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Jean-Marie Lehn: Il Nobel per la Chimica Premio Primo Levi 2025 a Roma per il Suo Contributo alla Scienza Europea

Riconoscimento internazionale al fondatore di Chemistry Europe, paladino della cooperazione paneuropea e dello sviluppo sostenibile delle scienze chimiche

Jean-Marie Lehn: Il Nobel per la Chimica Premio Primo Levi 2025 a Roma per il Suo Contributo alla Scienza Europea

Indice

1. Introduzione: Il significato del Primo Levi Award 2025 2. Jean-Marie Lehn: Ritratto di un Nobel impegnato nella scienza transnazionale 3. La consegna del Primo Levi Award a Roma 4. Chemistry Europe: La nascita di una collaborazione scientifica continentale 5. Chemistry: A European Journal e il valore della pubblicazione scientifica 6. La promozione delle scienze chimiche nei Paesi emergenti 7. Il ruolo della cooperazione scientifica paneuropea 8. Il futuro della chimica e lo sviluppo sostenibile 9. Impatto per l’Italia e il contesto internazionale 10. Conclusioni e riflessioni sul valore del riconoscimento

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Introduzione: Il significato del Primo Levi Award 2025

Il Primo Levi Award 2025 rappresenta un pilastro fondamentale nell’ambito del riconoscimento scientifico e culturale europeo. Consegnato a Roma dalla Società Chimica Italiana (SCI) e dalla Società Chimica Tedesca (GDCh), questo premio rende onore a personalità di spicco nel mondo della chimica internazionale, capaci di promuovere lo sviluppo della conoscenza e la coesione europea nel settore scientifico. Nell’edizione 2025, il prestigioso riconoscimento è stato attribuito a Jean-Marie Lehn, già vincitore del Premio Nobel per la Chimica, per la sua straordinaria opera di ponte tra comunità scientifiche, la promozione della cooperazione scientifica paneuropea e il sostegno alle scienze chimiche per lo sviluppo sostenibile, in particolare nei Paesi emergenti.

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Jean-Marie Lehn: Ritratto di un Nobel impegnato nella scienza transnazionale

Jean-Marie Lehn è considerato un vero pioniere della chimica supramolecolare e un instancabile sostenitore del dialogo scientifico oltre i confini nazionali. Nato a Rosheim, in Alsazia, nel 1939, Lehn ha ottenuto il Premio Nobel per la Chimica nel 1987 per i suoi studi pionieristici sulle molecole con architetture complesse e le interazioni chimiche non covalenti.

Il percorso di Lehn si distingue per una visione lungimirante della scienza come strumento di cooperazione, progresso e pace. Sin dagli anni Settanta, la sua carriera si sviluppa all’insegna dell’internazionalità, con numerose collaborazioni europee. Il suo contributo non si limita alla ricerca, ma si estende ai processi di unificazione scientifica e culturale, culminando nell’ideazione di progetti come Chemistry Europe e nella prima pubblicazione della rivista Chemistry: A European Journal.

Lehn è inoltre noto per la sua attività formativa in università di fama mondiale, dove ancora oggi promuove la diffusione di conoscenze, la crescita di giovani talenti e l’affermazione di una comunità scientifica veramente europea e transnazionale.

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La consegna del Primo Levi Award a Roma

La cerimonia di premiazione del Premio Primo Levi 2025 si è tenuta a Roma il 4 dicembre 2025, in uno dei più prestigiosi teatri della cultura scientifica italiana. Alla presenza di accademici, studenti e rappresentanti delle principali istituzioni europee, Jean-Marie Lehn ha ricevuto il premio direttamente dai presidenti della SCI e della GDCh.

Nel discorso di apertura, i presidenti delle società chimiche hanno sottolineato come Lehn sia stato scelto non solo per i suoi risultati scientifici straordinari, ma anche per il suo impegno nel sostenere la scienza transnazionale e la coesione europea. Lehn incarna quei valori di apertura, collaborazione e responsabilità che ispirano la missione del Primo Levi Award, assegnato a chi promuove la scienza come strumento di progresso condiviso.

