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Le Nuove Regole dell’Esame di Maturità 2025: Obbligatorietà dell’Orale, Scelta delle Materie e Dubbi sulla Storia

Un'approfondita analisi della riforma dell’esame di Stato approvata dal Consiglio dei ministri il 4 settembre 2025 e delle implicazioni per studenti, docenti e sistema scolastico

Le Nuove Regole dell’Esame di Maturità 2025: Obbligatorietà dell’Orale, Scelta delle Materie e Dubbi sulla Storia

Indice

1. Introduzione alla riforma dell’esame di maturità 2025 2. Il decreto del Consiglio dei ministri: principali novità 3. Il ritorno al “nome storico”: torna l’esame di maturità 4. Obbligatorietà del colloquio orale: cosa cambia? 5. La scelta delle materie per il colloquio orale: modalità e tempistiche 6. Il caso degli studenti diplomati senza colloquio 7. Polemiche e prospettive: il rischio di abolizione della storia? 8. Impatti su studenti, famiglie e docenti 9. Riflessioni e confronti con i modelli europei 10. Sintesi finale e prospettive future

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1. Introduzione alla riforma dell’esame di maturità 2025

La scuola italiana si prepara a una nuova svolta con la riforma dell’esame di maturità 2025. Il decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 4 settembre, segna una tappa decisiva per la valutazione finale degli studenti delle scuole superiori.

La riforma dell’esame di maturità rappresenta un nodo centrale nell’ambito del dibattito pubblico sull’efficienza e la qualità del sistema scolastico. Negli ultimi anni, l’esigenza di adattare la prova finale agli scenari contemporanei è stata particolarmente avvertita, soprattutto a seguito delle criticità emerse durante il periodo pandemico e delle discussioni sulle modalità di valutazione.

2. Il decreto del Consiglio dei ministri: principali novità

Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 4 settembre 2025, ha approvato con un decreto una serie di modifiche all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Il principale obiettivo è quello di restituire centralità e autorevolezza alla prova finale, rendendo il percorso d’esame più aderente alle competenze realmente acquisite dagli studenti.

Tra le “esame di maturità nuove regole” più rilevanti troviamo:

* Obbligatorietà del colloquio orale: tutti gli studenti dovranno sostenere necessariamente la prova orale per ottenere il diploma. * Scelta delle materie del colloquio: il colloquio si articolerà su quattro materie, che saranno selezionate dal candidato entro il mese di gennaio. * Ripristino della denominazione “esame di maturità”: la commissione del Ministero dell’Istruzione ha deciso di tornare alla denominazione storica, abbandonando la formula recente di “esame di Stato”. * Maggiore chiarezza normativa: viene chiarito che, in assenza del colloquio, il diploma non potrà essere rilasciato.

Si tratta di interventi significativi mirati a rafforzare il valore simbolico e sostanziale dell’esame finale.

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3. Il ritorno al “nome storico”: torna l’esame di maturità

Una delle novità di maggiore impatto simbolico è il ripristino del nome “esame di maturità”. Dopo anni nei quali si era preferito parlare genericamente di esame di Stato, la riforma del 2025 stabilisce che sia ripristinata la vecchia denominazione, più evocativa e radicata nella cultura nazionale.

Questa scelta, secondo numerosi osservatori, ha l’obiettivo di riconnettere le nuove generazioni con una lunga tradizione scolastica e culturale, valorizzando il senso di passaggio e responsabilità “matura” che caratterizza questa prova.

Non mancano, tuttavia, le critiche di chi considera questa decisione anacronistica, soprattutto rispetto ai processi di internazionalizzazione e adeguamento degli esami finali ai contesti europei ed extraeuropei.

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4. Obbligatorietà del colloquio orale: cosa cambia?

Tra le riforme di maggior rilievo spicca senza dubbio l’obbligatorietà del colloquio orale nell’esame di maturità 2025. Finora, in alcune situazioni straordinarie – si pensi ai periodi di emergenza sanitaria – era stato consentito agli studenti di non sostenere l’orale, ricevendo comunque il diploma.

Il decreto esame di maturità settembre 2025 pone fine a questa possibilità, sancendo in modo inequivocabile che lo studente dovrà presentarsi davanti alla commissione e discutere le quattro materie oggetto del colloquio.

L’introduzione della norma viene giustificata dall’intenzione di contrastare “prassi lassiste” e di assicurare pari dignità a tutti i percorsi di studio all’interno del territorio nazionale.

Aspetti chiave dell’obbligatorietà

* Ripristino della valutazione orale come momento imprescindibile per la verifica delle competenze trasversali acquisite dallo studente. * Rafforzamento del valore legale del diploma come attestato del raggiungimento di una maturità personale, civica e culturale. * Risposta a polemiche emerse negli scorsi anni a causa del rilascio di diplomi senza prova orale (tema “diploma studenti senza orale”).

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5. La scelta delle materie per il colloquio orale: modalità e tempistiche

Un’altra delle novità fondamentali dell’esame di Stato scuole superiori riguarda la struttura del colloquio. Da gennaio, ogni studente potrà scegliere quattro materie sulle quali basare il proprio esame orale.

Come avviene la scelta

1. Tempistiche: la scelta dovrà avvenire entro il mese di gennaio dell’anno scolastico in corso, così da permettere un’adeguata preparazione sia agli studenti che ai docenti. 2. Modalità: lo studente comunica alla segreteria della scuola le quattro materie scelte, che dovranno essere approvate dal consiglio di classe in base al percorso di studi seguito. 3. Equilibrio tra discipline: l’obiettivo dichiarato dal Ministero è evitare che si concentrino esclusivamente materie “forti” o “deboli”, ma che si tenga conto dell’insieme delle discipline caratterizzanti il corso scolastico.

