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Tim Berners-Lee lancia l’allarme: Per la libertà del web serve un ente globale sull’IA come il CERN

Il padre del Web mette in guardia sui pericoli del controllo dei dati e propone una governance internazionale per l’intelligenza artificiale

Tim Berners-Lee lancia l’allarme: Per la libertà del web serve un ente globale sull’IA come il CERN

Indice dei contenuti

1. Introduzione 2. Dal web libero ai monopoli dei dati personali 3. L’osservazione sui social media e la perdita della libertà 4. Il monito di Berners-Lee: Gli utenti diventati prodotto 5. L’intelligenza artificiale tra opportunità e rischi 6. La proposta di un ente no-profit internazionale: il modello CERN 7. La governance dell’IA come garanzia di democrazia 8. Analisi: rischi concreti per il futuro del web e delle libertà digitali 9. Il ruolo dell’Europa nella regolamentazione dell’AI 10. Conclusione: un futuro possibile per libertà, privacy e innovazione

Introduzione

Il 29 settembre 2025, durante un evento a Roma, Tim Berners-Lee – inventore del World Wide Web – ha lanciato un forte monito riguardo la libertà in rete e il futuro dell’intelligenza artificiale. La sua chiamata all’azione è ambiziosa: fondare un ente no-profit internazionale, simile al CERN per la fisica, che promuova la ricerca indipendente e trasparente sull’intelligenza artificiale (IA). Questo articolo approfondisce le cause che hanno portato all’attuale situazione del web, le minacce incombenti e le soluzioni proposte.

Dal web libero ai monopoli dei dati personali

Quando Tim Berners-Lee creò il World Wide Web nel 1989, la sua visione era quella di una rete aperta, orizzontale e democratica, dove ogni utente avrebbe avuto lo stesso diritto di accesso e di produzione dei contenuti. Questa utopia digitale, almeno nelle sue intenzioni originarie, puntava alla libera circolazione del sapere e alla difesa della libertà del web come principio fondante. Tuttavia, negli ultimi decenni, questo equilibrio si è progressivamente spezzato.

Oggi, pochi grandi gruppi tecnologici – noti anche come Big Tech – sono diventati i veri monopoli dei dati personali_: raccolgono, aggregano e spesso vendono enormi quantità di informazioni sugli utenti. Di fatto, come sottolinea Berners-Lee, il potere è nelle mani di chi possiede questi dati, alimentando una concentrazione senza precedenti nella storia delle tecnologie digitali. Questa situazione mette a serio rischio sia la _privacy utenti web che la stessa qualità democratica delle interazioni online.

L’osservazione sui social media e la perdita della libertà

Uno dei fenomeni che meglio dimostra quanto il panorama sia mutato è la centralità dei social media. Berners-Lee, nel corso del suo intervento, si è soffermato su come Facebook, X (ex Twitter), Instagram e altri abbiano imposto una struttura chiusa e verticale, nella quale ogni gesto degli utenti viene tracciato e monetizzato. “Abbiamo imparato dai social media – afferma – che il potere risiede nei monopoli che controllano e raccolgono dati personali.”

Il modello di business di queste piattaforme si fonda sulla raccolta massiva di dati e sull’analisi comportamentale degli utenti, finalizzata a massimizzare i ricavi pubblicitari attraverso la profilazione sempre più dettagliata. In realtà, continua Berners-Lee, “gli utenti sono diventati il prodotto”: la loro attenzione, i loro dati personali, le loro reti di amicizie e i loro contenuti rappresentano il vero valore economico scambiato nei mercati digitali.

Questo fenomeno implica conseguenze profonde sulla privacy utenti web e sulla libertà di espressione. Il controllo dati social media è oggi considerato una delle più grandi minacce alla democrazia e ai diritti individuali nell’era dell’informazione.

Il monito di Berners-Lee: Gli utenti diventati prodotto

La denuncia di Berners-Lee suona come un vero allarme:

* Gli utenti cedono dati in cambio di servizi apparentemente gratuiti. * Questi dati vengono aggregati, analizzati e venduti a terzi (ad esempio, inserzionisti pubblicitari o enti di marketing politico). * Le scelte che compiamo online sono sempre più orientate da algoritmi che privilegiano i profitti dei gestori delle piattaforme.

Questa situazione è particolarmente preoccupante se si pensa alle implicazioni per il futuro _futuro web e IA_, poiché gli stessi meccanismi di “estrazione di valore” dai dati personali sono alla base anche dei più recenti sviluppi dell’IA e dei sistemi di machine learning.

L’intelligenza artificiale tra opportunità e rischi

L’intelligenza artificiale oggi viene spesso evocata come una tecnologia dirompente, capace di rivoluzionare settori come la salute, l’istruzione, i trasporti e la ricerca scientifica. Eppure, l’accumulo di dati nelle mani di pochi e l’assenza di regole certe rappresentano un terreno fertile anche per nuovi abusi.

Come sottolineato da Berners-Lee i rischi sono molteplici:

* Discriminazione algoritmica: algoritmi che apprendono dai dati possono perpetuare pregiudizi sociali o discriminazioni involontarie. * Perdita di controllo umano: nei sistemi completamente automatizzati l’umano può diventare semplice spettatore, incapace di incidere su decisioni cruciali. * Sicurezza dei sistemi: IA utilizzata in contesti critici può essere soggetta a manipolazioni, bug o attacchi informatici. * Opacità e accountability: la complessità degli algoritmi rende difficile comprendere su quali basi vengano prese determinate decisioni.

