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Emergenza Mobilità per i Docenti del Sud: Il Diritto al Rientro Natalizio è un Ostacolo Economico

ERSAF denuncia una situazione insostenibile per migliaia di insegnanti di ruolo costretti a viaggiare lontano dalle famiglie: tariffe aeree e ferroviarie proibitive, poche alternative e il rischio di trasformare un diritto fondamentale in un lusso. Le richieste di intervento pubblico e tariffa sociale per il personale scolastico fuori sede diventano urgenti.

Emergenza Mobilità per i Docenti del Sud: Il Diritto al Rientro Natalizio è un Ostacolo Economico

Sommario

1. L’allarme di ERSAF: una crisi che penalizza il personale scolastico 2. Tariffe proibitive e carenza di alternative: i dati che raccontano una realtà insostenibile 3. Impatto sociale e psicologico: tra ansia, frustrazione e disuguaglianza strutturale 4. Le richieste di ERSAF: interventi urgenti e strutturali per la mobilità dei docenti 5. Conclusioni e prospettive: la mobilità come diritto, non privilegio

L’allarme di ERSAF: una crisi che penalizza il personale scolastico

Una situazione ormai insostenibile

ERSAF lancia un grido d’allarme in merito alle difficoltà crescenti che coinvolgono migliaia di docenti di ruolo obbligati a lavorare lontano dalle proprie famiglie, soprattutto nelle province del Sud Italia. Il problema, che si acuisce in prossimità delle vacanze di Natale 2025/2026, riguarda la progressiva compressione del diritto al rientro verso le regioni meridionali, ostacolato da costi di trasporto sempre più elevati e dalla riduzione delle possibilità di viaggio.

La questione della mobilità dei docenti non rappresenta più un’eccezione stagionale, ma un fenomeno strutturale che rischia di minare non solo i diritti lavorativi, ma anche la dignità stessa degli insegnanti. A fronte di stipendi spesso insufficienti per sostenere simili spese, ERSAF sottolinea come la situazione abbia raggiunto un punto critico, richiedendo un intervento immediato da parte delle istituzioni.

Il ruolo delle istituzioni

L’associazione chiede il riconoscimento della mobilità come diritto essenziale, da tutelare al pari della funzione educativa svolta dal personale scolastico. Solo così sarà possibile garantire la continuità didattica e la qualità dell’istruzione, senza costringere gli insegnanti a sacrifici economici e personali insostenibili.

Tariffe proibitive e carenza di alternative: i dati che raccontano una realtà insostenibile

Viaggi aerei e ferroviari: rincari senza precedenti

Il fenomeno del caro-treni e del caro-voli sulle tratte Nord-Sud è ormai sotto gli occhi di tutti. Le tariffe Ryanair per il 20 dicembre 2025, data di punta per il rientro natalizio, raggiungono cifre proibitive: 175-220 euro da Milano Malpensa a Palermo, 250-270 euro per Catania, 236 euro da Bergamo a Palermo, superando i 170 euro verso Trapani e oltre 200 euro da Torino a Palermo. Anche per le destinazioni calabresi, sarde e pugliesi i prezzi si attestano su livelli insostenibili rispetto al reddito medio degli insegnanti.

La situazione non migliora con il trasporto ferroviario: i treni ad alta velocità risultano esauriti con largo anticipo, le disponibilità sono ridotte e i tempi di percorrenza spesso incompatibili con le esigenze lavorative. I prezzi, inoltre, si allineano agli aumenti del trasporto aereo, creando una situazione di vera emergenza.

Mancanza di alternative e continuità territoriale debole

L’assenza di valide alternative e la carenza di collegamenti efficienti, in particolare verso le aree interne e insulari, accentua la disparità territoriale e alimenta la frustrazione del personale scolastico costretto a scegliere tra lavoro e famiglia nei periodi più significativi dell’anno.

