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Supplenze docenti 2025/26: il futuro degli ITP con 24 CFU nelle GPS tra incertezze e nuove regole

Aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze 2026: esclusione o reinserimento per gli ITP con 24 CFU? Tutte le novità, le richieste sindacali e lo scenario attuale

Supplenze docenti 2025/26: il futuro degli ITP con 24 CFU nelle GPS tra incertezze e nuove regole

La scuola italiana è alle prese con una fase di profondo rinnovamento normativo che coinvolge da vicino i docenti tecnico pratici (ITP), soprattutto per quanto riguarda l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) del 2026. Questo articolo analizza i principali nodi regolamentari, le possibili conseguenze per gli insegnanti in possesso dei 24 CFU già inseriti nelle GPS, le posizioni sindacali e gli scenari futuri.

Indice

1. Cos’è cambiato nelle supplenze docenti 2025/2026? 2. ITP, 24 CFU e inserimento GPS: la normativa attuale 3. L’attesa per il nuovo regolamento sulle classi di concorso ITP 4. La richiesta di chiarimenti della FLC CGIL al Ministero 5. Possibili scenari per l’aggiornamento GPS 2026: esclusione o reinserimento? 6. Il dibattito sui nuovi titoli per l’accesso all’insegnamento ITP 7. Impatto sui docenti: numeri e prospettive per l’anno scolastico 8. La posizione dei sindacati e le possibili tutele 9. Le mosse attese dal Ministero e il percorso normativo 10. Sintesi finale: tra continuità e cambiamento

Cos’è cambiato nelle supplenze docenti 2025/2026?

Le supplenze per l’anno scolastico 2025/2026 rappresentano, per molti insegnanti, una sfida quanto mai incerta. Da qualche anno, il panorama delle supplenze nella scuola secondaria di primo e secondo grado sta vivendo profondi mutamenti normativi. Uno dei punti nevralgici riguarda gli insegnanti tecnico pratici (ITP), figure fondamentali in molte scuole superiori e professionali.

Nel frattempo, ci si avvicina all’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) del 2026, nodo cruciale per chi aspira a lavorare nel mondo della scuola. Ad oggi, molti ITP sono inclusi nelle GPS grazie al possesso della laurea breve e dei famosi 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche, un requisito introdotto dal 2017 come ponte tra vecchio e nuovo ordinamento.

ITP, 24 CFU e inserimento GPS: la normativa attuale

Negli ultimi anni, la normativa ha consentito l’accesso alle GPS anche agli ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) in possesso del diploma e di 24 CFU. Questo percorso è stato pensato per garantire una gradualità nell’accesso all’insegnamento e, al contempo, favorire il ricambio generazionale con personale qualificato.

Nonostante alcune incertezze interpretative, fino ad oggi gli ITP con 24 CFU sono stati regolarmente inseriti nelle GPS e hanno potuto conferire supplenze anche annuali. Tuttavia, l’imminente arrivo di un nuovo regolamento per le classi di concorso ITP potrebbe modificare radicalmente il quadro normativo.

L’attesa per il nuovo regolamento sulle classi di concorso ITP

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sta lavorando da mesi a un regolamento chiamato a definire i nuovi titoli di accesso per le classi di concorso ITP. Questa riforma, attesa da tutto il comparto scuola, è necessaria per chiarire chi – a partire dall’anno scolastico 2026/2027 – potrà effettivamente essere inserito nelle GPS e partecipare a concorsi riservati per l’insegnamento tecnico-pratico.

Ad oggi, però, non è stato ancora pubblicato il regolamento definitivo, lasciando migliaia di docenti in una situazione di suspense. In particolare, ci si chiede se gli attuali requisiti (in particolare il possesso dei 24 CFU) saranno considerati validi anche dopo il nuovo aggiornamento delle GPS, oppure se sarà richiesta una laurea magistrale o altri titoli più specifici.

La richiesta di chiarimenti della FLC CGIL al Ministero

In questa fase di incertezza, la FLC CGIL - uno dei principali sindacati della scuola - ha preso posizione. Recentemente ha inviato una richiesta formale di chiarimenti al Ministero dell’Istruzione, esprimendo le perplessità della categoria su quali saranno i criteri di accesso alle GPS per gli ITP dal 2026 in poi.

La richiesta sindacale ha sottolineato:

* la necessità di una transizione non penalizzante per chi è già stato inserito nelle GPS; * l’importanza di considerare validi i titoli acquisiti secondo la normativa vigente al momento dell’accesso; * la richiesta al Ministero di tenere conto delle esigenze dei docenti attualmente in servizio o con incarichi già assegnati.

Possibili scenari per l’aggiornamento GPS 2026: esclusione o reinserimento?

Uno dei nodi centrali riguarda la sorte degli ITP già in GPS con i 24 CFU: potranno essere esclusi o avranno la possibilità di reinserirsi con gli stessi requisiti?

Le ipotesi sono principalmente due:

1. Esclusione degli ITP con 24 CFU: se il regolamento stabilirà che dal 2026/27 potranno accedere solo i laureati magistrali, molti attuali ITP saranno esclusi dall’aggiornamento GPS.

