Privacy a scuola, tra chat, foto e registro elettronico: le nuove regole del vademecum del Garante
Indice dei paragrafi
1. L'importanza della privacy nelle scuole italiane 2. Il nuovo vademecum 'La scuola a prova di privacy': introduzione e finalità 3. Le responsabilità delle scuole e del dirigente scolastico 4. Chat scolastiche e sicurezza dei dati: linee guida per comunicare 5. La gestione delle foto in ambito scolastico 6. Registro elettronico e privacy: istruzioni per l’uso 7. Trattamento dei dati personali e dati sensibili: cosa dice il Garante 8. Intelligenza artificiale nelle scuole: rischi e opportunità 9. Pubblicazione online dei risultati scolastici: cosa è consentito e cosa no 10. Protezione dei dati sulla salute e dati sensibili degli studenti 11. Dati sulle origini razziali e inclusione: il delicato equilibrio 12. Le principali raccomandazioni operative per scuole, docenti e famiglie 13. Sintesi finale: verso una scuola più consapevole e sicura
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L'importanza della privacy nelle scuole italiane
Nel contesto contemporaneo, la tutela della privacy a scuola rappresenta un elemento fondamentale nel garantire i diritti di studenti, famiglie, docenti e personale amministrativo. L’uso sempre più diffuso di strumenti digitali, dalle piattaforme di didattica online al registro elettronico, fino all’introduzione sperimentale dell’_intelligenza artificiale nelle scuole_, richiede una costante attenzione al trattamento dei dati personali, soprattutto dei cosiddetti _dati sensibili_.
Non solo i dati anagrafici degli alunni, ma anche quelli relativi a salute, provenienza etnica, situazioni familiari, rendimenti scolastici sono oggetto di raccolta, gestione e talvolta trasmissione tra diversi soggetti. Proprio per la delicatezza di queste informazioni, mantenere alta l’attenzione sulla privacy studenti significa tutelare non solo la sfera personale, ma anche il benessere educativo e sociale dell’ambiente scolastico.
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Il nuovo vademecum 'La scuola a prova di privacy': introduzione e finalità
Nel dicembre 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha presentato online una versione aggiornata del vademecum _'La scuola a prova di privacy'_. Questo documento, ambizioso, recepisce le recenti evoluzioni tecnologiche ma anche le nuove sfide emerse nell'uso di registri elettronici, piattaforme di comunicazione, app e strumenti di _intelligenza artificiale_.
Il vademecum, che sostituisce la precedente versione del 2023, rappresenta la principale fonte di orientamento per dirigenti scolastici e personale sull’applicazione delle _linee guida privacy scuole_, chiarendo diritti, doveri, divieti e best practice legate al trattamento dati personali scuola. Il testo copre anche nuovi rischi legati a chat, fotografie, sociale media, diffusione online dei dati e molto altro, offrendo un quadro normativo e comportamentale che mette al centro la tutela degli studenti.
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Le responsabilità delle scuole e del dirigente scolastico
Secondo quanto espresso chiaramente dal vademecum, il dirigente scolastico ricopre il ruolo di responsabile del trattamento dei dati personali. Questo implica che tutto il personale, inclusi docenti e personale di segreteria, deve attenersi a procedure ben definite e a una formazione stringente in tema di trattamento dati personali scuola.
Oltre a misure organizzative, ogni istituto deve individuare, valutare e documentare i rischi relativi al trattamento dati, adottando specifici protocolli tanto per la gestione dei dati correnti quanto per la gestione di eventuali incidenti di sicurezza (data breach).
Un focus particolare viene dato alle modalità di conservazione dei dati, agli accessi abilitati e alle modalità di trasmissione. È essenziale che anche famiglie e studenti siano a conoscenza dei propri diritti, dei meccanismi di reclamo e delle modalità con cui possono ottenere informazioni o rettificare i dati che li riguardano.
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Chat scolastiche e sicurezza dei dati: linee guida per comunicare
Le chat scolastiche (che comprendono gruppi WhatsApp di classe, comunicazioni su piattaforme didattiche, mail multiple) rappresentano oggi un punto nevralgico della comunicazione scuola-famiglia. Tuttavia, la loro gestione pone diversi rischi di diffusione dati studenti online o di comunicazioni eccessivamente invasive nella sfera privata.
