Una madre di Marano, Napoli, ha sollevato una questione di grande rilevanza riguardo all'istruzione del suo bambino autistico di quinta elementare, che attualmente riesce a frequentare la scuola solo per 9 ore a settimana. Questa situazione è stata oggetto di una lettera inviata all'Ufficio Scolastico Regionale e al Ministero dell'Istruzione, in cui la madre esprime la sua indignazione per la mancanza di supporto e di risorse adeguate per un ragazzo con bisogni speciali.
Il bambino, a causa della sua iperattività, non può recarsi a scuola nei giorni di martedì e giovedì. Questa limitazione ha portato a una significativa riduzione delle ore di lezione, sollevando interrogativi sul diritto all'istruzione e all'inclusione scolastica piena per tutti gli studenti, in particolare per quelli con disabilità. La madre sostiene fermamente che il figlio ha diritto a un percorso educativo equo e ad un ambiente di apprendimento che favorisca la sua crescita e sviluppo, in linea con i principi di inclusione sanciti dalla legge italiana.
Uno dei punti controversi sollevati nella denuncia riguarda la richiesta da parte della scuola di un'assunzione di terapia farmacologica come condizione per aumentare le ore di frequenza. La madre ha contestato questa richiesta, ritenendola discriminatoria e non necessaria per garantire il diritto del figlio di accedere a un'istruzione completa.
La questione ha attirato l'attenzione su un tema sempre più attuale: l'importanza della formazione degli insegnanti in tema di inclusione, e la necessità di implementare strategie efficaci per supportare gli studenti con esigenze particolari. In molte scuole italiane, i ragazzi con autismo e altre disabilità continuano a affrontare sfide notevoli, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione e risorse adeguate per garantire loro pari opportunità nel sistema educativo.
La lettera inviata dalla madre rappresenta non solo il grido di una genitrice preoccupata, ma anche una sollecitazione a riflettere sulle politiche scolastiche attuali e sulla responsabilità sociale di fornire un'educazione inclusiva a tutti gli studenti.