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Docenti di sostegno: Il Tar Lazio conferma la scelta delle famiglie e respinge il ricorso dei sindacati

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Chiarezza e nuove prospettive dopo l’ordinanza del Tar Lazio sul decreto ministeriale 32/2025: cosa cambia per scuola, famiglie e personale

Docenti di sostegno: Il Tar Lazio conferma la scelta delle famiglie e respinge il ricorso dei sindacati

Indice dei paragrafi

* Introduzione * Il contesto normativo: decreto ministeriale n. 32/2025 * Le ragioni del ricorso di FLC CGIL e Gilda-UNAMS * Il ruolo del Tar Lazio: ordinanza e motivazioni * La centralità delle famiglie nella conferma dei docenti di sostegno * Scadenza per la richiesta di conferma: 31 maggio 2025 * Impatti sulle scuole del Lazio e considerazioni delle parti * Reazioni delle famiglie e della comunità scolastica * Possibili sviluppi e scenari futuri * Conclusioni e sintesi finale

Introduzione

Il recente pronunciamento del Tar Lazio ha segnato un punto fermo all’interno del dibattito relativo alla conferma dei docenti di sostegno da parte delle famiglie, respingendo il ricorso presentato dai sindacati FLC CGIL e Gilda-UNAMS contro il decreto ministeriale n. 32 del 2025. La decisione, pubblicata il 26 maggio 2025, ribadisce la legittimità della procedura individuata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, fissando un perimetro chiaro per le scuole, i docenti specializzati sul sostegno e le stesse famiglie degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali.

In questo articolo approfondiremo i dettagli dell’ordinanza del Tar Lazio, analizzeremo le motivazioni che hanno condotto alla sentenza, le opinioni in campo, l’impatto sulle scuole del Lazio e a livello nazionale, ma anche le implicazioni per le famiglie chiamate ora a formalizzare le richieste di conferma del docente di sostegno, entro la data stabilita.

Il contesto normativo: decreto ministeriale n. 32/2025

La questione della conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie affonda le proprie radici in una lunga evoluzione della normativa scolastica italiana, che mira a garantire la continuità didattica e un’efficace inclusione per gli alunni con disabilità. Il nuovo decreto ministeriale n. 32 del 2025, al centro del pronunciamento, ha formalizzato la possibilità per le famiglie di scegliere, all’atto della riconferma, il docente di sostegno già assegnato al proprio figlio.

Questo intervento normativo si inserisce in una strategia più ampia che punta a:

* Assicurare maggiore continuità educativa tra anno scolastico e anno successivo. * Consentire una reale partnership educativa tra scuola e famiglia. * Valorizzare il rapporto di fiducia formatosi tra allievo e docente di sostegno.

In base al decreto, la scadenza ultima per effettuare la richiesta di conferma del docente di sostegno è fissata al 31 maggio 2025. Tale opportunità è stata accolta con favore da molte associazioni di famiglie e organismi rappresentativi dell’inclusione scolastica, ma ha anche sollevato le perplessità di alcune sigle sindacali.

Le ragioni del ricorso di FLC CGIL e Gilda-UNAMS

Le organizzazioni sindacali FLC CGIL e Gilda-UNAMS hanno formalmente impugnato il decreto ministeriale 32/2025, presentando ricorso al Tar Lazio e chiedendo una sospensione cautelare dell’efficacia del provvedimento, in attesa di una pronuncia definiva nel merito.

Le principali motivazioni poste alla base del ricorso sono state:

* Presunti profili di illegittimità riguardo alla procedura che affiderebbe alle famiglie competenze tipicamente di ambito scolastico e non familiare. * Timori per possibili discriminazioni o disparità di trattamento tra alunni e docenti. * Preoccupazioni per la tenuta dell’organizzazione scolastica, in particolare relativamente all’equilibrio tra continuità didattica e diritti di mobilità del personale docente.

FLC CGIL e Gilda hanno inoltre sottolineato i rischi di possibili pressioni o condizionamenti sulle famiglie, e la mancanza di un quadro di garanzie sufficientemente chiaro per docenti e alunni.

Il ruolo del Tar Lazio: ordinanza e motivazioni

Il Tar Lazio è stato dunque chiamato a pronunciarsi in tempi brevi sulla richiesta cautelare di sospensione degli effetti del decreto avanzata dai sindacati.

Con ordinanza pubblicata il 26 maggio 2025, il tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso di FLC CGIL e Gilda-UNAMS, ritenendo che non sussistano i presupposti per la sospensiva e giudicando la norma conforme al quadro normativo e costituzionale vigente.

Secondo il Tar Lazio:

* La procedura di conferma non lede principi fondamentali, ma anzi appare volta a rafforzare il diritto allo studio degli alunni con disabilità tramite la continuità didattica. * Non vi sono elementi sufficienti per attribuire carattere discriminatorio o lesivo ai meccanismi previsti dal decreto. * La posizione degli insegnanti viene tutelata dal quadro delle norme generali e dalle procedure di mobilità previste.

Nell’ordinanza del Tar Lazio (il cui testo integrale in PDF è disponibile per la consultazione pubblica), i giudici ribadiscono l’importanza dell’inclusione scolastica e riconoscono il ruolo proattivo delle famiglie quale elemento di arricchimento della comunità educativa.

La centralità delle famiglie nella conferma dei docenti di sostegno

Un punto centrale della nuova disposizione riguarda il coinvolgimento diretto delle famiglie nella procedura di conferma del docente di sostegno. Questo innesto normativo rafforza la vicinanza tra scuola e famiglia, riconoscendo alla componente genitoriale:

* Il diritto di richiedere la continuità didattica per il proprio figlio. * Un ruolo attivo nella costruzione del patto educativo di corresponsabilità. * La possibilità di esprimere una valutazione sulla qualità della relazione educativa.