Il vademecum chiarisce che:
* I docenti dovrebbero utilizzare canali istituzionali (registro elettronico, email della scuola, piattaforme ufficiali) per le comunicazioni formali, evitando l’uso di chat private per informazioni su dati sensibili o giudizi sugli studenti. * Nelle chat gestite dai rappresentanti di classe, è sempre necessario informare i partecipanti in merito alla privacy e limitare la condivisione dei dati personali. * È vietata la condivisione di fotografie, documenti medici o informazioni sensibili senza l’esplicito consenso. * Gli studenti devono ricevere una formazione continua sull’uso responsabile delle chat e sulle corrette impostazioni di privacy.
Il rispetto di queste linee guida privacy scuole aiuta a prevenire abusi, fraintendimenti e situazioni di disagio che spesso sfociano in problematiche di cyberbullismo.
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La gestione delle foto in ambito scolastico
Un altro ambito particolarmente sensibile è rappresentato dalla gestione delle _foto a scuola_. Le immagini scattate durante lezioni, recite, gite e manifestazioni rappresentano momenti di vita scolastica, ma il loro trattamento è sottoposto a regole stringenti.
In particolare:
* Le fotografie possono essere scattate e condivise solo previo consenso informato da parte delle famiglie o degli studenti maggiorenni. * È vietata la pubblicazione di foto che consentano l’identificazione degli studenti su siti, social network o piattaforme accessibili al pubblico senza un consenso chiaramente espresso. * Le foto utilizzate per l’annuario scolastico o pubblicazioni interne devono essere archiviate in modo sicuro e non diffuse esternamente. * In caso di eventi aperti, deve essere affisso un avviso che informi della possibile ripresa di immagini e venga consentita l’opposizione.
La tutela delle immagini dei minori è fondamentale per prevenire un uso improprio o potenzialmente dannoso delle stesse.
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Registro elettronico e privacy: istruzioni per l’uso
Il registro elettronico è uno strumento ormai imprescindibile nella scuola italiana, ma il suo utilizzo implica precise responsabilità in termini di registro elettronico privacy e sicurezza dei dati.
Il vademecum richiama alcune istruzioni fondamentali:
* L’accesso al registro elettronico deve essere garantito solo a docenti, personale autorizzato, studenti e famiglie tramite credenziali sicure e personali. * È vietata la stampa e la diffusione di informazioni raccolte o visibili sul registro elettronico attraverso canali non ufficiali (stampati affissi, diffusione via email, chat non istituzionali, ecc.). * I dati inseriti (voti, assenze, note disciplinari) devono essere trattati in modo da evitare la profilazione non autorizzata degli studenti. * La conservazione delle informazioni deve essere effettuata in server sicuri, con backup regolare e rispetto dei tempi di archiviazione previsti.
Il registro elettronico, se ben gestito, costituisce un esempio virtuoso di digitalizzazione della PA; in caso contrario, rischia di esporre le scuole a gravissimi incidenti di privacy.
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Trattamento dei dati personali e dati sensibili: cosa dice il Garante
Il vademecum pone particolare attenzione alla differenza tra dati personali e _dati sensibili scuola_. Questi ultimi comprendono tutte le informazioni che riguardano la salute, l’origine razziale o etnica, le convinzioni religiose, le opinioni politiche, ecc.
Le scuole sono autorizzate a trattare dati sulle origini razziali o etniche solo e unicamente per promuovere l’integrazione, come richiesto dall’ordinamento e sempre con cautele specifiche e anonimizzazione dove possibile.
Il personale scolastico è tenuto a:
* Richiedere il consenso informato nei casi previsti dalla legge. * Impedire la diffusione di dati sensibili nella modulistica pubblica o nelle comunicazioni non protette. * Limitare l’accesso ai dati sensibili solo al personale incaricato e formato.
L'obiettivo è evitare differenze di trattamento e garantire il rispetto della dignità di ogni studente.
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Intelligenza artificiale nelle scuole: rischi e opportunità
Le recenti linee guida sull’uso dell’IA nelle scuole pubblicate dal Ministero dell’Istruzione si focalizzano sulla sicurezza, la protezione dei dati e la trasparenza degli algoritmi utilizzati. Pur riconoscendo il potenziale innovativo dell’intelligenza artificiale, il documento invita le scuole a valutare puntualmente gli impatti sulla privacy e a predisporre valutazioni d’impatto nei casi di uso di sistemi complessi.
Alcuni elementi chiave:
* Eventuali chat o assistenti virtuali devono operare su dati privatizzati e non possono profilare studenti senza adeguate tutele. * L’impiego di algoritmi predittivi sui risultati scolastici deve essere trasparente, spiegabile e soggetto a verifica. * È necessaria una formazione specifica per docenti e studenti sull’uso consapevole delle nuove tecnologie.
