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L’Italia tra Scienza e Futuro: Le Priorità di Bernini su CERN ed Einstein Telescope

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Il Ministro Anna Maria Bernini rilancia il ruolo strategico del nostro Paese nella ricerca europea e internazionale

L’Italia tra Scienza e Futuro: Le Priorità di Bernini su CERN ed Einstein Telescope

Indice dei paragrafi

* Introduzione: la centralità della ricerca nel contesto europeo * Il ruolo di Anna Maria Bernini nella politica della ricerca italiana * Sostenere il CERN: un impegno strategico per l’Italia * L’Einstein Telescope e la sfida delle onde gravitazionali * L’appello per i finanziamenti Horizon Europe * Infrastrutture di ricerca: cuore pulsante della scienza europea * Collaborazioni europee ed extraeuropee: opportunità e sfide * Il Consiglio Competitività e la cornice delle politiche scientifiche UE * Conclusioni e prospettive future

Introduzione: la centralità della ricerca nel contesto europeo

In un contesto internazionale segnato dalle sfide della transizione tecnologica, della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione, il tema della ricerca scientifica acquista un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo dei Paesi membri dell’Unione Europea. L’Italia, sotto la guida del Ministero dell’Università e della Ricerca, si trova oggi al centro di iniziative decisive, come la partecipazione al CERN e il sostegno al progetto Einstein Telescope, fondamentali per consolidare il posizionamento nazionale e continentale nel panorama della scienza mondiale.

Recentemente, durante una seduta pubblica del Consiglio Competitività sulla ricerca svoltasi a Bruxelles, Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, ha posto l’accento su alcune priorità operative, efficacemente riassumibili nelle parole chiave: sostenere il CERN_, _Einstein Telescope Italia_, _finanziamenti Horizon Europe_, _infrastrutture di ricerca europee e _collaborazioni ricerca europee_. Questi pilastri definiscono la strategia italiana nel settore scientifico, sempre più interconnessa con le politiche scientifiche dell’UE.

Il ruolo di Anna Maria Bernini nella politica della ricerca italiana

Anna Maria Bernini, figura di primo piano fra i decisori politici italiani, ha assunto la guida del Ministero dell’Università e della Ricerca in una fase storica cruciale. Sotto la sua responsabilità, la ricerca viene interpretata non solo come motore di progresso economico, ma anche come spazio per costruire reti internazionali solidali e innovative.

Dalla sua nomina, la ministra ha promosso un dialogo costante tra università, enti di ricerca e istituzioni europee, con l’obiettivo di rafforzare i canali di finanziamento e di sviluppare una visione comune per promuovere la centralità italiana nelle grandi infrastrutture scientifiche. Attraverso un approccio aperto alla collaborazione, Bernini ha voluto ribadire che “le sfide globali possono essere affrontate soltanto condividendo conoscenze e risorse”.

Una delle sue priorità, come dichiarato in seno al Consiglio Competitività, è rendere la politica della ricerca italiana coerente con le ambizioni continentali ed extraeuropee, affinché il Paese possa continuare a svolgere un ruolo di primo piano sia nelle principali istituzioni, sia nei progetti emergenti d’avanguardia.

Sostenere il CERN: un impegno strategico per l’Italia

Sostenere il CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) non è solo una dichiarazione d’intenti, ma rappresenta un impegno concreto. Il CERN si configura da decenni come uno dei centri di eccellenza mondiali per la fisica delle particelle, sede del celebre Large Hadron Collider (LHC) e di numerosi altri esperimenti all’avanguardia.

L’Italia è membro fondatore dell’organizzazione e figura tra i principali contributor sia in termini di risorse umane che finanziarie. Da sempre, fisici, ingegneri e tecnici italiani partecipano attivamente alle attività di ricerca, portando contributi di altissimo livello scientifico e tecnologico.

Anna Maria Bernini, nella sua recente comunicazione al Consiglio Competitività, ha evidenziato come il mantenimento e il rafforzamento del sostegno nazionale al CERN siano indispensabili per:

* garantire la competitività delle istituzioni di ricerca italiane sullo scenario globale; * favorire la formazione di nuove generazioni di scienziati; * promuovere la diffusione delle tecnologie sviluppate in seno ai laboratori di Ginevra anche in ambiti applicativi diversi, dall’industria medica alla sicurezza.

