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Campionati di Problem Solving 2026: pubblicato il bando per la gestione. Tutte le novità, i compiti e le prospettive per le scuole italiane

Il Ministero dell'Istruzione seleziona un ente per la gestione dei Campionati di Problem Solving 2025/2026: tutti i dettagli su piattaforma, quesiti, formazione e modalità di partecipazione

Campionati di Problem Solving 2026: pubblicato il bando per la gestione. Tutte le novità, i compiti e le prospettive per le scuole italiane

Indice

1. Introduzione: il rilancio delle gare di problem solving in Italia 2. Il nuovo bando ministeriale: obiettivi e tempistiche 3. Chi può partecipare alla gara d’appalto e quali sono i requisiti richiesti 4. La gestione della piattaforma informatica: il cuore digitale dei campionati 5. La creazione dei quesiti: logica, creatività e valutazione 6. Formazione docenti: verso un problem solving realmente integrato nella didattica 7. Le fasi della gara: struttura e calendario dei Campionati 2026 8. Impatto sui docenti e sugli studenti: perché questi campionati sono centrali per la scuola italiana 9. Criticità e opportunità: dal bando all’innovazione didattica 10. Come partecipare: istruzioni per le scuole e per gli enti candidati 11. Sintesi e prospettive future

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Introduzione: il rilancio delle gare di problem solving in Italia

Il Ministero dell’Istruzione, nella prospettiva di innovare continuamente gli strumenti di valutazione e crescita degli studenti, ha annunciato - con la pubblicazione del bando del 3 dicembre 2025 - una nuova edizione dei Campionati di Problem Solving 2026. Un appuntamento ormai fisso per la scuola italiana, finalizzato ad allenare e verificare le competenze logiche, matematiche e di ragionamento degli alunni di ogni ordine e grado. La centralità di questo bando non risiede solo nella competizione tra istituti, ma soprattutto nella volontà di rafforzare la didattica attraverso il problem solving, una delle competenze chiave per la cittadinanza digitale e la vita sociale e lavorativa moderna.

Le scuole guardano con attenzione agli sviluppi di questa iniziativa, sia dal punto di vista della didattica che della gestione amministrativa. L’affidamento della gestione completa dei campionati, quest’anno, prevede una serie di compiti specifici che metteranno alla prova la capacità dell’ente selezionato di garantire qualità, inclusività e innovazione.

Il nuovo bando ministeriale: obiettivi e tempistiche

Il bando ministeriale per l’affidamento della gestione dei Campionati di Problem Solving 2026 è stato ufficialmente pubblicato il 3 dicembre 2025. Si tratta di una gara pubblica che punta a individuare un ente (pubblico o privato, singolo o associato) in grado di coprire tutto il percorso organizzativo delle competizioni. Fra gli obiettivi dichiarati:

* Modernizzare la piattaforma tecnologica dedicata alle gare; * Ampliare la qualità e la varietà dei quesiti logici somministrati agli studenti; * Rafforzare la formazione dei docenti per una didattica orientata al problem solving; * Garantire trasparenza e tracciabilità nelle diverse fasi della gara.

Il cronoprogramma prevede una finestra di presentazione delle candidature che resterà aperta fino a gennaio 2026, mentre la selezione dell’ente affidatario dovrebbe concludersi entro la fine dello stesso mese, in modo da garantire la piena operatività in vista delle prime gare d’istituto programmate per febbraio/marzo 2026.

Chi può partecipare alla gara d’appalto e quali sono i requisiti richiesti

La partecipazione al bando per la gestione dei Campionati di Problem Solving 2026 è riservata a enti, associazioni, fondazioni o soggetti privati che abbiano esperienza comprovata nella progettazione di strumenti didattici, nell’organizzazione di gare scolastiche e nella gestione di piattaforme digitali sicure ed inclusive.

