{/* Extracted from Header.astro - Use appropriate classes/styles if animations needed */}

Crescita ed Occupazione prima del Riarmo: L’Appello di Carlo Messina (Intesa) al Governo sulle Scelte Ue

Your browser doesn't support HTML5 audio

Audio version available

Editoriale: Le priorità per l’Europa secondo il Ceo di Intesa Sanpaolo tra investimenti, tecnologia e difesa comune

Crescita ed Occupazione prima del Riarmo: L’Appello di Carlo Messina (Intesa) al Governo sulle Scelte Ue

Editoriale pubblicato il 7 giugno 2025

Indice

1. Introduzione: Riarmo UE e nuova agenda europea 2. Il messaggio di Carlo Messina: crescita e lavoro in primo piano 3. Sfide e rischi delle politiche di riarmo forzato 4. Investire nella tecnologia per l’Europa di domani 5. L’urgenza delle infrastrutture condivise 6. Ricadute per l’Italia: scenari e alternative 7. Il ruolo strategico delle banche nel dibattito europeo 8. Conclusioni: Una nuova visione per l’Europa

Introduzione: Riarmo UE e nuova agenda europea

La nuova stagione di politiche europee, segnata dalle pressioni verso un riarmo forzato dell’Unione Europea, sta generando riflessioni approfondite non solo tra i leader politici ma anche tra le principali voci del sistema economico e finanziario continentale. Le tensioni geopolitiche, la crescente precarietà del quadro internazionale e le richieste degli alleati, soprattutto in seno alla NATO, hanno spinto Bruxelles verso un’accelerazione senza precedenti nelle politiche di difesa comune e di investimento militare.

Tuttavia, questa svolta non manca di sollevare interrogativi tra gli osservatori più attenti. In prima linea, Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha espresso in una intervista a "La Stampa" la necessità di rileggere le priorità dell’azione europea: *prima vengono crescita e occupazione*.

Il messaggio di Carlo Messina: crescita e lavoro in primo piano

Nell’intervista pubblicata da "La Stampa", Messina lancia un messaggio chiaro e diretto al governo e agli organi decisionali europei: non sacrificare la crescita economica e l’occupazione sull’altare del riarmo. Messina sottolinea come sia fondamentale investire prima di tutto nello sviluppo sostenibile e nell’occupazione qualificata, fissando un ordine di priorità che rimetta al centro le esigenze reali della società europea.

“Solo una Europa forte nei numeri dell’economia – afferma Messina – può avere voce autorevole nelle scelte di sicurezza e difesa”. In altre parole, il Ceo di Intesa avverte che politiche europee di difesa troppo aggressive, senza adeguati investimenti in tecnologia, occupazione Italia e crescita, rischiano di compromettere la competitività e il benessere dei cittadini.

Messina, figura di primo piano nel dibattito pubblico e già protagonista di numerose proposte per il rilancio dell’industria e del lavoro, mette in guardia da un approccio esclusivamente bellico o difensivo.

Sfide e rischi delle politiche di riarmo forzato

Le ragioni per spingere sul riarmo UE sono molteplici: dalla necessità di rafforzare la posizione europea nello scenario globale, alla volontà di garantire maggiore autonomia strategica rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, le politiche di riarmo forzato Unione Europea possono comportare rischi significativi per le economie nazionali e per la coesione sociale.

Rischi diretti e indiretti:

* Ridefinizione forzata delle priorità di spesa pubblica: aumentare le spese militari implica quasi sempre sottrarre risorse ad altri settori chiave come istruzione, sanità, ricerca e welfare. * Pressione fiscale: l’aumento del budget per la difesa potrebbe tradursi in un incremento delle imposte o nella riduzione degli investimenti in settori strategici per la crescita. * Polarizzazione politica e sociale: l’imposizione di politiche militari può accentuare le divisioni interne e il malcontento tra i cittadini, in un momento storico già segnato da proteste e rivendicazioni.

Il punto di Messina è chiarissimo: solo una crescita economica Europa stabile e una piena occupazione possono garantire consenso e coesione capaci di sostenere, eventualmente, un avanzamento delle politiche di difesa.

Investire nella tecnologia per l’Europa di domani

Uno degli aspetti più sottolineati da Messina riguarda l’urgenza di investimenti nella tecnologia europea. La competizione globale si gioca, oggi più che mai, sulla capacità di innovare, digitalizzare e rendersi indipendenti nei settori ad alta tecnologia.

Dove investire?

* *Ricerca e sviluppo*: nuove tecnologie, intelligenza artificiale, innovazione digitale. * *Industria delle rinnovabili*: per una transizione energetica davvero sovrana e sostenibile. * *Settore manifatturiero avanzato*: per non perdere la capacità produttiva e attrarre talenti specializzati.

