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Unicef: Necessari Criteri Etici per l’Intelligenza Artificiale a Tutela dell’Infanzia

La sfida dell’alfabetizzazione digitale e della protezione dei minori all’epoca dell’IA. Il dibattito promosso all’Università Luiss di Roma.

Unicef: Necessari Criteri Etici per l’Intelligenza Artificiale a Tutela dell’Infanzia

Indice

1. Introduzione 2. L’impatto dell’intelligenza artificiale sui diritti dei bambini secondo l’Unicef 3. L’esperienza dell’incontro Unicef all’Università Luiss 4. Nicola Graziano: una voce autorevole sui criteri etici dell’IA 5. I dati sulla conoscenza dell’IA tra i giovani: allarme alfabetizzazione digitale 6. Affidabilità e rischi online: la difficoltà degli studenti nel riconoscere fonti attendibili 7. Le potenzialità dell’IA nel settore umanitario secondo l’Unicef 8. I paesi in via di sviluppo: rischi e opportunità per l’IA nell’infanzia 9. Proposte Unicef: verso linee guida universalmente condivise 10. L’importanza dell’educazione digitale per la tutela dei minori 11. Sintesi finale: una responsabilità condivisa per il futuro dei bambini

Introduzione

L’intelligenza artificiale (IA), grazie alla sua rapida evoluzione e diffusione, sta ridefinendo molteplici aspetti della società contemporanea, con effetti particolarmente significativi sulla vita delle nuove generazioni. In questo contesto, la tutela dei diritti dell’infanzia in relazione alle nuove tecnologie digitali emerge come priorità irrinunciabile. In occasione di un incontro svoltosi il 6 ottobre 2025 presso l’Università Luiss di Roma, l’Unicef ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di sviluppare criteri etici per regolamentare l’IA, al fine di garantire la protezione dei minori e promuovere un utilizzo responsabile delle nuove tecnologie.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sui diritti dei bambini secondo l’Unicef

L’impatto dell’IA sui diritti dei bambini rappresenta una delle sfide più delicate e complesse del nostro tempo. L’Unicef, da anni impegnata nella difesa dell’infanzia, evidenzia come l’adozione pervasiva dell’intelligenza artificiale nei settori educativi, sanitari, assistenziali e ricreativi possa generare significative opportunità ma anche rischi concreti, soprattutto laddove manchino linee guida etiche condivise.

Stando alle ultime ricerche pubblicate dall’organizzazione, sono sempre più numerosi i casi di discriminazione algoritmica, raccolta indiscriminata di dati personali e utilizzo improprio dei sistemi di riconoscimento facciale, che rischiano di ledere la privacy e la dignità dei più giovani. Per l’Unicef, è pertanto fondamentale promuovere la cultura della responsabilità e dell’etica applicata all’intelligenza artificiale, coinvolgendo istituzioni, aziende e società civile.

L’esperienza dell’incontro Unicef all’Università Luiss

L’incontro organizzato dall’Unicef presso l’Università Luiss di Roma si è rivelato un’importante occasione di confronto tra esperti di tecnologia, etica, rappresentanti del mondo accademico e istituzionale. L’obiettivo principale è stato quello di trovare un terreno comune per la definizione di criteri etici che possano guidare la progettazione, lo sviluppo e la diffusione di soluzioni di IA sempre più presenti nella vita quotidiana di bambini e adolescenti.

Durante il convegno sono emersi diversi spunti di riflessione, tra cui la necessità di promuovere una maggiore alfabetizzazione digitale tra i giovani, la trasparenza degli algoritmi e la garanzia di inclusività nei sistemi automatizzati. Particolare attenzione è stata riservata al tema della “IA tutela minori”, sottolineando come la protezione dell’infanzia debba sempre prevalere su ogni altro interesse, anche in ambiti fortemente innovativi come quelli legati alla robotica educativa o all’uso di sistemi predittivi nella gestione delle emergenze umanitarie.

Nicola Graziano: una voce autorevole sui criteri etici dell’IA

Tra i partecipanti all’incontro spicca la figura di Nicola Graziano, noto per il suo impegno nel campo dei diritti umani e nelle attività Unicef relative all’intelligenza artificiale. Il suo intervento ha puntato l’attenzione sull’importanza di stabilire “criteri etici IA infanzia”, in modo da evitare derive che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza e i diritti fondamentali dei minori.