Secondo quanto riportato nell’allegato tecnico,

* Saranno considerate prioritarie le proposte che dimostreranno una storia consolidata nella creazione di quesiti logici per le scuole, * La presenza di un team multidisciplinare capace di integrare tecnologia e pedagogia, * La capacità di produrre materiali formativi per i docenti, * L’impegno all’accessibilità per studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Ulteriori criteri previsti dal ministero dell’istruzione bandi 2025 sono relativi alla sicurezza informatica, alle tempistiche di reazione nella risoluzione di problematiche tecniche e alla creazione di un servizio di helpdesk sempre attivo per le scuole iscritte.

La gestione della piattaforma informatica: il cuore digitale dei campionati

Uno degli aspetti più delicati, citato esplicitamente tra i "compiti per l’affidatario", riguarda la gestione della piattaforma gare scolastiche. Si tratta di un sistema digitale che dovrà essere in grado di:

* Accogliere le iscrizioni degli istituti partecipanti; * Gestire le fasi di gara (istituto, regionale e nazionale); * Somministrare in sicurezza i quesiti logici; * Raccogliere automaticamente i risultati e generare classifiche trasparenti; * Fornire report dettagliati sull’andamento delle competizioni e delle statistiche di partecipazione.

Per rispondere alle esigenze delle scuole moderne, la piattaforma dovrà essere conforme alle direttive del GDPR, accessibile da dispositivi mobili e desktop, nonché integrabile con i principali sistemi amministrativi degli istituti.

È previsto inoltre che la piattaforma offra spazi dedicati alla formazione docenti problem solving, con risorse sempre aggiornate e webinar in tempo reale.

La creazione dei quesiti: logica, creatività e valutazione

Se da un lato la tecnologia rappresenta la base infrastrutturale, al centro degli Campionati di Problem Solving 2026 resta la qualità dei quesiti. L’ente affidatario dovrà disporre di un gruppo di esperti (matematici, logici, docenti) in grado di progettare esercizi:

* Vari per livello di difficoltà (dalla primaria alla secondaria superiore); * Challenge-based, cioè centrati sulla risoluzione di problemi realistici e multidisciplinari; * Sbilanciati verso la promozione di un pensiero critico e creativo; * Accessibili anche a studenti con differenti livelli di preparazione.

Oltre alla creazione quesiti logici scuola, il bando prevede che l’ente sviluppi modelli di valutazione automatica e criteri di feedback personalizzati per ogni studente, garantendo così una visione chiara del percorso di apprendimento compiuto.

Particolarmente apprezzate saranno le proposte di quesiti "aperti", che stimolino la discussione in classe e la collaborazione tra studenti.

Formazione docenti: verso un problem solving realmente integrato nella didattica

Un altro fondamentale pilastro del bando riguarda la formazione docenti problem solving. Integrando la gara con la crescita professionale degli insegnanti, il Ministero dell’Istruzione mira a raggiungere un cambiamento duraturo nei processi didattici, non limitandosi all’evento competitivo.

L’ente affidatario dovrà:

* Progettare corsi online e in presenza per i docenti delle scuole partecipanti; * Proporre materiali didattici multimediali e manuali; * Offrire formazione su strategie di inclusione (studenti DSA, BES); * Favorire spazi di confronto tra pari e con esperti attraverso community online dedicate.

La formazione sarà valutata anche in termini di ricaduta effettiva nelle pratiche didattiche, incentivando le scuole a passare da una didattica trasmissiva a una centrata sulla risoluzione di problemi.

Le fasi della gara: struttura e calendario dei Campionati 2026

Il regolamento prevede una competizione articolata in tre fasi:

1. Gare d’istituto: Prime selezioni interne fra classi e gruppi di studenti, in programma nella primavera 2026. Questa fase punta a coinvolgere il maggior numero di alunni possibile, favorendo la scoperta dei talenti logico-matematici. 2. Gare regionali: Le squadre vincitrici delle gare di istituto accedono a una seconda fase, in cui rappresentano la loro regione in un confronto più impegnativo. Qui aumenta la difficoltà dei quesiti ed entrano in gioco soft skill come la collaborazione e la gestione dello stress. 3. Finale nazionale: La fase conclusiva si svolge nel mese di maggio/giugno 2026. Le migliori squadre da tutte le regioni d’Italia si sfidano in presenza o online, con la cerimonia di premiazione trasmessa anche in streaming.

