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Nuove Prospettive Scientifiche sulla Conservazione dell’Olio EVO: Il Ruolo Chiave del Vetro Blu

Presentati all’Università di Perugia i risultati dello studio di Maurizio Servili promossi dalla Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli. L’innovazione nel confezionamento e i parametri chimici per una migliore qualità e sostenibilità.

Nuove Prospettive Scientifiche sulla Conservazione dell’Olio EVO: Il Ruolo Chiave del Vetro Blu

Indice dei paragrafi

1. Introduzione al workshop “Il colore della qualità” 2. L’importanza della qualità nell’olio extra vergine di oliva 3. Presentazione dello studio di Maurizio Servili 4. Innovazione scientifica: nuovi parametri chimici per l’ossidazione dell’olio EVO 5. Il vetro blu: una rivoluzione per la conservazione 6. Proprietà tecnologiche e protettive del vetro illustrate dalla Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia 7. Sostenibilità e confezionamento: il contributo di Verallia 8. Implicazioni pratiche della ricerca per l’industria e i consumatori 9. Lo scenario futuro per la conservazione dell’olio extra vergine 10. Sintesi finale e conclusioni

Introduzione al workshop “Il colore della qualità”

Si è svolto presso l’Università degli Studi di Perugia, una delle sedi storicamente più attive nella ricerca agronomica e alimentare, il workshop intitolato “Il colore della qualità”. Questo evento di rilievo nazionale è diventato un punto di riferimento per gli esperti del settore, grazie al coinvolgimento di importanti enti come la Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli e l’intervento di professionisti riconosciuti a livello internazionale. Il focus centrale dell’incontro è stato l’approfondimento di nuove evidenze scientifiche applicate alla conservazione, alla qualità e alla sostenibilità nell’ambito dell’olio extra vergine di oliva (EVO).

La scelta della sede, l’Università di Perugia, sottolinea ancora di più il valore attribuito al connubio fra ricerca accademica e applicazione industriale, laddove le novità scientifiche possono tradursi rapidamente in miglioramenti tangibili per produttori, consumatori e per l’ambiente.

L’importanza della qualità nell’olio extra vergine di oliva

La qualità dell’olio extra vergine di oliva rappresenta un elemento cardine non solo per valorizzare le produzioni locali ma soprattutto per tutelare il consumatore finale. Negli ultimi anni, il settore ha visto un incremento di attenzione verso le dinamiche di ossidazione, conservazione e perdita di freschezza, ambiti in cui ricerca e innovazione sono chiamate a dare risposte concrete.

Non si tratta solo di preservare le caratteristiche sensoriali, come il gusto e l’aroma dell’olio, ma anche di garantire la stabilità dei composti fenolici e dei grassi insaturi, fattori cruciali per la salute e la qualità percepita del prodotto. In questo contesto, lo sviluppo di nuovi sistemi di confezionamento e la valutazione dei parametri chimici di ossidazione rappresentano una frontiera avanzata della ricerca.

Presentazione dello studio di Maurizio Servili

Uno degli atti centrali del workshop è stata la presentazione di uno studio innovativo promosso dalla Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli e condotto dal professor Maurizio Servili, nome di punta nell’ambito della ricerca sull’olio EVO. Lo studio, concepito con un approccio interdisciplinare, mira a identificare e valutare i sistemi più efficaci per determinare la “freshness”, ovvero la freschezza, dell’olio extra vergine di oliva, focalizzandosi sulle innovazioni nella conservazione e sulla protezione del prodotto.

Bruno Seabra, responsabile scientifico della Fondazione Carapelli, ha aperto i lavori sottolineando come la sinergia tra università, industria e fondazioni sia oggi indispensabile per fare passi avanti tangibili nella qualità dell’olio EVO. Servili ha quindi illustrato il percorso di ricerca intrapreso, mostrando i dati ricavati e ponendo l’accento sulle criticità ancora aperte.

Innovazione scientifica: nuovi parametri chimici per l’ossidazione dell’olio EVO

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo studio riguarda la definizione di nuovi parametri chimici per valutare i processi di ossidazione. La conservazione dell’olio EVO è infatti spesso compromessa dall’esposizione a luce, aria e temperature elevate, fattori che accelerano il processo ossidativo responsabile della perdita delle proprietà sensoriali e nutrizionali del prodotto.

Tradizionalmente, l’analisi della perossidazione e del contenuto fenolico erano i parametri più utilizzati per definire lo stato di conservazione. Le nuove evidenze scientifiche proposte da Servili ampliano questo spettro:

* Introduzione di marcatori chimici più specifici * Monitoraggio dettagliato degli aldeidi derivati dall’ossidazione dei lipidi * Valutazione della stabilità delle vitamine liposolubili * Studio degli effetti sinergici di luce e ossigeno sui composti dell’olio

Grazie a questi nuovi strumenti, diventa possibile ottenere una diagnosi più precisa e tempestiva dello stato di “freschezza” dell’olio EVO, favorendo strategie industriali e di distribuzione più mirate.

Il vetro blu: una rivoluzione per la conservazione

Una delle maggiori innovazioni illustrate nello studio è rappresentata dall’introduzione del vetro blu come materiale di confezionamento. Durante il workshop, i dati presentati hanno dimostrato come il vetro blu, rispetto ai tradizionali vetri trasparenti o scuri, offra un effetto protettivo superiore nei confronti dei processi ossidativi indotti dalla luce.