Secondo Graziano occorre:

* Definire un quadro normativo chiaro, condiviso a livello internazionale, per la progettazione di sistemi di IA destinati o accessibili ai bambini; * Rafforzare la collaborazione tra governi, enti regolatori, aziende tecnologiche e organizzazioni della società civile; * Prevedere processi di consultazione e partecipazione attiva dei minori nel disegno delle policy sull’IA, riconoscendo il loro diritto a essere parte di decisioni che li riguardano direttamente.

Graziano ha inoltre sottolineato la necessità di promuovere un approccio proattivo da parte degli sviluppatori, favorendo la cosiddetta “IA by design” orientata all’inclusione, alla trasparenza e al rispetto delle diversità culturali.

I dati sulla conoscenza dell’IA tra i giovani: allarme alfabetizzazione digitale

Uno dei dati più preoccupanti emersi durante l’incontro riguarda la scarsa conoscenza effettiva dell’intelligenza artificiale tra le nuove generazioni. Secondo quanto illustrato da Unicef – sulla base di uno studio condotto in 32 paesi – solo il 18% dei giovani è in grado di comprendere in maniera approfondita il funzionamento e le implicazioni dei sistemi di IA.

In 26 paesi su 32, più di uno studente su cinque dichiara di non sapere distinguere affidabilmente un sito web autorevole da una fonte inaffidabile. Questo deficit di alfabetizzazione digitale espone bambini e adolescenti a rischi significativi, sia dal punto di vista informatico che sociale, favorendo la diffusione di disinformazione, cyberbullismo e truffe online.

Questi dati pongono l’accento sull’urgenza di investire in programmi di educazione digitale fin dalla scuola primaria, coinvolgendo insegnanti, famiglie e operatori sociali nella costruzione di una cittadinanza digitale consapevole e responsabile.

Affidabilità e rischi online: la difficoltà degli studenti nel riconoscere fonti attendibili

L’alfabetizzazione digitale non rappresenta soltanto uno strumento di inclusione, ma anche una questione di sicurezza e tutela per i minori. L'incapacità degli studenti nel distinguere siti affidabili da fonti erronee o fuorvianti – problematica presente in oltre 26 paesi analizzati – comporta una serie di conseguenze, tra cui l’esposizione a fake news, manipolazione delle opinioni e adescamento.

Ecco alcune delle principali criticità emerse:

* _Affidabilità siti web studenti_: scarsa abilità nel riconoscere indicatori di autorevolezza online; * _Diffusione di informazioni errate su IA_: circolazione incontrollata di dati non verificati, specialmente su social media e community online; * _Rischio di tracciamento e profilazione_: minori vulnerabili ai sistemi di profilazione algoritmica non trasparenti.

La soluzione a questi problemi passa innanzitutto attraverso la formazione e la sensibilizzazione, rendendo prioritaria l’introduzione nei programmi scolastici di materie specifiche sull’uso corretto degli strumenti digitali e dei sistemi di IA.

Le potenzialità dell’IA nel settore umanitario secondo l’Unicef

Nonostante i rischi elencati, l’Unicef riconosce le straordinarie potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale, specie nell’ambito umanitario. La tecnologia può essere impiegata per migliorare l’accesso all’istruzione nei paesi in via di sviluppo, favorire l’inclusione dei bambini con disabilità, ottimizzare la distribuzione di aiuti umanitari e monitorare situazioni di emergenza sanitaria e climatica.

Alcuni esempi significativi dell’utilizzo virtuoso dell’IA per la tutela dei minori includono:

* Analisi predittiva per l’individuazione precoce di situazioni di sfruttamento o maltrattamento; * Utilizzo di chatbot educativi per la formazione a distanza in territori remoti o colpiti da crisi; * Sistemi di traduzione automatica per abbattere le barriere linguistiche tra educatori e studenti; * Reti neurali impiegate nel monitoraggio della qualità dell’aria e delle condizioni ambientali in prossimità delle scuole.

