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Università, Scuola e Sanità ecco cosa prevede il Decreto 90 del Governo

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Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale è formalmente vigente il provvedimento del governo che riordina alcune materie e stanzia diversi fondi per i tre comparti, a partire dal Piano RicercaSud che vale 150 milioni di euro

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 il decreto legge 90, in vigore dallo scorso 25 giugno. L’intervento normativo incide su tre settori: università e ricerca, istruzione e salute.

Punto fondamentale del decreto è l’articolo 1, che ridefinisce le modalità di promozione dell’attività scientifica e tecnologica degli Enti pubblici di ricerca. E’ introdotto uno schema di finanziamento con premialità, ancorato su progetti e programmi di elevata qualità, anche di natura congiunta, comprese le collaborazioni internazionali.

Al Ministero dell’università e della ricerca è assegnato il ruolo di responsabile nella distribuzione delle risorse, pari a 40 milioni di euro per l’anno corrente e 60 milioni per ognuno degli anni successivi, tramite decreti ministeriali dedicati che ne definiranno criteri e modalità. L’approccio intende incentivare l’eccellenza scientifica e incoraggiare l’internazionalizzazione della ricerca italiana.

Il secondo ambito su cui interviene il decreto è quello dell’istruzione. L’articolo 2 consente la proroga degli incarichi dei direttori degli uffici scolastici regionali (Usr), anche ad interim, fino all’ultimazione delle nuove procedure selettive in corso. Così garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico - 2025/2026 - e la continuazione delle attività legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) evitando interruzioni amministrative.

L’articolo 3 punta a facilitare le procedure concorsuali, sopprimendo alcuni requisiti accessori e ottimizzando le prove d’esame, nella finalità di velocizzare il reclutamento di nuove risorse.

Viene autorizzato, fino all’anno 2026, un nuovo incarico dirigenziale generale e potenziata la dotazione finanziaria destinata agli uffici di diretta collaborazione del Mur, con uno stanziamento annuo extra di 150.000 euro.

L’articolo 4 proroga fino alla fine dell’anno la composizione del Consiglio universitario nazionale (Cun), in attesa della riforma che ne ridefinirà funzioni e composizione.

L’articolo 5 rilancia il Piano “RicercaSud – Piano nazionale della ricerca per lo sviluppo del sud 2021-2027”, a cui è destinato un plafond di 150 milioni di euro alle regioni meno sviluppate (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) tramite una nuova programmazione di risorse già assegnate. Il provvedimento evidenzia l’importanza di irrobustire la coesione territoriale attraverso la promozione di ecosistemi di innovazione e il ricorso incrociato a fondi europei e nazionali

L’articolo 6 introduce una disciplina temporanea tesa a uniformare la gestione del personale non dirigente nelle aziende ospedaliero-universitarie. Si stabilisce che il personale neo-assunto per attività assistenziali e di supporto venga inquadrato col Ccnl del comparto sanità, in linea coi piani di fabbisogno e dei vincoli di spesa previsti per il sistema sanitario. Allo stesso tempo si tutela il personale non dirigente già assunto dalle università eoperante presso le Aou, assicurandone la permanenza nel contratto del comparto “istruzione e ricerca”.

N.l.

Pubblicato il: 3 luglio 2025 alle ore 11:51