L’ente gestore dovrà garantire la piena inclusività di tutte le fasi, predisponendo strumenti compensativi e organizzando sessioni di recupero in caso di malfunzionamenti tecnici o impedimenti oggettivi dovuti alla situazione sanitaria o logistica.

Impatto sui docenti e sugli studenti: perché questi campionati sono centrali per la scuola italiana

Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso le gare scuola problem solving non riguarda soltanto la valorizzazione degli "studenti eccellenti", ma l’idea di rendere la risoluzione dei problemi un’attività di formazione trasversale per tutti.

Gli studi pedagogici dimostrano quanto il problem solving sviluppi competenze cognitive, capacità di reazione a situazioni complesse, spirito di squadra, gestione del tempo e creatività. L’integrazione dei Campionati nella quotidianità scolastica, favorita dai requisiti del bando, può rappresentare una leva potente per modernizzare la didattica, aumentando coinvolgimento, motivazione e senso di appartenenza degli studenti al proprio percorso d’apprendimento.

Per i docenti, si tratta di un’occasione per aggiornarsi, sperimentare metodologie attive e contribuire a rinnovare l’offerta formativa delle loro istituzioni.

Criticità e opportunità: dal bando all’innovazione didattica

Non mancano però alcune criticità potenziali. La complessità della piattaforma e i problemi tecnici potrebbero rallentare l’avvio delle gare. Allo stesso tempo è fondamentale che la creazione quesiti logici scuola sia supervisionata da specialisti in grado di rispettare standard scientifici, ma anche di proporre esercizi stimolanti.

Altra sfida è rappresentata dall’equità territoriale: è necessario predisporre misure di supporto tecnologico per le scuole periferiche o in difficoltà.

Tuttavia, proprio il coinvolgimento diretto della scuola attraverso la formazione docenti problem solving e un sistema partecipativo di proposta/feedback sui quesiti, può trasformare il bando in un laboratorio di innovazione che arricchisce non solo gli studenti migliori, ma l’intera comunità scolastica.

Come partecipare: istruzioni per le scuole e per gli enti candidati

Per chi volesse prendere parte attiva a questa sfida, sia come ente gestore che come scuola partecipante, ecco alcuni passi fondamentali:

* Scaricare e consultare attentamente il bando pubblicato il 3 dicembre 2025 disponibile sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione; * Per gli enti candidati: presentare la domanda di partecipazione e la propria offerta tecnica entro la scadenza prevista; * Per le scuole: monitorare le comunicazioni ministeriali per le iscrizioni che saranno aperte all’ente selezionato e verificare la disponibilità dei docenti referenti a partecipare ai percorsi di formazione; * Tenere sotto controllo le date principali delle gare scuola problem solving 2026 e consultare periodicamente la piattaforma dedicata per ogni aggiornamento.

Sintesi e prospettive future

In definitiva, la pubblicazione del *bando Ministero Problem Solving* per i campionati 2025/2026 rappresenta un passaggio chiave verso una scuola sempre più orientata allo sviluppo del pensiero critico e creativo. L’introduzione di gare logiche strutturate, la centralità della formazione docenti problem solving e l’innovazione tecnologica sono leve di crescita non solo per i partecipanti diretti ma per l’intera comunità scolastica.

Il percorso di affidamento gestione gare didattiche si configura come una prova di maturità per il sistema educativo italiano, chiamato a coniugare tradizione e innovazione, inclusione e meritocrazia. Sarà cruciale monitorare l’attuazione delle misure previste dal bando e valutare l’impatto dei campionati sia sulle pratiche quotidiane degli insegnanti che sui risultati degli studenti negli anni a venire.

Pubblicato il: 4 dicembre 2025 alle ore 09:10