Giovani e Intelligenza Artificiale: la percezione degli studenti dell’ISI Pertini di Lucca
Una ricerca approfondita rivela come i giovani affrontano e interpretano l’impatto dell’AI nella scuola e nella società
Indice dei Paragrafi
1. Introduzione 2. I dati principali della ricerca 3. Il livello di consapevolezza sull’intelligenza artificiale 4. Comprensione e funzionamento dell’AI: un divario ancora da colmare 5. Percezione positiva dell’AI: opportunità e speranze 6. "Innovazione": il termine simbolo dell’intelligenza artificiale secondo gli studenti 7. L’impatto sull’occupazione: tra preoccupazione e ottimismo 8. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana dei giovani 9. L’AI nella scuola: strumenti, apprendimenti e didattica 10. I docenti di fronte all’AI secondo gli studenti 11. Un confronto con altre ricerche nazionali 12. I rischi percepiti: etica, privacy, controllo 13. Il ruolo della scuola nell’educazione digitale 14. Strategie per aumentare la comprensione dell’AI tra gli studenti 15. Conclusioni: uno sguardo al futuro
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Introduzione
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale (AI) ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella società, influenzando economia, lavoro, socialità e, non da ultimo, il mondo della scuola. In questo contesto, la ricerca svolta presso l’ISI Pertini di Lucca rappresenta un punto di riferimento per comprendere come gli adolescenti percepiscano e interpretino questa tecnologia d’avanguardia. Analizzando le abitudini, le opinioni e le paure di 644 studenti, la rilevazione offre un quadro aggiornato e dettagliato dell’impatto dell’AI sui giovani: consapevolezza, comprensione, opinioni, associazioni semantiche, rischi e opportunità che questa tecnologia porta con sé nella scuola superiore italiana.
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I dati principali della ricerca
La ricerca, curata dall’ISI Pertini di Lucca, ha coinvolto 644 studenti appartenenti a diversi indirizzi dell’istituto, garantendo una panoramica rappresentativa della popolazione giovanile locale. Sono emersi alcuni dati cruciali:
* Il 99,1% degli studenti è consapevole dell’esistenza dell’intelligenza artificiale. * Solo il 27,6% si dichiara in grado di comprendere davvero come funziona l’AI. * Il 70,4% dei giovani ha un’opinione positiva sull’intelligenza artificiale. * "Innovazione" è il termine più associato all’AI (73,8%). * Il 23% degli intervistati teme un impatto negativo occupazionale, in particolare la disoccupazione giovanile.
Queste cifre testimoniano una situazione in cui l’AI è percepita quasi universalmente, ma spesso in modo superficiale, e con sentimenti prevalentemente favorevoli.
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Il livello di consapevolezza sull’intelligenza artificiale
I dati raccolti indicano che la conoscenza dell’intelligenza artificiale tra i giovani è pressoché totale: oltre il 99% degli studenti sa che cosa sia l’AI. Tale valore, altissimo, conferma la presenza costante dell’argomento nei mezzi di comunicazione, nei social network e nelle discussioni scolastiche e familiari.
La pervasività del discorso sull’AI nella vita degli adolescenti emerge come dato trasversale, indipendentemente dal percorso scolastico o dallo stile di vita individuale. Tuttavia, la semplice esposizione al tema non sempre coincide con una comprensione approfondita. E proprio su questo aspetto emergono delle importanti criticità.
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Comprensione e funzionamento dell’AI: un divario ancora da colmare
Se quasi tutti dichiarano di conoscere l’esistenza dell’intelligenza artificiale, solo poco più di uno studente su quattro afferma di capire realmente come funzioni questa tecnologia. Il 27,6% degli intervistati sostiene di possedere una buona o ottima conoscenza tecnica dell’AI, mentre la maggioranza nutre dubbi o ammette una comprensione solo superficiale.
