Guadagni degli Influencer in Italia e Europa: Cosa Dice lo Studio Kolsquare
Nel panorama digitale contemporaneo, il ruolo degli influencer è sempre più centrale nelle dinamiche di comunicazione, marketing e persino nei processi di consumo. In Italia e nel resto d’Europa, la figura dell’influencer si è ormai affermata quale professione poliedrica e in costante evoluzione. Recentemente, uno studio approfondito condotto da Kolsquare, piattaforma leader nell’influencer marketing, ha analizzato i flussi di reddito e le differenze tra influencer europei, svelando i numeri reali di questo mercato nel 2025.
Indice degli argomenti
* Introduzione: Il ruolo crescente degli influencer in Italia * Lo scenario europeo e italiano secondo lo studio Kolsquare * Quanto guadagna un influencer in Italia e in Europa nel 2025? * Lavoro a tempo pieno o part-time: analizziamo i dati reali * Differenze tra Italia ed Europa nelle opportunità di guadagno * Fattori che determinano il successo e le entrate di un influencer * Il valore dell’influencer marketing in Italia * Sintesi e considerazioni finali
Introduzione: Il ruolo crescente degli influencer in Italia
Negli ultimi anni il termine "influencer" è entrato a far parte del linguaggio corrente, spesso utilizzato per descrivere chi, attraverso i social network, riesce a influenzare opinioni, gusti e scelte di consumo di migliaia (o milioni) di persone. In Italia, la carriera dell'influencer è sempre più ambita da giovani e giovanissimi, attratti dalla prospettiva di indipendenza economica, creatività e popolarità.
Ma quanto guadagnano davvero gli influencer in Italia? Questa domanda, che spesso anima forum, dibattiti pubblici e conversazioni informali, trova risposta solo tramite dati concreti, quali quelli forniti annualmente da enti di ricerca affidabili. Nel caso specifico, lo studio Kolsquare rappresenta un punto di riferimento perché offre una fotografia aggiornata e dettagliata dei guadagni degli influencer a livello europeo, con un focus specifico anche sulla situazione italiana.
Lo scenario europeo e italiano secondo lo studio Kolsquare
Lo studio condotto da Kolsquare nel 2025 si inserisce in un contesto di mercato ormai maturo, dove le piattaforme social hanno affinato i propri strumenti di monetizzazione e le aziende investono budget sempre più consistenti nell’influencer marketing. Parliamo di un settore in costante espansione, che coinvolge oltre centinaia di migliaia di creatori di contenuti professionali in tutta Europa.
Secondo quanto emerso, gli influencer nel Vecchio Continente presentano una considerevole varietà di guadagni, legata sia al proprio seguito (il cosiddetto "reach"), sia alla nicchia di contenuti in cui operano (moda, beauty, travel, tech, food & beverage sono alcuni dei principali), sia ovviamente alle strategie dei brand. Kolsquare ha rilevato che i guadagni variano notevolmente non solo tra una nazione e l’altra, ma anche a seconda della piattaforma utilizzata (Instagram, YouTube, TikTok, Twitter e altre).
Per quanto riguarda l’Italia, il quadro rispecchia l’andamento europeo, ma presenta alcune peculiarità in termini di professionalizzazione e redditività.
Quanto guadagna un influencer in Italia e in Europa nel 2025?
Entrando nel dettaglio dei numeri, lo studio Kolsquare mostra che il 74% degli influencer europei guadagna tra 1.000€ e 5.000€ al mese. Questa fascia rappresenta la maggior parte dei creator professionali e semi-professionali che sono riusciti a trasformare la loro attività online in una fonte di reddito significativa ma non sempre esclusiva.
Se ci concentriamo sulla fascia alta, soltanto il 13% degli influencer europei riesce a superare i 5.000€ di guadagno mensile, una percentuale relativamente bassa se confrontata con le aspettative spesso alimentate dai media e dal pubblico generalista. Nel dettaglio, il 35% si ferma intorno ai 1.000€ al mese. Questi dati sono fondamentali per comprendere come il "nuovo sogno digitale" sia raggiungibile ma non per tutti garanzia di ricchezza immediata o stabilità economica.
Passando al contesto italiano, i dati si mantengono in linea con la media europea. Il dato che salta all’occhio è che il 35% dei creator italiani lavora a tempo pieno, segno di un mercato nazionale in cui sempre più professionisti riescono a sostenersi grazie all’attività di influencer.
D’altro canto, va sottolineato che il resto degli influencer, compresi molti micro e nano-influencer, vive la propria presenza social come fonte di reddito secondaria, integrandola con altre attività lavorative.
Una questione che merita attenzione riguarda inoltre le differenze di guadagno in relazione alle piattaforme impiegate. Instagram rimane la piattaforma dominante in Italia, sia per numero di collaborazioni che per redditività, seguita da YouTube e, più recentemente, da TikTok. Questi dati consentono di formulare un quadro complesso ma esatto sullo stipendio influencer Italia.
Lavoro a tempo pieno o part-time: analizziamo i dati reali
Il dato che il 28% degli influencer europei lavora a tempo pieno rivela non solo che il mestiere dell’influencer richiede una dedizione intensa, ma anche che la maggior parte degli attori di questo settore opera ancora in modo parziale. La situazione in Italia, dove questa percentuale si attesta al 35%, evidenzia un percorso di crescita e professionalizzazione che potrebbe nei prossimi anni portare a livelli di stabilità ancora superiori.