Le bottiglie in vetro blu risultano particolarmente efficaci nel:

* Ridurre l’assorbimento delle radiazioni luminose più dannose per i composti fenolici e gli acidi grassi * Mantenere inalterati aroma, gusto e colore per tempi più lunghi * Minimizzare la formazione di sottoprodotti ossidativi

Questi risultati, illustrati da Servili e dal suo team, aprono nuove prospettive per tutta la filiera dell’olio EVO in termini di qualità percepita e shelf-life del prodotto. La scelta del confezionamento in vetro blu, quindi, non rappresenta solo una scelta estetica, ma un’innovazione funzionale su basi rigorosamente scientifiche.

Proprietà tecnologiche e protettive del vetro illustrate dalla Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia

Durante il workshop, la Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia, punto di riferimento internazionale per la ricerca sui materiali vitrei, ha presentato una dettagliata relazione sulle proprietà tecniche del vetro, ponendo l’accento sulle differenze tra i diversi tipi di vetro impiegati nella conservazione alimentare.

Le caratterizzazioni svolte presso la Stazione Sperimentale hanno evidenziato che:

* Il colore blu del vetro filtra selettivamente le lunghezze d’onda più dannose * Il vetro è completamente impermeabile ai gas atmosferici, garantendo una barriera efficace contro l’ossigeno * La compatibilità del vetro con i cicli di riciclo consente una perfetta sostenibilità ambientale

Tali evidenze rafforzano la posizione del vetro blu non solo come materiale di protezione per l’olio EVO, ma anche come scelta responsabile verso l’ambiente, aspetto sempre più richiesto dai consumatori e dai disciplinari di certificazione internazionale.

Sostenibilità e confezionamento: il contributo di Verallia

Il workshop ha visto la partecipazione dell’azienda Verallia, uno dei maggiori protagonisti nel settore del vetro da imballaggio per l’industria alimentare. L’intervento di Verallia ha permesso di approfondire il tema della sostenibilità non solo dal punto di vista del materiale, ma anche rispetto ai processi produttivi e logistici.

Verallia ha illustrato come:

* Le nuove tecnologie abbiano ridotto di oltre il 30% il consumo energetico nella produzione del vetro * Il ciclo di vita del vetro blu sia ottimizzato per favorire il riciclo * L’impronta carbonica delle bottiglie in vetro blu sia tra le più basse dell’intero comparto del confezionamento

Questi dati sono di particolare rilievo poiché pongono il vetro blu come soluzione ideale sia dal punto di vista della tutela della qualità del prodotto sia da quello della protezione ambientale, in linea con gli obiettivi di sostenibilità sanciti dalle istituzioni europee.

Implicazioni pratiche della ricerca per l’industria e i consumatori

I risultati presentati a Perugia sono destinati ad avere un impatto significativo a vari livelli. Per l’industria dell’olio extra vergine di oliva, l’introduzione del vetro blu può diventare un elemento differenziante sul mercato, comunicando innovazione e attenzione per la qualità e la sostenibilità.

Per i consumatori, vi sono benefici diretti legati alla salubrità e al mantenimento delle proprietà organolettiche degli oli EVO. Un confezionamento adeguato aiuta infatti ad evitare sprechi, prolunga la vita del prodotto e garantisce il rispetto delle aspettative del pubblico ogni volta che si apre una bottiglia.

Inoltre, questi sviluppi possono spingere la GDO (grande distribuzione organizzata) e i produttori a includere maggiori informazioni sulle caratteristiche tecniche e sulla protezione chimico-fisica della confezione direttamente in etichetta, rendendo il consumatore sempre più consapevole e informato nelle sue scelte.

Lo scenario futuro per la conservazione dell’olio extra vergine

Le innovazioni emerse dal workshop proiettano il comparto dell’olio extra vergine verso un futuro in cui la ricerca scientifica sarà sempre più integrata con le necessità di mercato e con la crescente richiesta di sostenibilità.

L’adozione di nuovi parametri chimici, unita alla comprovata efficacia del vetro blu, potrebbe diventare rapidamente uno standard anche per le produzioni di alta gamma e DOP (Denominazione di Origine Protetta), contribuendo alla salvaguardia delle eccellenze italiane e internazionali. Non va sottovalutato l’impatto sulle esportazioni, poiché la durata e l’integrità dell’olio rappresentano requisiti indispensabili nei mercati esteri più esigenti.

Sintesi finale e conclusioni

Il workshop “Il colore della qualità”, ospitato dall’Università degli Studi di Perugia, ha sancito una vera e propria svolta nel campo della conservazione dell’olio extra vergine di oliva, portando in primo piano l’importanza della *ricerca scientifica* e dell’innovazione nel confezionamento. I risultati dello studio di Maurizio Servili rappresentano oggi un punto di riferimento per chi punta alla massima qualità e sicurezza alimentare.

Come evidenziato dai relatori, la combinazione tra nuovi parametri chimici d’ossidazione e la protezione garantita dal vetro blu rappresenta una strategia vincente per:

* Prolungare la freschezza e la qualità sensoriale degli oli EVO * Sostenere una produzione ambientalmente sostenibile * Offrire maggiori garanzie e informazioni ai consumatori

Le ricadute su tutta la filiera sono quindi di grande rilievo, con la prospettiva di consolidare la leadership italiana non solo nella produzione ma anche nella *ricerca applicata* all’olio extra vergine di oliva.

L’auspicio, espresso all’unanimità dagli intervenuti, è che la collaborazione fra università, industria e centri di ricerca possa continuare ad offrire soluzioni concrete, sostenibili e innovative per il bene della salute pubblica e dell’ambiente.

Pubblicato il: 7 novembre 2025 alle ore 04:23