Questi aspetti testimoniano come la collaborazione tra pubbliche amministrazioni, ONG, università e imprese possa generare ecosistemi di innovazione in grado di tutelare realmente i diritti dei bambini e degli adolescenti.

I paesi in via di sviluppo: rischi e opportunità per l’IA nell’infanzia

Nei paesi in via di sviluppo, l’adozione dell’intelligenza artificiale comporta opportunità ma anche rischi amplificati. Da un lato, l’IA può colmare il gap educativo, sanitario e sociale attraverso soluzioni scalabili e personalizzate. Dall'altro, in assenza di criteri etici condivisi e di un’infrastruttura digitale sicura, queste tecnologie rischiano di diventare strumenti di esclusione o sorveglianza di massa, con effetti devastanti sui minori.

L’Unicef sta promuovendo progetti pilota orientati a:

* Garantire accesso equo a strumenti digitali sicuri; * Formare educatori e operatori sociali sui principi dell’etica digitale; * Sviluppare piattaforme di IA open source adattate ai contesti locali.

Sono però necessari finanziamenti adeguati e un coordinamento internazionale, coinvolgendo anche attori privati e realtà locali, per evitare un “digital divide” che ampli le disparità esistenti tra regioni e fasce della popolazione infantile.

Proposte Unicef: verso linee guida universalmente condivise

L’Unicef è impegnata nella promozione di un framework etico che possa essere adottato sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Le proposte discusse all’incontro Luiss puntano a:

* Sviluppare “criteri etici IA infanzia” focalizzati su sicurezza, equità e trasparenza; * Istituire gruppi di lavoro multi-stakeholder per la valutazione di impatto delle tecnologie AI; * Tradurre i principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia nei nuovi standard di progettazione dell’IA; * Incentivare pratiche conformi a tali principi mediante premi, fondi e riconoscimenti istituzionali.

L’ideale perseguito è quello di rendere l’intelligenza artificiale una leva di emancipazione piuttosto che di discriminazione, garantendo che nessun bambino venga lasciato indietro nella trasformazione digitale.

L’importanza dell’educazione digitale per la tutela dei minori

Dai dati presentati e dai contributi degli esperti emerge con forza un messaggio: solo attraverso l’alfabetizzazione digitale dei più giovani si può sperare di prevenire abusi e rischi connessi all’intelligenza artificiale. L’inserimento nei curricula scolastici di moduli dedicati all’uso consapevole delle tecnologie digitali, alla comprensione dei principi etici e alla valutazione della qualità delle informazioni online, costituisce la base per un futuro in cui i minori siano protagonisti della loro sicurezza digitale.

Azioni concrete per rafforzare l’alfabetizzazione digitale potrebbero includere:

* Corsi di coding e pensiero computazionale dalla scuola primaria; * Workshop su privacy, cyberbullismo e gestione dei dati personali; * Collaborazioni tra scuole, università e centri di ricerca specialistici; * Iniziative di aggiornamento continuo per insegnanti e genitori.

Solo investendo in modo sistemico su queste competenze sarà possibile affrontare le sfide poste dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale in un’ottica di salvaguardia dei diritti dell’infanzia.

Sintesi finale: una responsabilità condivisa per il futuro dei bambini

L’incontro promosso dall’Unicef all’Università Luiss testimonia la necessità impellente di definire nuovi standard etici per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a tutela dei minori. Mentre la società si trasforma sempre più rapidamente sotto la spinta delle innovazioni digitali, la responsabilità di garantire che nessun bambino sia lasciato indietro diventa un dovere collettivo di istituzioni, aziende e cittadini.

Applicare i principi della etica intelligenza artificiale bambini non significa solo prevenire rischi, ma anche cogliere tutte le opportunità offerte dalla tecnologia per favorire l’inclusione, la crescita e la protezione dei più giovani. Di fondamentale importanza sarà il monitoraggio costante delle soluzioni adottate, la formazione degli adulti di riferimento e la partecipazione attiva dei bambini nei processi decisionali.

Proseguire sulla strada tracciata dall’Unicef significa scommettere su un futuro in cui l’impatto IA sui diritti dei bambini sia esclusivamente orientato al bene, in una società più giusta, sicura e consapevole.

Pubblicato il: 6 ottobre 2025 alle ore 15:17