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Consulenti del lavoro: nuova presidenza e riforme al vertice dell’Ordine nazionale

Il Consiglio nazionale riorganizza l’ufficio di presidenza dopo la scomparsa di Luca De Compadri. Marcantonio e Paone guideranno la categoria fino alle elezioni del 2026: sfide, prospettive e la riforma della legge n. 12/1979.

Consulenti del lavoro: nuova presidenza e riforme al vertice dell’Ordine nazionale

Indice

* Introduzione * La riorganizzazione del Consiglio nazionale dell’Ordine * Le figure chiave: Giovanni Marcantonio vicepresidente, Luca Paone segretario * Un cambio necessario dopo la scomparsa di Luca De Compadri * Obiettivi del nuovo ufficio di presidenza * La commissione per la riforma della legge 12/1979 * Il valore dell’etica nella professione di consulente del lavoro * Sfide e orizzonti futuri per la categoria * Elezioni 2026: cosa aspettarsi e scenari possibili * Approfondimenti sulla Legge n. 12/1979 * Ruolo dell’Ordine e valorizzazione professionale * Sintesi finale e prospettive

Introduzione

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, organismi fondamentali di rappresentanza e autoregolamentazione della professione di consulente del lavoro in Italia, presenta una nuova composizione dell’ufficio di presidenza. Tale riorganizzazione si è resa necessaria a seguito della prematura scomparsa dell’ex vicepresidente Luca De Compadri, figura di riferimento per la categoria. In questo articolo, analizziamo nel dettaglio la nuova governance dell’Ordine, le persone chiave, la prospettiva di una fondamentale riforma legislativa, nonché le sfide e le strategie che segneranno il cammino fino alle elezioni del 2026.

La riorganizzazione del Consiglio nazionale dell’Ordine

Negli ultimi mesi, l’Ordine dei consulenti del lavoro ha dovuto affrontare un momento di profonda riflessione e riorganizzazione interna. L’improvvisa assenza di una figura carismatica come Luca De Compadri ha costretto gli organi direttivi a procedere con nuova consapevolezza. La successione è avvenuta secondo una procedura definita e trasparente, a conferma dell’importanza che l’Ordine attribuisce ai valori di continuità e stabilità della rappresentanza.

L’ufficio di presidenza si è dunque ridefinito, facendo emergere nuove responsabilità e personalità destinate a incidere sulla linea strategica futura della categoria. L’obiettivo dichiarato è garantire coesione, efficacia e lungimiranza nell’azione pubblica dell’Ordine.

Le figure chiave: Giovanni Marcantonio vicepresidente, Luca Paone segretario

Al centro della nuova squadra di vertice si collocano due professionisti di lunga esperienza, la cui azione sarà determinante nel prossimo biennio. Giovanni Marcantonio è stato eletto vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Marcantonio si è dichiarato pronto ad affrontare il ruolo ponendo al centro la crescita e il rafforzamento dell’istituzione. La sua visione punta a consolidare la fiducia dei consulenti del lavoro nella propria rappresentanza e a tradurre in atti concreti le esigenze evolutive della professione.

Non meno rilevante è il ruolo di Luca Paone, scelto come nuovo segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine. La sua attenzione è rivolta all’importanza dell’etica professionale e ai valori fondanti che la categoria è chiamata a testimoniare ogni giorno. Paone ha già sottolineato, nelle prime dichiarazioni pubbliche, come la professione si trovi oggi di fronte a importanti sfide, legate tanto all’innovazione normativa quanto all’affermazione di uno standard elevato di responsabilità sociale.

Entrambi resteranno in carica fino alle elezioni dell’ottobre 2026, garantendo una continuità di governance e di visione strategica.

Un cambio necessario dopo la scomparsa di Luca De Compadri

L’evento che ha determinato la riorganizzazione dell’ufficio di presidenza è senza dubbio la prematura scomparsa dell’ex vicepresidente Luca De Compadri. Figura di spicco nel settore, De Compadri lascia un’eredità fatta di impegno, dedizione e capacità di sintesi tra istanze diverse della categoria.