Durante la cerimonia, numerosi interventi hanno rimarcato la rilevanza del premio sia per il contesto accademico italiano che per quello internazionale. Jean-Marie Lehn, con la sua visione lungimirante della chimica come motore di sviluppo e sostenibilità, rappresenta infatti un modello per le nuove generazioni di ricercatori europei.

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Chemistry Europe: La nascita di una collaborazione scientifica continentale

Uno degli aspetti centrali del contributo di Jean-Marie Lehn è stato il ruolo chiave avuto nella nascita di Chemistry Europe. Chemistry Europe è una società scientifica senza fini di lucro, fondata per unire le principali società chimiche del continente, coinvolgendo oggi trentadue Paesi e oltre 75.000 chimici.

Questa iniziativa è nata dalla constatazione che la scienza contemporanea, per affrontare le grandi sfide globali come la transizione energetica, la salute pubblica o il cambiamento climatico, ha urgente bisogno di cooperazione scientifica paneuropea e dialogo fra ricercatori di nazionalità diverse. L’obiettivo di Chemistry Europe è favorire scambi, progetti comuni e la condivisione di risorse, ponendosi all’avanguardia della promozione della scienza europea e della chimica intesa come rete di conoscenze integrate.

Lehn, con visione strategica, ha stimolato la collaborazione e ha favorito l'integrazione delle società chimiche nazionali, contribuendo ad abbattere le barriere tecnico-scientifiche e culturali che ancora ostacolano la ricerca condivisa nel Vecchio Continente.

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Chemistry: A European Journal e il valore della pubblicazione scientifica

Parallelamente al progetto associativo, Jean-Marie Lehn si è distinto anche nella pubblicazione scientifica europea: è merito suo l’idea e la prima uscita di Chemistry: A European Journal, rivista accademica di riferimento internazionale.

L’introduzione di una rivista paneuropea ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, ponendo la ricerca europea al centro del dibattito globale e favorendo la diffusione dei risultati conseguiti dai gruppi di ricerca del continente. Chemistry: A European Journal è oggi una delle pubblicazioni più autorevoli nel campo delle scienze chimiche, punto di riferimento per chimici, industriali, studenti e decisori politici.

Grazie all’apertura e alla qualità della pubblicazione, la visione di Lehn ha contribuito a consolidare la promozione della scienza europea e a incentivare la cooperazione internazionale, facendo sì che i progressi scientifici europei abbiano una risonanza globale. La rivista consente oggi lo scambio costante di idee, tecnologie e analisi tra ricercatori di diversi Paesi europei e non solo.

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La promozione delle scienze chimiche nei Paesi emergenti

Uno dei meriti maggiori di Jean-Marie Lehn è certamente il suo continuo impegno nella promozione delle scienze chimiche per lo sviluppo sostenibile nei Paesi emergenti. Nei suoi numerosi viaggi di lavoro e collaborazioni, Lehn ha sempre sostenuto la necessità di una globalizzazione della conoscenza, offrendo supporto didattico, risorse e formazione nei contesti meno sviluppati.

Le attività coordinate da Lehn hanno toccato le università di diversi continenti, contribuendo a ridurre il divario scientifico-tecnologico tra Europa e mondo extraeuropeo. Lo sviluppo sostenibile, sostenuto attraverso progetti di educazione chimica e formazione avanzata, rappresenta il cuore dell’approccio di Lehn: la chimica, secondo il Nobel, può essere strumento di emancipazione sociale, e leva fondamentale per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate.

Nell’ambito del Primo Levi Award 2025, quest’opera di internazionalizzazione della conoscenza è stata particolarmente lodata, confermando come la chimica, oltre a essere disciplina accademica, possa avere un impatto concreto nella costruzione di società più giuste e sostenibili.

