Ogni inverno, l'influenza e le infezioni respiratorie rappresentano una costante nel panorama sanitario italiano, paragonabile per regolarità e inevitabilità alle tasse. Ma cosa dobbiamo aspettarci quest'anno? Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, intervenuto durante l'appuntamento annuale promosso da Assosalute, anche la stagione 2024-2025 potrebbe essere particolarmente intensa, confermando il trend degli ultimi due anni.
Previsioni per la stagione 2024-2025
Pregliasco sottolinea: "Ci aspettiamo la terza brutta stagione consecutiva in termini numerici", facendo riferimento ai dati australiani che anticipano solitamente quanto accadrà in Europa. L'anno scorso si sono registrati 16 milioni di casi complessivi di influenza e virus respiratori simil-influenzali, mentre la stagione precedente aveva visto 15 milioni di persone colpite. Le premesse per numeri simili anche quest’anno sono concrete.
Il ruolo dei virus A/H3N2 e B/Victoria
Il quadro epidemiologico australiano mostra la circolazione di due varianti, A/H3N2 e B/Victoria, definite immunoevasive da Pregliasco. Questi ceppi hanno una _spiccata capacità di generare nuove infezioni_, complicando la gestione della sanità pubblica. Accanto all’influenza, anche Covid e virus respiratorio sinciziale (Rsv) sono sotto osservazione per le loro potenzialità di diffondersi ampiamente.
L'impatto su anziani e soggetti fragili
Pregliasco evidenzia come i rischi maggiori siano per anziani e soggetti fragili, mentre per gli adulti sani l’influenza rappresenta più un fastidio che un vero pericolo. Tuttavia, la numerosità dei casi può mettere sotto pressione il sistema sanitario e condizionare la qualità della vita, soprattutto durante il periodo natalizio, quando si prevede il picco dei contagi.
Automedicazione e prevenzione
Secondo Pregliasco, "un approccio di automedicazione responsabile è fondamentale per attenuare i sintomi e monitorare l’andamento della malattia". L’uso consapevole dei farmaci da banco, unito a comportamenti preventivi come il rispetto delle norme igieniche e la vaccinazione, resta la chiave per limitare l’impatto delle infezioni stagionali.
I primi casi in Italia e il sistema di sorveglianza
In Italia, sono già stati registrati i primi casi di influenza, sebbene in percentuale minima. Grazie al sistema RespiVirNet, composto da 20 centri di sorveglianza e dal supporto di tecnologie di biologia molecolare, è possibile individuare tempestivamente i principali virus in circolazione. _"Il trigger di inizio effettivo dell’epidemia è dato dal calo delle temperature sotto lo zero per più giorni, con umidità elevata"_, precisa Pregliasco.
Sintesi finale
La prossima stagione influenzale si preannuncia impegnativa, con numeri previsti in linea con quelli degli ultimi anni. _Fondamentali saranno la prevenzione, la vigilanza e la responsabilità individuale_, soprattutto per proteggere le categorie più a rischio. L’esperienza australiana suggerisce prudenza, ma anche fiducia nella capacità del sistema sanitario di rispondere efficacemente a questa sfida ricorrente.