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Università britanniche e la sfida dei candidati deepfake nelle interviste automatizzate

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Un'analisi della recente scoperta di candidati che utilizzano tecnologia deepfake durante le interviste di assunzione

Le università britanniche stanno adottando un approccio innovativo per il reclutamento di studenti internazionali, introducendo interviste automatizzate che mirano a semplificare il processo di selezione e a risparmiare tempo e risorse. Tuttavia, questa pratica ha anche rivelato una nuova e preoccupante minaccia: l'uso di tecnologie deepfake da parte di alcuni candidati.

Recentemente, Enroly ha condotto un'analisi su circa 20.000 interviste effettuate nel mese di gennaio e ha scoperto che circa 30 di queste includevano l'uso della tecnologia deepfake. Questi casi sollevano interrogativi etici e pratici sulle modalità di assunzione e sulla legittimità delle candidature.

La tecnologia deepfake consente agli utenti di sostituire i volti e le voci in video con immagini e suoni generati artificialmente, creando contenuti che possono sembrare autentici e convincenti. I candidati che ricorrono a queste tecnologie possono apparentemente presentarsi come persone più qualificate o fluenti, ingannando i sistemi di selezione automatizzati.

La crescente diffusione di questo fenomeno ha portato le istituzioni accademiche a riflettere su come le interviste automatizzate possano influenzare l'integrità delle loro procedure di assunzione. Mentre l'automazione delle interviste offre molteplici vantaggi, come l'efficienza e la riduzione dei costi operativi, la possibilità che i candidati sfruttino tecnologie ingannevoli per superare il processo di selezione desterà certamente preoccupazioni tra i dirigenti delle università.

In questo contesto, le università dovranno considerare metodi più robusti per verificare l'identità dei candidati e per garantire che le interviste siano un riflesso autentico delle loro capacità e competenze. La sfida è grande, poiché l'adozione di tali tecnologie potrebbe influenzare non solo il futuro delle assunzioni universitari, ma anche il modo in cui i candidati si preparano e presentano alle interviste.

La situazione richiede una vigilanza continua e una revisione delle politiche di assunzione per affrontare questo nuovo panorama tecnologico, dove gli studenti potrebbero non essere solo valutati in base alle loro risposte, ma anche alla loro capacità di utilizzare strumenti avanzati per manipolare la percezione.

Pubblicato il: 16 febbraio 2025 alle ore 23:30