L’editoriale La Stampa Messina evidenzia che l’Europa deve investire in tecnologia per non rischiare di dipendere troppo da soggetti extra-UE quali le grandi aziende hi-tech statunitensi e asiatiche. Solo in questo modo sarà possibile sostenere un nuovo ciclo di occupazione Italia qualificata e ben remunerata.

L’urgenza delle infrastrutture condivise

Oltre alla tecnologia, Messina ribadisce la priorità assoluta per investimenti infrastrutture UE. L’Europa, afferma, deve concentrarsi su piattaforme logistiche, reti digitali sicure, mobilità sostenibile, trasporti veloci e accessibili. Sono queste le condizioni imprescindibili per uno sviluppo economico capillare e diffuso.

Negli ultimi anni, molti progetti infrastrutturali hanno subito rallentamenti per le incertezze normative e finanziarie, ma oggi il rilancio degli investimenti pubblici e privati rappresenta una scelta non più rinviabile: senza infrastrutture moderne non si attira capitale, né si creano opportunità di lavoro stabile ed evoluto.

Il messaggio Carlo Messina governo su questo punto è inequivocabile: “L’Italia sfrutti pienamente tutti i fondi europei disponibili, senza disperdere energie e risorse”.

Priorità infrastrutturali secondo Messina:

* *Digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese* * *Reti ferroviarie e portuali efficienti* * *Sistemi energetici innovativi e condivisi* * *Hub di ricerca e sviluppo paneuropei*

Ricadute per l’Italia: scenari e alternative

L’analisi di Carlo Messina va letta anche come un’autorevole sollecitazione alla politica italiana. L’occupazione Italia resta infatti il punto critico: secondo numerosi studi (tra cui Banca d’Italia e Censis), le difficoltà nella creazione di posti di lavoro di qualità continuano a rappresentare la vera emergenza nazionale.

Se l’Italia dovesse allinearsi senza riserve alle indicazioni UE sul riarmo forzato, rischierebbe di:

* Sottrarre fondi destinati a scuola, università e sanità * Rinunciare o posticipare grandi investimenti pubblici * Arrivare impreparata alla competizione globale sulla tecnologia

Viceversa, adottando la linea proposta da Intesa Sanpaolo Carlo Messina, il governo potrebbe:

* Sostenere la ripresa del mercato occupazionale attraverso politiche attive del lavoro * Migliorare la qualità e la quantità degli investimenti privati * Favorire la nascita di nuove startup ad alta tecnologia

Esempi concreti di alternative agli investimenti prioritari nel riarmo:

* Progetti di riconversione industriale * Partnership pubblico-privato in ricerca scientifica * Potenziamento delle filiere green e digitali (PNRR, PNRTE)

Il ruolo strategico delle banche nel dibattito europeo

Intesa Sanpaolo Carlo Messina non interviene per la prima volta nel dibattito pubblico su crescita e sviluppo. L’istituto di credito più grande d’Italia ha già promosso negli anni iniziative di sostegno a imprese, startup innovative e progetti di impatto sociale.

La voce delle banche può rappresentare un fondamentale ponte tra governo, imprese e istituzioni comunitarie:

* Facilitazione dell’accesso ai finanziamenti europei * Supporto a imprese innovative e sostenibili * Advisory nelle strategie di internazionalizzazione

Non è un dettaglio trascurabile che proprio banche come Intesa siano il termometro della fiducia nell’economia reale: ogni scelta politica che penalizzi la crescita, il lavoro e l’innovazione rischia di rallentare l'erogazione di credito e indebolire l'intero tessuto produttivo.

Conclusioni: Una nuova visione per l’Europa

A conclusione del suo editoriale, Carlo Messina lancia un appello: “E’ solo con una solida base di crescita e lavoro che l’Europa può darsi una nuova agenda di sicurezza e difesa”.

L’intervento del Ceo di Intesa, ben documentato e opportunamente rilanciato dalla stampa nazionale, rappresenta molto più di una semplice opinione: si tratta di un impegno concreto nella costruzione di una strategia di lungo periodo capace di coniugare ambizioni di sicurezza e progresso economico.

Frontiere avanzate di tecnologia, infrastrutture condivise, investimenti mirati, welfare equo e solido: questa è la visione che può realmente garantire una difesa europea all’altezza delle nuove sfide globali.

Sintesi finale

* Il dibattito sul riarmo UE pone interrogativi sulle priorità europee. * Carlo Messina richiama il governo e l’Europa a non perdere di vista crescita e occupazione. * Le vere sfide per la competitività riguardano investimenti in tecnologia e infrastrutture. * L’Italia ha l’opportunità di guidare un cambiamento, purché investa in capitale umano e innovazione. * Le banche giocano un ruolo cruciale in questo passaggio storico.

Solo un’Europa capace di crescere e innovare potrà garantire sicurezza ai propri cittadini, assicurando prosperità e stabilità nel tempo.

Pubblicato il: 7 giugno 2025 alle ore 09:37