Più Libri Più Liberi 2025: La Fiera di Roma Diventa Simbolo della Lotta alla Censura nella Cultura Italiana
Indice
1. Introduzione: Il contesto della Fiera e la dichiarazione contro la censura 2. Il discorso di Innocenzo Cipolletta: Un baluardo contro ogni forma di censura 3. Le polemiche recenti: Dallo stop a Scurati all’esclusione di Saviano 4. La posizione di Zerocalcare: Un’assenza per motivi di principio 5. La censura nei libri in Italia: Un fenomeno sotto osservazione 6. L’importanza della libertà di espressione in cultura ed editoria 7. Più libri più liberi: Un evento, un manifesto 8. Conclusioni: La cultura come spazio inclusivo, oltre la censura
Introduzione: Il contesto della Fiera e la dichiarazione contro la censura
La fiera "Più Libri Più Liberi 2025", svoltasi a Roma, si conferma uno degli eventi culturali più significativi dell’anno, punto di riferimento per l’editoria indipendente e la valorizzazione della piccola e media editoria italiana. In questa cornice prestigiosa, le parole di Innocenzo Cipolletta, presidente della manifestazione, hanno assunto un peso particolare. La sua netta presa di posizione contro ogni forma di censura ha polarizzato il dibattito, richiamando all’attenzione pubblica il tema della libertà di espressione. Nel 2025, la libertà editoriale diventa tema centrale in Italia, dove, da mesi, la discussione sulla censura nei libri e nell’editoria si è fatta via via più intensa, complici episodi eclatanti che hanno coinvolto figure di spicco del panorama intellettuale italiano.
Il discorso di Innocenzo Cipolletta: Un baluardo contro ogni forma di censura
Durante l’inaugurazione della fiera del libro a Roma, Innocenzo Cipolletta ha lanciato un messaggio forte e chiaro: "Noi siamo contro ogni forma di censura". Una posizione netta, che non lascia spazio ad ambiguità. Il presidente di Più libri più liberi ha sottolineato come la censura non sia mai accettabile, neppure quando colpisce idee e posizioni che personalmente non si condividono. Il rispetto del pluralismo delle idee e l’apertura verso ogni forma di espressione costituiscono, secondo Cipolletta, il vero fondamento della democrazia e della crescita culturale di un Paese.
La sua dichiarazione è arrivata in un momento in cui il tema della censura libri Italia è particolarmente sentito.
Le polemiche recenti: Dallo stop a Scurati all’esclusione di Saviano
L’intervento ufficiale di Innocenzo Cipolletta fa esplicitamente riferimento a due casi che hanno recentemente scosso il mondo dell’editoria e degli eventi letterari: l’oscuramento dello scrittore Antonio Scurati e l’esclusione di Roberto Saviano dalla fiera internazionale del libro di Francoforte. La censura vissuta da Scurati, privato del proprio spazio in una trasmissione di rilievo nazionale per ragioni mai del tutto chiarite, ha sollevato accese proteste nel mondo della cultura e tra gli addetti ai lavori, diventando emblematica dell’attuale tensione fra poteri e libertà di espressione nel nostro Paese.
Non meno controversa è risultata la decisione della fiera di Francoforte di escludere Roberto Saviano, già noto a livello internazionale per le sue denunce sui rapporti tra mafia e poteri forti. La vicenda ha avuto ripercussioni sia in Italia che all’estero, sollevando il problema della censura in editoria anche in manifestazioni di respiro europeo.
La posizione di Zerocalcare: Un’assenza per motivi di principio
Un’altra voce significativa si è levata in occasione della fiera del libro di Roma: quella di Zerocalcare, fumettista tra i più popolari e amati dal pubblico italiano. L’autore ha deciso di rinunciare alla propria partecipazione a "Più libri più liberi 2025" in segno di protesta, motivando la sua assenza con ragioni di principio e coerenza rispetto ai valori di libertà e pluralismo. Questa scelta, comunicata pubblicamente dallo stesso Zerocalcare attraverso una nota molto condivisa sui social, ha alimentato ulteriormente il dibattito sulla responsabilità degli intellettuali e degli autori nei confronti dei fenomeni di censura nel paese.
La rinuncia di Zerocalcare non è un fatto isolato, ma si inserisce in un più ampio quadro di presa di posizione da parte di numerosi operatori culturali, autori e case editrici che hanno cominciato a boicottare eventi o manifestazioni giudicate non in linea con i valori della libertà di espressione. Tale gesto rafforza la centralità della questione "no censura editoria" e richiama il pubblico e gli operatori a un’assunzione di responsabilità.