Impatto sociale e psicologico: tra ansia, frustrazione e disuguaglianza strutturale

Un disagio che va oltre l’aspetto economico

Il rincaro dei trasporti non produce soltanto un danno economico. _ERSAF evidenzia come il fenomeno abbia ormai assunto una rilevanza sociale e psicologica_: la difficoltà di programmare il rientro a casa, la pressione di dover sostenere costi sproporzionati e la consapevolezza di un sistema che non tutela i lavoratori del comparto scuola generano ansia, stress e senso di disuguaglianza.

Una doppia penalizzazione

Il problema si ripresenta anche per il rientro dalle vacanze, nel mese di gennaio, aggravando ulteriormente la situazione. Questa doppia penalizzazione – sia all’andata che al ritorno – trasforma il periodo natalizio in una fonte costante di preoccupazione, allontanando il personale scolastico dagli affetti e minando la serenità necessaria per svolgere al meglio la propria funzione educativa.

Effetti sulla qualità della didattica

L’impossibilità di conciliare lavoro e vita privata ha conseguenze dirette sulla motivazione e sulla qualità dell’insegnamento. Una scuola fondata sulla compressione sistematica dei diritti rischia di perdere la sua funzione educativa, compromettendo anche il futuro delle nuove generazioni.

Le richieste di ERSAF: interventi urgenti e strutturali per la mobilità dei docenti

Misure per una mobilità equa

ERSAF avanza proposte concrete per superare l’emergenza:

* Introduzione di una tariffa sociale stabile per il personale scolastico fuori sede, che riconosca la funzione educativa e garantisca un accesso equo ai servizi di trasporto. * Calmierazione dei prezzi nei periodi di alta mobilità, attraverso l’intervento pubblico e la regolazione dei costi, per evitare aumenti legati esclusivamente alla domanda. * Incremento dell’offerta di collegamenti: previsione di corse straordinarie e maggiore disponibilità di posti nelle fasce più critiche, in linea con il calendario scolastico nazionale. * Estensione della continuità territoriale a tutte le aree penalizzate del Mezzogiorno, non solo alle isole. * Introduzione di contributi e incentivi: forme di detrazione o contributi diretti per le spese di viaggio, per garantire che il diritto al ricongiungimento familiare non diventi un privilegio per pochi.

Richiesta di un tavolo permanente

ERSAF sollecita l’apertura urgente di un tavolo permanente di confronto presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l’obiettivo di monitorare i prezzi e garantire trasparenza nei meccanismi di formazione delle tariffe. L’associazione sottolinea la necessità di intervenire sul dynamic pricing, che non può diventare una nuova forma di esclusione sociale.

Conclusioni e prospettive: la mobilità come diritto, non privilegio

Verso una soluzione strutturale

La crisi della mobilità che colpisce il personale scolastico del Sud Italia rappresenta una sfida sociale, economica e istituzionale di prima grandezza. _Non si tratta di una semplice questione di mercato_, ma di un principio fondamentale di giustizia e dignità del lavoro.

ERSAF continuerà a monitorare la situazione e a proporre tutte le iniziative necessarie affinché il diritto al rientro non sia più ostacolato da barriere economiche e organizzative. Solo attraverso un intervento deciso e strutturato sarà possibile restituire alla mobilità il suo significato originario: quello di un diritto universale, accessibile a tutti e in grado di sostenere la coesione sociale e la qualità della scuola italiana.

Sintesi finale

Riassumendo, la mobilità per il personale scolastico fuori sede non può essere considerata un lusso, ma va riconosciuta come diritto essenziale, da tutelare con misure concrete e strutturali. Senza un cambiamento di rotta, il rischio è quello di una scuola sempre più distante dai bisogni dei lavoratori e dalle aspettative delle famiglie, minando le basi stesse della funzione educativa e della coesione territoriale.

Fonte: https://www.ersaf.it/spazio-aderenti-ersaf/emergenza-mobilita-per-i-docenti-del-sud-il-diritto-al-rientro-natalizio-e-un-ostacolo-economico/21090/

Pubblicato il: 24 novembre 2025 alle ore 13:35