Criteri di selezione delle materie

Gli studenti dovranno valutare:

* Le materie nelle quali si sentono più preparati o che meglio rappresentano il loro percorso scolastico. * La distribuzione tra materie di indirizzo e materie comuni. * Gli eventuali consigli dei docenti e del consiglio di classe.

Questa scelta rappresenta una responsabilità ulteriore ma anche un’opportunità per valorizzare le proprie competenze individuali.

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6. Il caso degli studenti diplomati senza colloquio

Un punto nodale nella discussione sulla “modifica esame di Stato Italia” riguarda la situazione di quei candidati che, negli scorsi anni, hanno conseguito il diploma anche senza aver sostenuto l’orale.

Complice la pandemia, la normativa aveva concesso, in alcuni specifici casi, la possibilità di valutare gli studenti anche in assenza della prova orale.

I dati parlano chiaro: sono centinaia gli studenti che hanno usufruito di questa deroga, ricevendo regolare diploma di maturità.

Le polemiche

La notizia ha suscitato numeroso dibattito tra operatori scolastici, famiglie e opinione pubblica, mettendo in discussione il valore stesso del diploma conseguito senza il vaglio della commissione d’esame.

La riforma del 2025 segna uno spartiacque decisivo: da ora in poi, la prova orale torna a essere imprescindibile e nessuna deroga sarà più concessa, salvo rarissimi casi di motivata impossibilità fisica.

“Diploma studenti senza orale” è diventata una delle espressioni chiave del dibattito attuale su qualità e credibilità della scuola italiana.

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7. Polemiche e prospettive: il rischio di abolizione della storia?

Tra le criticità e i timori sollevati da docenti e addetti ai lavori, uno dei temi più delicati riguarda l’eventuale abolizione della storia dall’orale di maturità.

Mentre la normativa attuale non menziona alcuna esclusione formale di questa disciplina, c’è chi teme che, nel processo di scelta autonoma delle materie da parte degli studenti, la storia rischi di essere marginalizzata o, addirittura, esclusa.

Le posizioni dei docenti di storia

Le associazioni disciplinari e i docenti di storia sottolineano come:

* La storia rappresenti una competenza trasversale essenziale per la cittadinanza attiva e consapevole. * Un eventuale depotenziamento della storia negli esami finali priverebbe gli studenti di una prospettiva critica sul presente e il passato.

Il Ministero, da parte sua, si difende ribadendo che le materie scelte dovranno essere bilanciate e coerenti con il curriculum. Tuttavia, il rischio di una “fuga” dalla storia – e da discipline ritenute più complesse o astratte – non è del tutto scongiurato.

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8. Impatti su studenti, famiglie e docenti

La riforma dell’esame di maturità produrrà effetti a cascata su tutte le componenti della scuola.

Effetti sugli studenti

Per gli studenti:

* Occorrerà pianificare con largo anticipo il proprio percorso di preparazione. * La scelta delle materie comporterà una maggiore responsabilità e capacità di autovalutazione. * Torna la tensione emotiva legata all’affrontare un colloquio pubblico con la commissione.

Effetti sui docenti

* I docenti dovranno supportare gli studenti nella scelta delle materie e nella preparazione specifica. * Sarà necessario ripensare le modalità di insegnamento e di valutazione finalizzate al nuovo esame di Stato.

Impatti sulle famiglie

* Le famiglie saranno chiamate a partecipare più attivamente alle scelte dei figli, fornendo supporto nella valutazione delle opzioni disponibili.

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9. Riflessioni e confronti con i modelli europei

La nuova maturità italiana sarà più vicina ai modelli in uso negli altri Paesi europei o continuerà a seguire una via originale?

Nei principali Paesi dell’Unione Europea (Francia, Germania, Spagna) la prova finale riserva ampio spazio all’orale e spesso prevede la possibilità di scelta su alcune discipline. Tuttavia, frequentissimo è il mantenimento obbligatorio di alcune materie, come la storia.

La questione europea

* In Francia, il Baccalauréat prevede prove scritte e orali su materie obbligatorie e opzionali, con la storia che mantiene sempre un ruolo centrale. * In Germania, l’Abitur si basa su esami scritti e orali in materie scelte, ma la struttura garantisce l’equilibrio tra materie letterarie e scientifiche.

Il modello italiano, pur aprendosi alla flessibilità, dovrà dunque vigilare attentamente per non impoverire la formazione generale dei suoi diplomati.

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10. Sintesi finale e prospettive future

La riforma dell’esame di maturità 2025 segna una svolta importante per il sistema scolastico italiano. Il ripristino della denominazione storica, l’obbligo della prova orale, la scelta guidata delle materie e la stretta sulle deroghe sono interventi volti a ridefinire ruolo e significato del diploma.

Restano tuttavia aperti alcuni interrogativi, in primis quello relativo alla tutela delle discipline fondamentali, come la storia, e alla capacità del nuovo sistema di garantire davvero equità e qualità.

Sarà compito di docenti, famiglie e istituzioni monitorare l’applicazione della riforma e proporre eventuali aggiustamenti, per assicurare ai giovani diplomati una preparazione ampia, solida e adeguata alle sfide del presente.

L’evoluzione dell’esame di maturità è uno specchio delle trasformazioni sociali, culturali e pedagogiche del Paese. La scuola italiana è chiamata a raccogliere questa sfida con spirito critico e progettualità, nell’interesse degli studenti e dell’intera società.

Pubblicato il: 10 settembre 2025 alle ore 07:12