Maestra morta in gita: retribuzioni minime, grandi responsabilità e scelte lasciate alle scuole
Indice dei paragrafi
1. Introduzione: Una tragedia che riapre una ferita nel sistema scolastico 2. I fatti: La morte della docente in Lombardia 3. Il ruolo degli insegnanti accompagnatori 4. Compensi docenti per le gite scolastiche: tra irrisorietà e volontariato 5. Le statistiche sulla partecipazione dei docenti alle gite 6. Responsabilità legali e rischi per i docenti durante le uscite scolastiche 7. Gestione delle classi in gita: complessità e carichi di lavoro 8. Sicurezza e normativa: come funziona davvero in Italia 9. Il quadro in Lombardia: problemi e specificità regionali 10. Le reazioni del mondo della scuola e delle organizzazioni sindacali 11. Verso una riforma della disciplina sulle gite scolastiche? 12. Proposte e soluzioni: cosa chiedono docenti e famiglie 13. Conclusioni e sintesi: una questione di dignità e sicurezza
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Introduzione: Una tragedia che riapre una ferita nel sistema scolastico
La recente *morte di una docente di 43 anni durante una gita scolastica in Lombardia*, avvenuta il 19 maggio 2025, ha scosso profondamente il mondo della scuola italiana. Il tragico evento riporta d’attualità il delicato tema delle condizioni in cui i docenti operano quando accompagnano gli studenti fuori dalle mura scolastiche, mettendo nuovamente al centro la questione dei compensi dei docenti per le gite scolastiche e delle responsabilità che assumono in queste occasioni.
Il dibattito si accende sulle modalità di organizzazione delle uscite, sulla sicurezza, sulle tutele giuridiche e assicurative e soprattutto sulla necessità di una chiara regolamentazione nazionale che superi l’attuale frammentarietà. In questo articolo analizzeremo in profondità la situazione attuale, i problemi riscontrati e le possibili soluzioni per tutelare sia la sicurezza di studenti e insegnanti, sia la dignità della professione docente.
I fatti: La morte della docente in Lombardia
Il 19 maggio 2025, in una località della Lombardia, una maestra di scuola primaria di 43 anni ha perso la vita mentre si trovava in gita scolastica con i suoi studenti. Sebbene le dinamiche precise siano ancora oggetto di indagine, l’episodio ha immediatamente sollevato l’allarme sulle condizioni in cui le gite scolastiche sono organizzate in Italia, specie alla luce di responsabilità importanti affidate agli insegnanti spesso senza una adeguata formazione, compensazione o tutela.
Questa tragedia, purtroppo, non rappresenta un caso isolato: negli ultimi anni non sono mancati incidenti, talvolta anche gravi, durante le uscite didattiche. La morte della docente ha dato voce ai tanti insegnanti che da tempo sollevano perplessità sulle condizioni in cui sono chiamati a esercitare il ruolo di accompagnatori.
Il ruolo degli insegnanti accompagnatori
Durante le gite scolastiche, i docenti assumono un ruolo cruciale: sono responsabili della sicurezza e della sorveglianza degli alunni durante l’intero viaggio e le attività, in qualsiasi luogo esse si svolgano. Questa responsabilità si estende ben oltre l’orario standard di servizio e comporta
* attenzione costante, * presenza continua, * capacità di gestione di situazioni potenzialmente pericolose, * decisioni rapide e, spesso, anche la gestione di emergenze sanitarie o di altra natura.
Nonostante ciò, gli insegnanti raramente ricevono una formazione specifica sulla gestione della sicurezza durante le gite scolastiche o sulle responsabilità legali che queste comportano. Tutto ciò avviene in un clima professionale dove, secondo le testimonianze raccolte, la pressione sulle spalle dei docenti è sempre più forte.
Compensi docenti per le gite scolastiche: tra irrisorietà e volontariato
Uno degli aspetti più discussi è quello dei compensi docenti durante le gite scolastiche. In Italia, la normativa vigente non prevede un compenso specifico e strutturato per i docenti accompagnatori. Nella maggior parte dei casi, gli insegnanti ricevono solo un piccolo rimborso spese o un’indennità simbolica per l’impegno richiesto, spesso inferiore ai 10 euro al giorno, come riportato da diverse associazioni di categoria.
Simili cifre, che possono variare a seconda delle scelte dei singoli consigli di istituto, sono considerate «irrisorie» dal 21,7% dei docenti (secondo recenti indagini). Di fatto, la partecipazione alle gite spesso si configura come una prestazione volontaria e gratuita, non riconosciuta né adeguatamente valorizzata.
Tale situazione ha portato molte scuole ad avere difficoltà a reclutare insegnanti accompagnatori, con riflessi diretti sulla possibilità stessa di svolgere viaggi di istruzione.
Le statistiche sulla partecipazione dei docenti alle gite
I numeri aiutano a capire il clima che si vive nelle scuole italiane rispetto alle uscite didattiche:
* Il 48,8% dei docenti evita le gite per timore di incidenti o responsabilità eccessive. * Il 27,7% ritiene troppo complicata la gestione delle classi durante i viaggi. * Il 21,7% considera i compensi assolutamente inadeguati all’impegno richiesto.
Questi dati, raccolti da un recente sondaggio nazionale sui problemi delle gite scolastiche in Italia, fotografano un malessere diffuso. Indicativo anche il fatto che, spesso, i viaggi vengono organizzati solo grazie al senso di responsabilità civile e morale degli insegnanti più motivati.
Responsabilità legali e rischi per i docenti durante le uscite scolastiche
Dal punto di vista normativo, la responsabilità dei docenti durante le gite scolastiche è particolarmente rilevante. Gli insegnanti sono chiamati a tutelare l’incolumità degli studenti in ogni fase e ambiente del viaggio. In caso di incidente o evento imprevisto, la giurisprudenza tende a ricondurre su di loro un’ampia responsabilità civile e persino penale, fatta salva l’eventuale corresponsabilità di altri soggetti.
