti? La risposta, come dimostra questa polemica, non è semplice e richiede un confronto istituzionale serio, trasparente e partecipato.

Solo con una visione chiara, risorse stabili e regole equilibrate, si potrà restituire ai viaggi di istruzione il loro vero ruolo: esperienze formative, aperte e inclusive, che vadano oltre la valutazione numerica e che rappresentino per tutti gli studenti una vera occasione di crescita personale, culturale e civile.

Sintesi finale:

Il dibattito pubblico generato dalla scelta dell’IIS Einaudi di Ferrara rappresenta una potente occasione di riflessione per tutto il mondo della scuola italiana. Serve maggiore chiarezza normativa, più risorse, ma soprattutto una scuola capace di coinvolgere, valorizzare e non escludere nessuno. Solo così le gite scolastiche torneranno ad essere momento di condivisione e crescita per tutti.

Pubblicato il: 17 novembre 2025 alle ore 09:34