107 genitori hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprimendo la loro viva preoccupazione per l’attuale situazione nelle scuole italiane. _“La situazione nelle scuole è tragica, non esiste più alcun contraddittorio. Ci preoccupa questa deriva culturale a cui assistiamo in particolare negli ultimi due anni”_, ha dichiarato Debora Castelnuovo, una delle firmatarie, all’Adnkronos. La richiesta è chiara: garantire che il dibattito e il confronto rimangano pilastri fondamentali dell’ambiente scolastico.
Il contesto: Gli incontri con Francesca Albanese e le reazioni
L’iniziativa è nata in risposta ad una precedente lettera, sempre firmata da 107 genitori dell’istituto ‘Mattei’ di San Lazzaro di Savena, che sostenevano un incontro online tra studenti e Francesca Albanese, relatrice ONU. Tale evento ha suscitato non solo il sostegno di alcune famiglie, ma anche l’intervento del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha disposto ispezioni in alcune scuole. Questo scenario ha evidenziato una crescente polarizzazione nella narrazione e nell’approccio ai temi più delicati in ambito scolastico.
La richiesta dei genitori: Contraddittorio e pluralismo
Nel testo indirizzato al Capo dello Stato, i genitori sottolineano che, come ribadito da Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico, la scuola deve fondarsi sul rispetto e sulla valorizzazione della pluralità delle opinioni. Scrivono: _“Come genitori che negli ultimi due anni hanno osservato come la scuola abbia talvolta faticato a mantenere pienamente il proprio ruolo di luogo di confronto e di analisi critica, lasciando spazio a narrazioni polarizzate, chiediamo sia assicurato il contraddittorio nei dibattiti”_.
Promuovere il dibattito come strumento di crescita dello spirito critico è visto come requisito essenziale per evitare posizioni unilaterali e garantire un’istruzione completa e libera.
Le preoccupazioni sulla deriva culturale
I genitori mettono in guardia dal rischio di una _progressiva deriva culturale_, che si manifesta attraverso l’introduzione nelle scuole di narrazioni univoche e parziali su temi di grande attualità e complessità. _“L’opposizione di certi gruppi interni alle istituzioni scolastiche a racconto circolare, designata come ‘fascista’, è volta a delegittimare l’importanza del confronto informato e consapevole e a imprimere un racconto univoco e parziale della complessità del mondo e dei suoi conflitti”_, si legge nella lettera.
L’intervento di ospiti percepiti come ideologizzati viene visto come indicativo di una lenta ma costante trasformazione della scuola, da luogo di pluralità a spazio di divisione.
Il ruolo della circolare ministeriale del 7 novembre 2025
Un punto centrale della richiesta dei genitori è la recente circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito del 7 novembre 2025_, che ribadisce la necessità di garantire, durante conferenze e manifestazioni scolastiche, il libero confronto delle idee, attraverso una qualificata scelta di partecipanti e relatori. _“Riaffermare la funzione della scuola come spazio di dialogo aperto e inclusivo” è un principio che i firmatari chiedono sia rispettato in tutte le sedi, affinché ogni studente possa esprimersi liberamente e formare un pensiero critico.
Dichiarazioni e prospettive
Debora Castelnuovo chiarisce: _“Noi ci ‘aggrappiamo’ alla circolare del ministro - nessuno vuole prevaricare e proprio per questo abbiamo raccolto lo stesso numero di firme di quelle a sostegno degli incontri con albanesi - chiediamo soltanto equilibrio e che i ragazzi possano sentire entrambe le campane. Ma se in un dibattito non si accettano domande vuol dire che non si vuol rispondere ai ragazzi”_.
In merito agli arresti del 27 dicembre 2023 contro presunti finanziatori di Hamas, Castelnuovo aggiunge: _“Sono cose che si sapevano, ma finalmente qualcosa si muove…”_.
Sintesi finale
La richiesta dei genitori al Presidente Mattarella rappresenta un appello a preservare l'identità della scuola italiana come luogo di confronto libero, pluralista e critico. In un momento storico segnato da tensioni e narrazioni polarizzate, la scuola deve tornare ad essere spazio di crescita, apertura e dialogo, in cui ogni voce possa essere ascoltata e rispettata. Solo così sarà possibile formare cittadini consapevoli, capaci di affrontare la complessità del mondo contemporaneo.