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Esami di Maturità: Gli Studenti Chiedono Ascolto

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Davanti al Liceo Montessori di Roma la protesta contro un esame di Stato percepito come inadeguato

Esami di Maturità: Gli Studenti Chiedono Ascolto

Indice

* Contesto della protesta degli studenti * Le motivazioni dietro la mobilitazione * Le richieste avanzate dagli studenti * Le dichiarazioni dei rappresentanti studenteschi * L'esame di maturità: una panoramica * Critiche e esigenze degli studenti per il 2025 * Il ruolo della Rete degli Studenti Medi del Lazio * La posizione del Ministro Valditara * Proposte di revisione per l'esame di Stato * Il futuro della valutazione scolastica * Conclusioni: verso una scuola più inclusiva e attenta

Contesto della protesta degli studenti

Nella mattinata del 19 giugno 2025, il Liceo Montessori di Roma è stato il teatro di una significativa protesta scolastica. La Rete degli Studenti Medi del Lazio, un'organizzazione che da tempo si fa portavoce delle esigenze delle nuove generazioni, ha inscenato una dimostrazione contro le modalità attuali dell’esame di maturità 2025. La mobilitazione, simbolica quanto partecipata, si inserisce in un clima nazionale di crescente insoddisfazione verso il sistema valutativo proposto dal Ministero dell’Istruzione.

Gli studenti, riuniti davanti all’istituto romano, hanno voluto sottolineare come l’esame, così come concepito oggi, non solo sia percepito troppo spesso come un mero ostacolo burocratico, ma anche come un momento che non tiene conto delle vere necessità dei ragazzi nel percorso formativo contemporaneo.

Le motivazioni dietro la mobilitazione

La protesta degli studenti sulla maturità non nasce dal nulla. Negli ultimi anni, complice anche la pandemia e la conseguente riorganizzazione della didattica, è cresciuta la consapevolezza che valutare gli studenti soltanto attraverso prove canoniche e standardizzate sia riduttivo e poco efficace. Da più parti, poi, si segnala come l’esame di maturità non sia più uno strumento adeguato a fotografare le competenze acquisite e a valorizzare davvero i percorsi personali.

I giovani, sempre più informati sui sistemi educativi europei e globali, chiedono maggior coinvolgimento, ascolto e strumenti valutativi innovativi. Non è un caso se la giornata di mobilitazione al liceo Montessori sia stata accompagnata da cartelli, slogan e interventi pubblici tutti volti a rimarcare l’urgenza di una revisione dell’esame di Stato.

Le richieste avanzate dagli studenti

Tra le principali richieste degli studenti scuola c’è la necessità di una valutazione più inclusiva, in grado di considerare anche le esperienze extra scolastiche, il lavoro svolto nei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) e la crescita personale maturata durante il triennio. Non solo: fortissima è la voce che si alza contro la centralità della valutazione nozionistica e della classica tesina.

Infatti, secondo molti studenti, la revisione dell’esame di Stato dovrebbe andare nella direzione di prove meno mnemoniche e più orientate al problem solving, alla creatività e alle soft skills, competenze oggi fondamentali sia nel mondo del lavoro che nella prosecuzione degli studi universitari.

L’elenco sintetico delle richieste include:

* Valorizzazione delle esperienze di stage e PCTO all’interno dell’esame finale. * Riduzione del peso delle prove scritte tradizionali, considerate troppo scollegate dalle reali capacità richieste post-diploma. * Introduzione di un colloquio più dialogico e formativo, che privilegi il confronto e l’autovalutazione. * Maggiore ascolto delle proposte avanzate dagli organismi rappresentativi degli studenti.

Le dichiarazioni dei rappresentanti studenteschi

A rappresentare le istanze del movimento studentesco è intervenuta Bianca Piergentili, una delle portavoce della Rete degli Studenti Medi del Lazio. Nel suo discorso, Piergentili ha denunciato la distanza che divide le istituzioni scolastiche dalle reali esigenze degli studenti:

“Da troppo tempo – ha dichiarato – il Ministro Valditara ignora le richieste degli studenti. Si continua a parlare sopra le nostre teste, senza chiedere davvero cosa ci serva per sentirci pronti al futuro. L’esame di maturità, così com’è, ci giudica e ci esamina, ma non ci ascolta.”

La portavoce ha poi rilanciato l’importanza di una riforma seria dell’esame, chiedendo che le nuove generazioni siano coinvolte attivamente nei processi decisionali.

L'esame di maturità: una panoramica

L’esame di maturità rappresenta, nella scuola italiana, la prova conclusiva del ciclo di istruzione superiore. Introdotto nel 1923, ha subito nel tempo numerose modifiche, ma il suo impianto è sempre rimasto fedele all’intenzione originaria: valutare la preparazione complessiva degli studenti e consentire loro l’accesso all’università o al mondo del lavoro.