Questo carico di responsabilità, spesso gestito senza un’adeguata formazione giuridica e con coperture assicurative minime, rappresenta uno dei maggiori disincentivi alla partecipazione alle gite.
Le principali aree di rischio includono:
* Eventi accidentali durante gli spostamenti (incidenti stradali, cadute, malori, ecc.) * Responsabilità nella gestione di comportamenti problematici o indisciplinati * Difficoltà nel garantire il rispetto delle norme di sicurezza nei contesti extra-scolastici
Gestione delle classi in gita: complessità e carichi di lavoro
La gestione delle classi durante le gite scolastiche è molto più difficile di quanto possa apparire dall’esterno. Gli insegnanti devono mantenere alta l’attenzione per l’intera durata dell’uscita, inclusi i tempi morti (viaggi, pause, pernottamenti), spesso senza poter contare su un numero adeguato di accompagnatori adulti.
Molte scuole, per problemi di organico o per evitare costi aggiuntivi, riducono al minimo il numero degli accompagnatori e talvolta non coinvolgono personale specializzato per studenti con bisogni educativi speciali o disabilità. Ciò accresce la pressione sui docenti, che si trovano a dover fronteggiare situazioni complesse senza supporto adeguato.
_“Le gite sono sempre più una ‘missione impossibile’”_, dichiarano molti insegnanti.
Sicurezza e normativa: come funziona davvero in Italia
La normativa sulle gite scolastiche in Italia non gode di una disciplina unitaria nazionale aggiornata. Le indicazioni sono affidate a circolari ministeriali e, soprattutto, alle determinazioni autonome dei singoli istituti (delibere dei consigli d’istituto), che decidono su:
* Numero minimo di accompagnatori * Modalità di selezione e formazione * Copertura assicurativa * Gestione di emergenze e infortuni
La mancanza di standard uniformi si traduce, nei fatti, in una oggettiva disparità di tutele sia per i docenti sia per gli studenti, con rischi evidenti nei casi di emergenza. L’utilizzo di assicurazioni integrative, per esempio, è deciso autonomamente da ciascuna scuola, così come la definizione di procedure operative in caso di incidenti.
Il quadro in Lombardia: problemi e specificità regionali
La Lombardia è una delle regioni italiane dove si organizzano più viaggi d’istruzione ogni anno, grazie anche alla ricchezza del tessuto culturale e alla varietà di mete raggiungibili. Tuttavia, proprio in questa regione si sono registrati diversi episodi critici negli ultimi anni, tra cui l’incidente mortale appena avvenuto.
Molte scuole lombarde, schiacciate tra vincoli di bilancio e mancanza di personale, fanno fatica a garantire livelli di sicurezza adeguati. Il problema delle gite si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà organizzative, carenze nei servizi di trasporto e nei supporti alle scuole.
Le reazioni del mondo della scuola e delle organizzazioni sindacali
La tragica scomparsa della docente ha suscitato una immediata reazione da parte delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria. In tanti hanno chiesto una revisione urgente della disciplina delle gite scolastiche, sottolineando la necessità di:
* Prevedere compensi docenti per le gite scolastiche congrui e uniformi su scala nazionale * Definire procedure standard per la sicurezza * Garantire formazione specifica su responsabilità e gestione delle emergenze * Potenziare le coperture assicurative
I sindacati sottolineano inoltre la necessità di superare la prassi per cui ogni scuola “decide per sé”, creando disparità e insicurezza.
Verso una riforma della disciplina sulle gite scolastiche?
Alcune forze politiche e associazioni di categoria hanno già avanzato proposte per una revisione del quadro normativo, chiedendo:
* Un codice nazionale delle uscite didattiche * Definizione chiara delle responsabilità tra scuola, famiglia, enti organizzatori e docenti * Introduzione di un compenso standard e obbligatorio per i docenti accompagnatori * Obbligatorietà di corsi di formazione su sicurezza e responsabilità legali
La discussione è appena iniziata, ma è evidente che un semplice “rimborso simbolico” non basta più a garantire la qualità, la sicurezza e la dignità del lavoro degli insegnanti.
Proposte e soluzioni: cosa chiedono docenti e famiglie
Dai forum e dai gruppi di discussione di insegnanti e famiglie emergono alcune proposte concrete:
* Stipulare assicurazioni obbligatorie e potenti per tutte le uscite * Prevedere un rapporto minimo studenti/accompagnatori (ad esempio 10 a 1) * Pagare un’indennità giornaliera adeguata a tutti i docenti accompagnatori * Garantire formazione obbligatoria su rischi, primo soccorso e gestione crisi * Coinvolgere enti terzi nella formazione e nella valutazione dei rischi
Le famiglie, dal canto loro, chiedono scuole più trasparenti nei protocolli di sicurezza e maggior informazione sulle responsabilità condivise durante le uscite.
Conclusioni e sintesi: una questione di dignità e sicurezza
La tragedia occorsa in Lombardia ha riacceso con forza il dibattito su un tema centrale per la scuola italiana. La valorizzazione dei docenti accompagnatori non può passare per compensi irrisori e una frammentazione normativa che mette a rischio sicurezza e serenità di studenti e insegnanti. È urgente una revisione all’altezza delle sfide, che garantisca dignità professionale, sicurezza reale e possibilità per tutti di vivere le gite scolastiche come autentiche esperienze educative e non come occasioni di rischio o frustrazione.
Il futuro delle uscite didattiche in Italia dipenderà dalla capacità di rendere questi momenti non solo possibili, ma anche sicuri e giusti per tutti.