Il decreto ministeriale 32/2025 valorizza una prassi già largamente diffusa nelle scuole più virtuose e la trasforma in diritto esigibile, nella speranza di migliorare la soddisfazione delle famiglie e il benessere degli studenti con bisogni educativi speciali.

Non sono mancate, tuttavia, criticità e dubbi sul rischio di una differente applicazione territoriale della norma e sulla gestione di casi complessi (ad esempio, cambi scuola dell’alunno, esigenze di servizio, mutamenti nella sfera di assegnazione dei docenti).

Scadenza per la richiesta di conferma: 31 maggio 2025

Il decreto ministeriale n. 32/2025 stabilisce con chiarezza che la data di scadenza per la richiesta di conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie è fissata al 31 maggio 2025.

Le famiglie interessate devono presentare le richieste di conferma secondo le modalità stabilite dalle istituzioni scolastiche, generalmente tramite:

* Consegna di un modulo cartaceo o digitale in segreteria. * Esplicitazione delle motivazioni della richiesta (pur non essendo in molti casi obbligatoria). * Eventuale colloquio con la dirigenza scolastica.

Gli uffici scolastici sono a disposizione per fornire informazioni e chiarimenti. La tempestività nella presentazione delle richieste è essenziale perché la scuola possa organizzare gli organici e la distribuzione del personale nella fase di definizione dell’organico di diritto.

Impatti sulle scuole del Lazio e considerazioni delle parti

Le scuole del Lazio sono già al lavoro da settimane per informare famiglie e personale docente sulla novità introdotta dal decreto ministeriale 32/2025 e sulle modalità operative per la richiesta di conferma. In molte istituzioni è stato attivato uno sportello informativo, anche digitale, per supportare le famiglie e garantire che nessuno venga escluso dalla procedura.

Sul fronte sindacale, la sentenza Tar Lazio sostegno viene letta come uno stop temporaneo, ma non definitivo, in attesa dell’eventuale giudizio di merito. Le organizzazioni hanno confermato la volontà di proseguire nel dialogo con il Ministero su tutte le questioni aperte relative a:

* Riconoscimento dei diritti degli insegnanti di sostegno. * Garanzie di trasparenza e imparzialità nella procedura. * Equilibri nella definizione degli organici.

Le scuole sono chiamate a bilanciare esigenze organizzative e bisogni delle famiglie, evitando rigidità che possano compromettere l’effettività del diritto allo studio.

Reazioni delle famiglie e della comunità scolastica

Le famiglie degli alunni con disabilità hanno generalmente accolto favorevolmente l’innovazione. Molti genitori sottolineano come la continuità didattica sia decisiva per garantire benessere e progressi nel percorso scolastico dei ragazzi. Alcune associazioni di volontariato hanno ringraziato il Tar Lazio per avere, con l’ordinanza, riaffermato il diritto dei minori a un percorso stabile e personalizzato.

D’altra parte, alcune voci della comunità scolastica esprimono perplessità sul rischio di burocratizzazione, sull’onere aggiuntivo per le segreterie, e sulla difficoltà di armonizzare le richieste delle famiglie con le disponibilità effettive di personale specializzato.

Tra i principali timori delle famiglie segnalati:

* Mancata assegnazione dello stesso docente se sopraggiungono esigenze di servizio. * Difficoltà burocratiche nello svolgimento della procedura. * Dubbi su come protestare in caso di diniego della richiesta.

La trasparenza e la chiarezza delle informazioni restano pertanto elementi fondamentali per la buona riuscita della riforma.

Possibili sviluppi e scenari futuri

La sentenza del Tar Lazio, pur respingendo il ricorso di FLC CGIL e Gilda, non esclude che in futuro il tema torni al centro del dibattito giudiziario e parlamentare. Gli scenari possibili includono:

* Ulteriori ricorsi in sede amministrativa o costituzionale. * Nuovi tavoli di confronto tra Ministero, Sindacati e Associazioni Familiari. * Eventuali modifiche o aggiustamenti della norma per verificare la sua sostenibilità nel tempo.

Il tema della conferma docente sostegno famiglie sarà centrale anche nel rinnovo dell’organico e nelle procedure di mobilità dei docenti. Resterà inoltre importante monitorare i dati di adesione della riforma e il grado di soddisfazione di famiglie e scuole per calibrare meglio le future politiche di inclusione.

Conclusioni e sintesi finale

L’ordinanza Tar Lazio sostegno del 26 maggio 2025 rappresenta un punto di svolta significativo nella gestione della continuità didattica e dell’inclusione. Se da un lato garantisce maggiore coinvolgimento delle famiglie e rafforza il diritto allo studio degli alunni con disabilità, dall’altro solleva nuove sfide in termini organizzativi e di tutela dei diritti degli insegnanti.

Riepilogando:

* Il decreto ministeriale 32/2025 conferma la centralità del ruolo genitoriale nella richiesta di continuità dei docenti di sostegno. * Il Tar Lazio ha ritenuto non fondate le ragioni del ricorso di FLC CGIL e Gilda, legittimando la procedura. * Le scuole hanno tempo fino al 31 maggio 2025 per raccogliere le istanze di conferma. * Resta fondamentale continuare il confronto tra le parti, semplificare le procedure e garantire reale inclusione.

L’attenzione su questa delicata materia resta altissima, e sarà il monitoraggio attento e la capacità di ascolto delle esigenze di tutte le parti in campo a fare la differenza per il futuro dell’inclusione nella scuola italiana.

Pubblicato il: 26 maggio 2025 alle ore 13:27