La successione a un ruolo così significativo ha richiesto un processo attento, incentrato su competenza, autorevolezza e condivisione degli obiettivi comuni. La scelta di affidarsi a Marcantonio e Paone risponde dunque sia all’esigenza di continuità, sia alla volontà di catalizzare nuove energie per affrontare il prossimo triennio.

La memoria di De Compadri resterà un punto di riferimento costante, come testimoniano le numerose attestazioni di stima che hanno accompagnato il recente insediamento dei nuovi vertici. Il processo di riorganizzazione, pur nella sua complessità, è stato accolto con rispetto da tutti i livelli dell’Ordine, compresi gli iscritti che si attendono risposte concrete sul piano professionale e normativo.

Obiettivi del nuovo ufficio di presidenza

L’agenda delineata dai nuovi vertici del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro appare sin da subito chiara e articolata. Giovanni Marcantonio ha affermato di voler rafforzare il ruolo dell’Ordine e sostenere la crescita della professione, inserendo tra le priorità la formazione, la tutela delle competenze e la valorizzazione dell’immagine pubblica della categoria.

Parallelamente, Luca Paone ha focalizzato le prime linee strategiche sulla necessità di valorizzare i principi etici della professione e affrontare le sfide future, con particolare attenzione alla riforma della legge istitutiva. Gli indirizzi amministrativi e operativi che ne derivano si rifletteranno su vari livelli:

* Maggior dialogo con le istituzioni pubbliche e private; * Incentivazione delle buone pratiche professionali; * Sviluppo di iniziative per promuovere la cultura della legalità e della responsabilità sociale; * Miglioramento della trasparenza e dell’efficienza dell’Ordine; * Investimento su innovazione e aggiornamento continuo.

La commissione per la riforma della legge 12/1979

Uno dei punti cardine dell’attività dell’Ordine per il prossimo biennio riguarda la necessità di rivedere la legge n. 12/1979, che disciplina l’attività del consulente del lavoro in Italia. A tal fine, è stata nominata una commissione di studio dedicata alla riforma, chiamata ad analizzare criticità, potenzialità ed elementi di aggiornamento del quadro normativo vigente.

L’obiettivo della commissione è duplice: da un lato, rispondere alle nuove esigenze di un mercato del lavoro in rapida trasformazione; dall’altro, fornire una cornice normativa più solida e aderente alle competenze richieste dalla contemporaneità. L’attenzione si concentrerà in particolare su:

* Modernizzazione delle competenze e ampliamento delle funzioni; * Rafforzamento delle garanzie di autonomia e indipendenza dei consulenti; * Regole chiare per l’accesso e la permanenza nella professione; * Miglioramento delle tutele per i clienti e le imprese.

L’istituzione della commissione rappresenta quindi un passo fondamentale per la riorganizzazione del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti e per la preparazione alle prossime elezioni Ordine consulenti lavoro ottobre 2026.

Il valore dell’etica nella professione di consulente del lavoro

Uno dei filoni centrali nella visione dei nuovi vertici è quello della promozione dell’etica professionale. Marcantonio e Paone, uniti nell’intento di dare pieno riconoscimento al ruolo sociale dei consulenti, intendono rinnovare l’impegno verso un modello di professione trasparente, leale e sempre più ancorato ai bisogni della collettività.

L’etica professionale, nelle intenzioni dell’ufficio di presidenza, passerà attraverso:

* Attività formative specifiche; * Aggiornamento dei codici deontologici; * Iniziative pubbliche di sensibilizzazione; * Sanzioni efficaci contro comportamenti non corretti.

La professione dei consulenti del lavoro e le riforme etiche saranno dunque al centro delle politiche interne per tutto il mandato.

Sfide e orizzonti futuri per la categoria

La realtà dei consulenti del lavoro è oggi chiamata a confrontarsi con cambiamenti normativi, economici e digitali senza precedenti. L’innovazione tecnologica, la crescente complessità delle normative sul lavoro e la necessità di offrire servizi personalizzati a imprese e lavoratori impongono un aggiornamento continuo.