Queste linee guida privacy scuole rappresentano una base per rendere sicuro e vantaggioso l’uso dell’IA nel contesto educativo.
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Pubblicazione online dei risultati scolastici: cosa è consentito e cosa no
Il tema della pubblicazione online degli esiti degli scrutini è stato oggetto di particolare attenzione da parte del Garante. Secondo il vademecum aggiornato, NON è consentita la pubblicazione, nemmeno sui siti istituzionali, di pagelle o graduatorie che rendano identificabili gli studenti.
Le scuole possono:
* Comunicare individualmente i risultati tramite registro elettronico e area riservata. * Affiggere all’albo fisico della scuola (in spazi controllati) solo elenchi privi di dati sensibili e con i minimi dati identificativi.
La diffusione dati studenti online comporta invece rischi di violazione della privacy, esposizione a cyberbullismo e danni reputazionali. La garanzia del diritto allo studio non può prescindere dal rispetto della dignità e della riservatezza degli studenti.
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Protezione dei dati sulla salute e dati sensibili degli studenti
Particolare cautela, raccomanda il vademecum, va posta nella gestione dei dati relativi a condizioni sanitarie, disabilità, allergie o altre situazioni sensibili.
Le scuole devono:
* Astenersi dalla diffusione di diagnosi o certificazioni di disabilità, anche nelle comunicazioni agli insegnanti salvo stretta necessità. * Garantire che le informazioni sulla salute siano note solo agli addetti incaricati e gestite nella massima riservatezza. * Predisporre modalità sicure per la segnalazione di esigenze particolari (ad esempio alimentari, mediche) senza che tali dati siano diffusi o archiviati su canali facilmente accessibili.
Il rispetto della privacy studenti in ambito sanitario è uno dei fondamenti di una scuola inclusiva e rispettosa dei diritti.
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Dati sulle origini razziali e inclusione: il delicato equilibrio
Il nuovo vademecum, recependo quanto previsto anche dalla Normativa europea, specifica che le scuole possono trattare dati sulle origini razziali o etniche degli studenti esclusivamente per attività volte all’inclusione e all’integrazione.
Tuttavia, tali dati:
* Non devono essere diffusi né comunicati a terzi estranei. * Vanno gestiti in modo aggregato e, per quanto possibile, anonimo. * Qualsiasi iniziativa tesa alla valorizzazione delle diversità deve essere realizzata preservando la dignità di ogni studente, senza che ciò comporti discriminazioni o uso improprio delle informazioni raccolte.
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Le principali raccomandazioni operative per scuole, docenti e famiglie
Alla luce delle nuove linee guida privacy scuole e delle indicazioni del Garante, ecco alcune raccomandazioni pratiche:
* Aggiornare costantemente la formazione di docenti e personale su privacy e trattamento dati personali. * Informare studenti e famiglie, anche attraverso incontri e materiale informativo su nuovi rischi e diritti in materia di privacy a scuola. * Predisporre informative trasparenti su come vengono raccolti, archiviati e utilizzati i dati. * Evitare l’uso improprio di foto e chat, utilizzando solo canali ufficiali e chiedendo il consenso quando richiesto. * Proteggere i dati sensibili e i dati sulla salute, sia nei registri elettronici che nei documenti cartacei. * Valutare con attenzione ogni nuovo strumento digitale (compresi quelli di IA), privilegiando soluzioni certificate e conformi alle norme italiane e comunitarie. * Redigere e aggiornare protocollo interno sulla sicurezza informatica.
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Sintesi finale: verso una scuola più consapevole e sicura
La pubblicazione del nuovo vademecum 'La scuola a prova di privacy' segna un importante passo avanti nella creazione di un ambiente scolastico moderno, responsabile e rispettoso dei diritti digitali. La gestione della privacy a scuola non è più una questione esclusiva di uffici amministrativi, ma un impegno quotidiano e condiviso da tutto il personale, dagli studenti alle famiglie.
Le linee guida privacy scuole aggiornate forniscono strumenti pratici, chiariscono i limiti e le possibilità e tracciano la rotta verso la scuola del futuro, in cui la protezione dei dati, l'uso consapevole dell’intelligenza artificiale e la tutela della dignità di ogni studente sono valori imprescindibili.
Solo attraverso un lavoro sinergico e continuo, con una comunicazione aperta e una formazione permanente, sarà possibile garantire una sicurezza dei dati reale e includere nel modo migliore l’innovazione senza perdere il rispetto della persona umana.