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Graduatorie GPS 2025: Apertura sul ripescaggio, ma occorre rivalutare il lavoro in aula secondo la Gilda

Analisi approfondita delle richieste sindacali sulla revisione delle graduatorie per le supplenze e proposte di miglioramento per valorizzare l’esperienza svolta in aula

Graduatorie GPS 2025: Apertura sul ripescaggio, ma occorre rivalutare il lavoro in aula secondo la Gilda

Indice degli argomenti

1. Introduzione alle graduatorie GPS e all’incontro al MIM 2. Algoritmo di assegnazione GPS: criticità emerse 3. La questione dei rinunciatari e la proposta di ripescaggio 4. Riconoscimento dei punteggi: specializzazione e differenziazione 5. Valorizzazione del lavoro in aula rispetto ai titoli extrascolastici 6. Valutazioni e prospettive future 7. Sintesi e riflessioni finali

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Introduzione alle graduatorie GPS e all’incontro al MIM

Le graduatorie GPS 2025 (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) svolgono un ruolo cruciale nella gestione delle supplenze nella scuola pubblica italiana. Il 20 novembre 2025 si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) un importante incontro fra rappresentanti ministeriali e sindacali, con particolare partecipazione della Gilda degli Insegnanti. Scopo principale dell’incontro era discutere l’aggiornamento graduatorie supplenze e la revisione dell’algoritmo di attribuzione delle supplenze scolastiche, un nodo sensibile che riguarda direttamente migliaia di aspiranti docenti.

L’incontro si inserisce in un contesto di forte attenzione all’algoritmo assegnazione GPS, oggetto di critiche e richieste di revisione da parte delle principali sigle sindacali, in particolare relativamente ai criteri di trattamento dei cosiddetti "rinunciatari" e alla valutazione del lavoro in aula insegnanti. Approfondiamo i dettagli emersi nel corso della discussione e le proposte avanzate per perfezionare il sistema.

Algoritmo di assegnazione GPS: criticità emerse

Il sistema informatico che gestisce l’attribuzione delle supplenze tramite le graduatorie GPS si basa su una serie di automatismi che presentano, secondo la Gilda, diversi margini di miglioramento.

Uno degli aspetti oggetto di critica riguarda la definizione di "rinunciatari": attualmente, il sistema considera come rinunciatari quegli aspiranti che non abbiano incluso tutte le sedi disponibili nella compilazione delle preferenze. Questo automatismo può portare, secondo i sindacati, a forme di penalizzazione non proporzionate, specialmente quando le motivazioni della mancata scelta di talune sedi sono legate a ragioni logistiche, familiari o di altra natura oggettiva.

Problematiche principali individuate

* Eccessivo automatismo: l’assenza di un criterio umano di valutazione può penalizzare aspiranti che non intendono rinunciare a priori, ma non possono accettare incarichi troppo distanti. * Mancanza di trasparenza: spesso il meccanismo di penalizzazione non è comunicato in modo chiaro, generando confusione tra gli aspiranti docenti. * Possibili rischi di discriminazione: la rigidità nel considerare le sedi potrebbe creare disparità tra gli aspiranti provenienti da aree diverse.

La revisione dell’algoritmo assegnazione GPS è stata giudicata quindi una priorità, anche nell’ottica di garantire un sistema di selezione e attribuzione che sia il più possibile equo e funzionale alle esigenze reali del comparto scolastico.

La questione dei rinunciatari e la proposta di ripescaggio

Uno dei punti più significativi dell’incontro ha riguardato proprio la posizione delle sigle sindacali in merito al trattamento dei "rinunciatari" nelle graduatorie GPS 2025. La Gilda ha espresso soddisfazione per l’apertura del Ministero rispetto alla possibilità di revisione dell’algoritmo, accogliendo con favore l’intenzione di rivedere le modalità di classificazione e penalizzazione.

Cosa significa essere considerati rinunciatari?

Oggi chiunque non abbia inserito tutte le sedi considerate disponibili dal sistema viene automaticamente escluso dalle successive attribuzioni, perdendo la possibilità di essere riassegnato all’interno dello stesso anno scolastico (o almeno fino al prossimo aggiornamento delle graduatorie GPS).

La proposta della Gilda: "ripescaggio" per i rinunciatari

Secondo la Gilda, è necessario prevedere un meccanismo di ripescaggio graduatorie supplenze, che consenta agli aspiranti considerati rinunciatari di essere reintegrati nell’iter di assegnazione, magari a seguito di una verifica delle motivazioni o alla luce di esigenze impreviste. Un simile correttivo garantirebbe:

* una maggiore equità nelle procedure; * la valorizzazione delle reali disponibilità e volontà dei candidati; * la riduzione di cattedre scoperte in caso di rinunce massive.

Supplenze scuola e novità su GPS: il ripescaggio contribuirebbe a rendere più fluida la gestione delle supplenze, risolvendo parzialmente il problema delle rinunce in blocco che, troppo spesso, privano le scuole delle necessarie risorse umane per l’avvio ordinato delle lezioni.

Riconoscimento dei punteggi: specializzazione e differenziazione

Un ulteriore tema affrontato nell’incontro verte sulla rivalutazione dei punteggi graduatorie scuola, con particolare attenzione ai titoli di specializzazione posseduti dagli aspiranti docenti.