Questo "digital divide" interno tra studenti evidenzia una distanza tra consapevolezza e comprensione AI scuola superiore. Le motivazioni sono molteplici:
* AI come concetto astratto: Per molti studenti, l’AI resta una parola spesso vuota, nonostante sia fortemente mediatizzata. * Competenza informatica ancora parziale: L’insegnamento di algoritmi, programmazione o funzionamento dei sistemi AI rimane spesso opzionale nei curricula scolastici. * Fonti di informazione non sempre affidabili: TikTok, Instagram, YouTube offrono contenuti semplificati, a volte distorti, non sostituiscono una spiegazione scientifica e strutturata.
Che si tratti di ChatGPT, Chatbot, generatori di immagini o sistemi di traduzione, il funzionamento alla base di queste tecnologie rimane mediamente poco trasparente per i più.
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Percezione positiva dell’AI: opportunità e speranze
La ricerca mette in risalto come il 70,4% degli studenti dell’ISI Pertini abbia una percezione positiva dell’intelligenza artificiale. Questo dato riflette un atteggiamento di apertura: la maggior parte dei giovani vede l’AI come una risorsa.
Tra gli aspetti più apprezzati dai ragazzi troviamo:
* Miglioramento della qualità della vita * Semplificazione delle attività quotidiane * Strumento per l’apprendimento personalizzato * Occasione di innovazione per il mondo del lavoro
Questi risultati sono in linea con l’opinione dei giovani sull’intelligenza artificiale rilevata anche in altri contesti nazionali. Allo stesso tempo, il 29,6% manifesta ancora dubbi o preoccupazioni, dimostrando una capacità critica nei confronti del fenomeno.
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"Innovazione": il termine simbolo dell’intelligenza artificiale secondo gli studenti
Un elemento assai interessante che emerge dalla ricerca riguarda l’associazione semantica prevalente collegata all’AI. Alla domanda "Qual è la parola che associ maggiormente all’intelligenza artificiale?", il 73,8% dei ragazzi risponde senza esitazione: “Innovazione”.
Questo dato dimostra quanto sia forte l’identificazione tra AI e futuro tecnologico. Altre associazioni frequenti riguardano *automazione*, *robotica*, *velocità*, *opportunità* e *sperimentazione*. È significativo notare come i termini legati all’innovazione e al progresso prevalgano nettamente su quelli più legati alle paure e alle minacce. Questo orientamento mentale può rappresentare un fattore chiave per favorire l’introduzione e una più ampia accettazione della tecnologia AI tra i giovani.
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L’impatto sull’occupazione: tra preoccupazione e ottimismo
La domanda sull’effetto dell’AI sull’occupazione rappresenta una delle questioni più dibattute nel dibattito pubblico. Nella ricerca dell’ISI Pertini, il 23% degli studenti si dice preoccupato per il rischio di disoccupazione associata all’automazione e all’intelligenza artificiale.
Questo dato, seppur minoritario rispetto alle opinioni favorevoli sull’AI, segnala una sensibilità concreta verso un aspetto sociale importante. In particolare:
* Prevalgono preoccupazioni riguardo a perdita di posti di lavoro nei settori più automatizzabili (produzione industriale, servizi semplici, mansioni ripetitive) * Emergono timori sul proprio futuro professionale in un mondo in rapido cambiamento
Tuttavia, accanto a queste voci, molti studenti intravedono nella tecnologia anche la possibilità di nuovi sbocchi professionali, lavori più creativi e un’evoluzione della formazione verso competenze trasversali.
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L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana dei giovani
I giovani della scuola superiore di Lucca utilizzano quotidianamente l’AI, spesso inconsapevolmente, attraverso numerosi strumenti e applicazioni digitali:
* Sistemi di suggerimento nei social media e piattaforme streaming * Chatbot e assistenti vocali sui dispositivi mobili * Traduttori automatici online * App di fotoritocco e generatori di immagini AI * Strumenti di supporto per lo studio e la ricerca informazioni
Questo utilizzo diffuso sottolinea quanto sia integrata l’AI anche negli aspetti più ordinari della routine degli adolescenti, spesso senza una piena consapevolezza della tecnologia sottostante.
