Manifestazione studentesca ad Ancona: la richiesta di un’istruzione davvero accessibile e inclusiva
Indice dei contenuti
1. Introduzione: la voce degli studenti in piazza 2. Le richieste degli studenti universitari italiani 3. Il tema dell’istruzione accessibile e la lotta alle disuguaglianze 4. Gratuità di libri e materiali didattici: una misura urgente e necessaria 5. Aumentare la spesa pubblica: verso il 5% del Pil per l’istruzione 6. Investimenti mirati: mense e alloggi universitari come diritto 7. Supporto psicologico in scuole e università: un’urgenza sociale 8. Le politiche classiste nell’università italiana: ostacoli e soluzioni 9. Analisi: le voci degli studenti e i numeri dell’istruzione italiana 10. Prospettive future e raccomandazioni 11. Sintesi finale
Introduzione: la voce degli studenti in piazza
Nella giornata del 17 novembre 2025 si è svolta, ad Ancona, una manifestazione che ha visto come protagonisti gli studenti universitari italiani. Al centro dell'attenzione, uno striscione simbolico e una serie di richieste rivolte al Governo, che denunciano con fermezza le attuali politiche classiste università e rivendicano il diritto a un’istruzione accessibile per tutti. Gli studenti, provenienti da diversi atenei, hanno portato in piazza le istanze più sentite dalla comunità studentesca: investimenti pubblici più consistenti, la gratuità di libri e materiali, mense e alloggi dignitosi, e un supporto psicologico strutturato nelle scuole e nelle università. Questa iniziativa si inserisce in un contesto europeo di generale rinnovamento dell’attenzione verso il diritto allo studio e punta a contrastare la progressiva esclusione delle fasce più deboli della popolazione dal mondo dell’istruzione superiore.
Le richieste degli studenti universitari italiani
Le domande avanzate in piazza possono essere considerate come il manifesto di una generazione che non si riconosce più nelle misure tradizionalmente adottate per governare l’istruzione. Le richieste centrali emerse dalla manifestazione studenti Ancona sono:
* Aumento della spesa pubblica per l’istruzione fino al 5% del Pil; * Gratuità di libri di testo e materiali scolastici nelle scuole; * Investimenti sostanziali nelle mense e negli alloggi universitari; * Presenza di uno sportello psicologico in ogni istituto e ateneo.
Questi punti rappresentano la sintesi di un malessere diffuso e l’aspirazione verso un sistema dove i diritti degli studenti universitari siano riconosciuti non solo a parole ma con provvedimenti concreti e risorse dedicate.
Il tema dell’istruzione accessibile e la lotta alle disuguaglianze
“Istruzione accessibile” non è semplicemente uno slogan: rappresenta il fondamento di una società democratica ed equa. Tuttavia, diversi rapporti ufficiali e studi indipendenti sottolineano come l’Italia sia ancora distante dai migliori standard europei in termini di accessibilità universitaria. Le barriere economiche, sociali e territoriali costituiscono un ostacolo reale all’accesso e al completamento degli studi superiori.
Le politiche classiste università denunciate dagli studenti ad Ancona pongono in rilievo come l’attuale sistema rischi di perpetuare, anziché abbattere, le disparità di partenza tra chi proviene da famiglie con redditi differenti o situazioni di disagio sociale. Nel corso degli anni, le istituzioni sono state accusate di non aver invested abbastanza per garantire pari opportunità a tutti gli studenti.
Gratuità di libri e materiali didattici: una misura urgente e necessaria
Uno dei nodi centrali affrontati durante la manifestazione riguarda la gratuità dei libri di testo e dei materiali scolastici. Gli studenti sottolineano come la spesa annuale per tali strumenti incida in modo drammatico sui bilanci familiari, specialmente nelle famiglie a basso reddito. Secondo recenti dati dell’Osservatorio Nazionale Studenti e Famiglie, per il solo acquisto dei libri di testo per un liceo tradizionale si può arrivare a spendere oltre 350 euro annuali per studente, cifra che cresce se si considerano anche manuali universitari e materiali specifici per alcuni indirizzi di studio.
Le pratiche di gratuità libri di testo scuole sono già attive in diversi Paesi europei, dove il diritto all’istruzione si concretizza anche attraverso la fornitura gratuita o fortemente scontata di testi e strumenti didattici. I manifestanti di Ancona chiedono che l’Italia adotti una linea simile, superando la logica dell’intervento a pioggia e concentrandosi su sostegni strutturali e universali.
Aumentare la spesa pubblica: verso il 5% del Pil per l’istruzione
L’attuale investimento pubblico italiano in istruzione si attesta stabilmente sotto la media dell’Unione Europea, oscillando intorno al 4% del Prodotto Interno Lordo. Gli studenti reclamano un aumento della spesa pubblica istruzione fino al 5% del Pil, un livello che si avvicina alle best practice del continente. Tale incremento – sottolineano i rappresentanti di associazioni studentesche – non è solo una questione di risorse, ma riflette il valore che uno Stato attribuisce alla formazione delle nuove generazioni.
Maggiori fondi consentirebbero:
* Riduzione delle tasse universitarie; * Nuove borse di studio e programmi di sostegno alle famiglie; * Ampliamento e modernizzazione delle infrastrutture scolastiche; * Assunzione di personale docente e non docente qualificato.
Le richieste avanzate ad Ancona sono accompagnate dall’invito al Governo a recepire i risultati di numerosi studi che evidenziano una correlazione positiva tra gli investimenti nel comparto e la crescita economica, il miglioramento dell’innovazione e l’aumento dell’occupabilità.