L’Amministrazione, secondo quanto emerso, non ha differenziato i punteggi assegnati per i vari percorsi di specializzazione, optando per una valutazione generica che non distingue il valore aggiunto derivante da percorsi di formazione più articolati, complessi o qualificanti rispetto ad altri.

Criticità evidenziate

* Mancato riconoscimento del merito: non distinguere i diversi percorsi può demotivare chi ha investito tempo e risorse in specializzazioni di maggior livello. * Uniformità penalizzante: una valutazione indistinta annulla le differenze di competenze e conoscenze sviluppate. * Incoerenza con l’obiettivo di qualità: la scuola italiana, che si propone di puntare sull’eccellenza, rischia di appiattire il valore della formazione avanzata.

La Gilda sollecita dunque il Ministero a rivedere i criteri di attribuzione dei punteggi, soprattutto per quanto riguarda i punteggi percorsi specializzazione insegnanti, valorizzando realmente gli sforzi individuali e la qualità della preparazione.

Valorizzazione del lavoro in aula rispetto ai titoli extrascolastici

Uno dei nodi centrali posti dalla Gilda concerne la valutazione del lavoro in aula insegnanti rispetto ai sempre più frequenti titoli "extrascolastici" considerati ai fini dell’accesso e dell’avanzamento in graduatoria.

Qual è il problema?

Molto spesso, ai fini del calcolo del punteggio, vengono riconosciuti in maniera rilevante i titoli acquisiti all’esterno (master, corsi, certificazioni), mentre la reale esperienza svolta tra i banchi viene relegata ad un ruolo secondario o considerata marginalmente.

Conseguenze della sottovalutazione dell’esperienza d’aula

* Demotivazione dei supplenti storici: chi ha dedicato anni all’insegnamento, spesso in contesti difficili, si trova superato in graduatoria da colleghi con meno pratica, ma più titoli teorici. * Discontinuità didattica: il rischio è quello di premiare curricula "ricchi", ma meno adattabili alle esigenze quotidiane delle classi. * Sottovalutazione del fattore umano: l’esperienza educativa, la gestione della classe e la maturazione di competenze relazionali sono aspetti poco misurabili, ma determinanti nella professione docente.

La proposta della Gilda

La Gilda degli Insegnanti chiede una rivalutazione punteggi graduatorie scuola, ponendo una maggiore attenzione al servizio effettivo svolto in aula, come dimostrato dalle “supplenze scuola ultime notizie”. In questo modo, si incentiva una formazione professionale più completa, capace di premiare la dedizione, la continuità e l’esperienza diretta con gli studenti.

Valutazioni e prospettive future

Le richieste avanzate durante l’incontro tra sindacati e ministero segnano l’inizio di un possibile processo di rinnovamento nelle modalità di gestione delle supplenze scuola e, più in generale, nella politica del personale docente in Italia.

Le prospettive

Molte delle istanze sollevate dalla Gilda sono condivise anche da altre sigle rappresentative del mondo scolastico: tutti concordano sulla necessità di un sistema più chiaro, trasparente e capace di valorizzare realmente la professionalità docente.

Tra le prospettive individuate:

* Riforma dell’algoritmo assegnazione GPS con l’introduzione di filtri e correttivi che distinguano meglio le diverse situazioni dei candidati; * Ripensamento dei criteri di punteggio, con accento sull’esperienza pratica e la qualità dei percorsi di specializzazione; * Semplificazione delle procedure per ridurre il rischio di errori materiali o penalizzazioni involontarie; * Maggiore coinvolgimento delle RSU e dei tavoli territoriali per una gestione delle graduatorie tarata sulle esigenze reali delle scuole.

Tali misure potrebbero non solo migliorare la qualità complessiva dell’insegnamento, ma anche aumentare la fiducia dei docenti nel sistema, spesso percepito come distante e burocratico.

Sintesi e riflessioni finali

L’incontro svoltosi al MIM lo scorso 20 novembre rappresenta un passo avanti nel dialogo fra istituzioni e rappresentanze degli insegnanti sulla gestione delle graduatorie GPS 2025. La disponibilità del Ministero a rivedere l’algoritmo di assegnazione e a considerare una formula di ripescaggio graduatorie supplenze segna un’apertura significativa verso un modello di assegnazione delle supplenze più attento alle reali esigenze dei candidati.

Tuttavia, resta ancora molto da fare per quanto riguarda la valorizzazione del lavoro svolto in aula, da troppo tempo relegato a parametro accessorio nei criteri di valutazione. Accanto a questa battaglia, prosegue anche il confronto sui punteggi percorsi specializzazione insegnanti, nodo cruciale per garantire che la scuola italiana possa realmente premiare il merito e la competenza.

Per dirla con le parole della Gilda, è tempo di "rivalutare il lavoro svolto in aula" e restituire centralità all’esperienza educativa, ripensando l’intero sistema di valutazione e selezione dei docenti. Solo così sarà possibile garantire alle nuove generazioni un’offerta formativa realmente qualificata e in linea con le migliori aspettative della società italiana.

In sintesi, la partita resta aperta e toccherà nei prossimi mesi verificare se le aperture annunciate dal Ministero si tradurranno in atti concreti di riforma. Quel che è certo è che la voce delle rappresentanze sindacali continuerà a farsi sentire, stimolando un dibattito sempre più centrale per il futuro della scuola pubblica italiana.

Pubblicato il: 21 novembre 2025 alle ore 04:25