La ministra ha inoltre sottolineato che il contributo italiano al CERN deve essere inteso come strumento diplomatico di dialogo, valorizzando non soltanto la scienza, ma anche la capacità del Paese di favorire cooperazioni e scambi di interesse internazionale.

L’Einstein Telescope e la sfida delle onde gravitazionali

Uno dei fronti più avanzati della ricerca europea porta il nome di Einstein Telescope, un progetto ambizioso che mira a realizzare il più grande e sensibile rivelatore di onde gravitazionali del mondo. L’Italia, con la candidatura del sito di Sos Enattos in Sardegna, si è presentata come potenziale Paese ospitante, dando prova di lungimiranza scientifica e politica.

L’Einstein Telescope rappresenta una sfida tanto tecnologica quanto logistica: il suo sviluppo richiederà l’impiego di avanzate tecnologie in campi che vanno dalla meccanica quantistica all’informatica, dall’ingegneria dei materiali all’intelligenza artificiale. Sostenere l’Einstein Telescope in Italia vuol dire aprirsi a nuove opportunità di ricerca interdisciplinare, attrarre investimenti e consolidare la filiera industriale nazionale al servizio della grande scienza.

Secondo Anna Maria Bernini, il coinvolgimento dell’Italia nel progetto rappresenta un’opportunità strategica per:

* consolidare la posizione italiana nelle reti di ricerca d’eccellenza; * offrire ai giovani ricercatori opportunità di formazione e lavoro d’avanguardia; * promuovere la competitività territoriale, specie nelle aree del Mezzogiorno.

Non bisogna dimenticare che la presenza di una simile infrastruttura consentirebbe al Paese di attrarre collaborazioni europee ed internazionali, rafforzando il ruolo italiano nella comunità scientifica globale.

L’appello per i finanziamenti Horizon Europe

Un’altra delle principali richieste avanzate da Bernini riguarda la necessità di aumentare i finanziamenti destinati al programma Horizon Europe, la principale piattaforma della Commissione Europea dedicata alla ricerca e all’innovazione per il periodo 2021-2027.

Il programma, con un budget di quasi 100 miliardi di euro, mira a sostenere progetti di eccellenza scientifica, soluzioni tecnologiche innovative e partnership pubblico-private ad alto impatto. Tuttavia, la competizione per accedere ai fondi è sempre più serrata e la domanda di finanziamenti supera ampiamente le risorse disponibili.

Nel suo intervento, Bernini ha messo in evidenza alcuni punti fondamentali:

* l’urgenza di garantire risorse adeguate per non disperdere il patrimonio di competenze costruito dai ricercatori europei; * la necessità di indirizzare i fondi in modo mirato verso progetti ad alto potenziale trasformativo; * l’importanza di semplificare le procedure burocratiche, così da permettere una maggiore partecipazione delle realtà italiane ed europee.

Questa visione porta con sé una consapevolezza chiara: il successo delle politiche scientifiche UE dipende dall’allineamento tra esigenze dei territori e obiettivi strategici comuni, in una logica di sussidiarietà positiva.

Infrastrutture di ricerca: cuore pulsante della scienza europea

Alla base dei grandi risultati scientifici degli ultimi decenni si trovano le infrastrutture di ricerca europee, dalle quali dipende la capacità di generare innovazione e progresso. Secondo la ministra Bernini, investire in queste strutture significa gettare le fondamenta per il futuro della conoscenza e dell’economia.

Le infrastrutture di ricerca non sono solo laboratori ipertecnologici, ma veri e propri ecosistemi in cui interagiscono università, enti pubblici e privati, start-up e centri di competenza. L’accesso a tali strutture permette all’Italia di competere con i Paesi più avanzati, integrando la ricerca nazionale in reti globali e garantendo la sostenibilità delle eccellenze scientifiche.

Bernini ha quindi ribadito la "necessità di supportare le infrastrutture di ricerca", sottolineando che ogni investimento in questo settore ha enormi ricadute sociali, perché:

* stimola la crescita occupazionale di alto profilo; * attira investimenti esteri; * diffonde nuove competenze sul territorio; * favorisce il trasferimento tecnologico alle imprese.