1. Reinserimento con requisiti attuali: il Ministero potrebbe prevedere una "clausola di salvaguardia" che consenta a chi è già in GPS (o chi possiede i requisiti ai sensi della normativa vigente) di rientrare o rimanere nelle graduatorie anche dopo il 2026.

A oggi, non c’è ancora una risposta ufficiale, ma le anticipazioni più autorevoli indicano che il Ministero starebbe valutando soluzioni non penalizzanti, sulla scia di quanto già avvenuto in passate transizioni normative.

Il dibattito sui nuovi titoli per l’accesso all’insegnamento ITP

L’esigenza di ridefinire i titoli di accesso per gli ITP nasce dal processo di europeizzazione dei percorsi formativi e dalla volontà di uniformare il sistema nazionale agli standard internazionali. Tuttavia, la questione è complessa e ricca di sfaccettature:

* da un lato, c’è il principio della tutela dei "diritti acquisiti" da parte di chi, in possesso dei 24 CFU, si è già inserito nel sistema; * dall’altro, la spinta da parte del Ministero verso una maggiore formazione e qualificazione accademica degli insegnanti tecnico pratici, che potrebbe tradursi nell’obbligo di una laurea magistrale specifica o titoli assimilati.

Il rischio maggiore, per la categoria, è quello di restare esclusi improvvisamente dal proprio percorso professionale, con gravi ripercussioni sia sulle carriere individuali sia sulla continuità del servizio scolastico.

Impatto sui docenti: numeri e prospettive per l’anno scolastico

Secondo stime sindacali e dati forniti dal Ministero, gli ITP interessati da questa transizione potrebbero essere alcune migliaia. Molti di loro lavorano da anni nella scuola, assicurando il funzionamento di laboratori, attività pratiche e progetti innovativi di didattica applicata.

L’eventuale esclusione avrebbe dunque conseguenze su più livelli:

* perdita di professionalità ed esperienza già formate; * difficoltà nella copertura delle cattedre tecniche e pratiche; * necessità per le scuole di trovare rapidamente nuovi candidati in possesso dei titoli richiesti secondo le nuove norme.

Per questo, sia i sindacati che molte associazioni professionali chiedono una transizione graduale e non penalizzante come già avvenuto in altre regioni europee.

La posizione dei sindacati e le possibili tutele

Le sigle sindacali più rappresentative stanno lavorando su due fronti:

1. Tutela dei docenti ITP già inseriti in GPS, chiedendo garanzie di reinserimento o permanenza a chi ha acquisito i 24 CFU nei termini previsti dalla normativa attualmente vigente. 2. Proposta di soluzioni giuridiche"ponte", come graduatorie specifiche riservate, aggiornamento triennale basato sui vecchi requisiti almeno per una fase transitoria.

Al contempo, si attende che il nuovo regolamento recepisca quanto più possibile le richieste della base sociale e professionale della scuola, evitando situazioni di "esclusione di massa".

Le mosse attese dal Ministero e il percorso normativo

Attualmente, il Ministero dell’Istruzione non ha ancora formalizzato il nuovo regolamento, anche se indiscrezioni giornalistiche raccontano di un testo quasi pronto, frutto di lunghi confronti con tutte le parti sociali.

I principali nodi ancora da sciogliere sono:

* la definizione dei nuovi titoli per l’accesso alle classi di concorso ITP; * l’eventuale "clausola di salvaguardia" per i già inseriti; * la tempistica di entrata in vigore delle nuove regole.

Il percorso normativo prevede, dopo la pubblicazione del Regolamento in Gazzetta Ufficiale, la produzione di una o più circolari applicative (con particolare attenzione alle GPS del 2026) e, plausibilmente, il coinvolgimento diretto degli Uffici Scolastici Regionali nelle fasi di applicazione pratica delle nuove norme.

Sintesi finale: tra continuità e cambiamento

Il futuro delle supplenze docenti 2025/2026 e delle GPS per gli ITP con 24 CFU resta oggi sospeso tra continuità normativa e cambiamento strutturale. Le richieste della FLC CGIL, le rassicurazioni informali del Ministero e il dialogo ancora aperto danno comunque motivo di speranza per una transizione che sia rispettosa dei diritti già acquisiti.

I prossimi mesi saranno decisivi: le scuole, i docenti e tutto il mondo della formazione attendono chiarezza. Per chi è già nelle GPS con i 24 CFU, la parola d’ordine è "attesa vigile" ma anche "preparazione alle possibili novità". Chi aspira a inserirsi nelle graduatorie o desidera rimanere aggiornato dovrà seguire attentamente l’evolversi normativo, con il supporto dei sindacati e delle associazioni di categoria.

In conclusione, l’aggiornamento GPS 2026 potrebbe rappresentare un punto di svolta non solo per gli ITP ma per tutta la scuola italiana, nella speranza che la transizione sia davvero all’insegna dell’inclusione, della valorizzazione delle competenze e della continuità didattica.

Pubblicato il: 16 settembre 2025 alle ore 10:21