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L’AI nella scuola: strumenti, apprendimenti e didattica
Uno dei temi più rilevanti riguarda l’impatto AI sull’istruzione. Dal sondaggio emerge una crescente diffusione di strumenti AI nell’apprendimento scolastico:
* Utilizzo di traduttori, correttori grammaticali, e assistenti nello studio personale * Proposte di attività laboratoriali che fanno uso di AI * Discussioni in aula su come l’intelligenza artificiale possa migliorare l’efficacia didattica
Tuttavia, molti studenti sottolineano l’assenza di percorsi strutturati di alfabetizzazione AI nelle scuole superiori. È percepita la necessità di specifici moduli formativi capaci di spiegare il funzionamento, le applicazioni e anche i limiti dell’intelligenza artificiale fin dalla scuola secondaria di secondo grado.
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I docenti di fronte all’AI secondo gli studenti
Secondo la percezione dei ragazzi dell’ISI Pertini, i docenti appaiono mediamente aperti, ma cauti, nell’integrare le tecnologie AI nella didattica. Molti insegnanti vedono l’opportunità di personalizzare i percorsi di apprendimento, velocizzare la correzione dei compiti e offrire spunti innovativi. D’altro canto, vi sono ancora resistenze dovute a:
* Temore di appiattimento del pensiero critico * Rischio di plagio e scarsa autenticità nelle produzioni studentesche * Carenza di formazione specifica per i docenti stessi
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Un confronto con altre ricerche nazionali
I dati raccolti a Lucca si allineano in gran parte con quanto emerso da ricerche simili svolte in altri istituti italiani. Studi nazionali segnalano un tasso di consapevolezza sempre molto elevato, mentre la comprensione reale resta un obiettivo ancora lontano. Interessante la correlazione tra fiducia nell’AI e livello di istruzione dei genitori, così come tra familiarità digitale e percezione di rischio.
I rischi percepiti: etica, privacy, controllo
Gli studenti dell’ISI Pertini dimostrano anche consapevolezza dei rischi legati all’AI, che vengono elencati tra le principali problematiche di questa tecnologia:
* Perdita di controllo umano sui processi automatizzati * Problemi etici connessi a discriminazione algoritmica * Questioni di privacy e tutela dei dati personali * Difficoltà a distinguere tra produzione umana e generata dall’AI
Circa un quarto degli intervistati esprime preoccupazioni per l’impatto sociale, culturale e persino identitario che questa tecnologia potrebbe generare in futuro.
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Il ruolo della scuola nell’educazione digitale
Secondo una grande maggioranza degli studenti, la scuola deve giocare un ruolo centrale nell’alfabetizzazione all’intelligenza artificiale e al digitale. Le richieste degli intervistati sono chiare:
* Insegnamento dell’AI fin dalla scuola superiore * Laboratori pratici e non solo lezioni teoriche * Approfondimenti su rischi, benefici, aspetti tecnici ed etici
*Impatto AI sull’istruzione* e *_innovazione e intelligenza artificiale_* sono temi che richiedono uno sforzo condiviso da parte di istituzioni, insegnanti e sistema educativo.
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Strategie per aumentare la comprensione dell’AI tra gli studenti
Per migliorare la comprensione e l’approccio critico all’intelligenza artificiale tra i giovani si suggerisce di:
1. Realizzare corsi curricolari e laboratori interdisciplinari sull’AI 2. Coinvolgere esperti esterni e start-up innovative 3. Promuovere iniziative di citizen science e progetti di coding 4. Inserire dibattiti, case study e giochi di ruolo su temi etici e sociali 5. Rafforzare la collaborazione tra scuole, università e mondo della ricerca
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Conclusioni: uno sguardo al futuro
Dalla ricerca svolta all’ISI Pertini emerge un quadro dinamico e articolato della percezione adolescenziale sull’intelligenza artificiale: grande apertura verso le opportunità, un’esigenza profonda di formazione e informazione, qualche paura legata al lavoro, ma soprattutto tanta fiducia nell’innovazione che l’AI porta con sé. Parlare di AI giovani Lucca e consapevolezza AI studenti significa mettere al centro le nuove generazioni e costruire una scuola in grado di prepararli responsabilmente ai cambiamenti epocali del nostro tempo. L’auspicio è che ricerca, didattica, tecnologia e società possano camminare insieme, riducendo il divario tra conoscenza e comprensione e favorendo un’AI sempre più a misura di studente.