A tale scopo, il Ministero dell’Università e della Ricerca sta lavorando per semplificare l’accesso alle infrastrutture, promuovere bandi dedicati e rafforzare le sinergie con partner europei ed extraeuropei.

Collaborazioni europee ed extraeuropee: opportunità e sfide

In un mondo sempre più interconnesso, le collaborazioni nella ricerca europea sono indispensabili per affrontare le grandi sfide globali. Anna Maria Bernini ha ribadito l’importanza di ampliare e rendere più efficaci le alleanze tra centri di ricerca, università e imprese di tutto il continente e oltre i confini europei.

Le collaborazioni internazionali offrono vantaggi notevoli, quali:

* scambio di know-how e best practice; * accesso a finanziamenti congiunti; * formazione di consorzi in grado di competere a livello mondiale; * creazione di reti di mobilità per studenti e ricercatori.

Alla luce della crescente competizione globale, Bernini ha sottolineato come le partnership con istituzioni extraeuropee (Stati Uniti, Giappone, Cina, ecc.) siano fondamentali per accrescere la reputazione del sistema scientifico europeo e per garantire un flusso costante di innovazione. Il ruolo dell’Italia, in tale scenario, consiste nel facilitare l’inclusione e la collaborazione, elaborando una diplomazia scientifica attiva e costruttiva.

Benché non manchino ostacoli di natura amministrativa o politica, la ministra ha espresso fiducia nella capacità di superare tali barriere, puntando su una diplomazia scientifica fatta di dialogo, eccellenza e apertura trasversale.

Il Consiglio Competitività e la cornice delle politiche scientifiche UE

La seduta pubblica del Consiglio Competitività sulla ricerca ha rappresentato un momento chiave nel definire le direttrici delle politiche scientifiche dell’Unione Europea. Il Consiglio riunisce i ministri responsabili di politica industriale, ricerca e innovazione degli Stati membri ed è incaricato di coordinare le strategie continentali.

Durante l’incontro del 23 maggio 2025, Anna Maria Bernini ha sottolineato come le priorità italiane siano in linea con gli obiettivi strategici della UE, che punta a rafforzare la leadership globale in scienze applicate e teoria fondamentale. L’accento su iniziative come il CERN e l’Einstein Telescope testimonia il ruolo proattivo dell’Italia nel favorire la creazione di infrastrutture di eccellenza.

Il Consiglio Competitività, inoltre, si pone come piattaforma ideale per:

* discutere le priorità comuni * condividere best practice gestionali * armonizzare i regolamenti di finanziamento * promuovere la massima interoperabilità tra le reti nazionali di ricerca

La consapevolezza che la ricerca non possa essere confinata alle frontiere nazionali, ma abbia bisogno di una governance condivisa, è uno dei principi guida sottolineati tanto dal Consiglio quanto dalla ministra Bernini nel corso dei lavori.

Conclusioni e prospettive future

Le priorità evidenziate dalla ministra Anna Maria Bernini riassumono le sfide e le opportunità che l’Italia si trova ad affrontare in ambito scientifico ed accademico. Sostenere il CERN e candidare l’Italia come hub per l’Einstein Telescope non sono escluse a mere questioni di prestigio, ma rappresentano tasselli essenziali per una strategia nazionale che mira ad una crescita inclusiva, sostenibile e competitiva.

L’appello ad aumentare i finanziamenti Horizon Europe e a puntare su infrastrutture di ricerca europee robuste trova pieno riscontro nell’esigenza di restare al passo con le economie più avanzate, integrando la formazione, la ricerca e l’innovazione in una logica sinergica. D’altro canto, la straordinaria importanza delle collaborazioni nella ricerca europea ed extraeuropea impone di lavorare senza esitazione per abbattere i muri residui fra discipline, settori e Paesi.

In ultima analisi, il discorso di Bernini al Consiglio Competitività rappresenta il manifesto di una nuova stagione della politica scientifica italiana, in sintonia con le grandi linee strategiche dell’UE e aperta all’orizzonte internazionale. Ciò comporta, da un lato, l’impegno a investire in modo intelligente, dall’altro l’ambizione di fare dell’Italia un punto di riferimento nel panorama della ricerca mondiale, capace di attrarre talenti e risorse, innovare i settori produttivi e restituire al Paese il ruolo che le compete.

Pubblicato il: 23 maggio 2025 alle ore 12:32