L’attività di influencer infatti non è solo pubblicazione di foto o video, come spesso si può credere, ma comprende una complessa gestione dei rapporti con i brand, la pianificazione dei contenuti, la conoscenza delle strategie di visibilità e engagement, oltre a una notevole componente burocratica e fiscale. Il passaggio da creator amatoriale a professionista richiede quindi formazione costante, networking e una solida comprensione non solo degli strumenti digitali, ma anche delle dinamiche economiche e contrattuali che regolano il mercato.
Non va poi dimenticato il ruolo delle agenzie e dei talent manager, decisivi nel facilitare la negoziazione di collaborazioni remunerate e nel tutelare i creator meno esperti dai rischi di partnership poco vantaggiose.
Differenze tra Italia ed Europa nelle opportunità di guadagno
Uno degli aspetti analizzati dallo studio Kolsquare è proprio la differenza tra mercati nazionali, tema che influenza profondamente i potenziali guadagni degli influencer. Paesi come Germania, Francia e Regno Unito vantano una maggiore penetrazione di brand internazionali e campagne pubblicitarie strutturate, offrendo agli influencer maggiori opportunità di partnership redditizie.
In Italia, tuttavia, la crescita del mercato influencer è stata impetuosa negli ultimi cinque anni. Complice la forte presenza di aziende del settore moda, food e turismo, i creator italiani possono oggi vantare un portafoglio di collaborazioni molto diversificato, e in alcuni casi compete su scala globale. Va però specificato che la dimensione media delle collaborazioni è generalmente più contenuta rispetto ai giganti anglosassoni, determinando differenze nei guadagni potenziali.
Un altro elemento che distingue l’Italia è la spiccata creatività dei suoi influencer: il "Made in Italy" non si limita ai prodotti ma abbraccia anche lo stile comunicativo, fortemente riconosciuto a livello internazionale. Questa cifra peculiare rende il mercato italiano un laboratorio di innovazione che spesso genera tendenze esportate all’estero.
Fattori che determinano il successo e le entrate di un influencer
Se la visibilità (ovvero il numero di follower) rimane uno degli elementi chiave nel determinare lo stipendio influencer Italia, non basta più solo il raggiungimento di una grande audience per garantirsi guadagni consistenti. Ormai il mercato dell’influencer marketing richiede autenticità, engagement reale e capacità di generare valore aggiunto per i brand.
Le aziende cercano sempre di più partnership di lunga durata con creator in grado di trasmettere fiducia al pubblico e generare storytelling coinvolgenti. Questo cambiamento favorisce i cosiddetti "creator di nicchia", che pur avendo meno follower, vantano tassi di coinvolgimento superiori alla media e relazioni più strette con la propria community. Il risultato è che il guadagno dipende sempre di più dalla qualità delle collaborazioni e dalla coerenza tra brand e influencer.
Un ulteriore fattore è rappresentato dalla capacità di diversificare le fonti di reddito: oggi molti influencer affiancano alle campagne sponsorizzate progetti personali, come la vendita di prodotti a marchio proprio, la scrittura di libri, la partecipazione a eventi pubblici o la creazione di corsi online. Questo modello di business consente una maggiore stabilità economica e diminuisce la dipendenza dalle partnership temporanee.
Il valore dell’influencer marketing in Italia
L’influencer marketing si è affermato come una delle strategie di comunicazione più efficaci per aziende di ogni dimensione, dai grandi brand ai piccoli produttori locali. In Italia, l’investimento delle aziende in campagne con influencer cresce di anno in anno, segno di una maturità raggiunta e di una fiducia ormai consolidata nei confronti di questa forma di pubblicità.
I vantaggi per le aziende sono molteplici: dalla possibilità di raggiungere target specifici con messaggi altamente personalizzati, fino alla costruzione di relazioni durature con i consumatori. Dal punto di vista degli influencer, questo trend si traduce in maggiori opportunità di guadagno e nell’apertura a nuove figure professionali legate alla gestione di campagne e contenuti digitali.
Le prospettive future del mercato influencer Italia paiono positive anche in ottica di evoluzione legislativa e fiscale: sempre più enti istituzionali stanno lavorando per regolamentare e disciplinare il lavoro degli influencer, garantendo maggiori tutele rispetto al passato.
Sintesi e considerazioni finali
Analizzando i dati forniti dallo studio Kolsquare, emerge un quadro dinamico ma equilibrato: gli influencer in Europa, e in particolar modo in Italia, possono ormai considerare questa attività una vera e propria professione, capace di garantire indipendenza economica e soddisfazione personale.
Lo scenario moderno vede una netta distinzione tra chi riesce a trasformare il proprio seguito in un lavoro a tempo pieno – spesso grazie a professionalità, creatività e capacità di innovazione – e chi invece rimane ai margini del sistema, sfruttando i social solo come fonte di reddito secondaria. Se la maggior parte dei creator europei guadagna tra 1.000€ e 5.000€ al mese, e solo una minima parte supera la soglia dei 5.000€, ciò non significa che il mercato sia saturo, ma che richiede continua formazione, profonda conoscenza del settore e una strategia ben articolata.
Per chi vuole intraprendere questo percorso oggi, è necessario essere consapevoli delle continue evoluzioni delle piattaforme social, delle regole di engagement e delle competenze – non solo digitali – sempre più richieste. La professione di influencer in Italia si conferma in crescita e costituisce una delle figure più interessanti del lavoro moderno, con guadagni in costante aumento ma sempre più legati a capacità manageriali e doti relazionali, oltre che a una solida etica del lavoro digitale.
La domanda "quanto guadagnano davvero gli influencer in Italia?" trova quindi una risposta complessa, ma sempre più precisa e verificabile, grazie a studi come quello di Kolsquare e all’imprescindibile attenzione verso la trasparenza nel settore.