Secondo Berners-Lee, servono quindi strumenti di regolamentazione AI Europa e di sorveglianza pubblica e indipendente, per evitare che anche l’IA diventi “prigioniera” dei monopoli del web, come già avvenuto per i social media.

La proposta di un ente no-profit internazionale: il modello CERN

La novità più significativa delle dichiarazioni di Berners-Lee riguarda il modello di governance proposto per il futuro della ricerca sull’intelligenza artificiale. L’inventore del web suggerisce la nascita di un “ente no-profit per la ricerca IA”, sul modello di ciò che il _CERN rappresenta per la fisica delle particelle_.

L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, che ha sede a Ginevra, è un esempio unico di collaborazione internazionale indipendente, trasparente e finalizzata al bene comune piuttosto che al profitto. Con questa logica, Berners-Lee auspica la creazione di un “CERN intelligenza artificiale”:

* Un ente autonomo dalle logiche commerciali, in grado di sviluppare tecnologie IA senza subordinare le scelte alle pressioni di mercato. * Una struttura aperta alla ricerca condivisa, capace di garantire l’accesso ai dati e ai risultati a tutti i ricercatori e le comunità. * Un luogo di responsabilità collettiva, dove decisori politici, società civile, scienziati e ingegneri collaborino per fissare standard etici e giuridici a tutela dell’interesse pubblico.

Questa proposta punta a mettere in sicurezza tanto la difesa libertà web quanto il futuro web e IA dalle derive dei monopoli privati e dagli eccessi del mercato.

La governance dell’IA come garanzia di democrazia

Un nodo fondamentale sollevato da Berners-Lee riguarda l’urgenza di un efficace modello di governance dell’IA. Gli attuali meccanismi autoregolatori dell’industria sono giudicati inadeguati all’entità dei rischi implicati.

La governance IA Berners-Lee prevede un sistema misto di regole, trasparenza e partecipazione, fondato su alcuni principi chiave:

1. Trasparenza algoritmica: obbligo di rendere comprensibili le logiche delle IA agli utenti e alle autorità di controllo. 2. Accountability pubblica: identificazione chiara dei responsabili delle scelte automatizzate. 3. Controllo democratico: coinvolgimento di autorità pubbliche e della società civile nella definizione delle priorità. 4. Equo accesso alle tecnologie: prevenire l’emergere di nuove disuguaglianze nell’uso e nella produzione dell’IA.

Solo in questo modo, sostiene Berners-Lee, si potrà garantire un utilizzo dell’IA realmente orientato al benessere collettivo, salvaguardando la privacy utenti web e le libertà fondamentali.

Analisi: rischi concreti per il futuro del web e delle libertà digitali

L’allarme lanciato da Berners-Lee trova ampio riscontro negli ultimi sviluppi del panorama tecnologico. Dal controllo algoritmico delle informazioni al crescente potere delle piattaforme globali – che rappresentano il cuore della discussione su “controllo dati social media” – la posta in gioco è altissima.

Sono in gioco elementi come:

* Libertà di espressione * Accesso paritario alle informazioni * Tutela della pluralità delle idee * Possibilità di innovazione dal basso

La difesa della libertà web_, secondo Berners-Lee, passa attraverso la creazione di _meccanismi internazionali di regolamentazione AI Europa che possano frenare la corsa all’accentramento dei dati, impedendo derive autoritarie e manipolatrici.

Il ruolo dell’Europa nella regolamentazione dell’AI

L’Unione Europea ha già avviato da tempo un percorso di regolamentazione in materia di IA e di tutela dei dati personali (basti pensare al _GDPR_). In questa prospettiva, il Vecchio Continente può giocare un ruolo essenziale nella definizione di standard globali e nell’istituzione di un ente sovranazionale dedicato allo sviluppo etico e sicuro dell’IA.

Le ultime normative europee riaffermano con forza alcuni principi chiave:

* Centralità della persona nei sistemi IA * Diritto all’informazione e alla trasparenza sugli algoritmi * Sanzioni rigorose per abusi e violazioni della privacy * Promozione della ricerca pubblica sull’IA come bene comune

Questi elementi si inseriscono perfettamente nella visione di _governance IA Berners-Lee_, suggerendo una convergenza tra l’appello dell’inventore del web e le recenti politiche dell’UE su privacy, trasparenza e controllo dei dati.

Conclusione: un futuro possibile per libertà, privacy e innovazione

Le riflessioni di Tim Berners-Lee rappresentano un importante punto di svolta nel dibattito su _futuro web e IA_, invitando legislatori, ricercatori e società civile a non cadere nuovamente nei vecchi errori compiuti con il modello dei social media.

A oggi, senza un’azione coordinata a livello globale e la creazione di un ente no-profit ricerca IA in stile CERN, la posta in gioco rischia di essere la stessa sopravvivenza di un web libero, pluralista e al servizio delle persone. Solo attraverso una vera regolamentazione AI Europa_, una governance partecipata e la difesa della _privacy utenti web si potranno garantire innovazione e diritti nel mondo digitale del futuro.

Berners-Lee, con la sua autorevolezza e visione, richiama la necessità di rimettere l’essere umano e la società al centro delle scelte tecnologiche. Il suo appello è oggi più attuale che mai, e chiama tutti noi – cittadini, istituzioni e imprese – a misurarci concretamente con la grande questione del governo democratico delle tecnologie emergenti.

Pubblicato il: 29 settembre 2025 alle ore 14:34