Marcantonio e Paone hanno individuato una serie di sfide da affrontare:

* Digitalizzazione delle attività e strumenti di consulenza; * Integrazione delle competenze multidisciplinari; * Rappresentanza efficace nei tavoli istituzionali; * Tutela e sviluppo della professione alle nuove generazioni.

La capacità di anticipare i cambiamenti e di adattarsi alle richieste di mercato sarà un elemento discriminante per la crescita dell’intera categoria.

Elezioni 2026: cosa aspettarsi e scenari possibili

Le elezioni dell’Ordine dei consulenti del lavoro previste per ottobre 2026 rappresentano un momento cruciale. Marcantonio e Paone sono chiamati a guidare la categoria fino a quella data, ponendo le basi per una transizione ordinata e partecipata.

Tra i punti chiave che potrebbero influenzare il prossimo confronto elettorale:

* Avanzamento del percorso di riforma della legge 12/1979; * Valutazione dei risultati ottenuti in termini di rappresentanza, formazione e innovazione; * Collegamento con le istanze provenienti dai giovani professionisti; * Capacità di costruire alleanze con altri organismi di rappresentanza.

Le elezioni saranno anche un importante banco di prova per verificare il grado di fiducia degli iscritti nei confronti della nuova governance e la qualità delle innovazioni introdotte.

Approfondimenti sulla Legge n. 12/1979

Promulgata nel lontano 1979, la Legge n. 12 rappresenta la pietra angolare della regolamentazione della professione di consulente del lavoro in Italia. Tuttavia, gli ultimi decenni hanno visto un’evoluzione profonda del mercato lavorativo e della complessità normativa.

I limiti attuali della legge sono evidenti su più fronti:

* Definizione talvolta restrittiva delle competenze riconosciute; * Procedure di accesso e formazione iniziale non sempre aggiornate; * Necessità di operare in un quadro più ampio di interoperabilità con altre figure professionali e istituzioni.

Da qui la rilevanza delle iniziative in corso per la riforma della legge n. 12/1979, a cui l’Ordine, con la sua commissione di studio, vuole imprimere un’accelerazione.

Ruolo dell’Ordine e valorizzazione professionale

L’Ordine dei consulenti del lavoro si configura come garante di qualità, trasparenza e legalità nel rapporto tra professionisti, imprese e pubblico. Negli ultimi anni, la valorizzazione del ruolo sociale del consulente è diventata anche una leva per favorire migliori condizioni lavorative e ampliare le opportunità occupazionali.

Sotto la guida di Marcantonio e Paone, l’Ordine adotterà una strategia centrata su:

* Dialogo costante con le associazioni di categoria; * Sviluppo di network professionali nazionali e internazionali; * Promozione delle buone pratiche e dell’aggiornamento digitale; * Supporto alle nuove generazioni di consulenti con borse di studio e tutoraggio.

L’obiettivo finale è quello di rendere la professione sempre più attrattiva e all’altezza delle grandi trasformazioni in atto.

Sintesi finale e prospettive

In conclusione, la nuova presidenza dell’Ordine dei consulenti del lavoro segna l’inizio di una fase ricca di sfide, innovazioni e responsabilità. La transizione, gestita con rispetto della memoria di De Compadri, mira a conciliare coesione interna, modernizzazione e forte attenzione all’etica pubblica.

La creazione di una commissione per la riforma normativa, la valorizzazione dei princìpi deontologici e l’investimento nelle competenze sono punti fermi di una strategia che guarda al futuro con fiducia. Gli iscritti e l’intera categoria possono dunque guardare al 2026 con la consapevolezza che il cambiamento, se guidato con equilibrio e lungimiranza, sarà fonte di nuove opportunità, rafforzando la centralità dei consulenti del lavoro nel delicato equilibrio tra diritti, doveri e sviluppo socio-economico.

Pubblicato il: 27 novembre 2025 alle ore 01:52