Attualmente, l’esame prevede due prove scritte nazionali (di cui una di italiano e una specifica per ciascun indirizzo di studio) e un colloquio orale che verte su varie discipline con l’analisi di materiali inediti. Tuttavia, secondo molti ragazzi, l’attuale assetto non rispecchia le mutevoli esigenze della società contemporanea e rischia di appiattire le potenzialità degli individui.

Critiche e esigenze degli studenti per il 2025

La protesta studenti maturità del 2025 ha evidenziato criticità ben precise:

* Eccessivo carico emotivo dovuto a giudizi finali che possono pesare anche sulla salute psicologica degli studenti; * Scarsa attinenza delle prove scritte con le competenze trasversali ritenute oggi fondamentali; * Poca valorizzazione delle esperienze personalizzate maturate in ambito scolastico e extrascolastico; * Mancanza di un adeguato accompagnamento all’orientamento post-diploma.

Queste tematiche emergono non solo dal territorio romano, ma da tutta Italia, alimentando una discussione che travalica i confini regionali.

Il ruolo della Rete degli Studenti Medi del Lazio

La Rete Studenti Medi Lazio si conferma quindi un soggetto chiave nella mobilitazione. Nel corso degli anni l’organizzazione ha promosso svariate iniziative e forum di ascolto in cui gli studenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi, formulare proposte e inviare documenti ufficiali al Ministero.

Grazie alla capacità di raccogliere esperienze diverse - dai licei tecnici a quelli classici, dagli istituti professionali a quelli artistici - la Rete funge da aggregatore delle voci degli studenti, riuscendo a proporre una visione più ampia e aggiornata rispetto ai bisogni degli adolescenti di oggi.

La posizione del Ministro Valditara

Al centro delle polemiche si trova il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Secondo quanto affermato dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio e da Bianca Piergentili, il Ministro continuerebbe a ignorare le istanze del movimento studentesco, proseguendo sulla linea della continuità normativa.

Valditara, dal canto suo, difende l’attuale modello dell’esame di Stato sostenendo che questo garantisce un livello uniforme di preparazione e permette di mantenere alto il prestigio della scuola italiana. Tuttavia, questa visione viene contestata da chi, come gli studenti e diversi esperti di pedagogia, ne evidenzia le rigidità e la distanza dai bisogni reali della società.

Proposte di revisione per l'esame di Stato

Gli animi della protesta scuola Roma si sono accesi proprio intorno ad alcune proposte concrete. Secondo gli studenti e molte associazioni, la chiave di una revisione dell’esame di Stato efficace risiede nei seguenti punti:

* Introduzione di una quota di valutazione per i percorsi personali e le attività extraclasse; * Revisione del colloquio orale in un’ottica più orientativa e meno nozionistica; * Possibilità per ogni studente di presentare un portfolio delle competenze maturate durante il triennio; * Coinvolgimento obbligatorio delle rappresentanze studentesche nei tavoli ministeriali di riforma; * Sperimentazioni locali che possano essere estese in caso di esito positivo.

Se molte di queste proposte sono già all’ordine del giorno in altri Paesi europei, in Italia si fatica ancora a recepire il bisogno di una trasformazione profonda della valutazione finale.

Il futuro della valutazione scolastica

Internazionalmente il dibattito sulla valutazione scolastica è molto avanzato e sempre più sistemi puntano su una personalizzazione dei percorsi di studio e sugli strumenti digitali per la valutazione trasparente e continua degli apprendimenti. L’Italia sembra invece ancora legata a modelli novecenteschi fondati su uno schema docente-esaminatore e studente-esaminato.

Le proteste di oggi rappresentano un’urgenza verso una scuola che sia davvero orientata al futuro:

* valutazione personalizzata e capace di valorizzare i diversi talenti; * dialogo costante tra studenti, docenti e famiglie; * ascolto attivo per costruire prove di maturità che rappresentino un momento di crescita e non solo di verifica.

Conclusioni: verso una scuola più inclusiva e attenta

In conclusione, la mobilitazione davanti al liceo Montessori Roma non è che l’ultimo segnale di una crescente frattura tra le istituzioni e i giovani sulla concezione e gestione dell’esame di Stato. Ascoltare le esigenze degli studenti scuola non significa essere più permissivi ma, al contrario, investire su una generazione che guarda con serietà e responsabilità al proprio futuro.

Solo così la scuola italiana potrà divenire un ambiente capace di accogliere e valorizzare davvero tutte le diversità e unicità degli studenti, offrendo strumenti e opportunità adeguate per il mondo che li aspetta al termine degli studi.

Una revisione dell’esame di maturità 2025 orientata all’innovazione e all’ascolto rappresenta oggi una sfida ma anche una straordinaria occasione per costruire una scuola più giusta, moderna ed europea. Le proteste, lungi dall’essere semplici atti di ribellione, sono allora il sintomo di una generazione che vuole, e merita, di essere ascoltata oltre che esaminata.

Pubblicato il: 19 giugno 2025 alle ore 10:27