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Il ruolo della cooperazione scientifica paneuropea

Il successo e il valore della cooperazione scientifica paneuropea sono stati ribaditi durante tutta la cerimonia di conferimento del Primo Levi Award. Jean-Marie Lehn, con il suo esempio e il suo impegno quotidiano, ha dimostrato come collaborazione, sintonia tra le menti migliori del continente ed eliminazione delle barriere nazionali siano condizioni imprescindibili per il progresso.

La pandemia COVID-19 e le sfide globali, dalla transizione ecologica all’economia circolare, hanno ulteriormente dimostrato quanto sia fondamentale un approccio transnazionale alla ricerca scientifica. Attraverso Chemistry Europe e altre iniziative, Lehn ha contribuito a sviluppare percorsi di ricerca condivisi, favorendo il dialogo tra scuole scientifiche e l’accesso equo alle risorse per i giovani ricercatori.

L’approccio di Lehn si fonda quindi sull’idea che la scienza sia bene comune, patrimonio da coltivare insieme e leva per la sovranità tecnologica europea.

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Il futuro della chimica e lo sviluppo sostenibile

Una componente fondamentale dell’eredità di Jean-Marie Lehn resta il binomio tra chimica e sviluppo sostenibile. Nelle sue conferenze e pubblicazioni, Lehn ha sempre sottolineato come la chimica sia chiamata a svolgere un ruolo chiave nella risposta alle grandi sfide ambientali e sociali del nostro tempo.

Il suo insegnamento va nella direzione di rafforzare la connessione tra ricerca di base e applicazioni pratiche, promuovendo una chimica “verde”, attenta all’ambiente e alle future esigenze dell’umanità. L’accento sulla circular economy, sulle nuove fonti di energia e sulle tecnologie più avanzate per l’industria e la salute costituiscono il cuore del pensiero di Lehn, e sono temi sempre più centrali nell’agenda scientifica europea.

Le collaborazioni internazionali generate dai progetti di Lehn hanno avuto effetti tangibili nella definizione di strategie di lungo termine per la sostenibilità, nonché nella formazione di scienziati consapevoli e responsabili.

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Impatto per l’Italia e il contesto internazionale

La consegna del Primo Levi Award 2025 a Roma rappresenta anche un segnale importante per il sistema accademico e scientifico italiano. In un periodo di profondi mutamenti sociali ed economici, la presenza di una figura di spicco come Lehn contribuisce a rilanciare il ruolo dell’Italia nella rete della chimica europea e a ispirare le nuove generazioni di ricercatori italiani.

Al contempo, il premio a Lehn è un messaggio forte alla comunità internazionale: la scienza può e deve essere terreno di confronto, di unione e di costruzione di una società più equa e sostenibile. L’esempio di Lehn aiuta a rinnovare la fiducia nella cooperazione internazionale e a sottolineare la funzione cruciale delle large scientific societies nell’orientare i processi di innovazione.

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Conclusioni e riflessioni sul valore del riconoscimento

Il Premio Internazionale Primo Levi 2025 conferito al Nobel Jean-Marie Lehn è molto più di un riconoscimento accademico: costituisce un richiamo a valori fondamentali come la promozione della scienza europea, la cooperazione scientifica paneuropea, la centralità della cultura e dell’educazione nello sviluppo sostenibile delle società.

L’impegno di Lehn per la creazione di reti scientifiche, la pubblicazione di riviste di riferimento come Chemistry: A European Journal, l’attività di supporto alla crescita di comunità scientifiche nei Paesi emergenti e la proposta di una chimica davvero innovativa sono oggi elementi strategici per affrontare le grandi questioni del nostro tempo.

L’Italia, e Roma in particolare, assumono una posizione di centralità nella riflessione sul futuro della scienza europea, ospitando personalità di spicco e premiando chi fa della chimica un vero motore di progresso collettivo. Jean-Marie Lehn, con la sua storia e i suoi risultati, ci ricorda che dietro ad ogni molecola c’è una rete di relazioni, conoscenze e soprattutto persone: una lezione che vale per la scienza come per la società, e che il Primo Levi Award 2025 ha saputo mettere in primo piano con forza e coerenza.

Pubblicato il: 4 dicembre 2025 alle ore 15:24