Investimenti mirati: mense e alloggi universitari come diritto
Un altro tema cardine messo in luce dagli studenti riguarda la qualità della vita universitaria, tra cui il diritto a mense e alloggi universitari accessibili e dignitosi. L’insufficienza cronica di posti letto nelle residenze pubbliche – una problematica presente tanto ad Ancona quanto nelle altre città universitarie italiane – spesso costringe gli studenti a rivolgersi al mercato privato, dove i costi risultano proibitivi.
Una politica di investimenti mense alloggi universitari può concretamente ampliare le possibilità di accesso agli studi, in particolare per chi proviene da fuori regione o da contesti svantaggiati. Le mense universitarie stesse vivono situazioni di difficoltà, tra prezzi in crescita e riduzione della qualità dei servizi. Gli studenti chiedono una pianificazione nazionale che sappia cogliere la dimensione sociale del diritto allo studio, promuovendo nuove costruzioni di residenze e una revisione dei criteri di erogazione dei servizi di ristorazione studentesca.
Supporto psicologico in scuole e università: un’urgenza sociale
La pandemia di COVID-19 ha acuito il disagio psicologico tra giovani e adolescenti. Non è più possibile ignorare le richieste di uno sportello psicologico in ogni scuola e ateneo, come sollecitato dagli studenti di Ancona. Attualmente, la presenza di supporti psicologici appare eterogenea e spesso insufficiente rispetto alla domanda.
La necessità di un supporto psicologico scuole diventa evidente di fronte ad aumenti dei fenomeni di ansia, depressione, drop-out scolastico e universitario. Gli studenti sottolineano che la salute mentale deve essere tutelata quanto l’accesso alle lezioni frontali, e che le strutture dovrebbero proporre percorsi di ascolto, diagnosi precoce e sostegno attivo gratuiti, con personale qualificato.
Le politiche classiste nell’università italiana: ostacoli e soluzioni
Uno degli aspetti più dibattuti riguarda, come già accennato, le politiche classiste università. Il sistema attuale tende spesso a riprodurre i privilegi esistenti, impedendo una reale mobilità sociale. Gli studenti denunciano:
* Tasse universitarie troppo elevate rispetto al reddito medio delle famiglie; * Criteri di accesso alle borse di studio che non sempre rispecchiano il reale disagio economico; * Carenza di orientamento e informazione nei piccoli centri e nelle aree interne; * Sottofinanziamento della didattica innovativa e inclusiva.
Per superare questi ostacoli, le associazioni universitarie chiedono un cambiamento politiche istruzione in grado di rimettere al centro la dignità della persona e i principi costituzionali di uguaglianza. Proposte innovative includono l’introduzione di una no-tax area più ampia, fondi vincolati per le università meridionali e bonus per lo sviluppo di iniziative anti-discriminazione nei campus.
Analisi: le voci degli studenti e i numeri dell’istruzione italiana
Ascoltare le “voci di piazza” significa anche confrontarle con i dati ufficiali. Secondo gli ultimi rapporti MIUR, solo il 30% dei diciannovenni italiani si iscrive a un corso di laurea, con profonde differenze tra Nord e Sud e tra città e aree interne. Le università italiane vedono una crescita delle immatricolazioni “figli di laureati”, mentre diminuisce l’affluenza da famiglie con basso reddito o modesta scolarizzazione.
Gli studenti sostengono che una maggiore “accessibilità universitaria” possa invertire questo trend, rendendo l’istruzione motore di sviluppo nazionale. L’introduzione di sportelli psicologici, investimenti in mense e alloggi, la gratuità dei libri e l’aumento della spesa pubblica possono favorire la mobilità sociale e contrastare lo spopolamento universitario delle regioni più fragili economicamente.
Prospettive future e raccomandazioni
Il dibattito sollevato dagli studenti universitari italiani ad Ancona fotografa una realtà complessa, ma anche vivace e ricca di proposte. La partecipazione studentesca, la forza della piazza e la chiarezza delle richieste rappresentano un input importante per il futuro delle politiche educative nazionali.
Di seguito alcune raccomandazioni chiave:
1. Incrementare progressivamente il fondo per l’istruzione pubblica fino ad almeno il 5% del Pil nei prossimi anni 2. Rendere effettivamente gratuiti libri di testo e materiali di prima necessità per ogni ordine e grado 3. Istituire un programma nazionale straordinario per alloggi e mense studentesche 4. Garantire la presenza di sportelli psicologici accessibili in tutti gli istituti scolastici e atenei 5. Riformare criteri di accesso a borse di studio e riduzioni contributive, ampliando le fasce di accesso 6. Potenziare l’orientamento universitario nelle scuole superiori, con attenzione alle aree svantaggiate
Solo una strategia complessiva potrà costruire un sistema educativo dove diritti studenti universitari siano pienamente rispettati.
Sintesi finale
La manifestazione studenti Ancona del 17 novembre 2025 costituisce un momento di forte presa di coscienza e di pressing sui decisori politici per una istruzione accessibile, inclusiva e non discriminatoria. Dietro le specifiche richieste – dalla gratuità dei libri di testo, all’aumento della spesa pubblica istruzione, dagli investimenti mense alloggi universitari al supporto psicologico scuole – risuona la voce di una generazione che vede nel sapere la chiave per costruire una società democratica ed equa. Sta al Governo, alle istituzioni e a tutta la società civile raccogliere questa sfida, trasformando le richieste in azioni concrete e scardinando qualsiasi residuo di politiche classiste università. L’obiettivo dichiarato degli studenti non è solo migliorare la loro condizione presente, ma garantire che nessuno, in futuro, sia escluso dall’accesso all’istruzione per ragioni economiche o sociali.