La censura nei libri in Italia: Un fenomeno sotto osservazione
Il tema della censura libri Italia non è certo nuovo, ma negli ultimi anni ha assunto sfaccettature inedite. Sono molteplici gli episodi registrati sia a livello nazionale che locale: dalla rimozione di alcuni testi da scuole e biblioteche, alle difficoltà incontrate da autori e editori nel pubblicare opere considerate "scomode" o politicamente scorrette. La questione è oggetto di attenzione persino da parte di organismi internazionali, i quali monitorano la situazione italiana nel contesto più ampio della tutela dei diritti culturali e della promozione della libertà intellettuale.
Spesso, la censura viene esercitata in modo indiretto, attraverso pressioni politiche, tagli ai finanziamenti o strategie di ostracismo mediatico. In altri casi, vi è una censura più evidente: vengono banditi libri dalle scuole, vengono tolte scene da spettacoli teatrali o si negano patrocini a manifestazioni considerate "sensibili". Secondo vari report indipendenti e le denunce delle associazioni di categoria, il fenomeno tende a colpire in modo particolare le opere che trattano temi di attualità, diritti civili, politica o storia recente.
L’importanza della libertà di espressione in cultura ed editoria
La libertà di espressione rappresenta il cuore pulsante di qualsiasi democrazia moderna. In ambito culturale ed editoriale, diventa non solo un diritto ma un dovere: proteggere il pluralismo, garantire la circolazione delle idee, rompere le barriere ideologiche e sociali attraverso la letteratura e il pensiero critico. In Italia, tale principio trova fondamento anche nella Costituzione, che tutela la libertà di stampa e di espressione artistica e letteraria.
Le recenti vicende legate a Scurati, Saviano e Zerocalcare pongono una riflessione non solo sulle responsabilità istituzionali, ma anche sulle scelte individuali di autori, editori e lettori. La difesa della libertà di espressione in cultura non è mai esercizio astratto, ma passa attraverso gesti concreti, atti di coraggio civile, e la volontà di tenere sempre acceso il confronto fra posizioni diverse.
Allo stesso tempo, la comunità editoriale deve lavorare unita contro ogni tentativo di imbavagliare la pluralità delle idee, favorendo una cultura del dibattito e del rispetto reciproco. Eventi come Più libri più liberi 2025 possono e devono diventare, secondo Cipolletta, laboratori di questa nuova cittadinanza: uno spazio in cui la parola non venga messa a tacere, qualunque sia il suo contenuto.
Più libri più liberi: Un evento, un manifesto
L’edizione 2025 della fiera del libro Roma ha saputo trasformare le difficoltà e le polemiche in un’occasione per riaffermare con forza i propri valori fondanti. Il tema della censura è stato affrontato non solo a livello istituzionale, ma anche attraverso convegni, tavole rotonde, presentazioni di libri e dibattiti tra pubblico e autori.
La presenza di editori provenienti da tutta Italia, insieme alla partecipazione di ospiti internazionali, ha contribuito a rendere la fiera un palcoscenico di confronto aperto. Durante la manifestazione, si sono susseguiti numerosi interventi di intellettuali, scrittori e operatori culturali che hanno ribadito l’importanza del coraggio, della responsabilità e dell’impegno quotidiano nella difesa della libertà di espressione.
Di particolare rilievo, anche la partecipazione delle scuole e delle università di Roma e del Lazio, che hanno portato gruppi di studenti a visitare la fiera. Questo coinvolgimento del mondo giovanile si inserisce nella più ampia mission degli eventi culturali Roma 2025, che puntano a creare una cittadinanza consapevole e partecipe, capace di riconoscere e difendere i propri diritti fondamentali.
Conclusioni: La cultura come spazio inclusivo, oltre la censura
Tirando le somme di questa edizione di Più libri più liberi, è evidente come la manifestazione non sia più solo una semplice fiera del libro, ma un vero manifesto di valori. In un’epoca in cui il rischio della polarizzazione e della chiusura è sempre dietro l’angolo, la scelta di Innocenzo Cipolletta e degli organizzatori di alzare la voce contro ogni censura assume un significato altamente simbolico ed educativo.
La lezione più importante che arriva da Roma è la necessità di creare e difendere spazi di discussione, confronto e pluralismo. Solo così la cultura svolge la sua funzione fondamentale: crescere, innovare, trasmettere consapevolezza critica alle nuove generazioni e rendere la società più aperta, tollerante e giusta. La sfida, ora più che mai, è non abbassare la guardia davanti a nuove forme di censura – siano esse esplicite o velate – e continuare a credere nella forza liberatoria della parola e dell’arte.
Concludendo, Più libri più liberi conferma la sua centralità tra gli eventi culturali Roma 2025 e il suo ruolo essenziale come presidio di democrazia e libertà nell’editoria italiana. Le parole-chiave dell’edizione, da "no censura editoria" a "libertà di espressione cultura", non sono slogan vuoti, ma costituiscono la bussola che guiderà la comunità culturale nei mesi e negli anni a venire.